Edoardo Guarnera: il tenore portiere, protagonista delle partite di calcio benefico


16 giugno 1999, stadio Giuseppe Meazza di San Siro: un attaccante dell'Inter calcia di potenza e precisione dal limite dell'area. Il portiere del Milan, vestito di nero, vola sulla sua sinistra e con una grande parata devia in calcio d'angolo il pallone, destinato a infilarsi all'incrocio dei pali. Il portiere non è Christian Abbiati, giovane talento sbocciato quell'anno con la maglia rossonera, ma Edoardo Guarnera: romano, di professione tenore e attore di operette teatrali, una lunga carriera in televisione, portiere del Milan e della Lazio in occasione dei Derby del Cuore, le sfide di beneficenza che vedevano impegnati attori, cantanti e artisti con le maglie delle grandi squadre italiane. Per tanti anni Edoardo vi ha preso parte e i suoi interventi tra i pali hanno sempre evidenziato, per i più attenti, una tecnica da vero portiere, forgiata nel settore giovanile della Lodigiani, squadra della città di Roma, e della Sampdoria: «Con la Lodigiani a livello giovanile ho disputato diversi campionati, affrontando le migliori squadre di Italia, e fui convocato nella nazionale giovanile italiana, quando militavo nella categoria Allievi Regionali. Ero bassino: 177 cm. Ma all'epoca i portieri non erano molto alti. Castellini, Cacciatori, Tancredi, Malizia..tutti inferiori al metro e ottanta cm».

Edoardo Guarnera nella Lodigiani

Arrivò così la chiamata della Sampdoria nella stagione 1978-1979: «Con i blucerchiati giocai due partite in B contro Livorno e Como (la squadra in cui da giovane giocò mio padre Guido), inoltre giocai tutte le gare del campionato primavera, poi il Teatro dell'opera di Roma mi offrì una borsa di studio per quattro anni. Decisi così di lasciare il calcio. Tornando indietro, probabilmente avrei aspettato, avrei voluto giocare a calcio un altro po'. Ma in quel momento dovevo fare una scelta. La feci anche dopo aver subito un infortunio». Edoardo lasciò il mondo del pallone, non sapendo che però in futuro sarebbe tornato a indossare guanti e scarpini, e iniziò così la sua carriera da tenore. «La passione per il calcio e per il canto me le ha trasmesse mio padre, grande baritono che ha cantato con grandi protagonisti della lirica come Maria Callas, Giuseppe Di Stefano. E' stato il portiere del Como. Lui ha vissuto in tutt'Italia, in quanto mio nonno Edoardo si spostava frequentemente per lavoro. Poi si è trasferito a Roma, la città in cui sono nato e in cui vivo».

LA CARRIERA TRA TEATRO E TV. Edoardo debuttò a Spoleto, sul palcoscenico del Teatro dell'Opera, nella Madama Butterfly di Puccini, per la regia di Eduardo De Filippo, e successivamente fu diretto da Gigi Proietti nel Don Pasquale di Donizetti. Dopo tanti anni di tournée teatrali, il tenore entrò nella compagnia del Bagaglino, affiancando Pippo Franco, Leo Gullotta, Oreste Lionello e tutti gli attori e showgirl che hanno scritto un'importante pagina della televisione italiana.  Nel complesso sono stati tredici gli anni trascorsi sul "piccolo schermo". Edoardo fu inoltre scritturato per alcuni film. Con grande sorpresa ho scoperto che ebbe una parte ne "Il frullo del passero", film sceneggiato da Tonino Guerra e interpretato da Philippe Noiret e Ornella Muti, ma soprattutto pellicola girata in prevalenza nella mia Novafeltria. Interpretava ovviamente un tenore, in una scena girata però nel teatro di Amelia (Terni).

LA CHIAMATA DELLA NAZIONALE ATTORI. Entrato nel mondo dello spettacolo, Edoardo fu "convocato" per difendere i pali della nazionale attori: «Qualcuno sapeva dei miei trascorsi da portiere e così entrai in squadra. La mia prima nazionale fu quella degli attori, con Verdone, Montesano e Amendola. Poi mi hanno prestato alla nazionale cantanti, benché ci fosse una certa rivalità tra le due formazioni». Con i Cantanti Edoardo giocò nella "Partita del Cuore" del 25 maggio 2000: la partita della pace, per la presenza nel team "avversario" di giocatori israeliani e palestinesi. In campo scesero anche fuoriclasse come Angelo Peruzzi e Roberto Baggio. In tribuna, come testimonial, l'attore Sean Connery e Pelé: «Una bellissima serata, in panchina il nostro allenatore era Platinì. Giocai il secondo tempo. C'era pure Michael Schumacher, che affrontai da avversario anche in una partita giocata a Parma e lì mi segnò. In queste partite ho avuto la fortuna di conoscere tutto il mondo dello spettacolo, ma anche grandi personaggi del calcio, ricordo anche allenatori come Eriksson e Capello». Edoardo, il tenore-portiere, ha disputato tantissimi Derby del Cuore, vestendo le maglie della Lazio e del Milan: «Io ho giocato per il Milan, ma sono interista, benché non ho grandi simpatie per il nostro allenatore Antonio Conte (ride, n.d.r). Noi portieri dovevamo dividerci (in effetti l'Inter disponeva di ottimi portieri quali Bellavia e Schiavone, n.d.r.)». Ma la più grande emozione non era volare tra i pali per neutralizzare le conclusioni dei calciatori avversari: «Erano i pre-partita, quando cantavo, generalmente "Nessun dorma" o "vincerò". Per me, come cantante, sentire l'applauso a fine esibizione di 50.000-60.000 spettatori era un momento di forte emozione»

