Il fenomeno Pokemon: la retrospettiva della serie animata di A.J.

Il 27 febbraio 1996 nei negozi di videogiochi giapponesi uscì un videogioco destinato a diventare il più redditizio franchising giapponese della storia dalla caratteristica doppia versione, per invogliare gli scambi, tramite game link: Pokémon Rosso e Pokémon Verde ( in giapponese: Pocket Monsters Rosso (ポケットモンスター 赤 Poketto Monsutā Aka) e Pocket Monsters Verde (ポケットモンスター 緑 Poketto Monsutā Midori). 

Poco più di un anno dopo il 1° aprile 1997 sul canale TV Tokyo venne trasmesso il primo celebre episodio intitolato: L'inizio di una grande avventura (ポケモン!きみにきめた! Pokemon! Kimi ni kimeta!, lett. "Pokémon - Ti ho scelto!")

Il protagonista Ash con Pikachu


Nel mondo dei Pokémon all'età di 10 anni i bambini possono scegliere tra due cose: continuare a studiare oppure diventare allenatore di Pokémon. Ma cosa sono i Pokémon? I Pokémon sono creature viventi che nel mondo immaginario del franchising sostituiscono gli animali della realtà. Sono centinaia, ognuno diverso, con proprie caratteristiche, tipologia (acqua, erba, fuoco ecc.), stile di vita e abitudini.

I giovani allenatori intraprendono un viaggio della durata di circa un anno, con l'obiettivo di vincere 8 medaglie disseminate nella regione d'appartenenza. Per vincere queste medaglie, nelle  principali città della regione da loro visitate, dovranno sconfiggere i capo-palestra, allenatori molto esperti che metteranno alla prova i giovani sfidanti. Una volta ottenute tutte le medaglie si potrà partecipare alla Lega Pokémon, grande torneo che assegna il titolo di campione regionale.

Gli incontri ufficiali tra Pokémon  sono una sorta di vero e proprio sport, organizzato da una associazione, con arbitro e un regolamento chiaro e semplice. I Pokémon non sono macchine da guerra, come i nostri amici animali sono creature che legano un rapporto d'affetto con i propri allenatori. Esattamente come nella realtà esistono animali incattiviti dagli umani, anche i Pokémon posseduti da organizzazioni criminali subiscono i loro influssi negativi. 

Gli antagonisti dell'opera: il team Rocket


La prima serie dell'anime Pokémon, realizzata dallo studio Oriental Light and Magic (OLM) , è composta da 82 episodi trasmessi in Giappone nel periodo 1997/1999; in Italia invece la prima trasmissione risale al periodo gennaio- novembre 2000, su Italia 1. 

La storia, semplicissima, racconta del viaggio del giovane Ash Ketchum assieme al suo primo Pokémon, Pikachu. Ash sogna di diventare il più grande allenatore di Pokémon del Mondo. Ad accompagnarlo ci sarà Brock, ragazzo mite ed equilibrato, tranne quando vede belle ragazze di cui puntualmente si innamora... senza venir mai ricambiato. Poi c'è Misty, coetanea di Ash dal carattere leggermente aggressivo e scontroso, amante dei Pokémon d'acqua.

Misty, Ash e Brock


A mettere i bastoni tra le ruote al gruppo ci sarà lo scapestrato trio del Team Rocket, composto da Jessie, James e Meowth, unico Pokémon che parla con il linguaggio umano. 

Grafica e colonna sonora

Graficamente la serie si presenta con uno stile inconfondibile: classici colori caldi degli anni '90, con episodi dalla qualità altalenante. Migliore invece la colonna sonora realizzata da Shinji Miyazaki (宮崎慎二) che arrangia alcune musiche dei  videogiochi originali accompagnate da brani autoctoni. Da ricordare la celebre "Metting and Parting" utilizzata spesso a fine episodio e capace di creare un bellissimo effetto di gioia nei giovani telespettatori. Il doppiaggio italiano è realizzato dalla Merak Film: protagonisti tutti i nomi più celebri della scuola milanese. Ash (Davide Garbolino), Brock (Nicola Bartolini Carassi), Misty (Alessandra Karpoff), James (Simone D'andrea), Jessie (Emanuela Pacotto), Meowth (Giuseppe Calvetti), ma ci sarà spazio anche per Tony Fuochi, Paolo Sesana, Cinzia Massironi, Flavia Arras, Federico Danti, Madallena Vadacca: il meglio del meglio. 

