Yui - Ragazza Virtuale: la recensione di A.J.


Durante gli anni '90 una nuova forma di comunicazione, già in sperimentazione fin dalla fine degli anni '60, si affacciò nel mondo cambiando per sempre la storia dell'umanità. Tale è stata l'importanza di internet nella società umana. Anche il mondo dei manga e anime sempre attento alle novità non è rimasto immune dal fascino del nuovo mezzo di comunicazione. Nel 1999 sulla rivista mensile di manga   per ragazze   "Ciao (ちゃお)"   venne pubblicato Corrector Yui (コレクター・ユイ ) conosciuto in Italia come Yui - Ragazza virtuale  creato  dal fumettista Kia Asamiya (麻宮 騎亜). In contemporanea con la pubblicazione del manga, sul canale giapponese NHK venne trasmesso l'anime realizzato dallo studio Nippon Animation, per un totale di 52 episodi divisi in due serie da 26 episodi ciascuno. 

La protagonista durante la trasformazione


MONDI VIRTUALI E AMBIENTALISMO Yui - Ragazza virtuale appartiene al genere mahō shōjo (魔法少女? lett. "ragazza magica) reinventato da Sailor Moon nel 1991. Si tratta di una serie squisitamente classica, che sprizza allegria da ogni disegno. La serie si divide in due saghe distinte nella trama e complementari nel racconto. La maggior parte degli episodi sono autoconclusivi come nella maniera più tradizionale per le produzioni animate di quel periodo per bambini e ragazzini. In ogni episodio ci sarà un nuovo mondo virtuale in cui si svolgerà una nuova avventura. La varietà dei mondi virtuali è molto varia tra western, isole nell'oceano, pianeti nello spazio, foreste, antico Giappone e molto  altro ancora, per una varietà di situazioni e luoghi rara in anime di questo tipo. Il divertimento non mancherà mai grazie alla simpatia dei personaggi e alle  scene comiche ben realizzate. Da sottolineare l'aspetto ambientalistico di alcuni episodi incentrati sui danni dell'inquinamento; altri episodi  invece trattano il tema  dell'abbandono  e il maltrattamento degli animali, tematiche raccontate con molta delicatezza e sensibilità da parte degli autori. 

Il "villain" GigaNet


TRAMA
Nel 2020 grazie alla rete ComNet i mondi virtuali sono diventati realtà. Ne esistono di tutti i tipi, da quelli sportivi a quelli culturali, per gli appassionati di cosmologia, oppure per chi ama le vacanze: ognuno può navigare in un mondo virtuale del tutto simile alla realtà. Yui Kasuga è una delle poche adolescenti a non sapere usare un pc, nonostante suo padre sia un importante programmatore. La vita di Yui cambierà, quando il supercomputer Giganet si ribellerâ agli umani, prendendo il comando di ComNet, minacciando di far collassare il mondo reale. I virtuali, un gruppo di speciali  programmi nati per difendere ComNet e creati dal prof. Inukai, reclutano Yui per cercare di salvare sia il mondo reale. Ad aiutarla un robottino, I.R., che fornirà alla ragazza speciali  download che le permetteranno di trasformarsi in Virtual Yui e di combattere gli alleati di Giganet.  

Yui e I.R.



GRAPHICS & SOUND 4.0 Come tutte le produzioni targate Nippon Animation, anche Yui - Ragazza virtuale può vantare una buonissima realizzazione tecnica grazie ad una grafica colorata e vivace: sembra quasi un nostalgico canto del cigno per l'animazione giapponese degli anni '90.  Le numerose ambientazioni sono state rese ottimamente con sfondi curati e disegni all'altezza del prestigioso Nippon Animation. Lodevole la colonna sonora realizzata da Kenji Kawai (川井憲次), compositore famoso nel mondo dell'animazione giapponese per aver realizzato la colonna sonora di celebri anime quali Maison Ikkoku, Ranma ½, Patlabor, ma anche il celebre film d'animazione Ghost in the Shell. Anche per Yui Ragazza virtuale ha realizzato una colonna sonora molto ben riuscita con musiche simpatiche, allegre, spensierate, ma anche  commoventi,  negli episodi più toccanti.