Edoardo Guarnera con il Milan nel Derby del Cuore 1999

Edoardo ha definitivamente appeso i guanti al chiodo nel 2007, dopo tante partite giocate negli stadi di tutta Italia: «In uno degli ultimi derby del cuore con il Milan mi infortunai, mi fratturai il naso in uno scontro con Claudio Bisio e Giovanni di Aldo, Giovanni e Giacomo. In quella partita si fece male anche Mammucari. Mi ricordo che il Tg5 della notte, dando la notizia della partita, menzionò anche i nostri infortuni». Tra i colleghi calciatori più abili, Edoardo menziona Zingaretti, Amendola, Paolo Conticini, Daniele Pecci, Giorgio Pasotti («grande atleta, corre come un calciatore vero»), Barbarossa, Ramazzotti, Ruggeri e Morandi («anche lui in campo correva tantissimo»). Tra i portieri professionisti, come idoli, fa i nomi di Castellini e Bordon, ma anche di Zenga e Tacconi («cantai anche al suo matrimonio»). Immancabile anche una curiosità sul suo look da portiere: Edoardo infatti indossava sempre divise più grandi della sua taglia, questo perché sotto la casacca ufficiale indossava altre maglie, come mostrato al termine di una partita con la nazionale attori ripresa dalle telecamere di Rai 3: «Non c'erano le maglie termiche, oggi avrei messo solo quella sotto alla maglia da portiere. Mi "imbottivo" perché preoccupato di prendere freddo, per la voce. Ma divenne anche una scaramanzia. I guanti li sceglievo con cura. Venivano forniti dall'organizzazione delle partite, attraverso gli sponsor tecnici, ma io usavo i miei personali, idem gli scarpini».

Edoardo Guarnera nel Milan (Derby del Cuore 2000)

EDOARDO OGGI. Il tenore-portiere, dopo l'emergenza Covid-19, è in attesa di ripartire con le tournée, nei teatri d'Italia, assieme alla sua compagnia di operette, "Guarnera Bros". Con lui c'è infatti anche la sorella Mariella, mezzosoprano: «Lei ha cantato con Domingo, Carreras, anche con Bocelli. Ma non dimentichiamo che in famiglia c'è anche un bravissimo baritono, mio fratello Piero, che ha cantato alla Scala di Milano e all'opera di Roma e ha duettato più volte con Carreras».  Edoardo, con la sua compagnia, ha preso l'eredità del re dell'operetta all'italiana, Sandro Massimini, scomparso nel 1996 a 55 anni: «Le mie operette sono nel suo stile, con i suoi costumi, che ho acquistato dopo la sua scomparsa». In bocca al lupo, di cuore, a Edoardo: voce potente, mani forti, estro da artista, gentilezza e cortesia da uomo di altri tempi. 

Commenti

  1. Che belli che erano quei derby del cuore. Qualcuno l'ho visto anche io :)

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    1. Io li adoravo..è stato bellissimo parlare con uno dei protagonisti. Poi il mio ruolo preferito: portiere!

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  2. Insomma, figlio d'arte sia come cantante che come calciatore.
    Confesso di non conoscerlo in entrambe le vesti, ma sono felice che ti abbia concesso questa intervista.
    Ha lo sguardo buono e gioioso. Quindi sarete molto simili.

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    1. E' una persona squisita. Sono fortunato : raramente, durante le interviste, mi capita una persona "scontrosa" dall'altra parte del telefono.

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  3. Grande intervista Riky! Derby del cuore ne ho visto qualcuno, ma lui come portiere non lo ricordavo proprio...comunque confermo che Ramazzotti è un ottimo calciatore, del genere che poteva benissimo avere una carriera professionistica

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    1. Grazie Fabri! Ramazzotti era molto forte tecnicamente, ma pure Barbarossa non scherzava in attacco..aveva dei buoni movimenti da punta e segnava tanto!

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  4. Vedo bene Sarri nella nazionale stonanti😆

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    1. ahahahah 😁, chissà, magari prende la totale rivincita a breve..

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  5. Bella intervista! E ricordo benissimo i tempi in cui i "Derby del Cuore" erano dei veri e propri eventi sportivi e televisivi!

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    1. Grazie Guido! Eh sì, tempi che rimpiango. Adoravo quelle partite :D

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