Una canzone ermetica e onirica, poetica e profonda, citando l'aggettivo del titolo. "Com'è profondo il mare" (1977) è uno dei capolavori della produzione musicale di Lucio Dalla, che si occupò anche della scrittura del brano, dopo gli anni del sodalizio con Roberto Roversi.
"Com'è profondo il mare" non è canzone di facile interpretazione, ma dal significato certo: il cantautore bolognese parla della libertà di pensiero, che il "potere" vuole soffocare. Nell'ultima parte del brano infatti Dalla dice chiaramente che a chi detiene il potere "il pensiero dà fastidio", anche se la maggioranza non può esprimere a voce il proprio dissenso. Il pensiero non si può bloccare, ma si può fare violenza su chi lo esercita. E la storia dell'uomo è fatta di violenza, di prevaricazione, di odio, di distruzione. Come ricostruito da diversi esegeti delle canzoni di Dalla, dalla quarta alla settima strofa il cantautore racconta avvenimenti chiave del novecento: la rivoluzione russa ("Innalzò per un attimo il povero a un ruolo difficile da mantenere") nella quarta, la Seconda Guerra Mondiale nelle successive tre. Dalla cita anche i campi di concentramento, "una storia di catene, bastonate e chirurgia sperimentale", e la bomba atomica, lanciata dall'aviatore che "inventò la commozione" e "che rimise d'accordo tutti, i belli con i brutti".
Il testo parla però anche dell'attualità dell'epoca. Descrive la paura della gente indotta dai giornali ("I linotipisti", da linotype, una macchina tipografica), la disoccupazione ("Non c'è più lavoro e non c'è più decoro") e fa riferimento anche alla strategia della tensione, al popolo che viene diviso ("Dio o chi per lui sta cercando di dividerci", dove Dio a mio vedere è un richiamo alla Democrazia Cristiana). Il popolo è la maggioranza ("Siamo in tanti"), una maggioranza che viene però oppressa e che è vittima dei giochi di potere. A un potere che, come già detto, disturba la libertà di pensiero del popolo. Citando un altro grande cantautore, Gaber, "Con tutte le libertà che avete, volete anche la libertà di pensare?".
Non dimentichiamo mai gli insegnamenti di questi grandi cantautori.
… Siamo noi, siamo in tanti
Ci nascondiamo di notte
Per paura degli automobilisti, dei linotipisti
Siamo i gatti neri, siamo pessimisti
Siamo i cattivi pensieri
E non abbiamo da mangiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
… Babbo, che eri un gran cacciatore
Di quaglie e di fagiani
Caccia via queste mosche
Che non mi fanno dormire
Che mi fanno arrabbiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
… È inutile, non c'è più lavoro
Non c'è più decoro
Dio o chi per lui
Sta cercando di dividerci
Di farci del male, di farci annegare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
… Con la forza di un ricatto
L'uomo diventò qualcuno
Resuscitò anche i morti, spalancò prigioni
Bloccò sei treni con relativi vagoni
Innalzò per un attimo il povero
A un ruolo difficile da mantenere
Poi lo lasciò cadere, a piangere e a urlare
Solo in mezzo al mare
Com'è profondo il mare
… Poi da solo l'urlo diventò un tamburo
E il povero come un lampo nel cielo sicuro
Cominciò una guerra per conquistare
Quello scherzo di terra
Che il suo grande cuore doveva coltivare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
… Ma la terra gli fu portata via
Compresa quella rimasta addosso
Fu scaraventato in un palazzo, in un fosso
Non ricordo bene
Poi una storia di catene, bastonate
E chirurgia sperimentale
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
… Intanto un mistico, forse un'aviatore
Inventò la commozione
Che rimise d'accordo tutti
I belli con i brutti
Con qualche danno per i brutti
Che si videro consegnare
Un pezzo di specchio
Così da potersi guardare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare
… Frattanto i pesci
Dai quali discendiamo tutti
Assistettero curiosi
Al dramma collettivo di questo mondo
Che a loro indubbiamente doveva sembrar cattivo
E cominciarono a pensare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
… È chiaro che il pensiero dà fastidio
Anche se chi pensa è muto come un pesce
Anzi un pesce
E come pesce è difficile da bloccare
Perché lo protegge il mare
Com'è profondo il mare
… Certo, chi comanda
Non è disposto a fare distinzioni poetiche
Il pensiero come l'oceano
Non lo puoi bloccare
Non lo puoi recintare
… Così stanno bruciando il mare
Così stanno uccidendo il mare
Così stanno umiliando il mare
Così stanno piegando il mare
Conosco la canzone e condivido Lucio.
RispondiEliminaIl pensiero di Lucio Dalla è qualcosa di affascinante. Mi affascina anche il suo rapporto con il mistico, con il soprannaturale, con Dio, che non è mai banale.
EliminaUna canzone che è un'altra immensa poesia.
RispondiEliminaSia per le parole, che per le melodia. Davvero un capolavoro
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