Nel nome di Denis, la storia di Bergamini in un libro versione fiction


Ho letto in questi giorni il libro "Nel nome di Denis", scritto dal giornalista della Gazzetta dello Sport Francesco Ceniti. Denis è Bergamini, calciatore del Cosenza scomparso tragicamente nel novembre 1989, all'età di 27 anni. Sui fatti sono stati aperti due processi e il secondo, in corso, vede sul banco degli imputati la ex fidanzata dell'atleta. 

Il libro racconta quindi la lunga battaglia giudiziaria della famiglia di Denis, segnata da una tragedia che inizialmente venne considerata un suicidio. Ceniti sceglie di non fare cronaca, ma di raccontare tutto come se fosse un romanzo. E qual è il mio giudizio? Non positivo, purtroppo.

Non nascondo che un paio di passaggi mi abbiano provocato emozioni, soprattutto quello in cui viene citato lo scomparso Carlo Petrini, ex calciatore e scrittore, il primo a denunciare apertamente, all'opinione pubblica, che la morte di Bergamini non fosse arrivata per un gesto estremo e volontario. "Il calciatore suicidato" (2001) è il titolo dell'opera, che ha scosso le coscienze e dato la spinta alla nascita di un vero e proprio movimento, attraverso un gruppo Facebook, movimento che ha praticamente riacceso i fari sulla vicenda. Ceniti sottolinea che "Il libro di Petrini suggeriva due ipotesi di omicidio comode e distanti dalla verità, mescolando fatti accaduti ad altri totalmente inventanti" e che però "aveva fatto rumore"

Nel complesso la seconda parte del libro, proprio dopo la citazione di Petrini, sale di tono, ma ai miei occhi ciò non è stato sufficiente a salvare il giudizio su "Nel nome di Denis".

I difetti principali chiamano in causa la scrittura dell'autore, a tratti troppo retorica ("Fu un'estate piovosa quella del 1991, sembrava quasi che le lacrime della famiglia Bergamini fossero evaporate al solo per poi risalire in cielo e da lì ricadere a terra in un ciclo perpetuo"), e una narrazione strutturata per trasformare il romanzo in una fiction. "Nel nome di Denis" è un libro pronto per essere adattato in veste televisiva: troviamo personaggi che sembrano infatti usciti da una fiction di Rai1, penso in particolare ai cronisti descritti in maniera molto stereotipata, e più di un passaggio in cui prende parola l'anima di Denis, espediente che ho trovato interessante solo quando limitato all'ultima pagina del libro. 

Come una fiction, il libro spinge verso un lieto fine. Il mio auspicio è naturalmente che si riesca a fare chiarezza, una volta per tutte, su questa tragica vicenda. 

Commenti

  1. La verità ci consente di sperimentare una sensazione di libertà in quanto ci fa affrontare le cose così come sono, e non come speriamo o immaginiamo siano a seguito della nostra manipolazione.

    Leggendo questo tuo post penso che solo attraverso la" verità "si sperimenta il senso di "libertà" e "amore",il modo di certo più autentico per affrontare le cose così come sono, nel bene e nel male, e non come si spera o si immagina siano a seguito di manipolazioni e archiviazioni...forse non sempre si muore una volta sola,mi unisco comunque al tuo auspicio.

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    1. Il povero Bergamini merita la verità, speriamo che la giustizia (nel senso di potere giudiziario) possa arrivare a scoprire e a definire questa verità. Ma sono felice che Petrini, più di 20 anni fa, sia riuscito a riportare all'interesse dall'opinione pubblica la storia di questo ragazzo.
      Petrini, uomo così imperfetto, ma per me così grande..

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    2. Ciao Riky,
      perdona ,perché nel mio precedente commento la metà sopra non è farina del mio sacco, è il collegamento ad un "arricchimento" che necessitava di essere virgolettato.Una correttezza verso l'autore ,verso te e i tuoi fedeli lettori.

      Per il resto pensa se te non avessi scritto questo post,io per prima non sarei venuta a conoscenza né di Bergamini e né di Petrini e il suo coraggio.Ci sono "citazioni" che vanno un po' stravolte per far emergere quel tipo di bellezza legata alla verità:)

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    3. "forse non sempre si muore una volta sola", mi ricorda ora un celebre detto di un grande italiano...un'altra connessione, visto che questa persona si è sempre spesa per la Giustizia con la G maiuscola...

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