tag:blogger.com,1999:blog-63383062534228131262024-03-28T08:46:11.793+01:00Abcb: il caffè di RikyIl mio terzo (e ultimo) spazio webRiky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.comBlogger639125tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-14050016847679861062024-03-26T14:48:00.000+01:002024-03-26T14:48:38.503+01:00La zona di interesse: la doppia recensione di Bonigol e Lampur sul film premio Oscar<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeBuzrHQai1jX8zmrlZtM3O5zaGRsdbZIoBMvZPDCnsedLfzw4qTMy1QSPieGdoJR-6sLkX7CW44NE77H_Xb-hGyIinTXUOfD9-uNHUA3qSnaoqZesDk1Vi0zy5vPzOg-pQ-63kwcftIL4sW7x-Dt-qX0RCy1xLk-o1VL_udhWXwbapKEIFtAFrFfD2tA/s1200/cinema.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="474" data-original-width="1200" height="252" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeBuzrHQai1jX8zmrlZtM3O5zaGRsdbZIoBMvZPDCnsedLfzw4qTMy1QSPieGdoJR-6sLkX7CW44NE77H_Xb-hGyIinTXUOfD9-uNHUA3qSnaoqZesDk1Vi0zy5vPzOg-pQ-63kwcftIL4sW7x-Dt-qX0RCy1xLk-o1VL_udhWXwbapKEIFtAFrFfD2tA/w640-h252/cinema.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p>La zona di interesse, film del 2023 del londinese Jonathan Glazer, ha vinto due premi Oscar, per il miglior film in lingua straniera e il miglior suono. Di seguito la doppia recensione.</p><h3 style="text-align: left;">La zona di interesse: recensione NO SPOILER di Bonigol (Enrico Bonifazi)</h3><div><div>Ammetto di conoscere poco della carriera cinematografica di <b>Jonathan Glazer</b> (4 film in totale nell'arco di 23 anni), regista noto soprattutto per aver diretto videoclip musicali a Blur, Jamiroquai e Radiohead (per citarne alcuni) ma salito alla ribalta con <b>La zona di interesse </b>(attualmente nelle sale italiane), premiato con due statuette Oscar Academy, tra cui miglior film in lingua non inglese.</div><div><br /></div><div>L'intento è quello di dare struttura a una chiara metafora della società attuale: il (con)vivere accanto agli orrori di un mondo mai in pace, ritagliandoci (con ipocrisia, buona fede o per necessità) un angolo di paradiso anche all'inferno.</div><div><br /></div><div>Per dare corpo al suo intento, il regista ci proietta nella peggiore delle bolge dell'ultimo secolo sulla terra: il lager di Auschwitz, nella Polonia del 1940, dove il comandante nazista Rudolf Höss (Christian Friedel) vive con la moglie Hedwig (Sandra Hüller), cinque figli e alcune domestiche, all'esterno del campo di concentramento, in una villetta il cui giardino ne comprende parte delle mura esterne. </div><div><br /></div><div>La vita per loro scorre "normale", con un distacco totale dagli agghiaccianti rumori che provengono da oltre il muro (latrati di cani, urla umane, clangori, sirene, perfino fucilate). I bambini giocano e si divertono, Hedwig gestisce il giardino, Höss incontra ingegneri che progettano nuovi efficienti inceneritori. A tavola sembra esserci armonia e pur non palesando alcun tipo di odio o cattiveria ogni membro della famiglia si è abituato alle varie forme con cui la morte si manifesta nella loro vita (cupe nuvole di cenere che volteggiano in aria, abiti e oggetti sottratti ai deportati, denti d'oro da collezionare) scegliendo di "voltarsi dall'altra parte" più per comodità che per sentimento. </div><div><br /></div><div>Il film (attingendo al romanzo omonimo) ci racconta di questa grottesca capacità di adattamento dell'uomo attraverso lo spaccato della vita di personaggi realmente esistiti. Un'opera tecnicamente perfetta dal forte impatto visivo (colori pieni di luce contrapposti a scene quasi in "negativo" illuminano il grigiore delle ciminiere fiammeggianti che sparano nuvolacce di cenere su un cielo meravigliosamente ceruleo) e soprattutto uditivo (Oscar per il sonoro meritato). Meno convincente è l'aspetto narrativo. </div><div><br /></div><div>Il taglio documentaristico de La zona d'interesse fa sì che ci si trovi ad osservare la quotidianità di gente che compie le medesime azioni durante varie fasi della giornata. Si gioca, si ride, si scherza intimamente ma non si va mai oltre il limite concettuale che si è posto il film (limite che diviene anche cinematografico, a mio parere) sebbene un paio di significative sequenze instillino il seme della riflessione e fungano da "tarlo" nelle refrattarie coscienze dei personaggi. Gli attori se la cavicchiano in un copione fatto prevalentemente di silenzi (poche tracce della Hüller ammirata in Anatomia di una caduta mentre Friedel risulta laconico e poco espansivo) e svolgono discretamente un compitino quasi elementare che non lascia emergere le loro vere potenzialità. </div><div><br /></div><div>Un film che certifica l'orrore dell'egoismo e della discriminazione negli impenitenti, che frignano per i contrattempi di una vita serena mentre accanto a loro "casca il mondo". "Così va la vita" scriveva Kurt Vonnegut (quasi fosse sempre una fatalità e non una scelta) e basta guardare oltre i "muri" che ognuno di noi erige a difesa della propria serenità per rendersi conto che le cose non cambieranno mai.</div></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEIas683lDKx6Z_dEG24lI2qV3HiPo4yeZ12AHc8rekibYvyhbf2mMCMQe4dKJIVPn-vU1SmvOnJMi6Q9Ecr79GTj6A2N9RL3ve5-xA2MIc0WGIFP1862A0oPI2JO7a99S3-7VEZI_jBJUlCM4Ju_RhR55wwlWzpSta4Pn-bvzJLpKWZqZHVc-p_lY0i0/s980/la%20zona%20di%20interesse.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="551" data-original-width="980" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEIas683lDKx6Z_dEG24lI2qV3HiPo4yeZ12AHc8rekibYvyhbf2mMCMQe4dKJIVPn-vU1SmvOnJMi6Q9Ecr79GTj6A2N9RL3ve5-xA2MIc0WGIFP1862A0oPI2JO7a99S3-7VEZI_jBJUlCM4Ju_RhR55wwlWzpSta4Pn-bvzJLpKWZqZHVc-p_lY0i0/w400-h225/la%20zona%20di%20interesse.jpg" width="400" /></a></div><br /><div><br /></div><div><br /></div><h3 style="text-align: left;">La zona di interesse: recensione CON SPOILER di Lampur (Franco Battaglia)</h3><div><div>La zona d’interesse non è solo quella inquadrata in lungo e largo da Glazer. </div><div><br /></div><div>É soprattutto quella confinante, che racchiude un campo di concentramento tra i più feroci ed “efficienti” dell’ultima guerra mondiale, zona dalla quale emerge solo un sonoro di morte, spari isolati, gemiti, urla e ciminiere che bruciano corpi esalando fumo nero di giorno e sinistre fiammate di notte. Un sonoro da Oscar.</div><div><br /></div><div>La zona d’interesse, in una scena che trovo emblematica, è il tappeto dove il figlio minore di Hoss, Comandante di Auschwitz, gioca coi suoi soldatini, si alza un attimo, scosta la tenda per vedere, forse percepire, identificare meglio quei rumori e quei brusii, e se ne allontana immediatamente, ammonendo se stesso e quel suo disdicevole crearsi fastidio. Come noi quando spesso cambiamo canale a cena, mentre parte un servizio su nuovi bombardamenti a Gaza o in Ucraina.</div><div><br /></div><div>C’è appena un alto muro grigio a separare le due zone d’interesse della famiglia Hoss, da un lato fiori meravigliosi, dall’altro futuro concime per i medesimi.</div><div>Non è un mondo inconsapevole, il capofamiglia nutre ipocrita benevolenza ma vive per la funzionalità del campo che dirige e si intrattiene sessualmente con una deportata, la moglie cura amorevolmente i bambini e le amiche, ma minaccia una domestica di poter farla ridurre in cenere dal marito alla successiva inadempienza. </div><div><br /></div><div>Vivono uno stato di fatto accettato e ne traggono tutti i confort possibili; gite in barca e picnic sull’erba, passeggiate a cavallo, relax in piscina, ecco magari facciamo crescere una vite velocemente a coprire quel muro che separa dal mondo all’incontrario, ma pienamente calati a cogliere vita regolare, fluire di chiacchiere, the, pellicce sequestrate ai nuovi arrivi oltre muro, nonostante l’acufene di sottofondo cui non fai più caso.. </div><div><br /></div><div>La mamma della signora “Hoss” un po’ meno: viene a trovare la figlia e quel “sonoro”, quell’acre che il cinema non riesce a trasmettere, ma evocare certamente, le fa abbandonare la villa insalutata ospite, lasciando giusto due righe che non ci saranno rese note, ma che ognuno di noi immagina aver potuto vergare con medesima indignazione.</div><div><br /></div><div>La zona d’interesse è la serra dove il fratello più grande, ad un certo punto, rinchiude il fratello minore, in una sorta di prova generale, di crescita consapevole, di futuro programmato. Carcerieri e prigionieri, loro i cattivi noi i giustizieri. Eliminiamo la feccia, ne gassiamo il più possibile, purifichiamo il mondo.</div><div><br /></div><div>Meno convincente la repulsione che prova Hoss quando, mentre è al fiume coi figli, scopre che la corrente trasporta melma di scorie umane provenienti dal campo, riporta di corsa a casa i figli e tutti si lavano furiosamente da quei residui di spoglie incenerite. In fondo abitano ad un passo da ciminiere che vomitano cenere umana h 24, basta un refolo di vento a farne depositare tracce sui candidi panni stesi o nella piscina limpida..</div><div><br /></div><div>Lasciano smarriti anche le lunghe transizioni a tinta unica che vorrebbero instillare ansia e inquietudine ma sanno di calcolato e quasi sfiducia in un pubblico da stimolare artificialmente, come non bastasse l’evocazione visiva.</div><div><br /></div><div>E infine i conati di vomito di Rudolf Hoss - anche loro segnale ambiguo -, alternati a fine film insieme ad inserti sull’attuale Auschwitz, museo a monito perenne, una novella zona d’interesse dove ora si puliscono vetrine coi resti di migliaia di ebrei uccisi, dove si toglie la polvere dai forni crematori, dove si organizzano visite, gite e qualcuno riesce anche a scattare selfie. </div><div><br /></div><div>Rimorso, emozione, eccitazione? Glazer lascia a noi l’ulteriore risposta.</div></div><div><br /></div>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-30173106604230704862024-03-25T08:00:00.001+01:002024-03-25T08:00:00.133+01:00Poetando (di C.D'Aleo): Echi innevati e A perdifiato<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjprbZkXwnexds09jhFTcNK1n2YneET5-z7aG5RZyTxSO1-5Rzt4-NBNhJQtRzMHzthWK49OCFJVy1gcp_aAK7hufgzuycH5nrVhwxDiiG56oFuzc8U9ZIcylEj8ddW7GIdRihxe5aOvk50l2d1HqwUnRNL4I0HIVaI83k_f48v9TBDY-QCvoCI-pOF3AY/s1125/neve%20monti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="445" data-original-width="1125" height="254" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjprbZkXwnexds09jhFTcNK1n2YneET5-z7aG5RZyTxSO1-5Rzt4-NBNhJQtRzMHzthWK49OCFJVy1gcp_aAK7hufgzuycH5nrVhwxDiiG56oFuzc8U9ZIcylEj8ddW7GIdRihxe5aOvk50l2d1HqwUnRNL4I0HIVaI83k_f48v9TBDY-QCvoCI-pOF3AY/w640-h254/neve%20monti.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p></p><p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">Echi
innevati<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">Lungo il cammino<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">quei prati<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">quei fiori<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">sanno di sguardi<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">dispersi <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">sugli echi innevati<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">dei Monti<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">di carezze non date<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">di parole non dette<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">d’Amore arenato<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">sui frangiflutti<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">d’un presente<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">di brezza dipinto<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">CD<o:p></o:p></span></b></p><p class="MsoNormal"><br /></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b><span lang="IT">A
perdifiato<o:p></o:p></span></b></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">Che non c’è nulla<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">nella vita<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">se non l’amare<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">se non l’amore<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">se non vivere<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">per quei paesaggi<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">che si dipingono da soli<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">per quell’acque<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">che scorrono<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">lente<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">senza mai fermarsi<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">per quegli occhi<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">che ti frugano dentro<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">togliendoti<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">ogni respiro<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal">
