Ricchi, ricchissimi...praticamente in mutande: cast super, fama però forse ingiustificata


"Ricchi, ricchissimi...praticamente in mutande" (1982) è uno dei più celebri film italiani degli anni '80, una fama forse giustificata più dai mille passaggi televisivi che dall'effettiva qualità. "Ricchi, ricchissimi...praticamente in mutande", del regista Sergio Martino, che ha curato la sceneggiatura assieme ad Alberto Silvestri, Castellano e Pipolo, Franco Verucci, è diviso in tre episodi, con protagonisti Renato Pozzetto, Lino Banfi, Pippo Franco.
Pozzetto e la Fenech

Il migliore degli episodi è secondo me l'ultimo, con Renato Pozzetto nei panni di Alberto Del Prà, il proprietario di un cantiere navale in forte crisi, che però sta trattando la cessione di un enorme yacht con un ricco emiro arabo. Nel contratto tuttavia c'è una postilla, voluta dall'acquirente, che impone praticamente a Francesca (Edwige Fenech), la moglie di Del Prà, di passare una notte nell'harem dell'emiro. Il colpo di scena finale è la chiosa perfetta di un episodio divertente, con Pozzetto sempre sugli scudi quanto interpretata il ruolo del milionario (o comunque del ricco imprenditore, si veda ad esempio "Ricky e Barabba" e "Il padrone e l'operaio"), ben coadiuvato da un George Hilton "glaciale" nei panni dell'emiro (aumenta l'effetto comico del colpo di scena finale) e un Daniele Formica assolutamente mattatore nei panni del segretario del ricchissimo uomo mediorientale. E poi convince anche la Fenech, pur senza doversi spogliare. 
Daniele Formica e George Hilton

Venendo agli altri due episodi, è famosissimo quello in cui Pippo Franco costruisce una baracca al mare per godersi una vacanza con la moglie e i due figli: vacanza però "guastata" dalla convivenza con quattro nudisti, tre ragazze ed Ermanno Mordini, detto "Batacchio" per la lunghezza del suo pene. Pippo Franco dà il meglio di sé in un ruolo a lui congeniale: quello del disgraziato che, nonostante tutto, affronta le sue vicissitudini con ironia e spirito di rassegnazione. 
Ermanno Mordini detto Batacchio

Le battute sono appropriate al suo personaggio; meno la sceneggiatura, complessivamente ripetitiva. Un po' di rammarico c'è perché il potenziale dell'episodio era notevole: la critica al bigottismo dell'italiano medio; i tentativi di arrangiarsi dello stesso; uno Stato sempre forte con i deboli (anche se ovviamente non è giustificabile la costruzione di una baracca abusiva). Tutto annacquato in una storia che non fa neanche troppo ridere. 

Banfi e Janet Agren

Il peggiore dei tre episodi è però, secondo me, quello con Lino Banfi. Il comico pugliese fa di tutto per salvare capra e cavoli; alcune battute sono veramente brillanti, come quando, rivolgendosi al personaggio interpretato da Janet Agren, afferma: "Marlene Dietrich, e anche Davantich". La storia però è quella vista e rivista di una persona che deve gestire due appuntamenti allo stesso momento, senza quindi grandi spunti originali. Banfi si arrabatta tra l'opprimente moglie e una bella bionda dai cani invadenti, non facendo mancare un travestimento esilarante da sceicco, ma non basta. Il bilancio del film, che dura quasi due ore, si sposta quindi verso "il rosso" piuttosto che verso "il verde"; e le scene di intermezzo in Tribunale, con Pippo Santonastaso protagonista, non migliorano affatto il risultato finale. A mio parere "Ricchi, ricchissimi...praticamente in mutande" è una pellicola sopravvalutata, da guardare, senza troppi pensieri, in una calda serata d'estate.

Anche Pippo Santoanastaso odia i ventilatori, come me

Commenti

  1. Hai detto due volte che il migliore tra gli episodi è l'ultimo e poi quello con Lino Banfi.
    Insomma, ti sono piaciuti tutti eccetto i nudisti. Ahahah

    Ho visto questo film molti anni fa, ma non lo ricordo per niente. Sai che non è il mio genere, ma in tv effettivamente passava e passa così spesso che era/è impossibile non beccarlo.

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    1. No in realtà ho scritto che è il peggiore...
      Stasera puoi riguardarlo comunque, lo danno su canale 34 :D

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    2. E meno male che non mi drogo.
      L'ho letto due volte. Ero proprio convinta. Chissà se dovrei rivolgermi a un bravo oculista o neurologo. 😭😭😭😭

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    3. Tranquilla, sono come quei refusi che a me sfuggono alla prima lettura, alla seconda..finché non me li fanno notare :D.
      E' un processo mentale, quando alla prima lettura il testo entra in testa così, non puoi cambiarlo se non te lo fanno notare!

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  2. il meglio di Pippo Franco è "Il tifoso, l'arbitro e il calciatore" (Gigi Reder che fa il laziale contro Mario Carotenuto ultras romano!) e "Sfrattato cerca casa equo canone".

    Poi vabbè, c'è "Giovannona coscialunga disonorata con onore", ma lì non ricordo affatto la prova attoriale di Pippo Franco, ma altre cose (la foto su wikipedia è emblematica in tal senso :D )

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    1. Concordo sul primo film citato, aggiungo "la gatta da pelare" e..mi metto in lista da vedere il secondo film!

