Stare orgogliosamente dalla propria parte



"Scegli di stare dalla tua parte". Sono parole che mi fanno sorridere pensando alla mezza dozzina di volte in cui mi sono auto-elogiato in una decina di giorni, fatto inconsueto. Ma in fondo io sono sempre stato dalla mia parte, perché ho sempre fatto ciò che volevo fare,  nel rispetto ovviamente delle regole, dei principi e dei valori che mi sono stati trasmessi, e soprattutto non ho fatto ciò che mi volevano imporre di fare. Diventando così una persona unica: imperfetta, forse tanto imperfetta, ma unica.

È vero che, in teoria, ognuno di noi è un essere umano imperfetto, unico e speciale, ma riconosco però, in queste ultime settimane del 2022, di essere stato nuovamente "disturbato" dal pensiero, in fondo, di essere sbagliato. Mi correggo: non sbagliato, ma un'anomalia

Mi sento un po' anomalo, ad esempio, quando mi viene detto (sebbene con le migliori intenzioni) di fare questo o quell'altro e in risposta penso che tutto ciò non rappresenti il meglio per me.

Mi sento un po' anomalo nel provare felicità per piccole e banali cose.

A un'anomalia viene detto di rientrare tra i binari, con tanti saluti alla retorica del "siamo tutti speciali, unici..". 

Tuttavia io rimango orgogliosamente dalla mia parte, felice di essere anomalo. 

E se ho perso tempo, amen: l'ho perso. In parte per dare a me stesso, in parte per dare, magari anche poco, agli altri.


Commenti

  1. Essere unico non significa essere speciale. Tu lo sei e dai agli altri facilmente. Se gli altri riuscissero ad essere come te, tu non saresti più speciale e nemmeno anomalo. Non puoi aspettarti qualcosa di buono
    dalle tue amicizie perché loro fingono solo di essere speciali e non ti danno quello che vorresti.

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    1. No, in realtà ho degli amici davvero speciali. Che soprattutto mi hanno sempre accettato per quello che sono. Ne sono felice.

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  2. Non si perde mai tempo se lo si dedica e ci si dedica. Oltretutto fai un lavoro dove esaltare quello che riconosci come tuo maggior talento: la scrittura. Alla tua età avevo già intrapreso strade che non conoscevo e lontane dalla mia indole; avrei lavorato volentieri in biblioteca, in una libreria, in un giornale, in un cinema; ma l'importante è rimanere sempre a fantasticare con se stessi, dalla parte dei propri sogni. Il voler fare cinema, leggere, viaggiare, scrivere, cucinare, è tutto un mondo che tutt'ora coccolo e vive con me, che mi procura felicità e bellezza, e riesce a farmela scorgere dove tracima prepotente, con persone, cose, situazioni. Bellissimo leggerti ad esempio, scoprendo similitudini incredibili, la capacità di intercettare stati d'animo e visioni. Siamo felici. E vogliamo propagarla la felicità. Eccola forse l'anomalia.

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    1. Infatti in fondo io sono felice..a volte magari sono deluso, forse anche insoddisfatto da certe situazioni e dinamiche, ma l'infelicità sta altrove...E forse non ho passato il Natale piu' felice della mia vita, ma indubbiamente per tornare a un periodo di festività così felici, dovrei tornare veramente all'adolescenza. Ne sono davvero..felice.

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  3. Quando mi dicono di fare o non fare, ormai manco più li sto a sentire XD
    Sempre dalla mia parte, e così dovrebbe essere. Non significa non avere dubbi o domande, anzi.
    Non esistono binari, se non quelli mentali che spacciano per sociali, prima anticamera dell'infelicità.

    Moz-

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    1. Vero: l'essere dalla propria parte non esclude dubbi e domande. Ed è giusto continuare ad avere i primi e farsi le seconde. Finire nei binari spesso provoca l'infelicità: ma chi vive di consuetudini sociali, non se ne accorge esplicitamente. Se ne accorge quando gli crolla tutto...

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  4. "Mi sento un po' anomalo nel provare felicità per piccole e banali cose."
    E io che dovrei dire? mi sento veramente felice solo per quelle, banali e piccole.
    Sono un'anomalia? Forse. Ma che importa?
    Non lasciarti etichettare da un termine, a maggior ragione se te lo autoimponi.
    Un abbraccio.

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    1. Ma infatti io preferisco accontentarmi delle piccole cose. Se poi dovesse arrivare qualche cosa piu' grande..tanto meglio :)

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  5. Esiste un proverbio siciliano che recitava qualcosa tipo: "Se non mi lodi tu, mi lodo io". Sai che nella ex azienda in cui lavoravo, prima che mi mandassero a casa, quella di elogiarsi era una cosa che si doveva fare per forza! Inizialmente io non la capivo! Ma poi, quando la valutazione che ci veniva data non era più solo lavoro del manager, ma diventò anche lavoro nostro che dovevamo autovalutarci per consentire al manager di esprimere il suo giudizio, beh ti puoi immaginare 😂 Ti abbraccio e salutami tanto L. (Linda o Liliana che sia) 🤗

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    1. Caro Nico, curioso questo tuo aneddoto! Anche se l'autovalutazione immagino comprendesse anche "i punti su cui migliorare", o no? Ti saluterò L. ma tu fa altrettanto qualora dovesse passare prima da te :)

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  6. - Mi sento un po' anomalo, ad esempio, quando mi viene detto (sebbene con le migliori intenzioni) di fare questo o quell'altro e in risposta penso che tutto ciò non rappresenti il meglio per me.

    Anomali ci si sente quando qualcuno o qualcosa fa uscire da noi ciò che di natura non si sente di essere,una sorta di reazione istintiva e di autodifesa che porta perfino ad
    essere deluso da una reazione che non lo rappresenta affatto.Non conosciamo a fondo cosa sia la "discrezione".Io da questo tuo passaggio mi sento indirettamente invitata ad un autoanalisi che tu riesci a fare spesso.Credo sia l'approccio migliore,cercando di capire cosa prova l'altro e che correlazione possa esserci con la nostra essenza.

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    1. Riprendo e approfondisco un concetto:Non conosciamo a fondo cosa sia la "discrezione"...abbiamo la pretesa di conoscere teoricamente a fondo cosa sia la "discrezione",ma non riusciamo ad applicarla e da qui nasce anche l' ipocrisia.

      Ciao Riky ,buona giornata 🤗

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    2. Sì, anomalia è anche questo: quando manifestiamo comportamenti diversi dal nostro "io". Può capitare.Un po' come quando mi arrabbio, no? Ti immagini di vedermi arrabbiato? Però ora questo accade molto meno. Molto molto meno. E ne sono contento.
      L'autoanalisi ne faccio spesso. Sinceramente adesso mi sembra piu' efficace di qualche anno fa. Forse ho imparato anche a elogiarmi, pure internamente :D

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