"Io tigro, tu tigri, egli tigra": il surrealismo di Cochi e Renato perla della pellicola



A un anno di distanza da "Tre tigri contro tre tigri", i protagonisti della precedente pellicola tornarono nel 1978 in un seguito, "Io tigro, tu tigri, egli tigra", che però condivide, oltre a parte del cast, solo i felini del titolo. Alla regia gli ottimi Steno e Sergio Corbucci lasciano spazio a Giorgio Capitani e Renato Pozzetto; Cochi e Renato, Castellano e Pipolo rimangono nel cast di sceneggiatori, che perde però Enrico Vanzina e lo stesso Corbucci, oltre a Mario Amendola e Giacomo Guerrini, rimpiazzati dalle new entry Gianni Manganelli, Italo Terzoli, Enrico Vaime ed Enzo Jannacci.


Cochi e Renato


Viene mantenuta la stessa impostazione (film diviso in tre episodi), con personaggi completamente nuovi. Nel complesso il risultato è, a mio modo di vedere, meno brillante di "Tre tigri contro tre tigri", in particolare per la scelta improvvida di togliere alle donne ruoli di primo piano. Nel precedente film la moglie del pastore protestante (Kirsten Gille, già ammirata in "Luna di miele in tre" con Pozzetto), la "contessa" Lucrezia Marina (Dalila Di Lazzaro) e la benestante Giada Nardi (Anna Mazzamauro), spalle impareggiabili di Cochi, Renato, Montesano e Villaggio.  In "Io tigro, tu tigri, egli tigra" spicca solamente la brava Angela Luce, ricca e odiosa moglie di Caminito (Cochi). 

Veniamo agli episodi. Il terzo, dedicato a un gruppo di bersaglieri che sconfina in Svizzera a caccia di sigarette, viene riconosciuto come il migliore della pellicola. Dissento. Montesano, unico protagonista, spicca: recita con verve e vigore,  assumendo pose tipiche del marine americano, e il suo personaggio richiama alla memoria il Nando Moriconi di Sordi, nella sua ultima apparizione di "Di che segno sei", cioè il bodyguard dell'imprenditore. Diverte l'equivoco del ponte, diverte la reazione dei cittadini svizzeri, terrorizzati in quanto convinti di essere sotto attacco da parte dell'esercito italiano, diverte l'idea di vedere trenta bersaglieri trasformati dalla passaparola in un esercito di 30 milioni. Ma l'episodio fatica a decollare, a tratti annoia: sembra di vedere una commedia militaresca del periodo, senza però il lato sexy. 



La battuta più divertente dell'episodio di Montesano: alla visita medica del Militare, con tutti gli aspiranti commilitoni nudi. "Cosa fanno adesso quelli?" (I medici). Risposta di Montesano: "Eleggono il ragazzo del mese per playboy".


Montesano alle prese con una bella bionda svizzera


Se Montesano riesce comunque a distinguersi, Paolo Villaggio invece annaspa terribilmente nel secondo episodio, nel quale interpreta uno scrittore di fantascienza alle prese con gli stessi alieni dei quali aveva inventato aspetto e gesta. Dopo un breve cameo di Nadia Cassini, Villaggio si prende la scena; l'episodio parte bene, con la spassosa scena in cui, mentre lo scrittore guida la propria auto, detta al registratore nuovi capitoli del suo romanzo, provocando bizzarre reazioni degli altri automobilisti, per poi naufragare miseramente all'entrata in scena degli alieni, con effetti speciali veramente risibili. C'è il colpo di scena finale, prevedibile o divertente? Probabilmente né l'uno, né l'altro aggettivo  è calzante. 

Nadia Cassini e Paolo Villaggio nel film sono moglie e marito

Ecco...

Villaggio con la Regina Nera del pianeta Phobos


Veniamo ora al clou del film: il primo episodio, che ha per protagonisti Cochi e Renato, oltre ad altri nomi del cabaret del Derby di Milano. La vicenda non è nulla di innovativo (il marito fedifrago che chiede aiuto al cameriere per uccidere la moglie), ma paradossalmente è tutta la cornice a renderlo un piccolo cult. La parte introduttiva in particolare alza il livello del surrealismo, portando sul grande schermo la comicità del Derby di Milano (parlo ovviamente del cabaret..) con effetti dirompenti. Pozzetto, nei panni del protagonista Elia, è padrone della scena, alla guida di un motocarro truccato, stile auto di Formula 1 con tanto di fermata ai box e cameo del pilota Vittorio Brambilla, e la scena della trattoria è giustamente considerata come il picco di questo episodio, momento in cui lo stralunato Elia è vittima delle angherie di una poco ospitale proprietaria e di un altro commensale, buzzurro, magistralmente doppiato da Massimo Boldi, che recita anche la piccola parte di un cameriere. Altrettanto irresistibile è la scena della villa delle amiche di Elia, destinato a diventare da autotrasportatore a cameriere al servizio della coppia Cochi-Angela Luce, marito intenzionato a liberarsi della moglie per campare di rendita. Il doppio colpo di scena finale dà vivacità alla vicenda, ma senza il tocco surreale e naif questo episodio sarebbe finito facilmente nel dimenticatoio. Nel complesso "Io tigro, tu tigri, egli tigra" è un po' un'occasione persa: forse la "fretta" di fare uscire il film a ridosso del primo capitolo, ha portato a sceneggiature troppo frettolose. 


Il mitico motocarro truccato di Pozzetto


Commenti

  1. Risposte
    1. Battuta calzante a pennello, ma in effetti è così: soprattutto il primo episodio è da riscorprire :)

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  2. a me è sempre piaciuto solo il primo episodio: la scena della trattoria a casa mia è un cult, tant'è che ogni volta che si gioca il derby tra Inter e Milan è tassativo mangiare il minestrone, con tanto di battute ripetute per tutto il pranzo (l'acqua alla spina, il bollettino meteo, "Lei è proprio un cretino!" "Mmmmh che buono questo minestrone, un combustibile così lo fanno solo a Santa Margherita Ligure... CRETINO!")... quella scena è davvero il summa della comicità dell'epoca di Cochi e Renato (anche se c'è Renato da solo per il momento) xD

    Il secondo episodio ricorda al massimo un episodio minore di "Ai confini della realtà" (hai presente il film? "Vuoi vedere una cosa veramente spaventosa?" Ecco...), ma comunque sempre molto prevedibile...

    Infine il terzo episodio, un po' migliore del secondo, ma sempre moscetto... ampiamente ascrivibile al filone erotico, c'è anche il mignottone di circostanza (Italia/Erika Blanc)
    anzi, ti dirò, a me è sempre sembrato una sorta live action de "Il Tromba", il celebre fumetto zozzoerotico dell'epoca...

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  3. ma non mi ha preso il commento? :'(

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  4. Blogger ha messo la moderazione automatica ai commenti 😓😓😓, ogni tanto me ne mette uno in spam.
    Dei vostri, mica mai mette quelli dei prestiti eh...

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  5. Andrea, sul terzo episodio la pensiamo uguale ...per me è proprio noioso in alcune parti....cioè in realtà condivido tutto il tuo commento.
    Il secondo episodio, a parte la scena dell'auto, è veramente bruttino ..

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