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b><span lang="IT">CD<o:p></o:p></span></b></p><p><br /></p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-17604546222194197642024-03-23T08:30:00.022+01:002024-03-23T08:30:00.126+01:00I viaggiatori della sera: Ugo Tognazzi in un geniale film distopico<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnSZuzM2XSUeQoyKI9Tici00dNY3yTdZr2nxWTgUm8jKbs4QPiA0FMtt0Mg3vLrJmXuMEOFHn6ROm7n0_mcI63hNRdNqqGuaaj9RopWHC-EMMDuwAayB9Xl-gHADMHjYKAedynnRIJihduL23eu9vcmXEFJQV75js3o85s-GbE2xUQIJkfLFjYYOVR9Qg/s1920/I%20viaggiatori%20della%20sera%20Ugo%20Tognazzi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="904" data-original-width="1920" height="302" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnSZuzM2XSUeQoyKI9Tici00dNY3yTdZr2nxWTgUm8jKbs4QPiA0FMtt0Mg3vLrJmXuMEOFHn6ROm7n0_mcI63hNRdNqqGuaaj9RopWHC-EMMDuwAayB9Xl-gHADMHjYKAedynnRIJihduL23eu9vcmXEFJQV75js3o85s-GbE2xUQIJkfLFjYYOVR9Qg/w640-h302/I%20viaggiatori%20della%20sera%20Ugo%20Tognazzi.jpg" width="640" /></a></div><p><br /></p><p>Un futuro distopico nel quale, a causa della sovrappopolazione, i 49enni sono costretti ad abbandonare la società, vivendo in villaggi vacanze a loro riservati, è raccontato da<b> Ugo Tognazzi</b> ne <b>"I viaggiatori della sera"</b>, film di cui è anche interprete principale, tratto dall'omonimo libro di Umberto Simonetta. </p><p>Tognazzi interpreta "Orso", dj radiofonico costretto quindi alla pensione anticipata, come tutti i 49enni. Il film nella prima parte mostra il viaggio per raggiungere la meta, il villaggio vacanze: con "Orso" c'è la moglie Nichi, coetanea, ad accompagnarli i figli Francesco (Pietro Brambilla, già con Tognazzi in uno degli episodi di <b><a href="https://caffediriky.blogspot.com/2020/08/dove-vai-in-vacanza-tre-chilometrici.html" target="_blank">Dove vai in vacanza</a></b>?) e Anna Maria e il nipotino Antonluca.</p><p><br /></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilWLh60scfxFZ5zxKErjwByna_EfWF3TMlfyXW_X1KA1NRaL_qY4Agmtq2iR98ToFoJS2Ncl_l-i3L4cG6nCiTn_GX9Wvfpliox7NMWLMc1YOD67rWJZIfxPPSGJR3RYERFoNtov8GyntOXN6H65aWLngLrWuFWaA8mwnHUA3bgP0JtUQ6_zPGX8s50oI/s1920/Gallery%20I%20viaggiatori%20della%20sera%20Ugo%20Tognazzi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilWLh60scfxFZ5zxKErjwByna_EfWF3TMlfyXW_X1KA1NRaL_qY4Agmtq2iR98ToFoJS2Ncl_l-i3L4cG6nCiTn_GX9Wvfpliox7NMWLMc1YOD67rWJZIfxPPSGJR3RYERFoNtov8GyntOXN6H65aWLngLrWuFWaA8mwnHUA3bgP0JtUQ6_zPGX8s50oI/w640-h360/Gallery%20I%20viaggiatori%20della%20sera%20Ugo%20Tognazzi.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il viaggio in auto</td></tr></tbody></table><p><br /></p><p>Nella seconda parte è invece descritta la permanenza forzata nel villaggio vacanze e un "crudele" gioco di carte collettivo, stile Mercante in Fiera, che premia i vincitori con la morte. Non sappiamo con che modalità: i vincitori infatti salgono a bordo di una nave da Crociera, destinata a tornare vuota. In questo modo si garantisce un costante ricambio tra gli ospiti dei vari villaggi vacanze: è impossibile infatti sopravvivere a un elevato numero di partite, cosa che sembra riuscire solo a un bizzarro personaggio, Simoncini (José Luis López Vázquez). </p><p><br /></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicWdUrlJVv154IzxlqinGLNqtJciegfyduWoYqxr0uV_6tRdVpdKhTSa_0kRxXkuLxGAdSbptzg1TpqWABLMejLQhheTQ8PpfWe7Qpgpkdp0CWQUuj0nPhGQ5rhOLhv-KlTtXun3pssbmQGaxCRmVpLh2W15OeCLBdue5iAoXbYrmLQEWrWCL_0o0OM8w/s1920/I%20viaggiatori%20della%20sera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicWdUrlJVv154IzxlqinGLNqtJciegfyduWoYqxr0uV_6tRdVpdKhTSa_0kRxXkuLxGAdSbptzg1TpqWABLMejLQhheTQ8PpfWe7Qpgpkdp0CWQUuj0nPhGQ5rhOLhv-KlTtXun3pssbmQGaxCRmVpLh2W15OeCLBdue5iAoXbYrmLQEWrWCL_0o0OM8w/w640-h360/I%20viaggiatori%20della%20sera.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Simoncini</td></tr></tbody></table><br /><p><b>"I viaggiatori della sera"</b> ha come tema principale l'abbandono degli anziani, due anni dopo "I nuovi mostri" e il commovente episodio "Come una regina", interpretato da Alberto Sordi. Qui si parla di 50enni, non certo di genitori ultrasessantenni, ma il messaggio è lo stesso, anche se ovviamente portato all'esasperazione, con figli che, negli ultimi momenti di vita condivisi con i propri genitori, sono assolutamente imperturbabili, "forgiati" mentalmente da una società pronta a liberarsi di uomini e donne non più ritenuti utili per lo sviluppo della stessa, in un momento di sovrappopolazione. </p><p>È un uomo che ha preso la via dell'egoismo e dell'individualismo, non a caso "Orso", nel suo breve monologo finale, all'interno del battello zoo, cita Noé, che dovendo indicare a Dio le persone da salvare dall'alluvione, sceglie semplicemente se stesso, la moglie e i figli, oltre agli animali. "Orso" invece compie un grande atto di altruismo: per far evadere l'amico Bertani, distoglie l'attenzione delle guardie e del personale del villaggio vacanze, fingendo a sua volta di voler evadere. Tuttavia "Orso", dopo aver perso la moglie Nichi finita sulla nave da crociera, ha rinunciato alle velleità di ribellione a una legge ingiusta. O meglio, la sua ribellione assumerà una forma diversa: sarà un vero e proprio auto-sacrificio che purtroppo non servirà a nulla, non porterà a nessuna crepa del sistema. "Orso" viene ferito a morte da un colpo di pistola sparato dal nipote, che già metaforicamente l'aveva ucciso, in una società in cui i giovani si sbarazzano di ciò che non è essenziale, compresi i loro genitori. </p><p><br /></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDi5F8aPTlpuFJKb8rHVHrAuI_0aQtJ6nhLI5WKfJKCzZ2QgX1yNY2Lpem0d2RFnpnryaXaXmgzjgUtxS36vxceJFfzPh0XNaMwe_Uv8nRxGgcKbxfzAQXKzAIyIVddXIAiDIadhicEb8_8WKDKuFdTRULiXuZ8mvSTrWznpSc5-T_HtI9D-Jra_Urotc/s1920/Ugo%20Tognazzi%20I%20viaggiatori%20della%20sera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDi5F8aPTlpuFJKb8rHVHrAuI_0aQtJ6nhLI5WKfJKCzZ2QgX1yNY2Lpem0d2RFnpnryaXaXmgzjgUtxS36vxceJFfzPh0XNaMwe_Uv8nRxGgcKbxfzAQXKzAIyIVddXIAiDIadhicEb8_8WKDKuFdTRULiXuZ8mvSTrWznpSc5-T_HtI9D-Jra_Urotc/w640-h360/Ugo%20Tognazzi%20I%20viaggiatori%20della%20sera.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Orso" sulla barca zoo</td></tr></tbody></table><br /><p>La parabola del personaggio è evidente. Tognazzi gli cuce addosso la propria verve e incontinenza verbale, poi, un volta arrivato al villaggio, "Orso" inizia a spegnersi lentamente. È tra i pochissimi che non cerca l'accoppiamento sessuale per trascorrere il tempo e si ravviva solamente alla prospettiva di poter lasciare, clandestinamente, quel villaggio vacanze che è diventato - come definito giustamente da più di un recensore di questo film - un lager dorato. Il sesso infatti, nella concezione del protagonista, non può essere slegato dalla libertà: l'accoppiamento selvaggio delle altre persone è solo un disperato tentativo di allontanare il pensiero della morte. </p><p>Anche Nichi cede alla corte di Cochi Fontana, scatenando la reazione del marito: ma è un gesto disperato che ha una motivazione diversa. La donna vuole farlo allontanare e rendergli meno triste il momento della separazione, che sarà decisa dal caso, da un gioco di carte. "Orso" comprenderà tutto nello struggente momento del saluto alla moglie, in partenza per la crociera. </p><p><br /></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhiFSE9hsa3mRuI8IK-faRE0doD_49nQmLE17iMN1Gd4JTE1by7KtKxctYHaZX3smJtfd9bODbbaLKpoOu3lEUY5snApgovpeCRHm6Kdt55DWmIG4qfYZA5IUs6z5xr5FP9aU-xYxyUjRv_Z4inxFwElNQs-6U84bqaIrbnP-CrSBSRmOwWkaABNBF6Mo/s1920/vlcsnap-2024-02-24-19h34m08s579.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhiFSE9hsa3mRuI8IK-faRE0doD_49nQmLE17iMN1Gd4JTE1by7KtKxctYHaZX3smJtfd9bODbbaLKpoOu3lEUY5snApgovpeCRHm6Kdt55DWmIG4qfYZA5IUs6z5xr5FP9aU-xYxyUjRv_Z4inxFwElNQs-6U84bqaIrbnP-CrSBSRmOwWkaABNBF6Mo/w640-h360/vlcsnap-2024-02-24-19h34m08s579.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La partenza per la crociera</td></tr></tbody></table><p><br /></p><p>È un film amaro, nichilista, <b>"I viaggiatori della sera</b>". La fotografia ci restituisce una Lanzarote che dovrebbe trasmettere quiete e relax, invece diventa opprimente, con un sole che sembra "sciogliere" i villeggianti forzati. Un buon film come questo ha una pecca: un finale incompleto rispetto al libro. Nell'opera di Simonetta infatti c'è un salto temporale conclusivo di 25 anni ed è Antonluca ad accompagnare la madre 49enne al luogo di villeggiatura forzata. Apprendiamo così che quest'ultimo ha impedito al figlio di vedere sua nonna, per timore che il bambino possa vivere analoga situazione alla sua, "rapito" dal nonno e poi divenuto suo carnefice. Per Antonluca uno shock che si è portato dietro per tutta la vita, ma nonostante tutto senza condizionare o mettere in discussione la sua piena adesione a un sistema che continua a proliferare e a decimare la popolazione. </p><div><br /></div>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-50817616437590704102024-03-21T07:30:00.010+01:002024-03-21T07:30:00.142+01:00Esito e Il volo: due poesie di Denis Wrong Vicini<p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC1m61zZHOfZRWh8htsacQOgc7XDsvHXP-4oHqmvAjZwJzDgcX4KpyUy3Vb3xmw5FUnMdSFjR-a65GZI1Abmg-ushOhOnQ9TpbLZt1rwfKyjmtUhADXsHEcuNsVwybqFUluZxqNZVQMbzTLkVfFjeqO4zvmY4e6z38KbqpXWJKQyNXXOhbnSyRf4BhgKc/s1200/volo%20poesia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="494" data-original-width="1200" height="264" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC1m61zZHOfZRWh8htsacQOgc7XDsvHXP-4oHqmvAjZwJzDgcX4KpyUy3Vb3xmw5FUnMdSFjR-a65GZI1Abmg-ushOhOnQ9TpbLZt1rwfKyjmtUhADXsHEcuNsVwybqFUluZxqNZVQMbzTLkVfFjeqO4zvmY4e6z38KbqpXWJKQyNXXOhbnSyRf4BhgKc/w640-h264/volo%20poesia.jpg" width="640" /></a><br /><br /></p><p>Esito. O esisto.</p><p>Di poco. O di nulla.</p><p>Sono l'uno che manca</p><p>all'incongruenza della lettera,</p><p>in questi pallidi tremolii che</p><p>si eclissano come un sogno</p><p>che non fu mai separato </p><p>dal negativo della lingua.</p><p>Chi ha la mente aperta,</p><p>non si duole in questa specie</p><p>di ascesi mistica verso gli espulsi .</p><p>Ogni parola è avida delle tue labbra, in questa epifania poetica </p><p>che infierisce sulla nostra grammatica.</p><p><br /></p><p><b>Denis Wrong Vicini</b></p><p><b><br /></b></p><p style="text-align: right;">Dove sono andati a finire </p><p style="text-align: right;">tutti i nostri ricordi, </p><p style="text-align: right;">se i silenzi ci raccontano </p><p style="text-align: right;">solo le trame oscure </p><p style="text-align: right;">di questi malinconici lasciti? </p><p style="text-align: right;">Chissà se i nostri altrove </p><p style="text-align: right;">sono mondi migliori </p><p style="text-align: right;">di questa prigione </p><p style="text-align: right;">senza sbarre </p><p style="text-align: right;">e senza carceriere.</p><p style="text-align: right;">Ho svelato fin troppi arcani,</p><p style="text-align: right;">là dove la stagioni oscillano</p><p style="text-align: right;">tra le celesti moltitudini </p><p style="text-align: right;">e le solitudini che ingannano </p><p style="text-align: right;">solo gli occhi...</p><p style="text-align: right;">poi mi sono liberato da solo, </p><p style="text-align: right;">ed ora invento nuove poesie </p><p style="text-align: right;">per far prendere il volo </p><p style="text-align: right;">ai tuoi splendidi occhi.</p><p style="text-align: right;"><b><br /></b></p><p></p><p style="text-align: right;"><b>Denis Wrong Vicini</b></p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-19618421976948681262024-03-18T10:47:00.005+01:002024-03-18T10:47:29.362+01:00Poetando di Claudio D'Aleo: Perdizione e Senza alba<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXcWKdkbCZ_EiTSY_71TUK5z_qECSf0Go_lTtAbuYl_HOlBDGpGrYTn2leZZYe_IBdjvma3C2hBQJ6-1wIbfNi7cE6HKNLLtqwLOoVH6x0iODG50e6wn-dM7Ft8DUjoQaFqT0-vJEvptapUPq4Hosz9evFjFefZN-tyygCoh-6zfgxVDxX_GqxivkvE7Y/s1200/alba.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="389" data-original-width="1200" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXcWKdkbCZ_EiTSY_71TUK5z_qECSf0Go_lTtAbuYl_HOlBDGpGrYTn2leZZYe_IBdjvma3C2hBQJ6-1wIbfNi7cE6HKNLLtqwLOoVH6x0iODG50e6wn-dM7Ft8DUjoQaFqT0-vJEvptapUPq4Hosz9evFjFefZN-tyygCoh-6zfgxVDxX_GqxivkvE7Y/w640-h208/alba.jpg" width="640" /></a></div><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">Perdizione<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">Tra disegni di labbra <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">socchiuse<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">e mani che frugano <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">nel vuoto<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">Nei corridoi scoscesi<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">d’un presente che <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">sa di passato<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">ricordi e paure<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">fanno a pugni<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">tra loro<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">lambiti da lagrime<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">amare<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">destinate a cadere<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">perché prive d’appoggio<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">CD<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span><b><span lang="IT">Senza
alba</span></b></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">Chiudo gli occhi<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">e cado nel vuoto<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">nessun prato <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">ad attendermi<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">nessun fiore<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">d’improvviso il buio<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">il sapore del nulla<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b><span lang="IT">CD<o:p></o:p></span></b></p><p>
</p><p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p><br /><p></p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-34079349082124939802024-03-14T17:21:00.000+01:002024-03-14T17:21:07.602+01:00Gli indimenticabili di Claudio D'Aleo: Nino Manfredi, la vita portata in scena<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9mZEUcvbAPVDThpoDyC07frvBErwmDs2507npb8FgOz0S-6vQ8gFznXjFaiCNPEOdehM2LZI4Odu0Hzuha6LI0EyFILa9Gv136YPi6EYiTa_mv-wYQ-CAB33zHevOGa-kPRK4Poz8uI1IhuQuAcZHpD4tn0mQ9zHAP0FmIAPuRU7hoVUwROWqPXmeDkA/s706/Nino%20Manfredi%20agenzia%20dire.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="706" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9mZEUcvbAPVDThpoDyC07frvBErwmDs2507npb8FgOz0S-6vQ8gFznXjFaiCNPEOdehM2LZI4Odu0Hzuha6LI0EyFILa9Gv136YPi6EYiTa_mv-wYQ-CAB33zHevOGa-kPRK4Poz8uI1IhuQuAcZHpD4tn0mQ9zHAP0FmIAPuRU7hoVUwROWqPXmeDkA/w400-h233/Nino%20Manfredi%20agenzia%20dire.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">FOTO Ag. DIRE</td></tr></tbody></table><p><i>Di Claudio D'Aleo</i></p><p><br /></p><p><b>Nino Manfredi</b> ha “dipinto” per anni, con la sua straripante umanità, non solo il Cinema italiano, ma anche il Teatro; oseremmo dire financo la “strada” e questo grazie al suo impareggiabile sorriso e ai suoi modi gentili, simpatici e accattivanti. Attore e regista di spessore internazionale, uomo colto, delicato e sensibile, ha interpretato “se stesso” in parecchi film e nei tanti palcoscenici teatrali in cui sì è sempre ben distinto ed esibito riscuotendo, per altro, tantissimo successo.