Un horror che coniuga al meglio la tradizione italiana, con la creatività di quello americano: "Phenomena", film di Dario Argento del 1985, è un piccolo gioiello da riscoprire, a mio parere l'ultimo "colpo di genio" del cineasta romano. Protagonista di "Phenomena" è Jennifer (Jennifer Connelly), figlia adolescente di un noto attore, alloggiata in un collegio svizzero. Jennifer è in possesso di poteri telepatici che le permettono di entrare in sintonia con gli insetti e di scoprire l'identità di un sanguinoso serial killer, autore di efferati omicidi di ragazzine.
E' un film in cui i dettagli fanno la differenza e per coglierli è necessaria almeno una seconda visione. Il vento di Fohn, che impetuosamente muove i rami del bosco, evoca paura nello spettatore senza il bisogno di jump scare e altri espedienti, dando al film un tocco da favola nera. Il televisore lasciato acceso di notte, senza volume (sono collegate le cuffie usate da Sophie, la compagna di stanza di Jennifer) e con le immagini di un telegiornale, nella fattispecie un servizio su una delle ragazze scomparse, è un'immagine onirica degna di David Lynch. La scena che evidenzia il lato soprannaturale dell'opera, quella della nuvola di mosche intervenute in aiuto di Jennifer, bullizzata dalle compagne di collegio, con la ragazza che sembra pervasa da un'aura, quasi posseduta, i capelli mossi dal Fohn.
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Gli insetti interverranno in sua difesa |
C'è grande cura negli effetti speciali, partendo dagli omicidi (lo splatter è funzionale allo svolgimento della storia), fino alle scene in cui gli insetti sono protagonisti e addirittura osserviamo le cose dalla loro prospettiva. La colonna sonora, formata da pezzi heavy metal, alza il livello di tensione nelle scene clou.
La protagonista, Jennifer Connelly, è praticamente perfetta nel riuscire a trasmettere candore e allo stesso tempo inquietudine, tra sonnambulismo e l'aura di "signora delle mosche" - così la definisce in modo spregiativo dalla direttrice del collegio (Dalila Di Lazzaro) -, in pratica l'aspetto "diabolico" della sua personalità. I personaggi femminili dell'opera sono degni di nota: Daria Nicolodi nasconde efficacemente la pazzia del suo personaggio dietro toni materni e premurosi; la Di Lazzaro trasmette l'austerità del suo personaggio, destinato a scontrarsi più di una volta con la "viziata" Jennifer; Donald Pleasence è perfetto nei panni dell'entomologo. La stessa scimmietta, sua assistente, riesce a comunicare tutte le sue sensazioni. Un personaggio che sembra sparire di scena, ma tornerà in un momento clou per consumare la sua (giusta) vendetta.
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La direttrice Dalila Di Lazzaro |
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Donald Pleasence e Jennifer Connelly |
Unico difetto rilevante di "Phenomena", a mio parere, è la lunghezza: la scena in cui Jennifer viene accolta in casa della vice direttrice poteva essere ridotta, anche perché rappresenta il momento di passaggio in cui i toni da fiaba nera si attenuano per lasciare spazio al thriller, prima dell'esaltante finale, degna conclusione di un ottimo film.
Gran bei dettagli, soprattutto quelli riguardanti Jennifer :D
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