Le partitelle di calcio a scuola, alle medie


Anche la scuola, ai tempi delle medie, si trasformava nel migliore dei campi da calcio. La ricreazione permetteva a noi calciofili di sfogare la nostra passione in piccole e confusionarie partitelle, inseguendo la classica pallina fatta di carta e scotch. Il campo, piuttosto ristretto, era quella "fascia" che separava gli ultimi banchi dal muro. Per il sottoscritto però era piuttosto divertente giocare in porta, perché le parate erano tutte di piede e non me la cavavo male.

Anche durante le ore di educazione fisica arrivava il momento della partitella. Prima della lezione, i più veloci a cambiarsi, compreso il sottoscritto, prendevano la palla utilizzata per la pallamano e si scatenavano. Io naturalmente non ero affatto un buon calciatore: ma non importava, né a me, né ai miei compagni. Ci si divertiva comunque, a calciare il pallone verso l'unico portiere, a difesa..del quadro svedese, trasformato in porta. Una volta mi misi io nei panni dell'estremo difensore: non andò affatto male, quella volta. Ironizzavo, invitando i miei amici "a fare gol al mago Oronzo": il noto personaggio di Mai Dire Gol, interpretato da Raul Cremona, che aveva difeso con buoni risultati, nonostante il fisico non atletico, la porta dell'Inter in uno dei derby benefici giocati tra attori e cantanti simpatizzanti dei neroazzurri e del Milan. 

Una volta, invece, da calciatore di movimento misi a segno una doppietta. La prima rete fu un ordinario tap-in, la seconda un bolide di collo pieno che lasciò immobile l'amico Alberto e che si infilò di potenza in rete sbatté con forza contro il quadro svedese, per un gol memorabile. Esultai come un pazzo, scivolando sulle ginocchia (esultanza in voga nel calcio dell'epoca),  nonostante il parquet non fosse certo come la morbida erba di un vero campo da calcio. Giulio mi raggiunse e mi  abbracciò, come se avessi segnato in una finale di Champions League. Invece era solo una partitella prima della lezione di educazione fisica. Quel gol e quell'abbraccio sono un ricordo indelebile della nostra amicizia, come i pomeriggi primaverili ed estivi passati a giocare con lui, e Alberto, nel parchetto posto tra le loro abitazioni; quando ancora potevi lanciare il pallone "supertele" senza paura di provocare un incidente nella strada perpendicolare al palco. Quel parchetto, che ci ha visto giocare tante volte in quegli splendidi anni novanta, era il nostro Giuseppe Meazza in San Siro

Commenti

  1. Una scuola così elegante non l'ho vista mai. Non ricordo nemmeno giochi di calcio.
    Lo sport preferito era marinare la scuola, spesso e volentieri. A Pescara si usava il lemma
    "marinare", mentre in Puglia si fa filone, si fa lippa in Friuli e si fa spago in Molise. In Calabria ci sono diverse espressioni: fare buco, fare fughino, salare. In Sicilia si dice buttarsela, in Toscana fare forca. Vince forse l’award dell’originalità la Sardegna, dove si dice fare vela.

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    1. (la foto è di repertorio, ovviamente. Ma la mia classe era ordinata. Giusto i banchi erano vecchissimi).
      Ti dirò: ai tempi delle medie non ricordo di compagni che bigiavano..

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  2. Che ricordi!!! Io ho imparato davvero a dribblare col cancellino rotondo nel corridoio di scuola durante la ricreazione.. dribblomane grazie ad un cancellino! Da non crederci!! ;)

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    1. ...e un altro ricordo indelebile fu quando, giocando a pallone in strada dove le porte erano i cancelli di due garage dirimpettai, dopo un tiro sbilenco, il pallone si infilo nella porta aperta di un vini e olii di fianco ad uno dei cancelli... sparimmo tutti terrorizzati... non successe nulla di irreparabile però, tranne il sequestro immediato del pallone.. del resto era il vini e olii dove prendevamo spuma e gazzosa alla fine delle nostre sudate interminabili... spuma alla spina! Mi sa che non sai neanche di cosa si tratta..ahah.. troppo pischello... Gus ricorderà senz'altro invece..

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    2. La spuma alla spina era la mia bevanda preferita. Con il pallone abbiamo fatto danni terribili e con la fionda si rompevano i lampioni. Eravamo tremendi.
      Essì, Riky così carino, così educato, non può ricordare quello che non ha fatto.