</p><p>Nella vita di tutti i giorni e al lavoro portava sempre in “scena” il suo originalissimo modo di considerare la vita e il suo rapporto con se stesso e con gli altri: sincero, educato, rispettoso di tutto e di tutti, innamorato della vita, del Cinema e del Teatro; amico vero e sincero, romantico e sentimentale come pochi. </p><p>Un uomo d’altri tempi. Elegante “dentro” ed elegante fuori. Attore comico e drammatico al contempo. In lui le emozioni si mescolavano con grande intensità prima di avvolgere e coinvolgere fan e platee. Sapeva farti ridere, ma sapeva anche farti piangere. </p><p>Raramente abbiamo visto in altri un sorriso più dolce e disincantato. Lui si esprimeva col sorriso. I suoi silenzi erano in realtà urla e radevano al suolo difficoltà e facili entusiasmi. Sciorinava sorrisi che aprivano le porte non solo ad una simpatia e ad una ironia travolgenti, ma anche ad una lettura della vita particolare, quasi romanzesca, una vita che ogni giorno ti ricorda chi sei e da dove provieni, che ti porta a valorizzare i tanti sacrifici fatti, ad avere rispetto di tutto e di tutti, a non macchiarti mai di presunzione, arroganza ed egoismo per non disperdere al vento e non buttare alla ortiche tutto quello che sei e tutto quello che fin qui hai costruito e realizzato magari con tanta fatica e sacrificio. </p><p>Attore poliedrico e per certi versi geniale sapeva passare dal dramma alla comicità con una naturalezza innata, esemplare ed essenziale. </p><p>Sapeva distrarti ma anche farti riflettere. Era tutto quello che un grande attore poteva e doveva essere. E lui, tutto questo, lo è stato. </p><p>Era l’8 aprile 1972 quando la Rai mandò in onda Le avventure di Pinocchio, l’allora sceneggiato di Luigi Comencini. Sono passati più di 50 anni e la trasposizione della favola di Collodi del regista della commedia all’italiana è ancora tra le più amate, se non la più amata in tal senso. Il merito è anche del grande Nino Manfredi e della sua meravigliosa interpretazione di Geppetto. L’umanità dello sceneggiato ha colpito il cuore di milioni di telespettatori. Un affetto che ancora adesso resiste. Immarcescibile.</p><p><b>Nino Manfred</b>i si è spento la mattina del 4 giugno 2004, a 83 anni, dopo molti mesi di malattia. Con lui è scomparsa per sempre una parte importante ed enorme del cinema e del teatro italiano, quella che voleva far divertire la gente con semplicità, arguzia, garbo, modi gentili e umanità.</p><p>Quella che portava in scena la vita senza finzione alcuna. </p><p>Indimenticabile.</p><p><br /></p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-9453860103063394522024-03-13T08:00:00.020+01:002024-03-13T11:58:53.811+01:00Past Lives, il film rivelazione: la doppia recensione di Bonigol e Lampur<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtEpfq-RLScmRgGzut8Kxcgod5KL6jhm1nRdmc41whcbESvidEC3oKU6FN63o_OpgmjtGl1SWQVv5fdLSjZIlpr2XjXGySBEn5uhKRy0QVr0WE4rYTara06zgpmANrTT1xF95FKgDQECQviNNDylWDT6qnhNnpYILsWssLb3M1r2Im8nI8wopfV3wWKsI/s1200/cinema.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="474" data-original-width="1200" height="252" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtEpfq-RLScmRgGzut8Kxcgod5KL6jhm1nRdmc41whcbESvidEC3oKU6FN63o_OpgmjtGl1SWQVv5fdLSjZIlpr2XjXGySBEn5uhKRy0QVr0WE4rYTara06zgpmANrTT1xF95FKgDQECQviNNDylWDT6qnhNnpYILsWssLb3M1r2Im8nI8wopfV3wWKsI/w640-h252/cinema.jpg" width="640" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p><b>Past Lives</b> (2023) è il film di debutto alla regia della sudcoreana Celine Song che racconta la storia di due amici di infanzia. La pellicola ha ricevuto cinque candidature ai Golden Globe e due agli Oscar.</p><h3 style="text-align: left;">Past Lives, la presentazione di Bonigol (Enrico Bonifazi) - NO SPOILER </h3><p>Celine Song, al suo esordio da regista, confeziona un fine e delicato dramma sentimentale sull'ineluttabilità di scelte passate che affluiscono verso il rimpianto dell'incompiuto. PAST LIVES è la storia (semi-autobiografica a quanto dichiarato dalla cineasta) di un sentimento latente ostacolato dalle circostanze ma che sa resistere al tempo e alla distanza. </p><p>Nae Young e Hae Sung sono due dodicenni coreani che passano insieme (tra scuola e tempo libero) gran parte delle loro giornate. Un giorno Na Young parte con la famiglia per il Canada dove porterà avanti la propria vita e gli studi. Hae Sung, da quel momento, non avrà altro in testa se non confessarle ciò che prova e cercarla ovunque attraverso social network e l'infinito universo del web. Più il tempo passa, più il ragazzo perde la speranza di ritrovarla finché, a distanza di un decennio, il destino decide di dare loro una nuova occasione per parlarsi. </p><p>Il film calca la mano sul peso delle scelte (dirette o imposte) e su quell'ipotetico "multiverso" fatto di ciò che poteva essere. Il rammarico è il vero protagonista della vicenda. A volte gli eventi ci travolgono e manca il tempo necessario per completare un percorso interrotto. </p><p>Una fotografia suggestiva, quasi impressionista, s'imprime sullo sfondo di una storia che porta con sé l'impaccio e l'imbarazzo dell'amore adolescenziale che passa all'età adulta con una lenta e sofferente metamorfosi. </p><p>Past Lives carezza il cuore come se un leggero battito d'ali lo sfiorasse. Il presente non ha alcuna pietà di ciò che si è coltivato e idealizzato per anni. È un film ricco di preziose considerazioni sulla vita e sull'amore che bagna le proprie radici in quella matura saggezza che il cinema coreano sta (di)mostrando giorno dopo giorno di possedere. La vita non può esimersi dall'interrompere i nostri sogni ma il desiderio di connessione di due persone che si vogliono bene può essere più forte del tempo, della distanza e della vita stessa. </p><p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNvYawdhRM0srWrrop8yekhzt0D4ldPTdVE-cw8fQmNWAxJ7YZmvTfhe5N7K7PDSY9ahbiwC7c8mC4quv7DqTvl8PZkRnDp-lPMkFDsJa1eRCGaQFqxgag9iEy-qGdLER8vQdHeEObUgnDAQghyqYS9hX-I6DmD3IVIV40VvMobSoC9dJDR_3VrWO3b2o/s1280/past%20lives.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="682" data-original-width="1280" height="342" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNvYawdhRM0srWrrop8yekhzt0D4ldPTdVE-cw8fQmNWAxJ7YZmvTfhe5N7K7PDSY9ahbiwC7c8mC4quv7DqTvl8PZkRnDp-lPMkFDsJa1eRCGaQFqxgag9iEy-qGdLER8vQdHeEObUgnDAQghyqYS9hX-I6DmD3IVIV40VvMobSoC9dJDR_3VrWO3b2o/w640-h342/past%20lives.png" width="640" /></a></p><h3 style="text-align: left;">Past Lives: LA RECENSIONE di Lampur (<a href="https://www.filmtv.it/film/221478/past-lives/recensioni/1034328/#rfr:film-221478" target="_blank">Franco Battaglia</a>) CON SPOILER</h3><p>Quando i rimorsi e i rimpianti la fanno da padroni. Ecco in disarmante e spietata summa, la storia semi biografica dell’esordiente Celine Song. Due ragazzini dodicenni coreani, compagni di scuola/fidanzatini si separano quando la famiglia di lei si trasferisce in Canada e lui resta a Seoul. </p><p>Passano dodici anni nei quali, tuttavia, la promessa e ambiziosa futura scrittrice a caccia di notorietà non vergherà neanche un righino su carta all’amico abbandonato.</p><p>Ma internet galeotto li farà incontrare di nuovo per mano di lei e per un periodo si contatteranno continuamente fino a che, sempre lei a menare le danze, dirà che è troppo impegnata a caccia di Nobel e Pulitzer per perdere tempo e sonno su Skype. Diamoci un annetto di pausa video, proporrà lei senza fronzoli, e lui abbozzerà suo malgrado. </p><p>Ne passeranno altri dodici, lei nel frattempo sposa uno scrittore americano, ma si penseranno costantemente, lui sa che lei è venuta in vacanza a Seoul, che si è sposata, ma tutto nella tipica discrezione orientale cui basta uno struscio inconsapevole di cappotti in strada per rimanere comunque legati a vita (In-Yun).</p><p>Ora però lui ha trovato un volo low cost per New York e vuole rivederla, le scrive una mail e le da appuntamento, e lei sa che lui viene per lei. Diciamo che sotto sotto è compiaciuta e, perché no, anche intrigata... In un paio di uscite per New York i due ex fidanzatini si guardano, si sorridono, cercano di capire cosa non è andato e cosa sarebbe potuto essere (forse con la fibra avrebbe potuto funzionare meglio..), si vedono anche col marito che non sembra accondiscendere a questi ritorni di fiamma ma esibisce un ammirevole aplomb, vanno a cena tutti e tre e i due ex - in coreano senza sottotitoli, per il marito lì accanto - ammettono che quel che è stato è stato e magari tra altri dodici anni chissà.. la tenera scena finale, mentre lui aspetta l’uber che lo riporterà all’aeroporto ed in Corea, è mutuata para para dalla celeberrima scena del semaforo de I ponti di Madison County, dove ognuno attende la mossa risolutrice in un tempo che sembra eterno, e la sala anche trepida, ma poi per (s)fortuna arriva l’uber, lui parte e lei torna in lacrime dal paziente marito che per stavolta l’ha scampata bella.</p><p>p.s. nota per le musiche coinvolgenti. Un indie rock di fattura tipicamente yankee. </p><p>Ovviamente scommetto su un Past Lives 2. Molto prima di dodici anni.</p><p><br /></p><p><br /></p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-86081247019455001372024-03-11T10:56:00.002+01:002024-03-11T10:56:27.861+01:00Poetando di Claudio D'Aleo: Cala il sipario e Senza fretta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwFoQfFzH3DKqi0NZVHAa-b4e7AdEeAVmIoasm546bg9ZLzFUdcCnRNhahFZlS3lhRb_wLckHKbwfxYT7Bcy1XnsXdMu0WBJa3le__dkIKzfzbSDiOMBarnGp-jqkLOdJK_uhdgQIYEau5dc6psdZtRVVEW6r6dAfpJpcuxJVDz-82P3P-3UlsjvsnYrc/s1200/schiuma%20mare.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="507" data-original-width="1200" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwFoQfFzH3DKqi0NZVHAa-b4e7AdEeAVmIoasm546bg9ZLzFUdcCnRNhahFZlS3lhRb_wLckHKbwfxYT7Bcy1XnsXdMu0WBJa3le__dkIKzfzbSDiOMBarnGp-jqkLOdJK_uhdgQIYEau5dc6psdZtRVVEW6r6dAfpJpcuxJVDz-82P3P-3UlsjvsnYrc/w640-h270/schiuma%20mare.jpg" width="640" /></a></div><p><br /></p><p class="MsoNormal"><b><span lang="IT">Cala il
sipario<o:p></o:p></span></b></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">Le luci fioche della sera<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">si spalmano all’imbrunire<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">sui campi<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">sulla schiuma del mare<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">sui Monti<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">Tutto lambisce quel<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">divenire<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">Tutto s’allontana<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">come quella barchetta <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">lasciata scorrere a riva<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">tra i sogni<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">prima che anche su d’essa <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">cali il sipario<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal"><b><span lang="IT">CD<o:p></o:p></span></b></p><p class="MsoNormal"><span lang="IT"> </span></p><p>
<br /></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">Senza
fretta<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">Questo sogno viviamolo<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">insieme<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">senza fretta<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">distesi sui riflessi dell’acque<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">di là del tramonto<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">tra gabbiani che s’inseguono<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">tratti di cielo coperti da nubi<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">e salsedine spruzzata <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">via<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">a mo’ di brezza <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">che carezza in pianura<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">CD<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p><br /><p></p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-14527178772129382642024-03-10T08:30:00.000+01:002024-03-10T08:30:00.134+01:00Ho visto un re: Enzo Jannacci e Dario Fo si fanno beffe del potere<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUTvngoqHxXm2rf5gvwR9king6ROH7kOdxgNWA7Mhm7n07hXCx1z8ApBjd0IW_qb6-8ZZJIB55PprgjxfSQ4nbhNbhWi_2OH22c7-WDL6P-YhXhYBPJaLHm1Wo-iDrSnJtfSNqKk7TDOJARUdSIiM8OpeUQwaHSg0SXWv2lc60omXdFKceh9JnHdxMYt8/s2000/ipiccy_image.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="2000" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUTvngoqHxXm2rf5gvwR9king6ROH7kOdxgNWA7Mhm7n07hXCx1z8ApBjd0IW_qb6-8ZZJIB55PprgjxfSQ4nbhNbhWi_2OH22c7-WDL6P-YhXhYBPJaLHm1Wo-iDrSnJtfSNqKk7TDOJARUdSIiM8OpeUQwaHSg0SXWv2lc60omXdFKceh9JnHdxMYt8/s16000/ipiccy_image.jpg" /></a></div><br /><p><b>Ho visto un re</b>, scritta da Dario Fo su musiche di Paolo Ciarchi, è una canzone caustica che si prende gioco del potere. <b>Enzo Jannacci</b>, affiancato ai cori da un "dream team" (<b>Cochi e Renato</b>, <b>Giorgio Gaber</b>), è perfetto interprete di questo brano del 1968, che suona come un canto popolare.</p><p>Sono passati più di cinquant'anni e la situazione è rimasta la stessa: i contadini, la parte di popolazione più umile, subiscono torti e prevaricazioni da parte di chi occupa i gradini superiori della scala sociale: senza potersi ribellare e senza neanche potersi lamentare, per non "disturbare" ricchi, nobili e potentati, che però, in questi versi, vengono "seppelliti" dall'ironia di Jannacci. Perché ci sarà sempre uno più ricco e potente pronto a far piangere chi "ha 32 castelli", portandogliene via uno. Anche i ricchi piangono, citando la celebre telenovela, e una risata li seppellirà: perché siamo tutti consapevoli di vivere in una società ingiusta, dove le diseguaglianze e le sperequazioni economiche diventano "voragini", ma almeno, grazie a questi artisti, possiamo almeno farci beffe di chi sta ai piani alti. Chiesa compresa, o meglio, quella parte di Chiesa troppo interessata ai beni materiali e non alla spiritualità.</p><p><b>Ho visto un re </b>è un forte sberleffo al potere: e infatti fu censurato, nel 1968, quando Jannacci decise di presentarlo a Canzonissima. Nel 2001 invece venne riscoperto grazie al programma di Adriano Celentano, "125 milioni di cazzate". In quell'occasione non c'erano Cochi e Renato, sostituiti dal "padrone di casa" e da Antonio Albanese. Un'esibizione straordinaria, una delle ultime apparizioni del grande Giorgio Gaber. </p><h3 style="text-align: left;">Ho visto un re, il testo</h3><div><div>Dai dai, conta su...ah be, sì be....</div><div>- Ho visto un re.</div><div>- Sa l'ha vist cus'e`?</div><div>- Ha visto un re!</div><div>- Ah, beh; si`, beh.</div><div>- Un re che piangeva seduto sulla sella</div><div>piangeva tante lacrime, ma tante che</div><div>bagnava anche il cavallo!</div><div>- Povero re!</div><div>- E povero anche il cavallo!</div><div>- Ah, beh; si`, beh.</div><div>- è l'imperatore che gli ha portato via</div><div>un bel castello...</div><div>- Ohi che baloss!</div><div>- ...di trentadue che lui ne ha.</div><div>- Povero re!</div><div>- E povero anche il cavallo!</div><div>- Ah, beh; sì, beh.</div><div>- Ho visto un vesc...</div><div>- Sa l'ha vist cus'e`?</div><div>- Ha visto un vescovo!</div><div>- Ah, beh; si`, beh.</div><div>- Anche lui, lui, piangeva, faceva</div><div>un gran baccano, mordeva anche una mano.</div><div>- La mano di chi?</div><div>- La mano del sacrestano!</div><div>- Povero vescovo!</div><div>- E povero anche il sacrista!</div><div>- Ah, beh; si`, beh.</div><div>- e` il cardinale che gli ha portato via</div><div>un'abbazia...</div><div>- Oh poer crist!