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Nel 1992 Luca Carboni pubblicò la sua prima antologia, "Diario Carboni". Nelle tracce del disco compariva Mix 1992: titolo inequivocabile, visto che il brano costituiva letteralmente una fusione tra il pezzo dell'artista bolognese "Le storie d'amore" e "Puttane e spose" di Jovanotti, canzone contenuta nel disco Lorenzo 1992.
Partiamo da "Le storie d'amore": struggente brano in cui un innamorato soffre di rimorsi per la fine della sua storia d'amore. Rimorsi perché si ritiene colpevole dell'allontanamento della donna amata: magari è stato un inopinato scatto di orgoglio, che lo ha spinto a interrompere quella relazione, nella convinzione di poter rinunciarvi. Ma le storie d'amore non finisco mai: l'uomo è ancora fortemente innamorato. Definisce l'amore una bugia, un'illusione, perché quel sentimento è diventato sofferenza: ma in realtà è la bugia più vera che ci sia, perché il cuore continua a battere, per quella persona, ed è un sentimento puro, che nobilita.
"Puttane e spose" è invece un inno d'amore verso la donna, a dispetto del titolo. È un Jovanotti estremamente maturo nei primi versi, che sottolinea l'innamoramento verso una donna, non per una bellezza standardizzata ai canoni della pubblicità, ma per la "vera" bellezza , quella esaltata da un dettaglio: possono essere gli occhi, può essere il sorriso, può essere certamente il suo fisico, il suo profumo; ma anche aspetti caratteriali. Mente e corpo, evocati nel resto della canzone: senza alcun dualismo.
Jovanotti torna invece l'adolescente che era, evocando l'immagine di estenuanti serate in discoteca, ascoltando musica di merda ("Musica che non vale niente": il buon Lorenzo è stato diplomatico), per poter incontrare le ragazze, magari quella che ci ha fatto battere il cuore a scuola. E il dopo è fatto di chiacchierate e di esagerazioni con gli amici per farsi "grandi" e poi ritrovarsi invece nella propria camera a struggersi per un sentimento non ricambiato.
E la donna? In bilico tra la voglia di innamorarsi, di trovare quello giusto, e i dubbi della giovane età, quel bisogno di trovare rassicurazioni: "Piacerò?". La verità è semplice: non esiste uno standard di bellezza, anche se i social oggi fanno peggio della pubblicità di una volta, nel propagandare un modello di bellezza canonizzato.
Jovanotti, in largo anticipo sui tempi, dice giustamente di togliere le etichette: basta il dualismo tra "puttane e spose", la donna è libera di vivere come vuole, ed è grande anche senza essere madre o moglie. D'altra parte, amore e sesso non sono in contrapposizione: è un altro inutile dualismo, di quelli che non finiscono mai, come le storie d'amore: e in quest'ultimo caso, possiamo dire: "Per fortuna".
Le storie d'amore, il testo di Luca Carboni
Mix 1992, il testo della canzone di Luca Carboni e Jovanotti
(Sei andata via, sei andata via
Che è colpa mia, che è colpa mia)
Ragazze, voi mi fate impazzire
Con questo rap io ve lo voglio dire
E non lo faccio così, tanto per fare il ruffiano
Ma parlo nel microfono col cuore in mano
Specialmente adesso che ho raggiunto un'età
Che mi permette di apprezzare con semplicità
La bellezza e le caratteristiche diverse
Delle donne ritrovate e delle donne perse
tra il pensiero di piacere e quello di innamorarsi
(In cui ritrovi sempre tutto) tra la voglia di una fuga e quella di sposarsi
Di far l'amore con tutti quelli che ti pare
O di sceglierti un uomo e di portarlo all'altare
E di fronte a questo dubbio, a questo combattimento
I vostri occhi mi riempiono di sentimento
Quando io vi vedo sole in mezzo a tanta gente
Nel rumore di una musica che non vale niente
Se non fosse accompagnata dai tuoi movimenti
Che ci accendono la carica, volenti o nolenti
Noi che grazie a quel serpente vi giriamo intorno
A cercare nella notte un attimo di giorno
Per parlare con gli amici con parole condite
Da concetti e da espressioni, eh, scolorite
tra l'amore e il sesso, il corpo e la mente
(Non c'è niente da spiegare) per concludere che in fondo in fondo, è divertente
(Perché l'amore non ha parole) il continuo dondolare di tutte le cose
(Poi ti toglie anche la voce) questa falsa divisione tra puttane e spose
Non finiscono mai
Non finiscono mai
Non finiscono mai, mai, mai
Non finiscono mai
Non finiscono mai
Non finiscono mai, mai, mai
(No, non finiscono mai)
Non finiscono mai
Non finiscono mai, mai, mai
Ragazze, voi mi fate impazzire
A partire dalla mamma, fino ad arrivare
Al concetto quello mistico della Madonna
Figlia, madre, moglie, fidanzata, sorella e nonna
È sempre dentro una di queste categorie
Che va a cadere la mia mente, ragazze mie
E io, con questo lungo rap, io vi racconto tutto
Anche se in certi momenti può sembrarvi brutto
Ma io ascolto tanta musica, mattina e sera
La stagione che io amo di più? La primavera
Quando sbocciano sugli alberi i germogli dei fiori
E la gente ricomincia a stare un po' più fuori
e le ragazze di città prendono il motorino
(La più vera che ci sia) e si siedono proprio sul bordo del sellino
Coi capelli sciolti guidano con aria sicura
E guardandole, la vita sembra meno dura
E quel sole che le illumina e le fa più belle
In quel giorno sarà il re di tutte le altre stelle
Il pensiero vola, e va a posarsi sul davanzale
D' una casa sul confine tra il bene e il male
Tra l'amore e il sesso, il corpo e la mente
Per concludere che in fondo in fondo, è divertente
(Non smetterò di perdere) il continuo dondolare di tutte le cose
(Di difenderti da me) questa falsa divisione tra puttane e spose
Non finiscono mai
(No, non finiscono mai)
Non finiscono mai, non finiscono mai
Non finiscono mai, mai, mai
Non finiscono mai
Non finiscono mai, mai, mai
(No, non finiscono mai)
Non finiscono mai, non finiscono mai
Non finiscono mai, mai, mai
Un disco stupendo che conservo gelosamente, con la chicca O è Natale tutti giorni, sempre in coppia, cover della splendida More than words degli Extreme.. davvero musica fantastica.. oggi c'è Olly invece..
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