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    3. ahah il cancellino è un altro oggetto che può facilmente surrogare un pallone! La spuma alla spina non l'ho mai bevuta, ma la conosco :D era la bevanda dei marinai, che veniva citata spesso nei fumetti, o sbaglio? :D

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    4. ahah Gus, in effetti non ho mai attentato ai lampioni, né con il pallone, né con altre armi. Mio padre però da piccolo era molto turbolento:D

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  3. Vedi, lo facevamo in tanti! Il calcetto con la pallina di carta..grandissimo!
    Alle medie il calcio era vietato, ma noi lo facevamo lo stesso (in terza)
    Alle superiori invece nei primi due anni..quante partite!

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  4. Un gruppetto di "scommmarelli" andava sul campetto di squadre giovanili.
    Appena la sfera di cuoio scappava dal campo, in un attimo lo rubavamo.
    Altro che carta e scotch.

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  5. Ahahah grande Gus! Beh noi giocavamo con il mitico supertele. Nel '96 i miei mi regalarono un bellissimo pallone Diadora.. iconico, con la grafica a triangolini tipica di quel periodo del marchio italiano.

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  6. Avevo un gruppo di amici con cui mi incontravo alle 8 del mattino della domenica in un campo della periferia di Cagliari. Si giocava a pallone ininterrottamente sino alle 13. Oggi, a 59 anni suonati, ci si vede ancora con quegli amici dell'adolescenza per una pizza o per guardare in TV le partite del Cagliari (croce e delizia).

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    1. Anche quando ero piccolo io ci si radunava nei campetti per le partitelle..
      Io no perché ero scarsino, quindi mi limitavo ai cosiddetti "tiri": portiere contro attaccante (al massimo portiere contro due attaccanti). Bello comunque che ancora vi vediate. Il calcio ha questa grande forza: l'aggregazione.
      Ps
      Il Cagliari è una buona squadra, secondo me vi serve o un trequartista per fare il 4-3--1-2 o un altro esterno offensivo per fare il 4-3-3. Zappa è molto forte, a Pescara in B ha fatto benissimo, è uno dei tanti giovani di scuola Inter che hanno grandi potenzialità.

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  7. Anche da me ne facevano. Alle medie avevamo un gran bel giardino, peraltro noi restavamo a scuola anche di pomeriggio due giorni alla settimana, per cui nell'ora dedita al pranzo si improvvisavamo partitelle un po' ovunque.

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    1. Fantastico! Beh, da noi c'era un cortiletto, ma non adatto alle partite. Alle superiori invece avevamo due campi da calcetto (in asfalto) e un prato in erba :D

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  8. La mia scuola aveva il campetto di calcio a 5 che peró era perennemente occupato dai ragazzi più grandi del liceo. A volte peró, quando lo trovavamo libero, animavamo delle partite che finale di champions levati proprio: un solo tempo, lunghissimo, e si continuava a oltranza finchè qualcuno non doveva andar via o si faceva male e da quel momento, qualunque fosse stato il puntaggio, vinceva chi faceva l’ultimo. Su quel campo mi sono polverizzato una spalla e ho passato 4 mesi con busto e arto ingessati. Ma che storie!!

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    1. Mamma mia, ma campetto in asfalto o erba? Brutto infortunio hai subito..io al massimo qualche ginocchio escoriato :D

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    2. Asfalto ricoperto di quella plastica che simula l’erba, quelle delle piate di atletica. Be’, in quanto a infortuni in campo non ne parliamo: qualche anno dopo mi sarei beccato die distorsioni allo stesso ginocchio nell’arco di 3 mesi e il calcio sarebbe diventato solo un piacevole passatempo

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    3. ahahah terribile quello! Peggio dell'asfalto...

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  9. Che momento di gloria.
    Dovresti organizzare una partitella nel tuo giardino.
    Con una palla da tennis. 😅

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    1. ahah, nel mio giardino non c'è lo spazio per giocare :D, solo in un punto, ma c'è la ghiaia :D

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  10. Solito splendido frammento dell'infanzia nel quale tutti ci rispecchiamo: la partitella. Ed era bellissimo che il risultato, in fondo, non contasse. Ricordo sconfitte contro i "grandi" (che magari avevano solo pochi mesi in piú) con una sola strategia: attaccare anche sullo 0-10. Il mio professore delle medie però era fissato col volley. "A calcio ci giocate anche troppo!" diceva, e mi sa che aveva ragione.

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    1. Grazie mitico! "ATACARE", come diceva Silvio :D. Comunque giocare con i grandi era molto penalizzante!

