Il principe del tennis: cult in Giappone, flop in Italia (di A.J.)



"Il principe del tennis" (テニスの王子様), anime di 178 episodi realizzato dallo studio Trans Arts  e tratto dall'omonimo manga di Takeshi Konomi (許斐剛), è stato uno dei maggiori successivi del primo decennio degli anni 2000 tra i manga e anime sportivi per ragazzi. Le oltre 40 milioni di copie vendute del manga (in tutto sono stati pubblicati 38 numeri), la serie animata trasmessa per circa tre anni e mezzo, i tanti videogiochi usciti, il numeroso merchandising prodotto, hanno reso questo brand nell'arcipelago giapponese un vero e proprio fenomeno popolare. Un successo purtroppo mai replicato in Italia, nonostante il potenziale dell'opera.


Trama: Ryoma Echizen è un ragazzino di dodici anni, figlio del famoso tennista Nanjirou Echizen, che ha acquisito una fama planetaria grazie a una carriera costellata di successi. Ryoma, nato negli Stati Uniti,  è un tennista altrettanto talentuoso, tanto da aver vinto numerosi trofei giovanili. Un giorno il padre decide di tornare in Giappone insieme al figlio, che così frequenterà la
Seishun Gakuen, chiamata più semplicemente Seigaku, scuola media famosa per il  suo prestigioso club di tennis. Ryoma, dal carattere superbo e (all'apparenza) disinteressato, dovrà affrontare tanti avversari altrettanto forti e batterli prima di diventare il "principe del tennis"
Per poi raggiungere il suo obiettivo:sconfiggere suo padre. Con il passare del tempo Ryoma capirà che il tennis non è solo un gioco individuale, ma anche un gioco di squadra dove si vince e si perde tutti insieme.

Partite spettacolari 

Il principe del tennis si colloca in quella categoria di anime sportivi non realistici dove le partite sono caratterizzate dall'elemento spettacolare, dai colpi segreti, dalle acrobazie impossibile. Ogni personaggio oltre al suo background personale, ha una tecnica di gioco differente così come dei colpi segreti da sfoderare per vincere la partita.

Un buon mix tra sport e vita 

Particolarmente convincente  la caratterizzazione dei personaggi, dai caratteri variegati: ognuno avrà qualcosa da raccontare e da dimostrare nella vita, così ogni partita non sarà solo un semplice match.
Il divertimento comunque non mancherà mai, in ogni episodio, così come avrà ampio spazio la vita sociale dei ragazzi divisa tra scuola, tennis, uscite; tutto condito con un pizzico di romanticismo preadolescenziale.

Parola d'ordine semplicità

Graficamente la serie ricalca molto bene lo stile del manga originario. Seppur non particolarmente spettacolari, i disegni della serie animata sono molto adatti per il tipo di storia raccontata, grazie anche alle animazioni molto fluide e scorrevoli, che rendono le partite sempre avvincenti. La colonna sonora invece non presenta nessuna traccia degna di nota, ma tutto sommato accompagna in maniera molto elegante le varie vicende raccontate. Siano esse la partite, flashback del passato, oppure momenti di vita sociale.

In Italia successo mancato 

L'anime de "Il principe del tennis" arriva in Italia nel dicembre 2008, come una delle grandi esclusive del canale a pagamento Hiro, allora sul digitale terrestre, doppiato dallo studio Merak Film con la sigla cantata da Cristina D'avena.
Nonostante le aspettative la serie non attecchisce, anche a causa della mancata trasmissione su Italia 1, allora ancora canale caposaldo dell'intrattenimento giovanile. Purtroppo dopo i primi 52 episodi Mediaset si fermò nel doppiaggio, facendo cadere ben presto la serie nel dimenticatoio.

A.J.

Commenti

  1. Non sempre una serie può piacere.
    Sereno giorno.

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  2. mamma mia, Hiro quanti danni ha fatto! Potevo capire fosse stato incluso in pacchetti più grandi (tipo Man-Ga che bastava avere Sky), ma pensare di farsi un abbonamento specifico solo per vedere anime era un fallimento annunciato!

    Non capisco perché non lo replichino su Italia 2 o la notte in qualche maratona...

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    1. Italia 2 potrebbe recuperare anime come questo, sono d'accordo..

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    2. Ottima precisazione su Hiro. Io ovviamente sono sempre ignorante in materia :D

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  3. Riky, posso solo dirti che Djokovic ha vinto il master 1000 di Cincinnati e ora è impegnato
    nel grande slam "Open U.S. NEW YORK.

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    1. Djokovic mi sta poco simpatico, benché milanista.
      Simpatizzo per Federer che è l'idolo del mio caro amico Bonigol.

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    2. Roger è forse il più grande tennista di tutti i tempi, ma Nole lo ha battuto spesso.

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    3. E anche Nadal lo ha battuto spesso, credo

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  4. Ciao, io ho visto solo la versione live action - e quasi sempre i live action sono peggiori degli anime tratti dai manga - e non mi ha detto niente. Trovo strano comunque che da noi questo manga/anime non sia stato apprezzato, visto che di solito le storie a tema sportivo piacciono.

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    1. Ciao Guchi Chan,
      in effetti l'ho pensato anche io: gli anime sportivi in genere "tirano". Anche se il nostro A.J. ha dato un'ottima spiegazione del flop in Italia.

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  5. Una specie di Hollj e Benjii per il tennis, mi sa :D
    Mi stanno antipatiche le partite troppo enfatizzate, palesemente finte.

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    1. Poi dovresti leggere i manga recenti di Holly e Benji...pazzeschi...sembra di leggere Mortal Kombat non un manga del calcio :D

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  6. La Dama Bianca mi ha anticipato..in pratica Holly e Benji del tennis :) A me gli anime sportivi "esagerati" comunque mi hanno sempre divertito!

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    1. Questo principe del tennis non so, ma Holly&Benji, negli ultimi manga, ha passato i limiti per me :D

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  7. Non ho mai visto questo anime e lo credo bene, visto che il tennis è forse lo sport che mi annoia più in assoluto.
    È sullo stesso livello del calcio, in pratica. 😅

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    1. Ho detto prima che simpatizzo per Federer, ma per amicizia verso uno dei suoi più grandi fan :). E il tennis è uno degli sport che proprio non riesco a guardare..

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  8. A questo giro mi sono impegnato poco :D anche perché con i titoletti era già diviso benissimo, il tuo ottimo post..grazie a te!

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  9. Ne ignoravo l'esistenza. Certo, quando è arrivata in Italia avevo 28 anni, ma credo che non mi avrebbe appassionato neanche da ragazzino.

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    1. Anche a me non avrebbe appassionato.
      Fuori dal calcio solo Automodelli mi appassionò tantissimo...

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