Retrospettiva su Orange Road (E' quasi magia Johnny) di Bonigol

L'adolescenza è una realtà, un intero "pianeta", che nessuno potrà mai esplorare completamente. Tutti noi ci siamo passati ma per questioni di scelte e opportunità, soltanto dopo molti anni, guardandosi indietro, ogni "sopravvissuto" a tale fase della crescita sarà in grado di fare un preciso bilancio fra i successi e i rimpianti. È il periodo delle prime sconfitte, delle cotte (spesso vere e proprie ustioni), e delle notti insonni a fissare un punto indefinito sul muro perché lì, proprio lì, il cervello (più nemico che alleato) proietta il viso di colei o colui che ci piace e che non vuole saperne di noi.

I tre protagonisti: Madoka, Kyosuke e Hikaru

Di adolescenza si parla in Orange Road, serie anime (tratta dal relativo manga) di 48 episodi, che racconta le indecisioni amorose di un gentile quindicenne di nome Kyōsuke Kasuga, "intrappolato" (per propria irritante incapacità risolutiva) alla base di un triangolo che comprende la misteriosa e affascinante coetanea Madoka Ayukawa e la dolce (e appiccicosa) Hikaru, di due anni più giovane.
Parrebbe una delle tante sceneggiature scritte da John Hughes intorno alla metà degli anni ottanta (il periodo è lo stesso) ma c'è un "ingrediente" a dare un sapore diverso alle vicende narrate: Kyōsuke, così come le due sorelle minori, Manami e Kurumi, dispone di poteri soprannaturali come telecinesi e la capacità di viaggiare nel tempo, ereditati dalla defunta madre. Il potere in loro possesso deve però essere tenuto nascosto per il bene della famiglia, perciò il padre ha vietato ai tre fratelli di manifestarlo in pubblico.

Kyosuke para un armadio

Da assoluto ignorante sull'argomento manga (che quindi non citerò) e da modesto appassionato di anime (giammai da esperto) vado qui a condividere tutto ciò che mi ha colpito nell'intera serie animata.
L'incipit racchiuso nei primi episodi è lo schema portante, fondamenta dell'intera serie: Kyōsuke incontra per caso Madoka e ne resta subito "ammaliato"; Hikaru s'infatua di Kyōsuke quando lo vede utilizzare il potere per realizzare un canestro da distanza siderale (egli ignorava la sua presenza); Hikaru e Madoka sono amiche fin dall'infanzia: e i puntini si uniscono.

Hikaru dopo il canestro di Kyosuke: è nato un amore

Il contesto è quello liceale, dove ormoni e compiti scolastici saturano corpo e mente. Tutti noi (parlo per i maschietti) abbiamo ammirato i corpi delle compagne in palestra, sognato qualche centimetro in più di gamba scoperta, fatto figuracce da carpa nei faccia a faccia con la più carina della classe, "sciolto" le nostre retine sulle foto di modelle in bikini e top-less. È una strana fase, l'adolescenza, durante la quale siamo stati tutti un po' Kyōsuke o Madoka. E sta proprio in questo il bello per lo spettatore di Orange Road: la goffaggine, il senso di colpa, l'indecisione, le situazioni imbarazzanti in cui ci rispecchiamo. Kyōsuke, nel percorso della propria individuazione è in preda a una magnetica attrazione per Madoka e, in attesa di trovare il coraggio per dichiararsi, si espone a figuracce e innumerevoli equivoci. Quasi intento a salvare l'integrità di quel fragile triangolo (progressivamente sempre meno "equilatero"), come un maldestro funambolo, beccheggia facendo "sciabordare" il suo sentimento tra Hikaru e le agognate braccia di Madoka. In alcuni episodi "piccanti" è presente anche quella sessualità che a quindici anni è tutta da scoprire ma non mancano momenti da commedia sexy o sottili giochi di un tipo di seduzione leggermente più adulta.

Madoka sta seducendo Kyosuke (Ep.35)

 Nelle vicende fa capolino un pizzico quello che viene definito "sessismo" ma non troppo più di quanto possa ricalcare l'analogo periodo italiano, inoltre siamo in Giappone, cultura dei sessi ben diversa. Sorelle minori che sbrigano totalmente le faccende domestiche o Kyōsuke che ammonisce una baby-Madoka ("dovresti indossare la gonna. Perché sei vestita da ragazzo?") sono solo alcuni esempi di ciò che intendo. Anche le etichette morali affibbiate ai personaggi femminili dai primi sguardi di Kyōsuke nonché dal modo in cui vengono introdotti nel contesto sociale (Hikaru al pari di una stronzetta viziata, infantile e arrogante; Madoka al pari di una criminale eccessivamente disinibita) scivolano via con l'avanzare della serie in una positiva evoluzione dei personaggi (morale, sociale e sessuale) che fa apprezzare ancora di più la storia. A non "maturare" per il bene del divertimento sono invece i personaggi secondari come Komatsu e Hatta, inseparabili amici, spasimanti senza scrupoli delle sorelle di Kyōsuke e della biancheria intima femminile; ma anche Kurumi, la sorella Kasuga meno assennata o l'adorabile Gingoro (che suscita ilarità con la sola presenza) e anche l'irrascibile Yusaku (sempre pronto a concretizzare in un paio di cazzotti la propria gelosia) restano fedeli al pattern iniziale. Segni di emancipazione (maldestramente sfociati in una quasi-frivolezza) li dà Manami, protagonista di un episodio nel quale palesa la sua voglia di svestire i panni da "angelo del focolare". Sempre graditi con le loro apparizioni totalmente random sono i due "piccioncini" Ushiko e Umao, una coppia di innamorati in preda a deliri Shakespeariani. Cangianti come due camaleonti si adattano ad ogni scenario dando vita a siparietti nonsense di una manciata di secondi.

Ma sapete che nel manga Umao tradisce Ushiko?

In realtà, anche se per alcuni è toccata e fuga, la "seconda linea" dei personaggi è ricca e varia, tanto che tavo per dimenticare colui che, un po' "gigioneggiante" e un po' "druido", dispensa consigli a Madoka sul posto di lavoro: il Master, titolare dell'Abcb di Orange Road (che dà nome alla serie), la tavola calda dove la ragazza lavora. Adulto saggio, sempre pacato e con le giuste risposte in "tasca". E anche il vedovo padre Kasuga, un "babbano" (direbbe la Rowling), onesto e molto, molto, molto paziente con la prole e con il verace suocero.

Il Master dell'Abcb

Insomma, in questo scenario vario e variabile (si viaggia nello spazio ma anche nel tempo), la vera protagonista è l'adolescenza in tutte le sue forme, sfaccettature, necessità, esigenze e frustrazioni. Kyōsuke troverà la strada che conduce verso il cuore della sua amata? La risposta sarebbe "spoilerante" ed è bandita ma non è nemmeno così essenziale. Quel che è chiaro è che dell'adolescenza da noi vissuta resta sempre indietro un pezzo e che prendere una decisione, da teenager, è faticoso a prescindere dai superpoteri.

Bonigol

Ringrazio il mio caro amico Bonigol (Qui il suo spazio web)per questa bellissima recensione-retrospettiva di Orange Road!