Washington, analisi del brano post-apocalittico di Lucio Dalla. Ecco cosa significa "ciao Pippo"

 

Lucio Dalla nel videoclip della canzone

Un sound modernissimo per gli anni '80 (il brano uscì nel 1984), una canzone all'apparenza spensierata, per il suo ritmo ballabile, ma con un testo dai contenuti drammatici. Un contrasto ricercato e voluto dall'autore. 

"Washington" è uno dei gioielli della ricca produzione musicale di Lucio Dalla.  É un rarissimo esempio di canzone post-apocalittica: i due protagonisti sono piloti, di aerei militari o forse di astronavi ("volo molto in alto", recita uno dei primi versi del brano), uno giapponese e l'altro londinese. Due nemici, gli unici uomini rimasti sulla terra a seguito di un devastante conflitto mondiale, una Terza Guerra Mondiale in pratica. Il primo pilota porta con sé una foto dei figli, mentre il secondo viene chiamato "zebra": è un uomo nero che durante la guerra ha perso le braccia, ma invece di protesi gli sono state impiantate quelle di un bianco di nome John. 

Non viene fatto riferimento ad alcuna data (è possibile appunto che il brano sia ambientato in un futuro remoto, vista la possibilità per l'uomo di impiantare arti, stile Frankenstein), ma è evidente che Washington sia il frutto di quanto vissuto nei decenni precedenti, la Guerra Fredda tra Stati Uniti e Russia, la minaccia di un conflitto nucleare che avrebbe spazzato via, per sempre, la vita della terra. "Washington" è un brano che suona di grande attualità anche oggi. Esprime alla perfezione l'insensatezza di una guerra con il verso "Ma qui non si muove più niente - Non vi è rimasto nessuno"

Il brano si chiude con uno scherzoso "Ciao Pippo", un "non sense" che Dalla giustificò però in questo modo: il Pippo era proprio il personaggio Disney, simbolo di libertà. Libertà, immagino, dalle convenzioni sociali. Ma Pippo è anche simbolo di bontà, di uno sguardo fanciullesco sul mondo, lontano della logiche della schiacciante società consumistica e capitalistica. 


Commenti

  1. Ciao Riccardo.
    Il Pippo che conosco io è quello che sganciava le bombe durante la seconda guerra mondiale (credo) volando sopra i cieli di notte con il suo aereo.
    I mei nonni mi hanno sempre raccontato che quando alla sera scattava il coprifuoco avevano paura di
    questo Pippo ...strana coincidenza che con una canzone come quella di Dalla potrebbe starci.
    Comunque avrai sicuramente ragione te.
    Adesso non ricordo se viene prima Futura di Washington ma indubbiamente per me le due canzoni sono collegate.

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    1. Ciao Max! Ottimo aneddoto, in effetti potrebbe essere benissimo come dici tu..Dalla in fondo in una canzone mise la suoneria del cellulare che suonò durante la registrazione..era un artista veramente imprevedibile e quindi non facilmente interpretabile, anche al di là delle sue dichiarazioni pubbliche sulle canzoni.

      Futura è del 1980, diciamo che un tema simile è affrontato anche in "Se io fossi un angelo", altro brano del quale scriverò ai primi di giugno :)

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  2. Quelli erano gli anni della paura della Guerra Fredda ed il grande Dalla sapeva benissimo cogliere lo spirito dei tempi.

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  3. Il Pippo cui fate riferimento in realtà è Pippo Baudo che Lucio Dalla salutò in diretta a Domenica In mentre registrava collegato dal suo studio

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    1. fantastico!!! Allora è come Starter, l'ultimo inedito di Dalla, nel quale lasciò il cellulare suonato durante la registrazione :D.
      Grazie per il commento!

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  4. Baudo non c'entra nulla. "Pippo" era il piccolo ricognitore, così chiamato a Bologna e dintorni, che durante la seconda guerra mondiale apriva i bombardamenti. Il suo riconoscibilissimo rumore era presagio di bombe e tutti correvano ai rifugi. Lucio ricordava i racconti della madre e in una canzone su due piloti di aerei da caccia ha inserito quel saluto

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    1. Ottimo! Intanto grazie per il tuo contributo a questo post. Evviva il grande Lucio

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