</div><div>- ...di trentadue che lui ce ne ha.</div><div>- Povero vescovo!</div><div>- E povero anche il sacrista!</div><div>- Ah, beh; si`, beh.</div><div>- Ho visto un ric...</div><div>- Sa l'ha vist cus'e`?</div><div>- Ha visto un ricco! Un sciur!</div><div>- S'...Ah, beh; si`, beh.</div><div>- Il tapino lacrimava su un calice di vino</div><div>ed ogni go, ed ogni goccia andava...</div><div>- Deren't al vin?</div><div>- Si`, che tutto l'annacquava!</div><div>- Pover tapin!</div><div>- E povero anche il vin!</div><div>- Ah, beh; si`, beh.</div><div>- Il vescovo, il re, l'imperatore</div><div>l'han mezzo rovinato</div><div>gli han portato via</div><div>tre case e un caseggiato</div><div>di trentadue che lui ce ne ha.</div><div>- Pover tapin!</div><div>- E povero anche il vin!</div><div>- Ah, beh; si`, beh.</div><div>- Ho vist un villan.</div><div>- Sa l'ha vist cus'e`?</div><div>- Un contadino!</div><div>- Ah, beh; si`, beh.</div><div>- Il vescovo, il re, il ricco, l'imperatore,</div><div>persino il cardinale, l'han mezzo rovinato</div><div>gli han portato via:</div><div>la casa</div><div>il cascinale</div><div>la mucca</div><div>il violino</div><div>la scatola di kaki</div><div>la radio a transistor</div><div>i dischi di Little Tony</div><div>la moglie!</div><div>- E po`, cus'e`?</div><div>- Un figlio militare</div><div>gli hanno ammazzato anche il maiale...</div><div>- Pover purscel!</div><div>- Nel senso del maiale...</div><div>- Ah, beh; si`, beh.</div><div>- Ma lui no, lui non piangeva, anzi: ridacchiava!</div><div>Ah! Ah! Ah!</div><div>- Ma sa l'e`, matt?</div><div>- No!</div><div>- Il fatto e` che noi villan...</div><div><br /></div><div>Noi villan...</div><div>E sempre allegri bisogna stare</div><div>che il nostro piangere fa male al re</div><div>fa male al ricco e al cardinale</div><div>diventan tristi se noi piangiam,</div><div>e sempre allegri bisogna stare</div><div>che il nostro piangere fa male al re</div><div>fa male al ricco e al cardinale</div><div>diventan tristi se noi piangiam!</div></div>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-24024150723886166662024-03-08T07:30:00.005+01:002024-03-08T07:30:00.244+01:00In quegli occhi (di Claudio D'Aleo)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi07u-SMwAi5wcRHz0uwFROH5T0obbeA1kKKupexByGkOdGrN5fAULdi-cLkUhh3rjhjGQk3c2ibgrX8UunVJSA8YLXKh4Kg_PfULWfOzzyeStbIiFQ5pEY8iN_P88uK04V3DGQrkWzfliJ9kFgovxAXz0fywQO7mjsFZFJ1ntMEQ8tG0rKX9iW2UhctnM/s1200/mosaico%20mimose.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="455" data-original-width="1200" height="242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi07u-SMwAi5wcRHz0uwFROH5T0obbeA1kKKupexByGkOdGrN5fAULdi-cLkUhh3rjhjGQk3c2ibgrX8UunVJSA8YLXKh4Kg_PfULWfOzzyeStbIiFQ5pEY8iN_P88uK04V3DGQrkWzfliJ9kFgovxAXz0fywQO7mjsFZFJ1ntMEQ8tG0rKX9iW2UhctnM/w640-h242/mosaico%20mimose.jpg" width="640" /></a></div><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">8 marzo
2024<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">Non può esserci <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">Amore<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">né vita<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">senza te<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">che d’essi<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>ne sei<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">la baita<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">In quegli occhi<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">e in quel Mare<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">ognuno di noi<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">vorrebbe navigare<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">rotolarsi<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">sì come conchiglia<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">carezzati solo<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">dalle tue ciglia<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">CD<o:p></o:p></span></b></p><br /><p></p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-42079046765643820512024-03-06T13:47:00.004+01:002024-03-06T13:59:02.470+01:00Mixed by Erry: film colorato, pop ma senza retronostalgia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirUqtwBhYYN-_zgxccQGC2THdcCa8t3aN53eSfcF8vo4frxCVZRUHK0MhR_0G4SCB8IAw07AHayafm6fgbQd_6WdnktA6MeAz86MQimhrc6peL31rKn68F4GN-ePbteIzZpa6Y6EuZdewc8l-xE0YjIWOOTbWvMc7b_YQWLRMvFyxFNYl_QGTAplmK1Ws/s1200/mixed-by-erry-film.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="430" data-original-width="1200" height="230" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirUqtwBhYYN-_zgxccQGC2THdcCa8t3aN53eSfcF8vo4frxCVZRUHK0MhR_0G4SCB8IAw07AHayafm6fgbQd_6WdnktA6MeAz86MQimhrc6peL31rKn68F4GN-ePbteIzZpa6Y6EuZdewc8l-xE0YjIWOOTbWvMc7b_YQWLRMvFyxFNYl_QGTAplmK1Ws/w640-h230/mixed-by-erry-film.jpg" width="640" /></a></div><p><br /></p><p><b>Mixed by Erry</b>, film del 2023 di Sidney Sibilia, racconta la storia di Enrico Frattasio, aspirante dj che con i fratelli avvierà un impero vendendo audiocassette contraffatte. </p><h3 style="text-align: left;">Mixed by Erry, il commento di Bonigol</h3><p>Pur non essendo particolare estimatore dei film diretti da <b>Sidney Sibilia</b> (la trilogia di Smetto Quando Voglio e L'Incredibile Storia dell'Isola delle Rose) ho molto apprezzato la storia (vera anche se enfatizzata) di Enrico Frattasio, timido ragazzo di Forcella che sognando di fare il DJ mise su un vero e proprio impero grazie al mercato delle audiocassette contraffatte. </p><p>Ricordo le bancarelle nei mercatini, alle fiere, i cartoncini colorati delle compilation marchiate <b>Mixed By Erry</b> (che è anche il titolo del film). Una vicenda bizzarra che prende corpo (come è nello stile del regista) attraverso personaggi che paiono usciti fuori da un cartone animato (malavitosi marocchini, finanzieri impavidi, "accroccatori" napoletani) ma comunque mai noiosa e dal taglio assai divertente, anche nel dramma. </p><p>L'ascesa di un ragazzo come tanti nel mondo dell'imprenditoria "abusiva" e la sua grande passione per la musica oltre al grande legame con la famiglia vengono rese molto bene in questo sviluppo tecnico-artistico (ricostruzioni pregevoli di filmati d'epoca). Un film piacevole e fresco con dialoghi e situazioni sorprendenti che mantengono alto il livello di curiosità e attenzione. La narrazione si concentra sul successo ottenuto da Erry rivelando il minimo sindacale di ciò ne è stato poi dei fratelli Frattasio e di quella che fu considerata a lungo "la prima casa discografica in Italia".</p><p>Voto: 7</p><h3 style="text-align: left;">Mixed by Erri, il mio commento</h3><div>Da appassionato della commedia italiana "vintage" (quindi con il palato molto difficile), ho trovato <b>Mixed by Erri </b>piuttosto piacevole. È vero che, come fatto notare dall'amico Bonigol, nel racconto cinematografico delle peripezie "commerciali" dei fratelli Frattasio vi siano delle parti molto romanzate - benché la parte della malavita magrebina mi sia risultata particolarmente divertente - ma l'opera è confezionata in maniera - oserei dire - perfetta dal regista.</div><div><br /></div><div>Le ricostruzioni della Napoli d'epoca e dell'Italia di una golden age oramai alle spalle sono molto accurate, la colonna sonora valorizza le scene e non c'è neppure bisogno di fare ricorso eccessivamente ai brani di quell'epoca: Fade to Gray dei Visage, una delle poche eccezioni, spicca ancora di più, così come le note dell'indimenticata Mia Martini. Il protagonista dà vita a un Erry credibilissimo, Fabrizio Gifuni, nei panni del manager milanese di alto profilo, rende perfettamente i due lati di questo personaggio senza eccedere in atteggiamenti caricaturali.</div><div><br /></div><div>In definitiva <b>Mixed by Erri </b>è un film molto pop e non punta sull'elemento nostalgia per attirare facili consensi. Il regista, come in altre sue opere, è bravo a farci tifare un personaggio che è un cuore puro, ma che in sostanza compie reati (la pirateria) per trovare il proprio riscatto e per evitare una vita di indigenza. Forse anche per questo il personaggio del capitano della Finanza, Ricciardi, è molto sopra le righe e poco sopportabile. Gli dà vita un Di Leva che sembra un mix tra il "Terrunciello" di Abatantuono e un giovane Frassica. Molto divertente invece rivedere il buon Adriano Pantaleo, con tanto di baffoni, nella parte del padre dei fratelli Frattasio, protagonista della divertente scena della vendita del Whisky: quella sì una scena ad effetto nostalgia, simile a tanti "siparietti" della vecchia commedia italiana. </div>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-49435306335686722172024-03-04T12:00:00.002+01:002024-03-04T12:00:07.765+01:00Poetando (di Claudio D'Aleo): Poco per volta e L'inizio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheW3HmKkZ0q8BkGO5N_efj7LrL6m3kP9oyQtF8Ur_KC0AGM0kybm9O1Q3oUIt7TxE6MoGUs2_ZPNIM8Wvv-pakWPJP_TeKNnUL1JDECiYzISWcu9e6xTMPfs3UESYiOKjK3cJn0vOMxM7EudFwxYnWNPrzDcfIeDBpSEj5dzaw94tsOZhNNFDEyHfZRXM/s1200/prati%20fioriti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="542" data-original-width="1200" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheW3HmKkZ0q8BkGO5N_efj7LrL6m3kP9oyQtF8Ur_KC0AGM0kybm9O1Q3oUIt7TxE6MoGUs2_ZPNIM8Wvv-pakWPJP_TeKNnUL1JDECiYzISWcu9e6xTMPfs3UESYiOKjK3cJn0vOMxM7EudFwxYnWNPrzDcfIeDBpSEj5dzaw94tsOZhNNFDEyHfZRXM/w640-h290/prati%20fioriti.jpg" width="640" /></a></div><p><br /></p><p><b>Poco per volta </b></p><p><br /></p><p>Non ho smesso di pensarti</p><p><br /></p><p>di cercarti</p><p><br /></p><p>Nel silenzio di questi</p><p>prati incolti</p><p><br /></p><p>sperduto tra i soffi</p><p>d’un buio che rapisce</p><p><br /></p><p>mi nutro di te</p><p><br /></p><p>aspettandoti</p><p><br /></p><p><b>CD</b></p><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">L’inizio<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">Tra sapori immaginati<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">che sanno di primavera<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">a ridosso di passi<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">incerti<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">foglie ingiallite<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">su prati fioriti<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">riposano<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">Attendono<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">Germogli in divenire<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">si sfiorano<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">CD<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p><br /><p></p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-67710744198781266272024-03-01T18:30:00.000+01:002024-03-01T18:30:00.248+01:00Canzone, il significato di una grande poesia d'amore di Lucio Dalla e Samuele Bersani<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB4PpnqOuXmXqY_80JqV0cn_SXao2kmTC1tJxESUnBWGq-uHzv_BH8v1_VxXO8rSx6ckXlwbccL5vHSHy1TsqUOoGabWAAAw-8GqFV14AH03z0FJZlyn2L28ksgVexM_2EsarcxeyDvvqNwu97QxqogJq4IofwmHMPgrLXwmT_R4nBFtXiyKYtA027ozM/s1280/lucio%20dalla%20canzone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB4PpnqOuXmXqY_80JqV0cn_SXao2kmTC1tJxESUnBWGq-uHzv_BH8v1_VxXO8rSx6ckXlwbccL5vHSHy1TsqUOoGabWAAAw-8GqFV14AH03z0FJZlyn2L28ksgVexM_2EsarcxeyDvvqNwu97QxqogJq4IofwmHMPgrLXwmT_R4nBFtXiyKYtA027ozM/w400-h225/lucio%20dalla%20canzone.jpg" width="400" /></a></div><p><br /><br />Solamente un genio poteva pensare di intitolare un brano "<b>Canzone</b>". Una parola generica data a una delle più grandi poesie d'amore mai scritte.</p><p>Non so se l'idea del titolo sia di <b>Lucio Dalla </b>o del suo allievo <b>Samuele Bersan</b>i, talentuoso cantautore riminese (originario di Cattolica) autore del testo di<b> Canzone</b>. Poco importa, visto che sono entrambi due poeti geniali e di grande spessore.</p><p><b>Canzone</b> nasce dopo la fine di un amore. Un momento di sofferenza nella vita dell'allora 25enne Bersani, che scoppiò in un pianto davanti a Lucio, nello studio di registrazione del cantautore bolognese. Dalla lo invitò a esorcizzare il suo dolore, affidandosi alla scrittura. Ne uscì un capolavoro.</p><p>La canzone stessa viene personificata: a lei l'uomo affida il compito di ritrovare la donna amata e di convincerla a tornare con lui. La forza della musica in fondo è questa: note e parole possono arrivare ovunque. </p><p>L'amore è dunque quello che ancora scoppia nel cuore dell'uomo al termine di una relazione interrotta non per sua volontà. Ma senza quella donna lui non può stare: e il pensiero va sempre a lei, nonostante il tentativo di affogare i dispiaceri bevendo qualcosa con gli amici al bar, o trascorrendo una nottata di festa in discoteca: ma basta chiudersi nel bagno del locale, isolandosi dalla confusione, per far dirigere i propri pensieri a quella persona con cui vorrebbe condividere ancora momenti della sua vita. </p><p>Canzone è ricca di splendide immagini: quella di "cucire il tempo" nel tentativo di tornare indietro e fare il possibile per evitare quella dolorosa separazione, al confortevole materasso di parole, allegoria che richiama il riposo, la pace, il calore di un abbraccio o di un rapporto sessuale. </p><p>Così questo brano del 1996 è entrato facilmente nell'Olimpo delle più belle canzoni d'amore: e il suo magnifico ritornello, in fondo, diventa una dichiarazione appassionata per tutti gli innamorati che non trovano il coraggio di dichiararsi</p><h3 style="text-align: left;">Canzone, il testo della poesia in musica di Lucio Dalla</h3><div><div>Non so aspettarti più di tanto</div><div>Ogni minuto mi dà</div><div>L'istinto di cucire il tempo</div><div>E di portarti di qua</div><div><br /></div><div>Ho un materasso di parole</div><div>Scritte apposta per te</div><div>E ti direi spegni la luce</div><div>Che il cielo c'è</div><div><br /></div><div>Stare lontano da lei</div><div>Non si vive</div><div>Stare senza di lei</div><div>Mi uccide</div><div><br /></div><div>Testa dura testa di rapa</div><div>Vorrei amarti anche qua</div><div>Nel cesso di una discoteca</div><div>O sopra al tavolo di un bar</div><div><br /></div><div>O stare nudi in mezzo a un campo</div><div>A sentirsi addosso il vento</div><div>Io non chiedo più di tanto</div><div>Anche se muoio son contento</div><div><br /></div><div>Stare lontano da lei</div><div>Non si vive</div><div>Stare senza di lei</div><div>Mi uccide</div><div><br /></div><div>Canzone cercala se puoi</div><div>Dille che non mi perda mai</div><div>Va' per le strade tra la gente</div><div>Diglielo veramente</div><div><br /></div><div>Io i miei occhi dai tuoi occhi</div><div>Non li staccherei mai</div><div>E adesso anzi io me li mangio</div><div>Tanto tu non lo sai</div><div><br /></div><div>Occhi di mare senza scogli</div><div>Il mare sbatte su di me</div><div>Che ho sempre fatto solo sbagli</div><div>Ma uno sbaglio che cos'è?