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  11. Cosa mi hai ricordato! La mitica palla di carta e scotch, poi! E quanti danni: il più serio, quando durante la ricreazione giocavamo nel corridoio, fu quello dell'abbattimento di una statuetta della Madonna (sempre una bestemmia). Ricordo ancora il silenzio che calò quando la vedemmo infrangersi a terra. A distanza di anni, il colpevole è rimasto impunito. Omertà scolastico/calcistica :D
    Ah... da ricordare, per quanto mi riguarda, anche i rigori tirati alla lavagna. La nostra era quella con i "piedi" e le rotelle, non di quelle attaccate alla parete. Quindi con dei veri e propri pali, e una traversa più bassa del portiere :D

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    1. ahahahha fortissimo l'aneddoto della statuetta! Lavagna come porta? Diamine, c'era il rischio di creare casino :D

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    2. Beh, io nel casino ho vissuto elementari, medie e superiori. Era la norma! :D

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    3. ahahah :D, io invece il contrario. avevamo i bidelli autoritari!

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  12. Sembrerà strano, ma ho partecipato anch'io a qualche partitella improvvisata quando ero ragazzina... nell'atrio della scuola a ricreazione o al campetto in parrocchia prima del catechismo. Certo, i miei amici mi cacciavano regolarmente in porta, già per loro era strano che una ragazza si interessasse al calcio, capirai vederla correre con un pallone tra i piedi, ma a me piaceva comunque, tanto più che quello dell'estremo difensore è sempre stato il mio ruolo preferito. Palline da tennis, palline improvvisate con carta e scotch... tuo nipote ogni tanto corre per il corridoio inseguendo una pantofola e, insaccando tra la poltrona e la colonnina porta cd, festeggia come fosse al Meazza e mi strappa un sorriso ricordandomi tanto qualcuno che lo faceva prima di lui... ;)

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    1. Secondo me tu eri più brava di me, ne sono sicuro, come a "Casa dolce casa", il videogioco del Commodore :D
      Ecco, sveliamo questo aneddoto, del correre per i corridoi usando la ciabatta a mo' di pallone :D

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  13. Beh cosa dire di questo post Riky?
    Dipende o non dipende da noi quella capacità di guardare al passato non come forma di nostalgismo negativo ma anche come esperienze di crescita che ci hanno portato a vivere il presente ,questo presente!

    Mi sono resa conto di quanto possa incidere uno scritto o una lettura che possa coinvolgere chiunque e non sempre e non solo in forma negativa.Fare tutto come se vedessimo solo il sole non'e una metafora di un testo di Elisa è qualcosa di realizzabile, è questione di nostra volontà.
    Leggendo il post e i commenti anche io ho ripercorso e rivissuto momenti di spensieratezza simili in classe e fuori da scuola .Il calcio ,il pallone... anche solo per la sua stessa forma rappresenta la nostra sfera terrestre...poi saremo sempre noi a scegliere i ruoli:).Ma un po' di positività ,un sorriso mica dobbiamo metterci in fila per elemosinarlo ,deve partire dal cuore...benedetti cuori un po' spenti,sembra siamo tutti un continuo disastro per qualcun'altro.
    Io ti seguo perché anche dalla morte ,dalla malattia di tanti noti personaggi calcistici riesci sempre a sollevare una bandiera verde ,di speranza ,ma anche di salvezza dello spirito che non va e non deve rimanere intrappolato in un pessimismo ideologicamente umano .

    Quindi ti ringrazio e ti auguro una buona settimana!


    L.

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    1. Questo tuo messaggio è la perfetta chiosa del mio post...
      Non è nostalgismo negativo, il mio, e sono molto felice che il testo abbia suscitato in tutti dei ricordi personali. Ricordi che qui sono stati condivisi..mi fa piacere perché qui sono riuscito a centrare l'obiettivo di circoscrivere il bello...
      "Io ti seguo perché anche dalla morte ,dalla malattia di tanti noti personaggi calcistici riesci sempre a sollevare una bandiera verde ,di speranza ,ma anche di salvezza dello spirito che non va e non deve rimanere intrappolato in un pessimismo ideologicamente umano ".
      Questa è benzina per il mio motore...grazie di cuore! :)

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  14. Amo i post così.
    I ricordi più semplici e quotidiani.
    Ovviamente anche per me ci sono momenti simili, a scuola.
    Giochi e partitine pre-lezione, e non per forza nell'ora di educazione fisica, appunto :)

    Moz-

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    1. Patatine? Velenooooooooooooooooooooooooo :D
      Grazie per aver apprezzato ❤

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