Povere Creature: una Emma Stone da Oscar in un film da vedere (di Bonigol)


di Bonigol

Povere Creature (Poor Things) è un film sognante, tenero e schietto, che contiene una profonda critica alle convenzioni e all'ipocrita filosofia dell'accontentarsi sempre facendo un buon viso a cattivo gioco. 

Yorgos Lanthimos, regista greco appartenente al filone cinematografico ellenico nato dopo la grande crisi economica, il Greek Weird Wave (mai nome fu più azzeccato), gioca (mettendo in scena la sua solita sadica ironia) con lo spettatore sbattendogli in faccia suggestioni e immagini che sono schiaffi sugli occhi. In "Povere Creature!" sono presenti elementi ricorrenti nelle sue opere come distopia, prigionia, ricerca costante della libertà e sesso.

Povere creature: la Ribellione contro le convenzioni

Londra vittoriana.

Bella Baxter (Emma Stone) è una trentenne col cervello di un'infante, che sotto l'ala protettrice del suo "mentore" (e salvatore) Godwin Baxter (Willem Defoe) si approccia alla vita proprio come una bambina che ne scopre a poco a poco i misteri. Coadiuvata nella sua crescita dallo zelante studente di medicina Max McCandles, Bella apprende tutto molto in fretta lasciandosi ben presto sopraffare dal piacere delle prime solitarie esperienze sessuali e dalla dirompente voglia di uscire dal "guscio" e scoprire il mondo "vero".

Sono in molti, gli spettatori attenti, ad aver trovato analogie tra il percorso di crescita e individuazione di Bella e quello della Barbie di Greta Gerwig; devo dire che l'accostamento mi trova più che d'accordo. 

Anche Povere Creature! si rivela essere un calcio in bocca a certe convenzioni, alla possessività maschile e al vivere facendo esclusivamente ciò che gli altri si aspettano da noi. Tutto questo viene raccontato con esplicita naturalezza, con quel misto di fastidio, fascino e imbarazzo che ne consegue.

Le inquadrature a spioncino (quasi da voyeur), i colori caldi e le atmosfere fiabesche (il mare che accompagna le scene di navigazione sembra quasi un dipinto in movimento) fanno gongolare gli occhi.

Il cast intero  è maestoso (lei assolutamente da Oscar), la fotografia e alcuni espedienti narrativi ricordano le suggestive creazioni di Tim Burton, tutto rigorosamente in linea con quello che è il "fuori dalle righe" a cui il regista ci ha abituato. Scene di sesso spinte, ridondanti e non sempre funzionali nelle stanze del più grezzo dei bordelli. Unico neo di un film surreale che parla chiaro, senza peli sulla lingua, senza il minimo timore.

Bella (inizialmente) non è poi così bella. Ad esserlo è la sua crescita personale, la sincerità disarmante e filosofica e l'impavida sfacciata spavalderia che ha una bella logica di fondo. Non si dovrebbe scegliere mai per "apparire". Gran parte di ciò che facciamo o diciamo serve a compiacere e farci apprezzare "in questo ballo mascherato dove il costume è tutto" (cantava Claudio Baglioni). Non certo la scoperta dell'acqua calda ma una gran verità con la quale concordo. 

Chiudo con la musica, con quel violino "ubriaco", quasi come un giradischi dalle batterie scariche (che risuona in molte scene) perfettamente calzante (gli archi, altri capisaldi di Lanthimos). 

Sull'uso del bianco e nero quando Bella è "rinchiusa" e che diventa colore non appena scopre il mondo, ci ho visto un tocco non poi così originale, del quale tanti, troppi cineasti stanno abusando. 

In definitiva, trovo Povere Creature un film assolutamente da vedere (sebbene tra le opere del regista greco io continui a preferire La Favorita) soprattutto per Bella Baxter, un personaggio adorabile e già icona di una filantropia ormai in estinzione.

Voto: 8

Commenti

  1. Il film ha ottenuto 10 candidature a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, 6 candidature e vinto 2 Golden Globes, 11 candidature a BAFTA, Il film è stato premiato a National Board, 13 candidature e vinto un premio ai Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, 1 candidatura a Directors Guild, 1 candidatura a CDG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, Povere Creature! è 1° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 167.393,00 e registrato 25.079 presenze.