</div><div><br /></div><div>Stare lontano da lei</div><div>Non si vive</div><div>Stare senza di lei</div><div>Mi uccide</div><div><br /></div><div>Canzone cercala se puoi</div><div>Dille che non mi lasci mai</div><div>Va' per le strade tra la gente</div><div>Diglielo dolcemente</div><div><br /></div><div>E come lacrime la pioggia</div><div>Mi ricorda la sua faccia</div><div>Io la vedo in ogni goccia</div><div>Che mi cade sulla giacca</div><div><br /></div><div>Stare lontano da lei</div><div>Non si vive</div><div>Stare senza di lei</div><div>Mi uccide</div><div><br /></div><div>Canzone trovala se puoi</div><div>Dille che l'amo e se lo vuoi</div><div>Va' per le strade tra la gente</div><div>Diglielo veramente</div><div>Non può restare indifferente</div><div>E se rimani indifferente non è lei</div><div><br /></div><div>Stare lontano da lei</div><div>Non si vive</div><div>Stare senza di lei</div><div>Mi uccide</div><div>Stare lontano da lei</div><div>Non si vive</div><div>Stare senza di lei</div><div>Mi uccide</div></div>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-78330529976741004982024-02-29T12:51:00.000+01:002024-02-29T12:51:01.414+01:00Gli indimenticabili di Claudio D'Aleo: Ivan Graziani, cantore rock della tristezza<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisTJO3PIQgL30j6oM-HG8rdzzDoWHUb6KK1okcgA466kx3qdLPYR6PbXCtCQ7ZjnBRQbqvQ7j3yn4se-7YelAqnaMOF-8jnsOc3GAHcGEUoYLMwVT-MN3fPdy-OAjrWhmPHUm3AiE0ZplvQsvjLFtGDr5UKXT4vxVxVJSGUIYwhPQE-bFzIf2BTJlRFVo/s689/12243368_10208316760986683_2459198276050291500_n.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="383" data-original-width="689" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisTJO3PIQgL30j6oM-HG8rdzzDoWHUb6KK1okcgA466kx3qdLPYR6PbXCtCQ7ZjnBRQbqvQ7j3yn4se-7YelAqnaMOF-8jnsOc3GAHcGEUoYLMwVT-MN3fPdy-OAjrWhmPHUm3AiE0ZplvQsvjLFtGDr5UKXT4vxVxVJSGUIYwhPQE-bFzIf2BTJlRFVo/w400-h223/12243368_10208316760986683_2459198276050291500_n.webp" width="400" /></a></div><p><br /></p><p><i>Di Claudio D'Aleo</i></p><p></p><p class="MsoNormal">Ivan Graziani non passava certo inosservato, inascoltato. </p><p></p><p class="MsoNormal">Le sue canzoni, tristi, appassionate e melodiche delle quali lui si vestiva perfettamente in quanto ne era la più fulgida delle espressioni possibili, hanno sempre costituito per i giovani di quel tempo un punto di riferimento preciso, imprescindibile, puntuale.</p><p class="MsoNormal">C’era un qualcosa di troppo forte, coinvolgente e pungente in quelle canzoni; un richiamo autentico alla vita, ai valori e ai sentimenti più velati che neppure la profondità di quei versi, uniti alla loro tristezza, riusciva a far passare come se niente fosse senza prima aver dato loro la giusta, necessaria, basilare attenzione.</p><p class="MsoNormal">Ivan cantava se stesso, il suo vivere, le sue donne; allenava tutti noi all’amore. Cantava i suoi amori sfumati al vento, quelli concretizzati, la voglia inesauribile d’amare e d’essere amato, d ‘appartenere a quei sentimenti per i quali ogni giorno si spendeva senza lesinare impegno. I suoi sacrifici, le tante rinunce hanno fatto la storia delle sue canzoni e del rock italiano; ha sempre lottato per città che fossero palcoscenici d’Arte, viatico d’incontri e di partecipazione emotiva e culturale e non contenitori vuoti ebbri di solo cemento privi di sussulti spendibili, partecipativi e romantici.</p><p class="MsoNormal">La sua vita è stata spesso levigata e segnata dalla lotta interiore, dalla malinconia, dalla ricerca di verità e giustizia laddove verità e giustizia s’accorgesse non vi fossero.</p><p class="MsoNormal">Ha sempre lottato per i giovani e per una società giusta dove chiunque potesse eccellere dando libero spazio al proprio talento, ai proprio modo di vivere e di sentirsi partecipe e integrato in una realtà volta ad assorbire il meglio possibile da ciascuno di noi per progredire, migliorare e presentarsi nel modo migliore alle future generazioni.</p><p class="MsoNormal">In suoi testi erano talmente spontanei e originali da apparire quasi come se fossero stati buttati su carta e musicati di botto in quel preciso momento in cui lui li pensava, li viveva, li indossava. </p><p class="MsoNormal">Sono passati 27 anni da quando la grande chitarra rock della musica italiana si è spenta nella sua casa di Novafeltria, nel riminese. Artista completo, triste, dotato di sensibilità e ironia uniche, con i suoi brani ha fatto la storia della nostra canzone. L’album “Pigro” è ritenuto da tutti tra i 100 migliori dischi della musica d’Autore, ma sono tantissime le canzoni del musicista rimaste nella memoria d’ognuno di noi.</p><p class="MsoNormal">Eccentrico, originale ed estroso è stato uno dei personaggi più sottovalutati della musica italiana. Nato a Teramo il 6 ottobre del 1945 Ivan Graziani ha raccontato coi suoi brani il Paese ed è stato il primo cantautore in assoluto a salire sul palco del Tenco nella primissima edizione del 1974. La sua tecnica chitarristica fece scuola e il musicista è stato un “anticipatore”, il primo autentico cantautore rock della musica italiana. Chitarrista di altissimo livello, ha collaborato negli anni con colleghi come Lucio Battisti, Francesco De Gregori e Antonello Venditti. Graziani è stato un autore-cantante con una verve ironica e surreale poco adatta all'Italia della canzone dell'epoca. A 27 anni dalla sua morte le sue canzoni viaggiano in radio e nei media come se oggi fosse ancora vivo. </p><p class="MsoNormal"><br /></p><p class="MsoNormal">Indimenticabile e non soltanto per questo.</p><div><br /></div>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-67739313164146481282024-02-26T12:36:00.001+01:002024-02-26T12:36:30.713+01:00Poetando: Pomeriggio qualunque e Tra l'essere e il divenire (di C. D'Aleo)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFbScQQBCZt5j0EMyBhtWVmWgO2HGQIWNvPfAXGw6gCcxkTzIyWupbTo1ufcfwL7jplI1P4h02pyAxUX3L7-T1x8YY7LyqoHOTv3VA6qyafqS_WBjv_stJHii2Q0MtJC8J5zhbiDhPJ0nWiKJinPiDurDIFwWYR1r7jTORcskfBvk0FohpV37jF8gIKhY/s1175/alba.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="457" data-original-width="1175" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFbScQQBCZt5j0EMyBhtWVmWgO2HGQIWNvPfAXGw6gCcxkTzIyWupbTo1ufcfwL7jplI1P4h02pyAxUX3L7-T1x8YY7LyqoHOTv3VA6qyafqS_WBjv_stJHii2Q0MtJC8J5zhbiDhPJ0nWiKJinPiDurDIFwWYR1r7jTORcskfBvk0FohpV37jF8gIKhY/w640-h248/alba.jpg" width="640" /></a></div><p><br /><br /></p><p></p><p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">Pomeriggio
qualunque<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">Tra le sorgenti<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">dei tuoi sospiri<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">intensi<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">in su gli indugi d’un divenire<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">incerto<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">di speranze intriso<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">di volti che si scrutano<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">e di mani che si cercano<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">che s’avvolgono e s’avvitano<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">e si spostano<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">su salsedine e rivoli<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">desiderando l’Amore<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">CD<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">Tra
l’essere e il divenire<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">Se mi esplodi dentro<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">Se come tempesta <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">m’attraversi il cuore<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">con emozioni e desideri<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">mai infranti<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">se mi alzo al mattino<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">e il mio Sole sei tu<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">se amo la vita<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">perché le dai un senso<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">se non può esserci<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">mare<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">né tramonto<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">né alba<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">lontano da te<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">CD<o:p></o:p></span></b></p><br /><p></p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-30798180886937476342024-02-24T14:06:00.004+01:002024-02-24T14:06:50.765+01:00Aida di Rino Gaetano: Cristo e Stalin, il terrore russo, le antilopi. Il significato del brano<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVTzKOZxJrZu4Ium6dE9_CS1PWYv1ATvZgDaXz6Tz7ajUVsjWKgo7Fca3uJlP3WN_S96rtm7__qIe3QCvi20FCOjai821ZdKRxlQvyzIP4CTgD0Jf_jJ7L43CkO2-B4qESdfGImbUT1M2UHum0B5uC5q3TIpG7ndXLJsibjHx2JYqFsqMlWZ2BNWeAYQE/s1280/aida%20rino%20gaetano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVTzKOZxJrZu4Ium6dE9_CS1PWYv1ATvZgDaXz6Tz7ajUVsjWKgo7Fca3uJlP3WN_S96rtm7__qIe3QCvi20FCOjai821ZdKRxlQvyzIP4CTgD0Jf_jJ7L43CkO2-B4qESdfGImbUT1M2UHum0B5uC5q3TIpG7ndXLJsibjHx2JYqFsqMlWZ2BNWeAYQE/w640-h360/aida%20rino%20gaetano.jpg" width="640" /></a></div><br /><p></p><p><b>Aida</b> è uno dei capisaldi della produzione cantautoriale di <b>Rino Gaetano</b>. Come spesso accade nelle sue canzoni, c'è una figura femminile protagonista. E in questo caso è stato lo stesso Rino a spiegare: Aida rappresenta le donne che hanno vissuto,<i> "attraverso i suoi amori e i suoi umori e la sua cultura, la politica italiana</i>".</p><p><b>Aida</b> nasce, per esplicita ammissione di Rino Gaetano, ispirata dal film "Novecento di Bertolucci" e per raccontare, in pochi versi, la storia di Italia. Partendo dal fascismo, rappresentato dall'<b>Alalà d'annunziano</b>, e dalle guerre coloniali (i mille mari). I "<i>vestiti di lino e seta</i>" è un riferimento al matrimonio di Edda Mussolini e Galeazzo Ciano e alle parole utilizzate da un cinegiornale dell'Istituto Luce per descrivere i due sposi. La Seconda Guerra Mondiale porta a un'Italia spaccata in due, una frattura rappresentata efficacemente dai due colori, il nero e il rosso, la Repubblica di Salò e i Partigiani. </p><p>Arriva il dopoguerra e quella "frattura" rimane anche se assume una forma ben diversa.</p><p>Ed è una tema molto caro a Rino Gaetano, ma anche a Fabrizio De Andrè, Giorgio Gaber, Pierpaolo Pasolini. Si parte dal dualismo politico tra la Democrazia Cristiana, rappresentata idealmente da "Cristo", e il partito comunista, "Stalin". Non è però solamente una lotta alle urne, è molto di più.</p><p>Ci sono gli Stati Uniti, ci sono equilibri atlantici da conservare, a fronte della crescita, in termini elettorali, del partito comunista in Italia. Ecco spiegata l'espressione "Terrore russo": il troppo consenso raccolto dal Pci può essere una "breccia" aperta nell'occidente e far crollare appunto quegli equilibri costruiti dopo la Seconda Guerra Mondiale. Equilibri anche economici, basta pensare alle politiche di Enrico Mattei all'Eni, invise alle "Sette sorelle" del petrolio.</p><p>Così si arriva a un'Italia che dopo la Seconda Guerra Mondiale si è dotata di una costituzione, ha abbandonato la Monarchia per la Repubblica, ma la democrazia è una democrazia imperfetta, inquinata da "<i>trent'anni di Safari tra antilopi e giaguari, sciacalli e lapin</i>": trent'anni di ruberie e di malaffari di cui i politici sono protagonisti o testimoni. </p><p>Antilope è un chiaro riferimento ad "Antelope Cobbler", il nome in codice di un personaggio che ebbe un ruolo fondamentale nello scandalo Lockheed. Riassumendo, dagli Stati Uniti era partita una cospicua tangente per far sì che il Ministero degli Interni acquistasse aerei della Lockheed. L'identità di Antilope è rimasta un mistero. Si ipotizza anche un errore, Cobbler sarebbe in realtà Gobbler, divoratore di antilopi. Qual è un animale che si ciba di antilopi? Il leone, e un Leone era presidente della Repubblica: Giovanni. Si è ipotizzato che dietro quella figura ci potesse essere Aldo Moro, Andreotti o Mariano Rumor, quest'ultimo presidente del consiglio. </p><p>Poco conta comunque in questo caso sapere l'identità del grande burattino: lo scandalo Lockheed è una punta dell'iceberg di un sistema politico-affaristico corrotto. </p><p>Ed è una vicenda, una Tangentopoli ante-litteram, che ha sempre affascinato Rino Gaetano, tanto da spingerlo a scrivere una canzone, diventata un cult: "<b><a href="https://www.ilbazardelcalcio.com/2018/10/extra-berta-filava-il-messaggio.html" target="_blank">Berta filava</a></b>". Berta, cioè Bert, il soprannome di Robert E. Gross, il fondatore della Lockheed. Ma c'è di più, come spiegato da Bruno Mautone, autore di libri su Rino Gaetano: nel brano viene citato "il santo vestito d'amianto", erroneamente indicato come Aldo Moro.</p><p>A far nascere l'equivoco sono le parole dello stesso Rino Gaetano, nel 1977, in Puglia.</p><blockquote><p><br /></p><p>Vorrei ricordare un grosso personaggio che è nato a pochi passi da qui, è nato a Maglie. È uno dei più grossi calzaturieri. È uno che ha fatto le scarpe a tutta Italia. È uno che ha la freccia bianca in testa. Lui ha inventato diversi termini. È un grosso filologo. Ha inventato le convergenze parallele e la congiuntura, tutte queste cose che tendono a non chiarire nulla.</p></blockquote><p><br /></p><p>Questo il primo passaggio, che appunto chiama in causa Aldo Moro. </p><p>Rino Gaetano aggiunge:</p><p><br /></p><blockquote><p>È una cosa dispersiva. Io l’anno scorso ho scritto una cosa ancora più dispersiva, dedicandola a questi grossi personaggi del mondo della politica e di altri mondi. Questa sera la voglio dedicare a questo personaggio che ha fatto le scarpe a tutta Italia</p></blockquote><p><br /></p><p>Rino ha scritto "<b>Berta filava</b>" e l'ha dedicata "<i>a questi grossi personaggi del mondo della politica e di ALTRI MONDI".