di Bonigol
Sulla sabbia strizzo gli occhi al sole.
La risacca inonda le caviglie
come l'acqua piovana che irriga il germoglio.
È lì che l'estate diventa sopportabile.
Lontano dal cuscino umido,
dalla pratica da sbrigare,
dal tuffo nel cratere uscendo dal supermercato.
Distante da dove ogni movimento
diviene un piccolo sforzo.
Uno "straccio" per terra e si va.
Il mare è una tana.
La fetta di anguria è un sorriso.
L'estate è l'attesa tra sistole e diastole,
uno stallo insidioso.
L'estate è un predatore seducente e letale
che attira con la sua luce
per rosolarti sotto le fiamme
e affondare gli aculei dei suoi raggi.
Le cicale friniscono acufeni
ma gli alberi sono lontani
e l'ombra è una salvezza a pagamento.
Nevicherà fra cinque mesi circa,
questione di sopravvivenza.
Posso farcela, mi dico.
Non ce la farò mai, ribatto a me stesso.
E dire che la città semivuota
sarebbe così seducente.
Non quanto liquido colorato nel bicchiere.
Non quanto un'elica.
"Non quanto un'elica".. e pensare che dove s'annida tanta aulica poesia germogliano pure assist per il torture porn.. ;)
RispondiEliminap.s. che poi l'elica ce la vedo bene.. ahah
Eliminaahhaahah l'elica stile saw che fa a pezzi tutti? :D
EliminaComplimenti per i versi.
RispondiEliminaMi unisco anche io ai complimenti per l'amico Bonigol!
EliminaGrazie.
EliminaIl mare è una tana.
RispondiEliminaPotrei averlo detto io.
E' rifugio, dimora, preghiera.
eh sì. Anche se per come la intende il mio amico Bonigol, oggi il mare non è più luogo ideale per sconfiggere l'afa, nei giorni più caldi di queste già roventi estati
EliminaIl fatto è che mare per me è sinonimo di tuffo in acqua. Da quel che leggo, quest'anno la fioritura delle alghe sta guastando il refrigerio a molti, purtroppo.
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