"The Gerber Syndrome: il contagio": la paura in tempi di Covid-19


Film horror italiano del 2011 di Maxi Dejoie, alla sua uscita divenne subito un cult tra gli appassionati del genere.

"The Gerber Syndrome: il contagio" è tornato di attualità in tempi di emergenza Covid-19. Girato in stile documentario, racconta il lavoro di una troupe televisiva, impegnata a realizzare servizi di approfondimento su una grave pandemia che si sta diffondendo in Italia: un virus che, attraverso il contatto con il sangue degli infetti o con la saliva, si diffonde tra gli uomini e le donne, esordendo come un'influenza, ma provocando un'alterazione del sistema nervoso. In pratica il virus trasforma gli esseri umani in zombie.

In tempi di Covid-19, la prima parte della pellicola, tra interviste ai passanti e la relazione del medico Ricardi, trasmette veramente un forte senso di ansia nello spettatore. "The Gerber Syndrome: il contagio" segue poi due filoni narrativi: lo sviluppo della malattia nella giovane Valentina, assistita dal dr.Ricardi, e il turno di lavoro di Luigi, una sorta di "acchiappa-infetti" governativo. Gira alla guida di un furgone, come un'accalappiacani, per conto di un corpo istituito dal governo. Gli infetti, dopo la cattura, vengono chiusi in un centro di ricerche, affidati alle cure di uno staff di medici e scienziati, impegnati nella ricerca di una cura che renda reversibile la malattia.

Luigi al volante

Proprio il secondo filone, nonostante l'ottima recitazione dell'attore che impersona Luigi, è di gran lunga la parte più debole e meno avvincente. Capiamo i tagli alla sanità, ma pensare che un governo possa mandare UNA persona da sola a cacciare gli infetti è una forzatura clamorosa (come il foglio stampato con scritto Dottor Locatelli nell'ufficio riservato al suddetto, nel centro di ricerche. Così poveri, al centro ricerche, da non poter neppure mettere una targhetta?). Anche se l'errore più clamoroso riguarda proprio il contagio. Il virus infatti si può diffondere anche con uno starnuto, con la saliva, e questo richiede impiego di guanti e mascherine; ma allora come mai il dr. Ricardi visita Valentina senza alcuna precauzione? Semplice, perché nella seconda parte di "The Gerber Syndrome: il contagio" sembra che il virus si propaghi solo con il morso, come in tutti i film di zombie; infatti Valentina è affetta dal morbo di Gerber dopo essere stata aggredita da un uomo zombie.


Qui il film crolla impietosamente

Non privo quindi di difetti, che purtroppo smorzano quell'effetto "ansia" che inizialmente tiene incollati allo schermo, "The Gerber Syndrome: il contagio" resta comunque un film apprezzabile per come è stato confezionato e soprattutto per l'impegno degli attori non professionisti, su tutti l'attore che impersona il dr.Ricardi, la cui recitazione è piuttosto credibile e convincente. 

Il migliore personaggio del film

Commenti

  1. Risposte
    1. La gente inizia a soffrire per la quarantena.
      Secondo me l'Italia deve riaprire con cautela, tranne le quattro regioni più colpite e la Provincia di Pesaro.

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  2. Non ho memoria di questo film, ricordo molto bene Contagion.
    Sereno giorno.

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    1. Contagion è molto più realistico! La seconda parte di questo film secondo me viaggia più sui binari dell'inverosimile :D

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  3. Io non vedevo questi film prima e certamente non li guarderei in questo momento :D

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    1. Questo lo vidi all'epoca, mi incuriosì.
      In generale sì, da film come Contagion mi tengo alla larga :D

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  4. Ma si trova in giro?
    Non ne sapevo niente.
    Non credo che guardare film di questo filone aiuti l’umore ..😀 però se ci recitava Zequila ..ahaha!!!

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    1. La prima mezz'ora è inquietante. In tutto. Poi il film sfocia in un normale zombie film, senza sbudellamenti. Non se sia ancora reperibile..all'epoca ebbe un discreto successo nell'home video.

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  5. Mette ansia questo film? Figurati che da quando c'è il vairus, ho già rivisto due volte un documentario sulla peste nera 😝
    Il cacciatore di contagiati 😅
    Ma che è 'sta cosa del morso? Svolta ridicola per una cosa che sembrava seria...

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    1. Il cacciatore di contagiati mi piace come definizione..
      Forse non ho ben capito io, ma è palese che il dottore visiti la ragazza senza precauzioni e che questa si sia infettata con un morso (viene detto esplicitamente).

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  6. Adesso diranno che anche questo film era una profezia come quella contenuta nel libro della medium inglese? 😅

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    1. All'inizio in effetti sembra davvero una profezia. Poi il film prende un'altra piega :D

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  7. Ma lol che trashata.
    Odio quando se ne escono con poveracciate tipo appunto il foglio stampato... Fingere una targhetta, petaltro, non costa niente.
    Locatelli non fa le cose per bene...
    P.s. odio lo zombi, figurati...

    Moz-

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    1. davvero, quel foglio stampato è una trashata pazzesca. Ha sgretolato il film...

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