</i></p><p>Altri mondi che non sono quelli strettamente della politica, ma del mondo affaristico strettamente connesso alla politica. Nella fattispecie "<i>Il santo vestito da amianto</i>" è Eugenio Cefis, il successore di Mattei all'Eni, così definito all'interno di un libro, "Questo è Cefis", che racconta l'ascesa al potere di questo personaggio. </p><p>"Questo è Cefis" è stata ispirazione per "Petrolio", l'ultima opera, incompiuta, del grande Pasolini. Cefis era un personaggio potente, che ha lasciato molte ombre. E che "vestito di amianto" (adeguatamente protetto..), riusciva a resistere alle situazioni più critiche e "brucianti". A supportare quest'interpretazione un altro elemento citato da Paolo Morando nel libro "Eugenio Cefis e i misteri del Petrolio", uscito nella collana "Storia dei grandi segreti di Italia": durante un'esibizione live di "Berta Filava", nella scenografia spuntava una cornicetta con targa bianca e la scritta "ex voto". Cefis era un collezionista appassionato di "ex voto", cioè dei piccoli quadretti che venivano donati dai fedeli per ringraziare di una Grazia ricevuta.</p><h3 style="text-align: left;">Aida, il testo della canzone di Rino Gaetano</h3><p>Lei sfogliava i suoi ricordi</p><p>le sue istantanee</p><p>i suoi tabù</p><p>le sue madonne i suoi rosari</p><p>e mille mari</p><p>e alalà</p><p>i suoi vestiti di lino e seta</p><p>le calze a rete</p><p>Marlene e Charlot</p><p>e dopo giugno il gran conflitto</p><p>e poi l'Egitto</p><p>un'altra età</p><p>marce svastiche e federali</p><p>sotto i fanali l'oscurità</p><p>e poi il ritorno in un paese diviso</p><p>nero nel viso</p><p>più rosso d'amore</p><p>Aida come sei bella</p><p>Aida le tue battaglie</p><p>i compromessi</p><p>la povertà</p><p>i salari bassi la fame bussa</p><p>il terrore russo</p><p>Cristo e Stalin</p><p>Aida la costituente</p><p>la democrazia</p><p>e chi ce l'ha</p><p>e poi trent'anni di safari</p><p>fra antilopi e giaguari</p><p>sciacalli e lapin</p><p>Aida come sei bella</p><p><br /></p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-66096760833401337812024-02-22T13:47:00.002+01:002024-02-24T14:12:21.135+01:00Gli indimenticabili: Rino Gaetano poeta, pungolo e sostegno dei giovani (di C.D'Aleo)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMNg4GqEzQ6E87Qqed0F5PIzrtgybLGAp13Rw_88pmFwH8uZ0z-_cGZgXLFymNzpwTw5C1_-lNVBNXS7wsyPsOlUMKipylfFhGhDLYgVw2fl2ZWgevExvpfGJR2fyABNF5AcRk7zvStK6SFe3z7q9S5xwskvMF18gtsfp8hLYB8Z2tmuP-e29XBd9wy-4/s1037/rino%20gaetano%20top%20(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="487" data-original-width="1037" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMNg4GqEzQ6E87Qqed0F5PIzrtgybLGAp13Rw_88pmFwH8uZ0z-_cGZgXLFymNzpwTw5C1_-lNVBNXS7wsyPsOlUMKipylfFhGhDLYgVw2fl2ZWgevExvpfGJR2fyABNF5AcRk7zvStK6SFe3z7q9S5xwskvMF18gtsfp8hLYB8Z2tmuP-e29XBd9wy-4/w640-h300/rino%20gaetano%20top%20(1).jpg" width="640" /></a></div><p><br /><i>Di Claudio D'Aleo</i></p><p>Rino Gaetano ha lasciato un segno profondo e inalienabile nel tessuto sociologico, culturale e artistico del nostro Paese.</p><p>Non poteva essere altrimenti. Ancora oggi ci manca moltissimo.</p><p>Le sue idee non si dimenticano, come non si dimenticano le sue meravigliose canzoni e neppure il suo inalienabile ricordo, sempre limpido, vivo, presente.</p><p>Poeta “scarmigliato” e rimpianto, pungente cantore d’una inesauribile voglia di vivere spezzata troppo presto ma parcellizzata a dovere in ognuno di noi, ha cantato le gesta e le “parabole” soffuse degli “eroi” di quel tempo, della gente per bene, di quella che sa sacrificarsi e rinunciare, che sia alza al mattino presto per un tozzo di pane e rincasa la sera tardi più sfinita che mai; di chi lavora senza certezze e magari non arriva a fine mese ma nonostante tutto non s’arrende mai.</p><p>Ironico e sofferente al contempo, distratto solo in apparenza ma più che mai attento osservatore d’ogni risvolto politico, economico e sociale che potesse fornirgli arguti e profondi argomenti da musicare, ha cantato, vissuto e lottato fianco a fianco coi “suoi” giovani ma oseremmo dire con tutti , interpretando con cura e dovizia di particolari ogni loro protesta, ogni loro disagio, ogni loro fondato desiderio d’essere attori protagonisti e consapevoli della loro realtà e non semplici comparse per scelta o comodo dei salotti d’allora.</p><p>Vestiva dentro l’aria ribelle, “jeans” e scanzonata che indossava fuori. Impossibile imbavagliarlo. Era per un pensiero che fosse libero e privo di steccati dove chiunque potesse salire ipoteticamente su una sedia e gridare al mondo intero tutta la propria voglia di cambiamento e di protesta per il bene e gli interessi di tutti. </p><p>Presto divenne punto di riferimento imprescindibile per coloro i quali in lui si rispecchiavano e tramite lui e le sue canzoni esprimevano loro stessi, i loro sogni, le loro proteste, l’enorme voglia d’essere ascoltati e tenuti nella giusta considerazione da chi invece non li ha mai considerati abbastanza.</p><p>Calabrese di nascita ma romano d'adozione, Rino Gaetano ha stretto un legame profondo con la città di Roma e la “romanità”. Monte Sacro, dove è cresciuto e ha sempre abitato; le trattorie, bar, i luoghi frequentati, la gente, gli amici; i tramonti, le Albe, le piogge. Al Cimitero Verano, dove ancora oggi i fan vanno a portare un fiore, un ricordo, un omaggio, il suo ricordo si trova scolpito. "Ma il cielo è sempre più blu", non certo una citazione a caso.</p><p>Il ritratto di Gianna, del suo pragmatismo popolare e folcloristico che la conduce a non credere a «certe canzoni e neppure agli UFO» ma si traduce in «un fiuto eccezionale per il tartufo», è tutta basata sul doppio senso a sfondo sessuale senza mai scadere, per questo, nel volgare o nell’indisponente.</p><p>In Aida si fa addirittura precursore dei tempi e canta delle difficoltà salariali degli operai e del terrore russo quasi prevedendo e anticipando scenari e tristi modalità purtroppo oggi parecchio attuali. </p><p>Di uno come lui, oggi, tutti quanti ne avremmo ancora tanto bisogno.</p><p>Indimenticabile.</p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-12071059238970694282024-02-19T12:24:00.005+01:002024-02-19T12:24:57.609+01:00Poetando (di C.D'Aleo): Dove sei, Tempo e spazio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmDbul-Buw45oK20_irx9lewYfsNvI5GV65LKmTgKulHW2qurLIA2pIwtNQcuhe0q27i82AND8kZE2PqOet5Enkpse5-KPI5oHKokcYKlkglj2teFT3wfW4DVzU15ofP5sT7evmXPflcK8s15TR0ZNLeKIzcjHFw-7QkQ0EATv9oz10Mj3woaTsUHKT3I/s1156/marea%20scogli%20(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="1156" height="276" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmDbul-Buw45oK20_irx9lewYfsNvI5GV65LKmTgKulHW2qurLIA2pIwtNQcuhe0q27i82AND8kZE2PqOet5Enkpse5-KPI5oHKokcYKlkglj2teFT3wfW4DVzU15ofP5sT7evmXPflcK8s15TR0ZNLeKIzcjHFw-7QkQ0EATv9oz10Mj3woaTsUHKT3I/w640-h276/marea%20scogli%20(1).jpg" width="640" /></a></div><br /><p><br /></p><p></p><p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">Dove
sei<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">Dove sei tramonto <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">che ti vesti<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">di sera<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">che indossi le coltri del vento<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">appena lambite dai chiaroscuri<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">dell’acque<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">Dove sei mentre ricevi<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">il sole che fa capolino<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">all’orizzonte <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">e t’agiti <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">tra le schiume e i colori <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">del mare<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">e l’impatto sugli scogli<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">in attesa<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">mentre ascolti parole <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">d’addio<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">prima che l’Alba <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">faccia incetta di te<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">CD<o:p></o:p></span></b></p><p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT"><br /></span></b></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b><span lang="IT">Tempo e
spazio<o:p></o:p></span></b></p><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b><span lang="IT"> </span></b></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">E’ sempre difficile <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">contenerti<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">tra i miei desideri<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">Come se volessi <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">ingabbiare<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">quell’unico raggio <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">di Sole<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">Come se cielo e spazio<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">fossero estranei<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">e non invece un unico <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT">corpo<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"> </span></p><p class="MsoNormal">
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><b><span lang="IT">CD<o:p></o:p></span></b></p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="text-align: right;"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p><br /><p></p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-29877618233691853572024-02-18T08:00:00.025+01:002024-02-18T08:00:00.129+01:00Un chimico di De Andrè. L'amore che sfugge alla ragione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLHdcZsFx9IIfuiceZxWs0ntQcbMaS7b3e7N71ZZhZNHp3fQl0fX9GcWrmQ2b7bCUoOBEcPKobL2HGaSr1jrelAEGFvsxzZ9jnb3UEQrz5PuV734f_fCPaZ_SzYAFKubx77l6gpFad3Xw/s1200/cielo+stellato.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="566" data-original-width="1200" height="302" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLHdcZsFx9IIfuiceZxWs0ntQcbMaS7b3e7N71ZZhZNHp3fQl0fX9GcWrmQ2b7bCUoOBEcPKobL2HGaSr1jrelAEGFvsxzZ9jnb3UEQrz5PuV734f_fCPaZ_SzYAFKubx77l6gpFad3Xw/w640-h302/cielo+stellato.jpg" width="640" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>
<div>Il "mistero" dell'amore, una forza che va al di là della ragione e della scienza, che ci permettono invece di comprendere ogni "meccanismo" della natura.</div><div><br /></div><div>È il tema di <b>"Un chimico"</b>, celebre canzone <b>di</b> <b>Fabrizio De André</b>, dal disco<b> </b>"<b>Non al denaro non all'amore né al cielo</b>", tratta da una poesia di Edgar Lee Masters: la storia di un valente uomo di scienza incapace di trovare una legge che regoli l'amore. Canta infatti "il chimico":</div><div><br /></div><div><div><i>Ma gli uomini mai mi riuscì di capire</i></div><div><i>Perché si combinassero attraverso l'amore</i></div><div><i>Affidando ad un gioco la gioia e il dolore</i></div></div><div><br /></div><div>L'amore è così una forza che "rapisce" senza dare segnali: come la primavera "<i>non bussa, lei entra sicura</i>", l'amore è una forza a cui non ci si può sottrarre e non può essere schematizzata, ridotta a ragionamento, incastrata in una legge scientifica. L'amore è gioia ("un sorriso") per chi ha un sentimento corrisposto, ma anche per chi insegue, quell'amore. </div><div><br /></div><div>Nell'incapacità di "dominare l'amore" attraverso leggi scientifiche, il chimico si consegna a una vita di solitudine, preferita all'ignoto di qualcosa che può portare felicità e dolore: il chimico confessa la paura, ma anche quella voglia di lasciarsi andare all'amore. A prevalere sarà la prima. Morirà infatti senza essersi sposato, "<i>in un esperimento sbagliato</i>": quella frase "<i>gli idioti che muoiono d'amore</i>" sembra irrisorio, in realtà è un futile tentativo di consolarsi, perché amare vale sempre la pena. </div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/jVBC2q38M4g" width="320" youtube-src-id="jVBC2q38M4g"></iframe></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /><h3>Un chimico di De André: il testo</h3><div style="text-align: left;"><div>Solo la morte m'ha portato in collina</div><div>Un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria</div><div>Per bivacchi di fuochi che dicono fatui</div><div>Che non lasciano cenere, non sciolgon la brina</div><div>Solo la morte m'ha portato in collina</div><div><br /></div><div>Da chimico un giorno avevo il potere</div><div>Di sposar gli elementi e farli reagire</div><div>Ma gli uomini mai mi riuscì di capire</div><div>Perché si combinassero attraverso l'amore</div><div>Affidando ad un gioco la gioia e il dolore</div><div><br /></div><div>Guardate il sorriso guardate il colore</div><div>Come giocan sul viso di chi cerca l'amore</div><div>Ma lo stesso sorriso lo stesso colore</div><div>Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore</div><div>Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore</div><div><br /></div><div>È strano andarsene senza soffrire</div><div>Senza un volto di donna da dover ricordare</div><div>Ma è forse diverso il vostro morire</div><div>Voi che uscite all'amore che cedete all'aprile</div><div>Cosa c'è di diverso nel vostro morire</div><div><br /></div><div>Primavera non bussa, lei entra sicura</div><div>Come il fumo lei penetra in ogni fessura</div><div>Ha le labbra di carne, i capelli di grano</div><div>Che paura, che voglia che ti prenda per mano</div><div>Che paura, che voglia che ti porti lontano</div><div><br /></div><div>Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare</div><div>Guardate l'ossigeno al suo fianco dormire</div><div>Soltanto una legge che io riesco a capire</div><div>Ha potuto sposarli senza farli scoppiare</div><div>Soltanto la legge che io riesco a capire</div><div><br /></div><div>Fui chimico e, no, non mi volli sposare</div><div>Non sapevo con chi e chi avrei generato</div><div>Son morto in un esperimento sbagliato</div><div>Proprio come gli idioti che muoion d'amore</div><div>E qualcuno dirà che c'è un modo migliore</div><div><br /></div><h3 style="text-align: left;">Un chimico, la poesia originale di Edgard Lee Masters</h3><div><i>Trainor il farmacista</i></div><div><br /></div><div><div>Soltanto un chimico può dire, e non sempre</div><div>che cosa uscirà dalla combinazione</div><div>di fluidi o di solidi.</div><div>E chi può dire</div><div>come uomini e donne reagiranno</div><div>fra loro, e quali bambini nasceranno?</div><div><br /></div><div>C’erano Benjamin Pantier e sua moglie,</div><div>buoni in se stessi, ma cattivi l’un l’altro:</div><div>ossigeno lui, lei idrogeno,</div><div>il figlio un fuoco devastatore.</div><div>Io, Trainor, il farmacista, mescolatore di elementi chimici,</div><div>morto mentre facevo un esperimento,</div><div>vissi senza sposarmi.</div></div></div></div>
</div>
Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-14422377696913189572024-02-16T08:00:00.003+01:002024-02-16T12:20:04.200+01:00Ad Ovest di Paperino: l'esordio di Nuti in un film surreale e pungente<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmzT_NEPSD3FSlccQ2a7TftCuA5aNOT-3IMKxlUYGRNL4TygzUIRbYZUtbavt3_Q2fguwczl9osJQprB1I8uWnv8At_eIOLsECETBk1tOcRBVGMFMXFtsD3rAhgQlaI7mWiSmFK_gBy4OvXjodrw-us9o446W16FrK3YuVHy1iG9Zwb25xEMRsW61HQbU/s1005/Giancattivi%20Francesco%20Nuti%20Ad%20ovest%20di%20Paperino.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="381" data-original-width="1005" height="242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmzT_NEPSD3FSlccQ2a7TftCuA5aNOT-3IMKxlUYGRNL4TygzUIRbYZUtbavt3_Q2fguwczl9osJQprB1I8uWnv8At_eIOLsECETBk1tOcRBVGMFMXFtsD3rAhgQlaI7mWiSmFK_gBy4OvXjodrw-us9o446W16FrK3YuVHy1iG9Zwb25xEMRsW61HQbU/w640-h242/Giancattivi%20Francesco%20Nuti%20Ad%20ovest%20di%20Paperino.jpg" width="640" /></a></div><br /><p><br /><br /><b>Ad ovest di Paperino</b> (1981) è il film d'esordio di <b>Francesco Nuti</b>, protagonista assieme ad Athina Cenci e Alessandro Benvenuti, che è anche il regista della pellicola: insieme formavano il trio de <b>I Giancattivi.</b></p><p>Nuti entrò nel terzetto nel 1978, fondato da Cenci e Benvenuti sette anni prima assieme a Paolo Nativi. Quest'ultimo fu sostituito da Franco Di Francescantonio, poi da Antonio Catalano e infine da Nuti, che dopo questo film lasciò I Giancattivi per mettersi in proprio. </p><p><b>Ad ovest di Paperino</b>, per l'attore fiorentino, costituisce un esordio decisamente di impatto, anche se in certi momenti ci pare un po' sacrificato, essendo a mio parere il più talentuoso del terzetto. Così simile a Benigni, non solo fisicamente, ma anche in alcune caratteristiche del personaggio a cui dà vita in questo esordio sul grande schermo: Antonio, giovane impacciato e succube della madre, incapace di crescere. Certamente Benigni fin dal principio ha messo in luce quella verve, quell'irriverenza e la capacità di rendere irresistibile, dal punto di vista comico, anche il turpiloquio, doti che Nuti non ha; ma quest'ultimo ha saputo trovare la sua strada e<b> Ad ovest di Paperino</b> è stato solo il primo passo di una carriera brillante, purtroppo interrotta in maniera prematura. </p><h3 style="text-align: left;">Ad ovest di Paperino: i tre protagonisti, tra "no sense" e critica sociale</h3><p>Il film, da un soggetto di Benvenuti, che ne è anche sceneggiatore, segue per 24 ore le peripezie di tre giovani: Antonio appunto, Augusto (il personaggio interpretato dal regista) e Marta (Athina Cenci). Paperino non è il papero disneyano, ma la frazione di Prato. "Dove si va", dice Antonio ad Augusto, la risposta è "Ad Ovest di Paperino", una meta indefinita. Perché il terzetto effettivamente vaga per le vie di una Firenze lontana dalle immagini che ne celebrano lato artistico e turistico; una "Città Vecchia", citando la canzone di De Andrè, popolata da individui di bassa estradizione sociale, un'umanità variegata e surreale.</p><p>Ad ovest di Paperino è infatti storia che fonde "no sense" a tematiche presenti nel cinema di quegli anni.</p><p><b>Marta è il personaggio più surreale:</b> una donna pittrice che vive in un sottotetto e che odia i bambini a tal punto da sferrare loro dei pugni o gettare i mozziconi di sigaretta accesi nelle loro carrozzine, in scene decisamente ben poco politicamente corrette. Marta ha comportamenti assolutamente odiosi, oserei dire addirittura crudeli, ed è mossa, nelle sue azioni, semplicemente dalla volontà di rintracciare una figura "mitologica", un uomo nato dalla fusione di uno stormo di piccioni. Era stata la sua bisnonna, refrattaria agli uomini, ad aver soddisfatto il desiderio della famiglia di vederla accoppiata, legandosi a uno di questi uomini piccioni. Così Marta sarebbe discendente di chi è nata da questa improbabile unione, per questo avrebbe comportamenti simili a quello del piccione: animale "dispettoso", che si fa ben poco amare dagli uomini.</p><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEk5pP0xMsfg2a33OOhteYb6osTIwoz4HPd3ItsHbVqTBMRs0hINh2_h617_wPSV1InAktLqDpVKVALca0ldCu0MPaSKCVKUoCm83HpYh99xtOHP95op9XiFHbHN_iiUnvAwTvHL6jet3b1EMqIjfdKJEAqZfqGXU8sAYWmLGiGpsoDd1dsHlG5K9Ry7Q/s1024/GALLERY%20AD%20OVEST%20DI%20PAPERINO%20(2).jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="1024" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEk5pP0xMsfg2a33OOhteYb6osTIwoz4HPd3ItsHbVqTBMRs0hINh2_h617_wPSV1InAktLqDpVKVALca0ldCu0MPaSKCVKUoCm83HpYh99xtOHP95op9XiFHbHN_iiUnvAwTvHL6jet3b1EMqIjfdKJEAqZfqGXU8sAYWmLGiGpsoDd1dsHlG5K9Ry7Q/w640-h360/GALLERY%20AD%20OVEST%20DI%20PAPERINO%20(2).jpg" width="640" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Marta, rispetto ai due compagni "di viaggio", cerca i "suoi simili" e in una scena onirica, tra le più riuscite, assiste a un'esplosione che poi ri-trasforma un uomo, il padre di Antonio (Novello Novelli), nella sua forma originaria, lo stormo dei piccioni.<br /><br />Di diversa caratura invece <b>i personaggi di Antonio e Augusto, che rappresentano alla perfezione</b>, seppure da due prospettive diverse,<b> l'alienazione dei giovani nella società italiana</b> e nella borghesia del periodo successivo alle lotte di piazza e alle stragi: il primo cerca il suo posto nel mondo e il suo impiego (esce di casa sostanzialmente per iscriversi all'ufficio di collocamento), ma le sue prospettive sono tutt'altro che rosee, viste già le sue difficoltà nell'affrontare la burocrazia; il secondo passa il tempo in una delle radio indipendenti che proliferavano in quegli anni, ma è già estraneo a una società che prevede, come massima realizzazione, un impiego fisso e sicuro, più la famiglia. </p><p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbww3AgppdrrOA68igQc3vJmhUx9It4jYKv-U0rqEpcJYtxrbkJiNeJ-dao_JjwBS-z1RRzaieEex6xaA2t6hbRO0rmtStwx3FbWwZnHuboiJhuBVoXtTdX5jZrgpIRXaGraAXGsu8yAj_dZ_WqIvybPi7c8QCy31VdCLQrTRycXKJBDBFVcHi8OZmscY/s1024/GALLERY%20AD%20OVEST%20DI%20PAPERINO%20(3).jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="1024" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbww3AgppdrrOA68igQc3vJmhUx9It4jYKv-U0rqEpcJYtxrbkJiNeJ-dao_JjwBS-z1RRzaieEex6xaA2t6hbRO0rmtStwx3FbWwZnHuboiJhuBVoXtTdX5jZrgpIRXaGraAXGsu8yAj_dZ_WqIvybPi7c8QCy31VdCLQrTRycXKJBDBFVcHi8OZmscY/w640-h360/GALLERY%20AD%20OVEST%20DI%20PAPERINO%20(3).jpg" width="640" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Sono due personaggi, ai margini della società borghese, assolutamente complementari: Antonio è insicuro e facilmente "manovrabile" da Augusto, che è invece un carattere ribelle, insofferente alle convenzioni sociali, tanto da vedere nel prossimo solamente un bersaglio per scherzi o piccole truffe (il barista). Ma il primo vive in famiglia, con una madre iper-protettiva, mentre il secondo ha una madre in ospedale e presupponiamo sia appunto rimasto senza un adulto che gli faccia da guida. </p><p>Antonio non si pone il problema del "vuoto" della sua esistenza, Augusto ne è consapevole e lo riempie, come avveniva per tanti suoi coetanei, facendo uso di droga. Metafora della sua vita è l'ambiente radiofonico: un caos totale, via vai di persone, luce che salta, un fiume di parole (e telefonate) senza senso. </p><p><br /></p><p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB0nCQOlnyxQkjJ0kgyFukmu0LNFwaQ0QzV4UKeHmKxLTmB-Numa2gcu5or03mXu58StCefTKlLjnphu5DvUNJbMyFARs0QJnBFBtpQyLqXqGgB8pVuHhMwQJerK1MZ8M-faDv9HrCWdtXinShmIIVx120hRFUJsWmrY1sUOcnbxTuBtUoKvNF7b-o8aQ/s1024/GALLERY%20AD%20OVEST%20DI%20PAPERINO%20(4).jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="1024" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiB0nCQOlnyxQkjJ0kgyFukmu0LNFwaQ0QzV4UKeHmKxLTmB-Numa2gcu5or03mXu58StCefTKlLjnphu5DvUNJbMyFARs0QJnBFBtpQyLqXqGgB8pVuHhMwQJerK1MZ8M-faDv9HrCWdtXinShmIIVx120hRFUJsWmrY1sUOcnbxTuBtUoKvNF7b-o8aQ/w640-h360/GALLERY%20AD%20OVEST%20DI%20PAPERINO%20(4).jpg" width="640" /></a></p><div><br /></div><div>I giovani che non sono inseriti nella società borghese sono dunque spaesati e alienati, ma attenzione: entrare nei meccanismi della borghesia non significa realizzazione e felicità. Basti vedere il padre di Antonio, spento nello sguardo, "fiaccato" da una vita coniugale che lo porta a preferire la compagnia del televisore a quella della moglie. Famiglia e lavoro, due dei tre caposaldi della società borghese, che si rispecchiano perfettamente nel personaggio interpretato da Novello Novelli, in pensione dopo 40 anni di lavoro da impiegato alla Sip, senza mai lamentarsi, pur avendo i motivi per farlo: bastava portare a casa lo stipendio per mantenere la famiglia. Il terzo caposaldo è la religione, che viene però svuotata di significato: diventa stupida ritualità, quella della madre di Antonio, tra acqua santa e santini. </div><div><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi32hfzF_fqu1udzaffe6wrOce5WvJZSPoIoBD_l62U8bVmySqXzIBvqSFePvGDZnhBc9FMIvNrd0dAVcbf5WOiAc2l-LlyPN66PYkBqajEzGUCQTnS_j6iHE_Xuegk897u9oVUGenhyphenhyphenZjHFvAatciHpWGg45hfd346YEBoMkK-JPZbbCuPLkniDezFvDI/s1024/GALLERY%20AD%20OVEST%20DI%20PAPERINO%20(1).jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="1024" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi32hfzF_fqu1udzaffe6wrOce5WvJZSPoIoBD_l62U8bVmySqXzIBvqSFePvGDZnhBc9FMIvNrd0dAVcbf5WOiAc2l-LlyPN66PYkBqajEzGUCQTnS_j6iHE_Xuegk897u9oVUGenhyphenhyphenZjHFvAatciHpWGg45hfd346YEBoMkK-JPZbbCuPLkniDezFvDI/w640-h360/GALLERY%20AD%20OVEST%20DI%20PAPERINO%20(1).jpg" width="640" /></a></div><div><br /></div><div><br />Così <b>Ad ovest di Paperino </b>mette tanta carne al fuoco, non limitandosi a mettere insieme una serie di sketch, alcuni dei quali (i palpeggiamenti ai passanti) irresistibili. Siamo lontani dalla grande Commedia all'italiana, ma l'originalità rende questa pellicola, surreale e pungente, un gioiellino del nostro cinema, da riscoprire e da rivedere. </div><div><br /></div>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-89608812139551952642024-02-14T07:00:00.005+01:002024-02-14T07:00:00.139+01:00San Valentino (di Claudio D'Aleo)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpAye_kZItP5cUNljKxEYsxP3ZrdxZMWVFDRGflGyntdAUl9jgIFVCW-OR0kIeXrpj3FWrBPGp1V-kYu3s_vy3qMzWpfkWzXmGi-9TDSAmdg-bD9uMePnZZSdgRNiTeCp2YEfAsQuh_cxACEs1OqDIsA0bfuMaiOQvqm8mUIPApdauQ3Ne2B3toc-4QCg/s1200/san%20valentino%20bacio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="511" data-original-width="1200" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpAye_kZItP5cUNljKxEYsxP3ZrdxZMWVFDRGflGyntdAUl9jgIFVCW-OR0kIeXrpj3FWrBPGp1V-kYu3s_vy3qMzWpfkWzXmGi-9TDSAmdg-bD9uMePnZZSdgRNiTeCp2YEfAsQuh_cxACEs1OqDIsA0bfuMaiOQvqm8mUIPApdauQ3Ne2B3toc-4QCg/w640-h272/san%20valentino%20bacio.jpg" width="640" /></a></div><p><br /></p><p>
</p><p class="MsoNormal"><span lang="IT">Ti posi sui sogni<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">sì come spruzzo d’acqua<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">sospinto dal vento<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">irrori ogni parte<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">di noi<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">scegli senza essere mai<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">scelto<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">graffi senza scrostare<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">e tutto di te diventa<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">parte di noi<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">del tuo sorriso che conduce<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">al tramonto<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">del tuo voltarci le spalle<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">che non è mai la fine <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT">dell’Alba<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span lang="IT"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="IT">CD<o:p></o:p></span></b></p><br /><p></p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-13734723973082361542024-02-12T09:28:00.000+01:002024-02-12T09:28:38.866+01:00Gli indimenticabili: Pino Daniele, emblema d’una napoletanità irresistibile (di C. D'Aleo)<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpYIqpeZnTd5w140XISmZzVj_joC6pWzfHkWXs1AjhI9kp6cDrxLMpgQBz3MDzQ64cc2uQZODSsXMjyI7AEGFeby6PDtI3ZPpICL0qMlZ5SXFjk77cLRnuA48eH2icDHgcHGOwj7BYfvPmdzAp6g6L0x_sLkJvw26RrsmAs_lJy4Z1Uf8s3RdIVWM3XfU/s1440/Pino-Daniele-facebook.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="600" data-original-width="1440" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpYIqpeZnTd5w140XISmZzVj_joC6pWzfHkWXs1AjhI9kp6cDrxLMpgQBz3MDzQ64cc2uQZODSsXMjyI7AEGFeby6PDtI3ZPpICL0qMlZ5SXFjk77cLRnuA48eH2icDHgcHGOwj7BYfvPmdzAp6g6L0x_sLkJvw26RrsmAs_lJy4Z1Uf8s3RdIVWM3XfU/w640-h266/Pino-Daniele-facebook.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto Soluzioni Arte Video - dalla pagina FB di Pino Daniele</td></tr></tbody></table><br /><p><br /><i>Di Claudio D'Aleo</i></p><p>Pino Daniele ha vissuto da grande cantautore una vita e una carriera che lo hanno trasformato ben presto in artista ambasciatore nel mondo della napoletanità più attuale e per certi versi migliore, quella del suo tempo e della gente comune, quella che nasce dalle viscere delle tante difficoltà quotidiane affrontate con coraggio e spirito di sacrificio da chi lavora, soffre e vive a vantaggio di se stesso, degli altri e della propria famiglia.</p><p>Una napoletanità che con lui ha toccato le più alte sfere della notorietà internazionale e delle condivisione in ogni dove e in ogni ambiente assurgendo ai massimi livelli possibili grazie ad una musica che ti entrava “dentro” e ti trascinava nei posti migliori di quella Napoli che lui ha magistralmente intercettato nei contenuti più profondi e salienti e reso dunque indimenticabile.</p><p>Pino Daniele ha edificato se stesso sulla scia dei grandi artisti napoletani e campani d’ogni tempo, da Totò a Eduardo De Filippo, da Massimo Troisi a Nino Taranto fino a Carlo Giuffrè, tanto per citarne qualcuno. </p><p>In lui la musica s’è sempre mossa come protesta e come riscatto dalla sofferenza, come attenzioni invocate, urlate e richieste da quanti hanno sempre sopportato in silenzio, dunque patito, il loro disagio interiore guardando dai “balconi” di casa la felicità degli altri senza poterla mai né intercettare né emulare.</p><p>Un grido d’allarme verso chi poteva fare e non ha mai fatto, una solidarietà desiderata verso tutti ma mai davvero ottenuta e men che meno concretizzata. </p><p>Sono passati poco più di nove anni dalla sua morte ma di Pino Daniele restano il suo sguardo, i suoi messaggi, la sua umanità, i tanti concerti dal vivo, il ricordo delle sue partecipazioni televisive; non passa giorno senza incontrare una testimonianza delle tante collaborazioni con i musicisti che hanno voluto condividere la scena con lui e che lo hanno sempre apprezzato, come il grande Richie Havens, gli amici chitarristi Eric Clapton e Pat Metheny.