Shine bright like a diamonds


"I poeti, che brutte creature, ogni volta che parlano è una truffa", recitava una vecchia canzone di Francesco De Gregori.

Non solo i poeti, ma anche chi scrive.

E qui mi viene in mente una canzone di Bersani: "Lo sai che esagero, con le parole".

Eh, sì.

Spesso scrivendo si nascondono messaggi in bottiglia più o meno espliciti, spesso si scrivono cose, declinandole per cercare un aggancio. 

In fondo il lettore viene "truffato", perché legge e interpreta in una maniera completamente differente dalle intenzioni dello scrittore. Ma è uno dei lati belli della scrittura: quando leggiamo, facciamo nostre le parole altrui, le adattiamo alle nostre situazioni. 

Io sono contento, perché in quest'ultimi anni ho scoperto che la scrittura è terapeutica. Ed è un bene in periodi come questo dove ci sono alti e bassi di umore pazzeschi. Come nel trimestre ottobre-dicembre 2003: poi i mesi successivi sono stati il periodo peggiore della mia vita, ma adesso so che ho le spalle robuste e gli anticorpi per evitare ogni crisi. D'altro canto è normale in questo periodo avere alti e bassi umorali, perché è il segnale che la vita stia tornando alla normalità pre Covid: nella fase emergenziale delle pandemia era tutto un triste appiattimento. 

Ieri, lo ammetto, sono stato male: mai far parlare il cuore, nel raccontare le proprie sensazioni, davanti a un uomo che stimi e di grande intelligenza, ma purtroppo con il cuore inaridito dalle esperienze di vita.

Io non ho bisogno di terapie d'urto, di elettroshock, di dita puntate e di pubblici ministeri.  Farò le cose che ho sempre fatto, con i miei tempi lunghissimi. Questo sono, dannatamente slow. E non me ne frega un cazzo delle vostre consuetudini sociali, dei vostri ragionamenti, dei vostri stile di vita, delle vostre scommesse, del motto "chi non risica non rosica", perché alla fine siete solo dei grandi infelici. 

E chi dice che sono vecchio, al di là delle battute, non mi ha davvero capito. Sono fieramente boomer quando penso a certe cose moderne che mi fanno cagare, piaccio ai boomer non perché loro si rivedano in me, ma perché evidentemente so avere premure verso le persone, so ascoltare e offrire rispetto: cose che certamente ai ragazzi interessano poco e danno poco.

Io sono vecchio e bambino nello stesso tempo, mi piace Monicelli e mi piace Jujutsu Kaisen, amo il calcio, ma sto bene senza calcio anche un mese intero, se voglio mi guardo anche tutte le vostre serie del cazzo e ve lo smonto, pezzo per pezzo, mi guardo con voi il film horror più pauroso e vi faccio vedere quanto sia ridicolo. 

Sono sfacciato e timido allo stesso tempo, sono il vostro amante e il vostro miglior amico, un giorno vi faccio incazzare e preoccupare, il giorno dopo vi faccio sorridere e vi porgo la mano per alzarvi da terra.

Sono Gemelli, due spiriti che convivono e talvolta si prendono a ceffoni, sono buio e luce, gioia e dolore.

Sono la contraddizione che non si contraddice, la coerenza dell'incoerenza. 

Sono il peggior giocatore di carte della galassia: gioco troppo in difesa. Faccio mosse stupide, giocate senza senso.

Poi però qualche volta faccio la giocata sorprendente. 

Come Kojiro Sasaki, sono il più perdente della storia. Ma certe giocate le faccio solo io. All'apparenza possono anche sembrare giocate banali, eppure ci penso solo io.

E c'è sempre chi si siederà al mio tavolo, pur sapendo di sopportare diverse mani di carte banali.  Si siederà aspettando la grande mossa di Kojiro Sasaki, il più grande perdente della storia.

E adesso sorrido, perché al "me" ventenne direi una cosa: non solo puoi sederti a ogni tavolo. Ma in ogni tavolo sarai il re, a meno che a quel tavolo ci sia lei, perché magari starai in contemplazione un quarto d'ora, fisso come un baccalà. 

E adesso sorrido, perché in questo post ho davvero esagerato con le parole.

E adesso sorrido, pensando già al prossimo scritto, alle prossime esagerazioni, alle parole truffaldine, ai messaggi in bottiglia, agli agganci. 

Adesso riguardo una tua foto del 2015 (io non c'ero) e mi bastano cinque parole sincere (e una virgola), senza esagerazioni, senza messaggi in bottiglia: i tuoi occhi, come diamanti.



Commenti

  1. Conto due cazzi nel tuo post, sufficienti a giustificare l'esagerazione che annunci, ma anche a innervare uno stile, un carattere, una serietà di intenti che mi piace pensare di conoscere, forse. Ti vedo appassionato, bello preso, non voglio scrivere innamorato, perché l'amore è roba personale e ognuno se la gioca come vuole, se gli altri barano, poi, a noi che ci frega?
    Un abbraccio sempre.. ma occhio a come mi smonti Inside man.. ;)

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    1. Inside man non lo tocco allora😁.
      Bello preso, sì, con tutto quello che mi circonda, anche se ogni tanto qualche mancanza o qualche rimpianto del passato si fa sentire e fa urlare un po'.
      Un po' teatrale, un po' auto commiserante, ma anche con auto ironia e con la capacità di fare una battuta.
      Ci sono tutto, in questo post..

