Una scuola dove ti abituano a pensare


Su Facebook ho pubblicato una foto che mi è stata scattata, in giardino, la mattina del mio primo giorno di scuola. Settembre 1989, il grembiule con un logo a richiamare i mondiali di calcio dell'estate successiva, la cartella sulle spalle, lo sguardo truce e la pettinatura a tazza così simili a quelli dei pupazzetti di "He Man and the Masters of the Universe", in quel periodo la mia linea di giocattoli preferita.

Sembravo piuttosto contrariato, ma in realtà il primo giorno di scuola fu un momento vissuto in assoluta tranquillità. E non per la presenza di mia madre, insegnante, nella stessa scuola: lei, per me, non esisteva proprio, dentro quelle mura.

Ero tranquillo perché avevo fiducia e sentivo sicurezza.

Mia sorella e mia madre furono le mie maestre, prima di quelle "ufficiali", conosciute quel giorno di settembre 1989. Imparai, prima di iniziare il percorso scolastico, scrivendo i nomi dei calciatori e leggendo Topolino. Sulle spalle portavo una cartella, ma anche un piccolo bagaglio di esperienza.

Quel giorno di settembre iniziò così un lungo percorso concluso il 4 luglio 2002, con gli esami di maturità.

Mi è tornato tutto in mente oggi, nel mio giorno libero, leggendo alcuni versi del grande Giorgio Gaber.

"Una scuola dove ti insegnano cose importanti dove ti abituano a non pensare".

Il signor G. mi perdonerà, ma io quel "non" lo tolgo, con forza.

"Una scuola dove ti insegnano cose importanti dove ti abituano a pensare".

Perché la scuola non mi ha insegnato del nozionismo puro, ma mi ha insegnato regole, mi ha insegnato ad analizzare, a ragionare e soprattutto a collegare e a creare connessioni.

Grazie di cuore, dunque, alle mie maestre, ai miei prof. e alle mie prof.

Grazie anche per quelle volte che avete chiuso un occhio, per quelle volte che avete compreso i miei momenti di difficoltà, per quelle volte che avete trovato le parole giuste.

In fondo, l'insegnamento più bello della scuola è questo: imparare ad ascoltare e a capire gli altri.

Commenti

  1. Speravo lo postassi anche qua, dove magari ti leggeranno in meno, non sbandiereranno likes, ma dove quello scrivere suona meglio, si accomoda in maniera autentica, schiva i clamori di un social caciarone e rutilante ma effimero come un CR7 alla Juve.. rende l'idea di un bagaglio oltre la cartella che già ti rendeva il Ricky fantastico che avremmo conosciuto e a cui vogliamo un bene incredibile.. felice di leggerti sempre, e qui un pochino di più. ;

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    1. Sono sicuro che chi legge qua, leggerà con grande attenzione. Ma sono altrettanto convinto che un'ampia maggioranza lo abbia letto attentamente anche altrove...
      Io non posso che ringraziare, per il bene che provate e manifestate verso di me. Grazie davvero, di cuore

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  2. Sei stato fortunato ad avere due maestre speciali (Luci e Veronica).
    Io cerco di fare altrettanto con Lorenzo, ma troppe volte segue ritmi più lenti, e non voglio forzarlo.

    Difficile credere che un tuo prof. abbia mai dovuto chiudere un occhio con te, però. 😉❤️

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    1. Davvero..due maestre speciali.
      Ma sono sicuro che lo sei anche tu per Lorenzo.
      E sei anche una buona insegnante di recupero per altri, anche se ogni tanto alzi la voce.
      Comunque sì, ogni tanto è stato chiuso un occhio anche per me XD

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  3. Beh, come ha scritto anche Claudia, sei stato fortunato. Io non posso lamentarmi per la mia maestra delle elementari, ma per tutto il resto... lasciamo stare :D
    Comunque la foto è fantastica! ❤

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    1. grazie mitico :).
      Beh diciamo che per il 99,9% di insegnanti e professori io sono andato piuttosto bene..magari qualcuno non proprio impeccabile a insegnare, ma umanamente ok :D

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  4. I miei genitori erano maestri e non mi hanno insegnato niente, né come padre e madre, né come docenti.
    Io sono stato educato dalla strada.

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    1. Erano anche tempi diversi, Gus, credo che a quei tempi eravate in molti a dover crescere molto in fretta.

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  5. Quella foto te l'ho scattata io e me la ricordo benissimo, come se fosse successo ieri. Hai avuto la fortuna di incontrare sulla tua strada degli insegnanti di valore (anche qualcuno un po' "fuori", in realtà... ), ma una buona parte del merito è anche tua. Perché sei sempre stato curioso, estremamente ricettivo, pieno di interessi e, soprattutto, molto rispettoso nei confronti di chi era lì per trasmetterti un po' di conoscenza. Per un insegnante significa moltissimo. E' gratificante ed è uno stimolo incredibile. In più hai saputo fare quello che rende davvero la scuola efficace e preziosa: hai imparato a ragionare con la tua testa. Ed è quello che ogni giorno spero per mio figlio e che gli ripeto incessantemente: studia, conosci, impara, perché soltanto così sarai capace di capire chi avrai davanti, interpretare quel che ti accadrà, impedire di diventare lo zimbello di qualcuno.

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    1. diciamo un po' fuori, sì :D, specie uno, ahahh...Penso che Matteo abbia capito bene e sono sicuro che avrà delle belle soddisfazioni dalla scuola :).

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  6. Ho visto quella foto ed effettivamente sembravi contrariato anche a me. Invece in queste parole scopro che quella fu una bella giornata e che lo furono anche le successive, perché a scuola hai imparato oltre e di meglio rispetto alle classiche nozioncine. E qui non c'entrano solo le maestre, ma anche la tua indole.
    Un abbraccio.

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    1. Una bellissima giornata (anche se ho ricordi molto frammentari). Il percorso delle scuole elementari è stato molto significativo per me :)

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  7. È esattamente quello che una buona scuola deve fare; è il compito dei buoni insegnanti.
    La lezione in sé è nozione, mentre bisogna stimolare e MAI tarpare le ali.
    Purtroppo la scuola è anche una livella... una classe, 20-30 persone tutte uguali, che invece sono tutte diverse.
    Invece deve essere un percorso che prosegue dopo (anzi insieme a) quello di casa, con altri maestri.
    Devo dire di essere stato fortunato, pure io.

    Moz-

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    1. Non è facile, infatti, gestire tanti studenti.
      Ma purtroppo ci sono insegnanti che non riuscirebbero a gestire dieci...ahimé.
      Io e te siamo stati fortunati, invece :)

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  8. Bella fotografia, molto vuota di presenza umana, ma bella e con ripetizione di un singolo oggetto uguale all'altro. Un banco a fianco all'altra per file e file. Dici "la scuola non mi ha insegnato del nozionismo puro, ma mi ha insegnato regole, mi ha insegnato ad analizzare, a ragionare e soprattutto a collegare e a creare connessioni." Direi che sei stato fortunato, anche io posso dire lo stesso, ma temo che negli ultimi anni la scuola faccia sempre più fatica a realizzare questa sua funzione, primaria molto importante. Anche a causa di molti genitori, che credono che l'educazione non debba venir data da loro e dai loro comportamenti ed azioni ai figli, ma solo dalla scuola. Un saluto e buona continuazione d'autunno

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    1. Insegnare a pensare è molto importante, anche a pensare prima di agire aggiungerei

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