Vivrò "forchetta in resta" (di Bonigol)



Divorare il cibo o assaporarlo lentamente? L'amico Bonigol ha risposto a questa domanda a modo suo...


Amo il cibo. Mi siedo accanto agli altri e lo consumo. Ossia, inserisco cibo nella mia cavità orale e mi limito ad apprezzare la cosa, senza interrogarmi sulla presenza o meno di quel pizzico di sale rosa che valorizza (?) una cozza o di quel retrogusto di  frutta che sempre si cela (e mai a me si rivela) dietro una sorsata di vino rosso. Mi piace mangiare, senza impugnare forchette a uso scettro, senza masticare ogni benedetto boccone 35 volte, senza pretendere che la bocca riduca ai minimi termini le pietanze, causando la disoccupazione dei miei enzimi. 

Io, mangio. Abbasso la mandibola e la rialzo, su, giú, su giú, come in un rito sessuale che porta all'orgasmo delle papille gustative. Mangio ed emetto suoni. Ossa malmacinate, pane "maturo", verdure fragranti come biscotti, fino al risucchio "grave" del cucchiaio da brodo e quello più lieve e allegro delle labbra sulla tazzina da caffè. Ah, l'estasi poi, dello schiocco del palato al termine di un cremoso cioccolatino. Tutto si consuma in fretta e, per qualche incomprensibile e perverso motivo, qualcuno ha notato e mentre tu stai provando qualcosa di molto simile alla felicità, sente il bisogno di consigliarti (dall'alto del suo ego e della sua cultura culinaria) che i cibi, per assaporarli bene, devono essere gustati lentamente o ti perdi le sfumature del sapore.

E insiste, finché (coglione che sei) non ti lasci convincere. 

E allora pensi che forse ha ragione e che magari esiste un "paradiso" più "paradiso" di quello in cui ti trovi. Ti senti pronto al grande salto. Adesso SAI, perché "lo dice la gente" (gente che non sei tu, ma fa lo stesso). Il primo boccone successivo a quell'incontro illuminante lo mastichi lentamente e lasci che la consistenza delle pietanze muti in pappetta sulla lingua. Mastichi come fosse gomma americana. Ciancichi fino a sentir dolere la mandibola. Perfino gli spaghetti che, affusolati e striscianti, calzano cosí bene l'esofago,  vengono omogeneizzati. E così passano i secondi e i minuti con rarefazione dell'entusiasmo. Dal pasto per imbuto a quello (goccia, goccia) via flebo, realizzi quanto poco seducente sia l'ultimo boccone (ormai freddo e spugnoso) di frittura o l'ultima fetta di pizza. Il satanasso imbonitore al tuo fianco sorride compiaciuto del tuo sforzo (o per averti rovinato il pranzo, chissà). Il pollo, ormai disidratato nella lunga attesa della forca, è come un gomitolo di segatura, ostile ad ogni peristalsi. Lubrifichi disperatamente l'apparato con birra che ricorda un té caldo e chiudi alla "grandissima" con un caffè amaro (quello da vero intenditore) perché risentire per la ventisettesima volta la "battuta" sul fatto di prendere lo zucchero col caffè (ah, i sospirati tre cucchiaini) e non viceversa, potrebbe scatenare in te un istinto omicida pari a quello di un turnista che viene svegliato alle 8 del sabato da una visita dei testimoni di Geova.

Ci hai provato. Hai centellinato. Sapresti riconoscere la provenienza di ogni granello di spezia utilizzata nel piatto, la differenza fra un parboiled e un carnaroli, ogni singolo ingrediente di una stracazzo di maionese. I migliori chef, pieni di stelle (e di sé), sarebbero fieri di te ma resta quel senso di incompiuto, come quando l'ultimo pezzo di ghiacciolo precipita dallo stecco al suolo: un coito interrotto. Allora prendi l'auto, controllando di non essere seguito da nessuno, ti fiondi nel primo McDrive e compri un Mcpaninazzo, con lembi di carne sciabordanti e cheddar cartonato, del quale fai un boccone unico, come il serpente disegnato da Saint-Exupéry che si pappa un elefante intero. Due energiche pressate col palato (i molari sono opzionali), in una sinfonia intima e libidinosa tutta per te (suono di ganasce più soave della migliore hit dei Pink Floyd) poi giù a cascata in una fiumana di liquame gassato. Se ti vedessero ora, col sorriso marpione a deformare i lineamenti, potrebbero riscrivere la definizione di appagamento.  

Bando al galateo, vivrò "forchetta in resta". Lontano dai richiami al conformismo e dalle vostre prospettive. Solo (in una bolla) col cibo, come si conviene agli amanti. Come si conviene a chi onora il de gustibus.

