Rino Gaetano: Spendi Spandi Effendi. Il caso Mattei: spiegazione



Rino Gaetano
 scrisse un'arguta riflessione sulla crisi energetica in una celebre canzone, "Spendi Spandi Effendi". Un brano del 1977 all'apparenza molto divertente, che ironizza anche sulla pubblicità e sull'uso di ragazze per reclamizzare le automobili ("A duecento c'è sempre una donna che ti aspetta - Sdraiata sul cofano all'autosalone - E ti dice prendimi maschiaccio libidinoso coglione"): ma tra i soliti versi "scanzonati", è nascosta un'amara verità.

Il verso "Ti sei fatto il palazzo sul jumbo" non è il riferimento a un aereo riservato a uno sceicco del petrolio e al suo entourage, con tutte le comodità; ma, come evidenziato dall' avvocato Bruno Mautone, nel libro "Chi ha ucciso Rino Gaetano?", il jumbo è immagine di un aereo, quello che precipitò il 27 ottobre 1962, uccidendo Enrico Mattei, presidente dell'Eni. L'imprenditore di Matelica iniziò a mettere il bastone tra le ruote alle multinazionali del petrolio, stipulando contratti a condizioni più favorevoli per i paesi produttori, rispetto agli stessi con le compagnie che dominavano il mercato, ribattezzate le "sette sorelle". Cominciò inoltre anche ad acquistare petrolio dall'Unione Sovietica. Quindi la morte di Mattei permise ai ricchi petrolieri americani di tornare a fare i propri affari incontrastati e a una personaggio "di farsi il palazzo", cioè un ingente guadagno. Il successore di Mattei chi fu? Il piduista Eugenio Cefis, abilissimo affarista, un personaggio sul quale sono stati scritti libri piuttosto interessanti. Ma questa è un'altra, lunga storia, che chiama in causa pure Pier Paolo Pasolini e il suo splendido ultimo libro, Petrolio


Al caso Mattei, tra le righe, è dedicato anche un altro passaggio: "In cambio ti do Cristina, se vuoi la chiudo pure in un monastero". Non una donna che un uomo è disposto a barattare in cambio del petrolio, bensì il possibile esecutore dell'attentato, un mafioso.

Leggiamo sulla wikipedia: "Secondo gli inquirenti e stando alle rivelazioni del pentito Tommaso Buscetta, Di Cristina fu coinvolto nell'assassinio del presidente dell'ENI Enrico Mattei per via dei suoi legami con il deputato Graziano Verzotto, anche lui implicato nell'omicidio". Di Cristina, sempre in base alle rivelazioni di Buscetta, fu parte attiva anche nel rapimento e omicidio del giornalista Mauro De Mauro, che indagava sul caso Mattei e che probabilmente era giunto alla verità: Mattei non era stato vittima di un incidente aereo, ma di un vero e proprio attentato. 

Cristina sapeva troppo, era necessario chiuderla in un monastero, dove potesse rimanere in silenzio, infatti - leggendo sempre dalla wikipedia - "Di Cristina fu aggredito il 30 maggio 1978 alla fermata di un autobus, in Via Leonardo Da Vinci a Palermo, da un commando di killer di Riina e Provenzano. Di Cristina provò a difendersi [...], ma ebbe la peggio e venne finito a colpi di pistola".

Il presunto killer di Mattei fu quindi messo letteralmente a tacere.

Lo stesso Mautone ha comunque precisato che Cristina potrebbe essere anche un riferimento alla figlia di Cefis. 


Commenti

  1. Brutte pagine e sempre analisi argute... su Ustica non fece probabilmente in tempo ad eleborare.. morì appena undici mesi dopo.. :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ustica rientra comunque nelle malefatte a stelle e strisce che sono state coperte....

      Elimina
  2. Mautone parla inizialmente di Onassys come protagonista di questa canzone..questa versione non la conosco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho letto il secondo e terzo libro, forse ne parla nel primo?

      Elimina

Posta un commento