</p><p>Pino Daniele era un musicista amato dai grandi artisti di tutto il mondo per l'originalità e la schiettezza del suo linguaggio musicale.</p><p>Nel “neapolitan power” aveva “fuso” e riassunto l'amore per il blues e la melodia partenopea; in tante canzoni aveva trovato una via tutta sua e personale per addentrarsi nel soul e nel rhythm and blues. </p><p>Tutte le canzoni più famose: da "Nero a metà", a Quanno chiove a Yes I know my way fino a Napule è, tracciano un vero e proprio dipinto su Napoli, i napoletani e la napoletanità.</p><p>Dipinti d’amore, poesia, umanità, solidarietà.</p><p>Cantautore, chitarrista e compositore, è nato a Napoli il 19 marzo 1955 ed è morto a Roma il 4 gennaio 2015. Il timbro vocale, duttile e sottile, insieme all’indubbia sapienza chitarristica ne hanno fatto uno degli artisti italiani più apprezzati e rispettati.</p><p>Poeta espressivo e delicato, triste e melodico, romantico e sentimentale ha sempre colpito in lui la delicata espressività delle sue composizioni, così come l’energia dei suoi arrangiamenti rock blues che hanno determinato il successo di un musicista da sempre ben inserito nel migliore panorama della musica di quel tempo.</p><p>In lui il dialetto napoletano ha sempre intercettato l’andamento ritmico del blues, del funky e le soluzioni armoniche tipiche del jazz, dando vita a un’inedita sintesi tra la canzone melodica italiana e le più moderne sonorità della musica mondiale.</p><p>Pino Daniele ha sempre portato Napoli in giro per il Mondo. </p><p>Forte la sua amicizia con Tullio De Piscopo, James Senese, Tony Esposito, Rino Zurzolo e Joe Amoruso, membri della storica band Neapolitan power. Nel 2014 fu impegnato con il tour intitolato Nero a metà, in cui reinterpretò i brani dell’omonimo album degli anni Ottanta. </p><p>Artista prezioso e indimenticabile. </p><div><br /></div>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-87944024711970931722024-02-10T09:13:00.000+01:002024-02-10T09:13:23.152+01:00Sogna, ragazzo, sogna: l'inno alla vita di Roberto Vecchioni<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWd3JkHDS1P4FeaxTdRVMv1TLjldLs9zcGLElP3rQyqhIi-igRjOBkwDRdZMZ35Q_TU7im-dicks_5mIILlmbM9orGMcNE10SpmrmktV0KyWSzzhIDnzGf3y7FroMdAPgwPUCqSQozc1pfL1ozOUQucrjrgYDbRhnNoUvRWmCm1YJdQZ7-hI63gJpg/s593/vecchioni%20corriere.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="234" data-original-width="593" height="252" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWd3JkHDS1P4FeaxTdRVMv1TLjldLs9zcGLElP3rQyqhIi-igRjOBkwDRdZMZ35Q_TU7im-dicks_5mIILlmbM9orGMcNE10SpmrmktV0KyWSzzhIDnzGf3y7FroMdAPgwPUCqSQozc1pfL1ozOUQucrjrgYDbRhnNoUvRWmCm1YJdQZ7-hI63gJpg/w640-h252/vecchioni%20corriere.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto Corriere.it</td></tr></tbody></table><br /><p><br />Capolavoro di R<b>oberto Vecchioni</b>, "<b>Sogna, ragazzo, sogna" </b>è un inno alla vita, un'esortazione a non mollare mai (<i>"Stringi i pugni ragazzo"</i>), a credere nei propri sogni e fare di tutto per realizzarli. </p><p>Vecchioni parla da professore a tutti i suoi ragazzi (<i>" Nella mia memoria - Tante volte tanti - Dentro questa storia - Non vi conto più"</i>) e li invita a sognare, a vivere con entusiasmo, ponendosi obiettivi da raggiungere, ricordando anche di coltivare il proprio animo attraverso l'arte, la poesia, la musica. <br /><br />A un mondo dominato dalla violenza e dal materialismo, dal nichilismo che vuole azzerare tutto, Vecchioni contrappone la forza della poesia (il poeta può spostare i fiumi con il pensiero) e la forza dell'arte che permette all'uomo di avvicinarsi alla natura e a quel trascendente che ci circonda, un mistero che ci attrae pur non potendo avere le risposte alle nostre domande. </p><p>I sognatori non saranno mai perdenti, nonostante una società che vuole dare valore solo alle cose materiali, perché sanno vedere il bello, lo sanno inseguire e conquistare. Il bello ad esempio della donna o dell'uomo amato e pazienza se un amore finisce: ne potrà sempre sbocciare un altro.</p><p>Vecchioni invita i giovani a non farsi mai condizionare, a seguire cuore e ragione, continuando con entusiasmo il viaggio in questa vita così breve, ricca di dolori, ma anche di gioie. Una vita vissuta pienamente ci farà credere e sognare anche alla fine del viaggio, quando pianteremo <i>"un ulivo convinto di vederlo ancora fiorire"</i>, un ulivo simbolo di rinascita, ma anche della grandezza della natura, infinita, che prosegue il suo ciclo fatto di morte e nuova vita. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/wUcgidDj1-I" width="320" youtube-src-id="wUcgidDj1-I"></iframe></div><div><br /></div><div>E ti diranno parole rosse come il sangue</div><div>Nere come la notte</div><div>Ma non è vero, ragazzo</div><div>Che la ragione sta sempre col più forte</div><div>Io conosco poeti</div><div>Che spostano i fiumi con il pensiero</div><div>E naviganti infiniti</div><div>Che sanno parlare con il cielo</div><div>Chiudi gli occhi, ragazzo</div><div>E credi solo a quel che vedi dentro</div><div>Stringi i pugni, ragazzo</div><div>Non lasciargliela vinta neanche un momento</div><div>Copri l'amore, ragazzo</div><div>Ma non nasconderlo sotto il mantello</div><div>A volte passa qualcuno</div><div>A volte c'è qualcuno che deve vederlo</div><div>Sogna, ragazzo sogna</div><div>Quando sale il vento</div><div>Nelle vie del cuore</div><div>Quando un uomo vive</div><div>Per le sue parole</div><div>O non vive più</div><div>Sogna, ragazzo sogna</div><div>Non lasciarlo solo contro questo mondo</div><div>Non lasciarlo andare sogna fino in fondo</div><div>Fallo pure tu</div><div>Sogna, ragazzo sogna</div><div>Quando cade il vento ma non è finita</div><div>Quando muore un uomo per la stessa vita</div><div>Che sognavi tu</div><div>Sogna, ragazzo sogna</div><div>Non cambiare un verso della tua canzone</div><div>Non lasciare un treno fermo alla stazione</div><div>Non fermarti tu</div><div>Lasciali dire che al mondo</div><div>Quelli come te perderanno sempre</div><div>Perchè hai già vinto, lo giuro</div><div>E non ti possono fare più niente</div><div>Passa ogni tanto la mano</div><div>Su un viso di donna, passaci le dita</div><div>Nessun regno è più grande</div><div>Di questa piccola cosa che è la vita</div><div>E la vita è così forte</div><div>Che attraversa i muri per farsi vedere</div><div>La vita è così vera</div><div>Che sembra impossibile doverla lasciare</div><div>La vita è così grande</div><div>Che quando sarai sul punto di morire</div><div>Pianterai un ulivo</div><div>Convinto ancora di vederlo fiorire</div><div>Sogna, ragazzo sogna</div><div>Quando lei si volta</div><div>Quando lei non torna</div><div>Quando il solo passo</div><div>Che fermava il cuore</div><div>Non lo senti più</div><div>Sogna, ragazzo, sogna</div><div>Passeranno i giorni</div><div>Passerrà l'amore</div><div>Passeran le notti</div><div>Finirà il dolore</div><div>Sarai sempre tu</div><div>Sogna, ragazzo sogna</div><div>Piccolo ragazzo</div><div>Nella mia memoria</div><div>Tante volte tanti</div><div>Dentro questa storia</div><div>Non vi conto più</div><div>Sogna, ragazzo, sogna</div><div>Ti ho lasciato un foglio</div><div>Sulla scrivania</div><div>Manca solo un verso</div><div>A quella poesia</div><div>Puoi finirla tu</div><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com20tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-34140645896540486252024-02-08T08:14:00.000+01:002024-02-08T08:14:31.820+01:00Poetando di Claudio D'Aleo: Senza domani e frantumi<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirH13UC4n_K_DzamFHICU-GJKcfBXTbMGxTcokXqTO94Fi12rcO0C-UgGqmAwtHKvhcZbwJr0tm0eEGTDO8_4QnChqpYHtYofWrJyDYeYKkkiMTK5P3Y-nQ6OyfSJ4XEAh5Ywjr3hWb2ETR4hE_DivP0qu-TyeWe2eZGWB6pbVMSJc3KHptudDHD_t0bU/s1182/scogli%20scogliera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="521" data-original-width="1182" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirH13UC4n_K_DzamFHICU-GJKcfBXTbMGxTcokXqTO94Fi12rcO0C-UgGqmAwtHKvhcZbwJr0tm0eEGTDO8_4QnChqpYHtYofWrJyDYeYKkkiMTK5P3Y-nQ6OyfSJ4XEAh5Ywjr3hWb2ETR4hE_DivP0qu-TyeWe2eZGWB6pbVMSJc3KHptudDHD_t0bU/w640-h282/scogli%20scogliera.jpg" width="640" /></a><br /><br /><div><div><b><br /></b></div><div><b>Senza domani </b></div><div><br /></div><div>Ci sono parole che si perdono</div><div>al vento</div><div><br /></div><div>che lambiscono ogni spazio</div><div><br /></div><div>ogni singolo respiro</div><div><br /></div><div>Ci sono pensieri che nascono</div><div>ebbri di speranza</div><div>e stramazzano a terra</div><div>privi di forze</div><div><br /></div><div>Nell’incantesimo d’un sogno</div><div>tradito</div><div>tra i rami secchi d’un tormento</div><div>che pesa</div><div><br /></div><div><b>CD</b></div><div><br /></div><div><div style="text-align: right;"><b>Frantumi</b></div><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: right;">Al di là di quell’acque</div><div style="text-align: right;">sugli scogli</div><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: right;">i tuoi respiri</div><div style="text-align: right;">posano inquieti</div><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: right;">sì come riflessi d’animo </div><div style="text-align: right;">lontani</div><div style="text-align: right;">adombrati da cielo e mare</div><div style="text-align: right;">e orizzonti </div><div style="text-align: right;">che s’infrangono all’Alba</div><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: right;">Tornano</div><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: right;">il tempo percuote</div><div style="text-align: right;">la delusione</div><div style="text-align: right;">d’un sospiro svanito</div><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: right;">rincorso invano</div><div style="text-align: right;">tra flutti e maree</div><div style="text-align: right;"><br /></div><div style="text-align: right;"><b>CD</b></div></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div><div><br /></div></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br />Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6338306253422813126.post-67817215574271287322024-02-06T12:56:00.007+01:002024-02-06T12:56:55.971+01:00Povere Creature: una Emma Stone da Oscar in un film da vedere (di Bonigol)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEtth45X4rNE3GHXm9HMcpEh9wLrxJpNa0z9sFSd65BV7d3h8mCz2dZ2Rv0sYqEztxliMsvh308e0JJz04vOW9oF7F8rhzuOOzGGD2rFPNnteb-l7da2oZ6miJ7hYWsO2tGt7wFWKMXlTMFfmwX5u2PT6nP1-qVXjfprlMknGs2bXIKz4ECWwlRogp0Yk/s1280/povere%20creature.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="591" data-original-width="1280" height="296" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEtth45X4rNE3GHXm9HMcpEh9wLrxJpNa0z9sFSd65BV7d3h8mCz2dZ2Rv0sYqEztxliMsvh308e0JJz04vOW9oF7F8rhzuOOzGGD2rFPNnteb-l7da2oZ6miJ7hYWsO2tGt7wFWKMXlTMFfmwX5u2PT6nP1-qVXjfprlMknGs2bXIKz4ECWwlRogp0Yk/w640-h296/povere%20creature.jpg" width="640" /></a></div><p><br /></p><p><b><i>di Bonigol</i></b><br /><br /></p><p><b>Povere Creature</b> (Poor Things) è un film sognante, tenero e schietto, che contiene una profonda critica alle convenzioni e all'ipocrita filosofia dell'accontentarsi sempre facendo un buon viso a cattivo gioco. </p><p><b>Yorgos Lanthimos</b>, regista greco appartenente al filone cinematografico ellenico nato dopo la grande crisi economica, il Greek Weird Wave (mai nome fu più azzeccato), gioca (mettendo in scena la sua solita sadica ironia) con lo spettatore sbattendogli in faccia suggestioni e immagini che sono schiaffi sugli occhi. In "Povere Creature!" sono presenti elementi ricorrenti nelle sue opere come distopia, prigionia, ricerca costante della libertà e sesso.</p><h3 style="text-align: left;">Povere creature: la Ribellione contro le convenzioni</h3><p>Londra vittoriana.</p><p>Bella Baxter (Emma Stone) è una trentenne col cervello di un'infante, che sotto l'ala protettrice del suo "mentore" (e salvatore) Godwin Baxter (Willem Defoe) si approccia alla vita proprio come una bambina che ne scopre a poco a poco i misteri. Coadiuvata nella sua crescita dallo zelante studente di medicina Max McCandles, Bella apprende tutto molto in fretta lasciandosi ben presto sopraffare dal piacere delle prime solitarie esperienze sessuali e dalla dirompente voglia di uscire dal "guscio" e scoprire il mondo "vero".</p><p>Sono in molti, gli spettatori attenti, ad aver trovato<b> analogie tra il percorso di crescita e individuazione di Bella e quello della Barbie di Greta Gerwig</b>; devo dire che l'accostamento mi trova più che d'accordo. </p><p>Anche Povere Creature! si rivela essere u<b>n calcio in bocca a certe convenzioni</b>, alla possessività maschile e al vivere facendo esclusivamente ciò che gli altri si aspettano da noi. Tutto questo viene raccontato con esplicita naturalezza, con quel misto di fastidio, fascino e imbarazzo che ne consegue.</p><p>Le inquadrature a spioncino (quasi da voyeur), i colori caldi e le atmosfere fiabesche (il mare che accompagna le scene di navigazione sembra quasi un dipinto in movimento) fanno gongolare gli occhi.</p><p>Il cast intero è maestoso (lei assolutamente da Oscar), la fotografia e alcuni espedienti narrativi ricordano le suggestive creazioni di Tim Burton, tutto rigorosamente in linea con quello che è il "fuori dalle righe" a cui il regista ci ha abituato. Scene di sesso spinte, ridondanti e non sempre funzionali nelle stanze del più grezzo dei bordelli. Unico neo di un film surreale che parla chiaro, senza peli sulla lingua, senza il minimo timore.</p><p>Bella (inizialmente) non è poi così bella. Ad esserlo è la sua crescita personale, la sincerità disarmante e filosofica e l'impavida sfacciata spavalderia che ha una bella logica di fondo. Non si dovrebbe scegliere mai per "apparire". Gran parte di ciò che facciamo o diciamo serve a compiacere e farci apprezzare "<i>in questo ballo mascherato dove il costume è tutto" </i>(cantava Claudio Baglioni). Non certo la scoperta dell'acqua calda ma una gran verità con la quale concordo. </p><p>Chiudo con la musica, con quel violino "ubriaco", quasi come un giradischi dalle batterie scariche (che risuona in molte scene) perfettamente calzante (gli archi, altri capisaldi di Lanthimos). </p><p>Sull'uso del bianco e nero quando Bella è "rinchiusa" e che diventa colore non appena scopre il mondo, ci ho visto un tocco non poi così originale, del quale tanti, troppi cineasti stanno abusando. </p><p>In definitiva, trovo Povere Creature un film assolutamente da vedere (sebbene tra le opere del regista greco io continui a preferire La Favorita) soprattutto per Bella Baxter, un personaggio adorabile e già icona di una filantropia ormai in estinzione.</p><p><b>Voto: 8</b></p>Riky Gianninihttp://www.blogger.com/profile/15384237100199945562noreply@blogger.com8