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    2. la gatta da pelare non è granché... però c'è un Pippo Franco che fa il disegnatore di fumetti (come nella realtà! non si direbbe, eh?). Però è davvero tutto qui... lo paragono a "Il Commissario Lo Gatto", altro film che viene spacciato per comico ed invece è un ibrido mal riuscito che scade nello scabroso...

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    3. A me è piaciuto un sacco il film "La gatta da pelare". Oh, nessun intento satirico particolare, ma film divertente! Il commissario Lo Gatto non è male..ma non è tra i miei cult..

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  3. Concordo con Andrea per Sfrattato cerca casa equo canone..più che comico è proprio un film satirico, non ce sono stati molti in Italia di quel genere, forse quelli di Sordi ecco.. anche qui nel suo episodio Franco poteva osare più nella satira, ma poi si risolve tutto con il solito pecoreccio :D

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    1. Devo assolutamente vederloooooooooooooooooooooooooooooo, me lo aveva consigliato anche Bonigol.

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  4. So per certo di aver visto diversi spezzoni di questo film ma mai tutto intero.
    Certo che la Fenech era una vera bellezza!!
    Buona serata.

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    1. Ti sorprenderò ma la Fenech non è tra la mie favorite😁

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  5. In effetti io ricordo solo l'episodio di Pozzetto, che mi ha sempre divertito (lo stratagemma del cartonato è fantastico) e quello con Pippo Franco per il motivo opposto.
    Non ricordo minimamente quello di Banfi (nonostante io adori Banfi) e nemmeno che fossero nello stesso film. Ci sarà un perchè, quindi concordo che sia sopravvalutato XD

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    1. L'idea del cartonato è geniale! Quell'episodio viaggia veramente a una velocità diversa, rispetto agli altri due. Quello di Pippo Franco finisce per annegare a metà tra il pecoreccio e la commedia brillante, la figura del parente malato ad esempio è utilizzata in malo modo secondo me..

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  6. Questo film è un must dell'estate, almeno per me. Ho sempre pensato che imbottire un film di comici, anche se bravi e in voga, comporta il rischio di sovraccarico, specie se ci metti tre comici che hanno modi molto diversi di fare comicità. Sono d'accordo con te sul fatto che Pozzetto e Franco nei ruoli che hanno in questo film sono perfetti mentre Lino Banfi subisce troppo la sceneggiatura ammuffita del suo episodio.

    [OFF TOPIC]Nel complesso, però, tutti e tre superano di un paio di spanne la mia nemesi cinematografica di quegli anni: Jerry Calà. Non lo sopporto proprio.

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    1. Jerry Calà ok nei gatti, senza....sono d'accordo con te :D. Giusto in Bomber, come spalla di Bud.

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    2. in realtà il VERO film dell'estate è "Acapulco, prima spiaggia... a sinistra!"

      ci sono i Gigi & Andrea più divertenti che abbiamo potuto ammirare, davvero a ruota libera nella parte dei 30enni vitelloni dediti solo alla bella vita! Già il singolo inciso dai due protagonisti è tutto un programma "Ci do che ci do che ci do!"

      Per certi versi è il manifesto simbolo del disimpegno politico degli anni '80, con alcune battute divertentissime ormai diventate cult!

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    3. Devo dire che ho rivisto quel film e non mi ha entusiasmato particolarmente (di Gigi e Andrea mi è piaciuto più "I camionisti", paradossalmente).
      Però in effetti forse sono stato un po' severo nella mia valutazione vista la nomea di film cult.
      Ci sono scene divertenti come "Dio..mede".

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  7. Il film in questione non l'ho visto perché gli anni tardosettanta e fine ottanta sono stati anni orribili per la cinematografia comica italiana. I vari Pierini, le continue docce della bellissima Edvige e il tragico inizio dei film panettoni, una comicità che non faceva ridere e lasciava desolatamente vuote le sale.
    Naturalmente non tutto erada buttare, la commedia sfornava ancora qualcosa di buono. Ottima la tua recensione.
    Ciao fulvio

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    1. Ciao Fulvio, grazie mille!
      Beh, la commedia sexy ha massacrato il cinema italiano perché poi produceva molti incassi..poca spesa poca qualità e molta resa! Negli anni '80 la nostra commedia ha subito l'influenza di quella americana poi sì, c'è stato anche il proliferare delle dinamiche tipiche da cinepanettone..

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  8. Cos'hai tirato fuori! Ma quante volte l'ho visto da ragazzino? Chissà se lo vedessi adesso che effetto mi farebbe. All'epoca ridevo come un cretino. Ancora oggi mi pare di ricordare una battuta stupida che mi faceva morire: se non sbaglio (vado a memoria, non lo vedo da anni) c'era Pippo Franco che usciva, dava un'occhiata, e rientrando diceva qualcosa come "Non uscite ragazzi, là fuori è pieno di culi!". Ma come facevo a ridere così?! E sai la cosa assurda? Mentre sto scrivendo, rido ancora! :D

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    1. Beh, faceva e fa ridere, perché Pippo Franco è bravo :D.
      Infatti era un episodio con potenziale, ma la sceneggiatura è stata sviluppata un po' banalmente.

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  9. Io ricordo bene solo quello con Pippo Franco e mi è anche capitato di rivederlo questa estate.
    Quello con Pozzetto lo ricordo ma non pensavo fosse un episodio di questa pellicola, mentre quello con Banfi non lo ricordo proprio...

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    1. Infatti secondo me tutti si fermano al primo episodio 😁. Raramente si arriva al terzo, che è il migliore

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