Il calciatore di Serie A che voleva andare da Castagna a Stranamore

Una storia di gossip calcistico che fece parlare molto, nonostante il calciatore in questione non fosse particolarmente popolare (se non tra i suoi tifosi), in quanto lui, incautamente, fece appello a una delle trasmissioni più popolari tra i cuori infranti dell'epoca: Stranamore, condotta da Alberto Castagna, in onda la domenica sera su Canale 5.

Il calciatore in questione è Carlo Nervo, che nel 1996 aveva conquistato la promozione con il suo Bologna. All'epoca 26enne, fidanzato con una coetanea di Mantova, Elisabetta, conosciuta proprio ai tempi della militanza nella squadra di calcio della città virgiliana. Elisabetta era parrucchiera, non velina o attrice. Dunque una storia d'amore normale, tra due persone normali, potremmo definirla.

Dopo tre anni di fidanzamento, Elisabetta lasciò Carlo alla vigilia della partita casalinga contro la Roma (che peraltro il Bologna vinse 3-2). A fine gara Nervo, tra i migliori in campo, fu intervistato dai cronisti che notarono il suo malumore, inspiegabile vista la prestazione e il risultato finale. Nervo non esitò nel raccontare la sua disavventura amorosa: "Mi manca tanto, non so cosa farei per convincerla a tornare. Andrei anche a Stranamore..Qualcuno può mettermi in contatto con Castagna?".

Si scatenò il finimondo mediatico. Nervo non salì mai sul mitico camper di Stranamore, ma la sua storia riempì le pagine dei giornali. Lui si pentì di quella battuta, lei fu travolta da una breve e inaspettata popolarità, con i giornalisti che facevano la fila davanti al campanello di casa per avere un'intervista. Alla fine però i due fidanzati tornarono insieme e in seguito divennero marito e moglie. Senza aver avuto bisogno dell'intercessione del compianto Alberto Castagna.

Una storia curiosa, oramai dimenticata, ma che ricordo molto bene, anche per due motivi.

Il primo è legato proprio a Stranamore. Nel 1993 infatti i miei genitori conobbero una coppia di coniugi, Francesco ed Emilia: fu l'inizio di una grande amicizia che dura ancora oggi. La loro figlia, Monica, grande amica di mia sorella, mi regalò il suo Commodore 64 ricco di giochi. Ogni domenica le nostre famiglie si incontravano per una cena in pizzeria. In pratica eravamo soliti recarci a casa di Francesco per le 18, il tempo di guardare farmi guardare "90esimo Minuto" e poi in pizzeria. Al ritorno ci si radunava nel salotto di casa Francesco (nei mesi invernali davanti al camino), con il televisore acceso proprio su Stranamore e gli immancabili commenti al vetriolo di mio padre sui protagonisti delle storie d'amore strappalacrime.

Il secondo è ricondotto alla storia di Nervo. A scuola era il giorno della settimana nel quale il professore delle medie, Ambrogio Lizambri, consegnava degli articoli di giornale, assegnandoci il compito di riscrivere la vicenda con le nostre parole. Una mattina entrò in aula e mi guardò: "Oggi Giannini ti farò felice, ti farò scrivere un articolo legato al calcio!". Quella frase fu seguita da uno dei suoi sorrisi sornioni e beffardi. L'articolo in questione era la love story di Nervo.