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    1. Film di grande "impatto" e dal grande riscontro di critica e pubblico. Felice di aver lasciato spazio al mio amico Bonigol per fissare quest'opera che evidentemente sarà una testimonianza significativa del cinema di questo decennio

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  2. Dalla Greek Weird Wave a "Più Europa ad Hollywood". Incassi ottimi, premi e candidature per un film eccezionale non possono che mettere più di un pallino a Produttori e Distributori americani, i quali si stanno accorgendo che, forse, non esiste più solo il pubblico mainstream di Avengers, Barbie e bieche commedie retoriche dalle ricche campagne promozionali sui social. E se Lanthimos (a mio parere tra i migliori 3 registi europei degli ultimi 20 anni) non è l'esempio più lampante per dimostrare questa attrazione crescente verso pellicole "alternative" da parte dell'industria americana (Hollywood ha fatto presto ad inserirlo a suo tempo nelle proprie produzioni e nei maggiori circuiti dei premi), questo film e il relativo successo/clamore che sta avendo è una grande speranza per il futuro e per la riscoperta della sala da parte di un certo tipo di pubblico. Un pubblico che anche grazie a certe opere (Oppenheimer e Killers of the Flower Moon - più di 6 ore complessive da trascorrere sulla poltroncina - per citare due esempi dell'ultima stagione) dimostra un nuovo e fresco interessamento e sembra averne abbastanza di visioni fatte soltanto per evadere dalla routine quotidiana (per quello ormai c'è l'imbarazzo della scelta sulle piattaforme di streaming).
    Tutto questo per dire che è una tendenza tanto interessante da analizzare e che mi auguro possa prendere il sopravvento anche in Italia, dove ahimé ancora il pubblico dei vari Siani, Pieraccioni e Soliti Idioti resiste ancora bene (ma non più benissimo).

    Per il resto condivido la tua valutazione e grandissima parte dell'analisi, eccezion fatta per il paragone di Povere Creature con Barbie, a mio parere una piccola, piccolissima storia di emancipazione femminile ricoperta da un grande, grandissimo guscio fatto da una sceneggiatura piena di orrori, tempestato da marketing continuo e con personaggi scritti malissimo. Il tutto in un mondo dove TUTTI gli uomini sono dei completi idioti, quasi a voler trasmettere un messaggio femminista sbagliato o comunque molto debole (discorso nostrano, analogo ma non tanto tragico nel tanto acclamato "C'è ancora domani" della Cortellesi, che ha avuto il risultato di attualizzare un po' too much una storia ambientata nel secondo dopoguerra).

    Quindi Viva la Londra Vittoriana di Poor Things, fatta sì di uomini viscidi e retrogadi (come il personaggio di Mark Ruffalo e i frequentatori dei bordelli) ma anche di esempi positivi come il dott. Godwin ed il suo assistente Max, che con le loro storie sembrano avere ben poco di "familiare" con la realtà che li circonda.

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    1. Grazie Nik per questo tuo commento (da esperto e da appassionato di cinema). La parte su Barbie mi ha fatto "godicchiare" :D. Per il resto ti lascio il commento qui di sotto del mio amico Boni.

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  3. Innanzitutto un saluto e un grazie per la lettura e l'apprezzamento oltreché per l'ampia integrazione ben argomentata alla mia recensione. Lanthimos è sicuramente un regista che lascia il segno e non a caso molte sue opere pre-Lobsteriane siano state doppiate e redistribuite in sala. Una precisazione. Il mio paragone con Barbie era indirizzato verso il personaggio e il percorso di crescita (la scoperta di un mondo che ignorava e l'imparare a relazionarsi con esso, a modo suo) e non intendevo sovrapporre i due film, che sono comunque molto diversi (sebbene il film della Gerwig, ben più demenziale, mi sia piaciuto molto).

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  4. Li devo ancora vedere entrambi. Qualcuno ha detto "Barbie alla fine scopre la vagina, Bella la usa". Potrebbe essere un trait d'union interessante. ;)

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