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    2. Mi è venuto in mente anche Kipling con la sua mitica "Se"
      ..Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
      E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
      E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
      senza mai far parola della tua perdita...

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    3. Bellissima citazione, ma non amo molto il testa e croce...preferisco un gioco più ragionato. Anche se in strategia...sono pessimo!

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  2. Sai che questo ritmo serrato, incalzante e anche un po' incazzato mi piace proprio tanto?
    I pensieri mi pare che scivolino via meglio, che acquisiscano una certa forza.
    La scrittura non dovrebbe mai essere perbenismo. Meglio una parolaccia ben assestata, ogni tanto, ma vera.

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    1. Grazie Sara ❤️, mi ha fatto benissimo scrivere questo post. E adoro anche io riuscire a dare musicalità alle mie parole.
      Grazie davvero per aver apprezzato.
      E d'accordissimo sulle parolacce: usarle nel modo giusto e nel contesto giusto

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    2. Omaggio alle parolacce vere. Quelle false nel cassonetto dell'immondizia.

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  3. Minchia! Siamo tanto diversi quanto uguali!
    Anche se spesso faccio il giovincello, sono sia vecchio (per acciacchi fisici) che giovane (quando faccio la stessa vita di 20 anni fa).
    Sono anche io fiero di essere "boomer", anche se anagraficamente non lo siamo, per un paio d'anni. Per me, anche se lo usano come dispregiativo, è motivo di orgoglio. Le vere merde sono coloro che lo usano come insulto.
    A me ventenne direi di sfondarle tutte perché ci stavano ma ero troppo timido e tonto per capirlo 🤣

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    1. ahah tu timido? Fanastico :D. Insomma, mi tocca-ci tocca inventare e usare la macchina del tempo. E a proposito di gioventù, ricordati di leggere almeno un Natalissimo per questo Natale!

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    2. Sì sì, timidissimo fino ai vent'anni anche se in discoteca mi buttavo, impappinandomi nel parlare come nei film 😅
      Natalissimo lo sto leggendo un po' alla volta, penso di fare un post mercoledì prossimo.

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    3. Bene, ricordati di linkarmelo. Domani comunque farò un bel giro dei blog :)

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  4. "Ieri, lo ammetto, sono stato male: mai far parlare il cuore, nel raccontare le proprie sensazioni, davanti a un uomo che stimi e di grande intelligenza, ma purtroppo con il cuore inaridito dalle esperienze di vita."

    Marco Ferradini rispose a quel cuore inaridito dalle esperienze di vita:)

    No caro amico,
    non sono d'accordo,
    parli da uomo ferito....

    Senza l'amore un uomo che cos'è
    su questo sarai d'accordo con me,
    senza l'amore un uomo che cos'è
    e questa è l'unica legge che c'è.


    Ben tornato in pista ,grande Riky

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    1. Quella persona conosce l'amore e l'amore lo tocca tutti i giorni...il problema è che forse lo dà per scontato, o non la valorizza sufficientemente, lasciandosi catturare dai pensieri negativi. Dovrei forse insegnarli qualcosa. O forse sono troppo "vecchio" nel pensare ciò? :D

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    2. Una persona che conosce l'amore ,lo tocca tutti i giorni e che ha un cuore inaridito,vale a dire conoscere la pianta toccarla senza però innaffiarla.E tu mi dici se hai da insegnargli qualcosa o se il sol pensarlo ti etichetta "vecchio"...
      Ma no tu sei fieramente boomer...altra etichetta che devo andare a tradurre perché non so cosa voglia dire...e nel frattempo io traduco e una nuova etichetta tutta per me sta per nascere:)




      E dire che tutte queste versioni di te non mi suonano familiari ,sorrido...solo perché non ti sapevo così poeta dentro uno scritto .Ti riscopro "truffatore" :D

      - In fondo il lettore viene "truffato", perché legge e interpreta in una maniera completamente differente dalle intenzioni dello scrittore. Ma è uno dei lati belli della scrittura: quando leggiamo, facciamo nostre le parole altrui, le adattiamo alle nostre situazioni - e quindi anche C. Pavese ci aveva visto giusto...

      "Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra – che già viviamo – e facendola vibrare ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi.
      (Il mestiere di vivere)

      Se per vecchio intendi l' età della tua anima,beh lo sei :)

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    3. Boomer sarebbe il nato negli anni '60, ma diventa termine per definire persona borbottosa, che si lamenta delle cose da giovani e che fa cose da vecchio :D.
      Mi piace molto il pensiero di Pavese. Ed è LA connessione: connettere lo scrittore al lettore. Forse è il vero motivo per cui scrivo, non trovi?
      Sì cara L., sono "truffaldino"...per dire una cosa bella a una persona ho impiegato quante frasi?

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    4. Forse è il vero motivo per cui scrivo, non trovi?

      No ! È una dimostrazione ad un interrogativo truffaldino che non ti si addice o perlomeno sono parole che non risuonano in quella zona di appartenenza...non la mia stavolta.


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    5. Hai ragione, connettermi con il lettore non è la ragione primaria :)

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