FolleMente: il buonista Inside Out all'italiana, che non punge


Paolo Genovese, nella sua commedia FolleMente (2025), riprende l'originale idea del film Disney Inside Out, scegliendo però come protagonista una coppia di adulti, al posto dell'adolescente Riley.

FolleMente racconta così il primo appuntamento tra Piero (Edoardo Leo), insegnante divorziato 50enne, e Lara (Pilar Fogliati), restauratrice di mobili, molto più giovane di lui, mostrando i pensieri interiori di entrambi. Pensieri che prendono vita e assumono le fattezze di otto personaggi che rappresentano i tratti della personalità dei protagonisti: dialogano, battibeccano e muovono appunto azioni e parole. 

Il cast è decisamente di rilievo: le personalità di Piero sono interpretate da Claudio Santamaria, Marco Giallini, Maurizio Lastrico e Rocco Papaleo; quelle di Lara da Emanuela Fanelli, Claudia Pandolfi, Vittoria Puccini e Maria Chiara Giannetta. 

FolleMente ha ottime permesse (un soggetto originale, al di là dell'idea ripresa da  Inside Out, e un cast di attori piuttosto noti) e in effetti regala un' esilarante scena iniziale. Lara è incerta su quale atmosfera creare nel proprio appartamento in vista del primo appuntamento con Piero, così spegne e accende vorticosamente gli interruttori, creando un gioco di luci che fa sembrare, al sorpreso Piero, in attesa di entrare nella casa, "una comunicazione col codice morse".

Ma FolleMente, a mio modo di vedere, non decolla, dopo quell'ottima premessa: rimane un buon soggetto, sviluppato senza grandi intuizioni. Non viene valorizzato il talento di Lastrico e Giannetta, due ottimi attori teatrali; specie quello della Giannetta, nei panni di un personaggio che a mio modo di vedere non è nelle sue corde. E per un Santamaria "arrapato" che funziona abbastanza bene, ci sono Papaleo e Giallini che sembrano molto sottotono. Le cose non vanno meglio per il cast femminile. 

Nel complesso a FolleMente manca il cinismo della grande (e vera) commedia all'italiana. Il film non punge, in ossequio al "politicamente corretto" dell'epoca moderna. Si ironizza sugli uomini che adducono la scusa dell'infortunio al crociato per giustificare la loro mancata carriera calcistica, si accenna una "puntura" su femminismo e sulle letture radical chic, ma senza affondare i colpi. 

E anche il sesso viene affrontato senza troppo pungente: l'happy ending (in tutti i sensi) dà un sapore eccessivamente buonista a una storia che avrebbe avuto bisogno di salace e pungente ironia e che invece si trascina, più che FolleMente, un po'...StancaMente. 

Commenti

  1. Otto attori bene in parte, sapientemente montati a incastro, ma che film lagnoso sarebbe stato senza Fanelli e Santamaria!? Decisamente una marcia in più questi due, mentre Pilar (che comunque adoro!) e Edoardo si defilano spesso, marionette in surplace, al servizio della battuta suggerita, impelagati in ogni necessario prolungamento di scena. Concordo sullo stancaMente.. ;)

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    1. Sì, le personalità più ormonali :D sono le più divertenti. Film non memorabile, decisamente no.

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