Nostalgia di tempi lontani 

La prima serie dei Pokémon rispecchia perfettamente lo stile dei cartoni animati giapponesi degli anni  '90. Episodi spesso autoconclusivi, scene comiche tipiche di quel periodo, una grafica magari non eccellente, ma dai colori che sprizzano gioia. Un mondo oramai lontanissimo ma che ha lasciato con se un ricordo indelebile. 

A.J.

Commenti

  1. Aiutano a uscire di casa, ma l’American Pediatric Association raccomanda che il tempo sullo schermo per i bambini e gli adolescenti non deve superare le due ore al giorno. L’applicazione non consente di interagire con altri giocatori, piuttosto si tende a guardare costantemente il cellulare.

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  2. Oddio quando li detestavo :D cambiavo sempre canale.
    Però articolo davvero ben scritto ed esaustivo, bravo AJ.

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    1. Siamo in due...anche a me facevano venire l'orticaria :D.
      Comunque è normale, A.J. era un bambino e quindi fu giustamente preso dall'onda dei Pokemon.
      E sì, condivido anche il resto del tuo commento: ha scritto una recensione completa, scorrevole, non facile visto che è una serie molto famosa, non facile da riassumere in poche righe.

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    2. Ovviamente :), cartoni poi che servivano per vendere i giocattoli!

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    3. Beh, piacevano molto a mio fratello che ha solo 3 anni meno di me.

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    4. Beh dai anche tuo fratello era giovane :) aveva un anno in più di A.j.!

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  3. Grazie a te amico mio, per l'ottima recensione!

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  4. io ero già grandicello (avevo 13 anni nel 2000!) ma venni colpito tantissimo dai pokemon!
    Ricordo con affetto la prima saga della Lega di Kanto (o Indigo League, come si chiamava nel primo doppiaggio non troppo fedele ai giochi) perché comunque un minimo seguiva i giochi (le prime due generazioni ancora oggi ogni tanto le rigioco, le reputo il massimo della tecnica 8bit).

    Poi un po' sono cresciuto io, un po' sono rimasti infantili loro (troppi episodi autoconclusivi, Ash sempre un minchietta col suo Pikachu del kaiser, le palestre che non vengono più sconfitte ma che i capipalestra regalano le medaglie per pietà ecc), i mostri che aumentavano a dismisura e non li riconoscevo più anche perché ho abbandonato i giochi... ho abbandonato lo show e non me ne pento.

    Qualche anno fa ho recuperato invece la serie manga, quella lì sì che mi aveva preso come "ai tempi" e di taglio trasversale (target infantile, ma con svolte adulte e dark)

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    1. Beh, 13 anni eri ancora piccolo :). Io classe 1983, ne avevo ben 17..

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    2. Andrea è un grande membro del mondo geek :)

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  5. Per molto tempo non me ne sono persa una puntata.
    Pensa che nei primi anni Duemila regalai al mio fratellino un pupazzo di Pikachu, con cui si addormentava ogni notte.
    Ho detestato, invece, il recente Pokemon Go.
    I giovani (e non solo) hanno davvero perso il senno...

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    1. Forse me lo avevi detto, ma mi ha sorpreso saperti fan dei Pokemon!
      Però sì, Pikachu è adorabile, lo ammetto, anche pur non amando questa saga.

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    2. Eh sì, come dicevo ad Andrea nel target erano ovviamente compresi i ragazzini delle scuole meie

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  6. Non sono mai stato un grande fan, complice indubbiamente l'età (nel 2000 di anni ne avevo già 20). Ma uno tra tutti i mostriciattoli mi piaceva un sacco: Charmander :D
    Complimenti ad A.J. per il bell'articolo!

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