Bonigol

Commenti

  1. Ho sempre invidiato gli astronauti che si nutrono con pasticche nutrienti.

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    1. ahahah, un commento chiosa perfetto. Vediamo cosa ti risponderà stasera l'amico Bonigol :D

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    2. Grandissimo Gus, perfettamente allineato con lo spirito di quel che ho scritto. Attenzione però, se prendesse piede la dieta "dell'astronauta" ci sarebbe comunque qualcuno pronto a dirti a che ora assumere le pillole e con quanta acqua e di non succhiarle e nemmeno morderle. Insomma, sarei da capo. :)

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  2. Pezzo inconsueto per i blog

    Simpatico!

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    1. Grazie da parte dell'amico Bonigol, quando mi ha girato questo suo scritto su Whatsapp me ne sono appropriato (su suo placet, ovviamente).

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    2. Confermo il ringraziamento per il commento gratificante :)

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  3. Splendido elogio! Pensa che io ho mangiato l'insalata in pausa pranzo (insalata curata nei minimi particolari con tutte le cosine che mi gustano di più) leggendoti.. quale miglior omaggio al cibo ingerito, che accoppiarlo con letture adatte e propedeutiche ? E ora..caffè, molto dolce.. ;)

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    1. ahah, grande Franco! Beh, dovevi mangiare un panino stile Moz :D

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    2. Grazie anche a te, Franco. Un onore per questo post l'essere usato come condimento all'insalata. Mi raccomando però, non meno di due zollette/cucchiaini di zucchero nel caffè :)

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  4. Mangiare è bello, ma non farsi fagocitare dall'idea del cibo mi piace ancora di più.
    Sono più felice quando mangio per nutrirmi e non perché "ma che belle le tagliatelle e la torta al cioccolato e poi il tiramisù." Insomma, strafogarmi non fa per me.

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    1. Io sono una via di mezzo: mi piace inghiottire di gusto il cibo, ma non sono un grosso buongustaio :D

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    2. Mangiare è bello sì, anche soltanto per nutrirsi. Soprattutto credo sia un privilegio (se si guarda oltre la nostra realtà) avere una così ampia scelta di pietanze. Io sono un goloso e spesso mi lascio sedurre ma il senso di ciò che ho scritto (con grande sarcasmo) è proprio questo: il pasto è qualcosa di personalizzabile, così come lo è la maniera di mangiare e non amo le regole troppo rigide.

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  5. Ahah. Questo post mi ha fatto ridere. Bravo Bonigol che, però, non sarà mai mio amico.
    Chiunque emetta mezzo rumore a tavola con me, rischia di morire prematuramente.
    Perché se non bastassero i miei rimproveri, e la faccia disgustata, non esiterei ad usare anche il coltello che giace alla mia destra.

    Inutile dire che stramastico il cibo e che sono sempre l'ultima a finire il piatto.
    Quindi, tu (Bonigol) mangeresti due pizze, ed io sarei ancora a metà della prima.
    Ma dimmi, il caro Riccardo, fissato com'è con la salute, non ti assilla con i rischi dell'ingestione del cibo senza un'accurata masticazione?

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    1. ahahahah, anche io sono un inghiottone :D, ma non sono un ghiottone :D

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  6. Sulla pizza a me piace di qualsiasi tipo, purché margherita :D
    Detto questo, io invece non sono un grande buongustaio :D

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  7. Buonasera A.J.
    Anche a me piace tutto (vedi sopra), dal raffinato al fast food, dalle verdurine (ospedaliere) ai dolci più calorici. Tra le pizze citate infatti non saprei scegliere: le gusterei entrambe, per non far torto a nessuno.

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  8. Ciao Claudia. Grazie del bel commento. L'intento era appunto di strappare un sorriso. Ti dirò che ho un amico "ruminante" della pizza (e del cibo) che aveva un lentissimo e bizzarro modo di mangiarla (a spirale) partendo dalla crosta e finendo esattamente al centro. La mia fortuna era che (a differenza mia) non prendeva dolce e caffè e così si terminava insieme (anche se il mio conto era doppio rispetto al suo). Riky, quando ci siamo visti per le pizzate, ha scelto con grande attenzione i locali, scartando quelli dove servono pizze più pesanti da digerire. Diciamo che mi sono lasciato guidare dalle sue premure ed è andata bene. Pizze squisite.
    Sui rumori, sono da lapidare, ah ah ah :D

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    1. Non mi sono accorto del rumore, alla prossima pizza ci faccio caso :D

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    2. Non ti sei accorto?!?!
      I miei capelli sarebbero diventati come quelli di Marge Simpson, per il nervoso.
      Se sono a tavola con dieci persone (non ora, se no Conte mi fa arrestare), percepisco chiaramente e distintamente anche i rumori prodotti da chi siede al capotavola opposto rispetto al mio...

      E badate che sono sorda dall'orecchio sinistro. Eppure non mi scappano neanche quelli che mi siedono on the left.

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    3. ahahah, allora mi sa che dovrei masticare anche io con cautela :D

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  9. Mister Bonigol, dovresti dar "da mangiare" di più anche al tuo blog, che merita attenzione.. ;)

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    1. Colpa mia, ahahah, e anzi ti rispondo

      Dovrebbe scrivere di più qua😁

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