Yui Ragazza Virtuale è stato trasmesso in prima tv da Italian Teen Television


TRASMISSIONE TV E DOPPIAGGIO
Yui - Ragazza virtuale venne tramesso in Italia per la prima volta nell'autunno 2003 sull'ex canale di Sky Italia Teen Television, di proprietà Mediaset, per poi approdare su Italia 1 dal 1° marzo 2004, ogni lunedì, mercoledì e venerdì alle 17:00, fino al luglio dello stesso anno.  La serie ottenne un buon successo anche se è stato trasmesso interamente soltanto una volta. Poco il merchandising prodotto,  ma è da menzionare l'album di figurine pubblicato dalla Panini. 

Il doppiaggio eseguito dalla Merak Film annovera le voci classiche della scuola milanese. La protagonista Yui Kasuga è stata doppiata in maniera splendida da Tosawi Piovani all'epoca all'apice della carriera, I.R. interpretato da Pietro Ubaldi, Haruna Kisaragi da Renata Bertolas, Giganet da Mario Zucca. Il doppiaggio conta la partecipazione di ben 26 doppiatori per un lavoro finale assolutamente apprezzabile. Buono ma non perfetto l'adattamento che cambia alcuni nomi. Tuttavia è da apprezzare per il fatto che cerca di essere il più fedele possibile come nel caso dell'episodio 7 intitolato "Problemi nel passato  virtuale", ambientato in un mondo virtuale O-Edo, che simula il periodo Edo (epoca  della storia giapponese che va dal 1603 al 1868). Vengono così citati personaggi storici  come Miyamoto Musashi, Sakamoto Ryoma, Okita Sōji: nomi pressoché sconosciuti al giovane pubblico italiano dell'epoca, ma che non sono stati modificati, a dimostrazione del cambiamento di mentalità degli adattatori rispetto agli anni novanta. 


Commenti

  1. caspita! Era ambientato nel 2020? non lo ricordavo affatto!
    lo ricordo come carino, anche se all'epoca non lo seguissi fedelmente (nel 2004 ero ormai nella mia "dark age" da cui uscirò solo nel 2006 con l'iscrizione all'uni!)... meriterebbe una replica ad orari accettabili per recuperarlo come si deve!

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    1. A me era totalmente sconosciuto, questo cartone. Ma ammetto che ha una trama interessante e poi mi piace il discorso delle diverse ambientazioni!

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    2. Secondo me il mondo non è peggiorato e indubbiamente le innovazioni tecnologiche ci hanno da una parte agevolato, dall'altro sono diventati dei beni di prima necessità con tutto ciò che ne comporta

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  2. Niente, mi dispiace.
    Non conosco nemmeno questo cartone e non l'ho mai sentito nominare.
    Eppure, quando fu trasmesso da Italia 1 avevo sei anni, e mi capitava spesso di guardare i cartoni. Ma forse all'epoca seguivo solo Bim Bum Bam e qualche canale locale (Tele Norba e Tele Due) che trasmettevano i miei amatissimi "Forza Sugar" e "Yattaman".

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    1. caspita, 15.000 serie, praticamente ci vogliono una dozzina di vite per vederle tutte!
      Yattaman per noi "vecchietti" è stato un cult :D

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  3. Forse l'ultima vera serie Bim Bum Bam che ho visto per intero, seguendola con attenzione.
    Molto buona la versione Mediaset, potremmo quasi dire che è uno degli anime meglio adattati.
    Se non sbaglio, uscirono anche i vestiti di carnevale oltre all'album...

    Moz-

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  4. È strano come quasi tutto ciò che è stato trasmesso dal mondo Mediaset a livello di cartoni dopo il 2000 (o meglio 2001, anno del mio militare) mi sia sfuggito. Maledetto militare 😅

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  5. ahahah! I costumi di Carnevale cult erano quelli delle Turtles e dei Power Rangers :D

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  6. Lo ricordo vagamente, però la sigla mi è rimasta in testa. Il tema poi della serie è carino, sarebbe interessante rivedere qualche puntata per vedere quanto sia invecchiato.

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    1. Io mai visto...ma concordo con te, il tema della serie è carino.
      Grazie per essere passato qui e per il commento :)

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