Jujutsu Kaisen capitolo 267: -4 alla fine! Yuji Itadori al top e un grande colpo di scena


SPOILER


Per chi non è in pari con la lettura del manga, si consiglia di non leggere il post

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Jujutsu Kaisen si avvicina all'epilogo.

Il 30 settembre uscirà infatti l'ultimo capitolo della saga, il 271. 

Nel capitolo 267  abbiamo finalmente appreso il segreto di "copia", la tecnica di Yuta Okkotsu, grazie a un flashback. Rika può copiare la tecnica mangiando una parte del corpo dello stregone, ma solamente se questi non si fa ricrescere quella parte con la Tecnica Maledetta Inversa. Nel momento in cui accade, la tecnica di copia svanisce. Inumaki e Hana hanno preso un braccio e non avendo la tecnica di inversione, hanno fatto ricorso alle cure di Shoko, che però non è riuscita a rigenerare gli arti persi, utilizzati quindi da Yuta per accedere alle loro tecniche. 

Dopo il flashback, il capitolo 267 ci regala un emozionante e sorprendente ritorno. Il fandom lo aveva profetizzato e neppure la sua presenza tra i deceduti materializzatisi nei pensieri di Yuji Itadori, nel capitolo 265, aveva tolto spinta alla teoria del ritorno di Nobara Kugisaki.

Così è stato. 

Nobara Kugisaki torna in scena, dopo la ferita quasi mortale inferta da Mahito. Salvata da Nitta, rimasta in coma, tornata in vita e dopo poche ore di nuovo in tenuta da stregone con il suo martello.

L'ultima risonanza è quella sferrata al ventesimo dito di Sukuna.

Un colpo fatale all'anima del grande villain, che non riesce ad aprire il proprio dominio. Alla fine del capitolo 267 Yuji Itadori, approfittando dell'esitazione del nemico, lo colpisce con il pugno divergente e poi con un lampo nero. A questo punto la missione dovrebbe essere compiuta: la separazione delle anime di Megumi e di Sukuna.

Molti hanno obiettato: "Ma perché Nobara non è intervenuta prima?". Perché era ancora in coma, non pronta alla battaglia. E perché bisognava aspettare il momento giusto per non creare danno all'anima di Megumi. Il "Dismantle" di Yuji infatti ha progressivamente fatto riemergere l'anima dell'amico, mettendo in difficoltà Sukuna.

Alla fine i tre protagonisti dovrebbero (condizionale d'obbligo) ritrovarsi insieme. 

Feriti, nel corpo e nell'anima, ma pronti a ricominciare una nuova vita.

Megumi ha perso il padre di sangue (Toji), il padre adottivo e Sensei (Gojo), ma soprattutto ciò che gli era più caro: la sorella Tsumiki.

Ma questa è una metafora della vita che dobbiamo tenere presente: la vita ci mette spesso davanti a prove durissime e ad affrontare i peggiori lutti. Megumi dovrà trovare la forza di ricominciare.  Non è solo, perché ci saranno i suoi due cari amici. Ma come giustamente sottolineato da Itadori nel capitolo 266, l'amico deve essere vicino, ma non potrà mai dire cosa è giusto e cosa sia sbagliato. La spinta verso la rinascita è sempre un processo individuale.

Vedremo se anche la società degli stregoni potrà essere ricostruita: le perdite di Nanami e Gojo sono state gravi, il destino degli studenti Yuta e Hakari è ancora in dubbio, c'è un doppio punto di domanda riferito a Takaba e Higuruma. Ma alla fine l'obiettivo che si era posto il più grande, Satoru Gojo, dovrebbe essere raggiunto grazie ai suoi straordinari studenti. 


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