Lo scopone scientifico: la partita a carte dove perdono tutti


Film del 1972 diretto da Luigi Comencini, "Lo scopone scientifico" inscena una lunga serie di partite a carte tra due coppie agli antipodi: una miliardaria americana (Bette Davis) e il suo segretario ed ex amante George (Joseph Cotten) da una parte, due romani di modeste condizioni economiche dall'altra, Peppino (Alberto Sordi) e Antonia (Silvana Mangano). L'anziana miliardaria, sempre in viaggio per curare i propri affari, ha infatti il vizio del gioco e in ogni parte del mondo ha una coppia fissa di sfidanti. In Italia, nella sua gigantesca villa romana che sovrasta una povera borgata, ospita Antonia e Peppino; la prima è un'abilissima giocatrice di Scopone Scientifico, il secondo invece si dimostra meno scafato. Inizialmente la miliardaria sembra semplicemente essere una ricca signora sola, che cerca compagnia nelle partite a carte; non a caso è lei a fornire il budget, per la partita, alla coppia di romani, che versa in stato di semi-indigenza. In pratica solo lei si assume, all'apparenza, il rischio di perdere: gli avversari, al massimo, possono portare a casa un ricco bottino. Ma non sarà così.

Antonia e Peppino

Ne "Lo Scopone scientifico" è evidente che il tema principale sia la sfida tra poveri e ricchi. Il film è ambientato a inizio anni '70, ma potrebbe essere anche collocato dieci anni prima o dieci anni dopo: non c'è traccia infatti della forte tensione politica dell'epoca post Sessantotto. Pur dubitando delle effettive capacità di Antonia e Peppino (soprattutto di quest'ultimo), lo spettatore ovviamente tifa per i poveri, affinché possano trovare il riscatto e magari contribuire anche alla rinascita di tutta la borgata. Quando però, nella drammatica parte finale, Peppino viene sostituito da Righetto (un superlativo Domenico Modugno), giocatore (e baro) di professione,  ma il risultato rimane lo stesso, viene svelata la verità: l'anziana è una donna spietata e a sua volta un baro. Lo stesso George infatti aveva messo in guardia la coppia di romani sull'avarizia della sua ex amante: lei forniva il milione di lire per iniziare la partita, ma chiaramente se lo riprendeva, condannando gli avversari a un'eterna sconfitta. Peppino e Antonia sono i grandi sconfitti, in tutti i sensi. Perdono i loro soldi, perché colpiti da febbre del gioco; vogliono prolungare le partite, dopo aver perso i soldi concessi loro dalla miliardaria, per questo mettono in gioco i pochi risparmi. In realtà le condizioni di salute dell'anziana potrebbero permettere ai romani di tornare a casa con un bottino piuttosto notevole; ma un po' per cupidigia, un po' per questa malattia incurabile che è il gioco, continuano a giocare, fino a perdere tutto. E' la stessa Antonia, la parte razionale della coppia, a costringere il marito a rimanere al tavolo da gioco. Una scelta sciagurata, come sciagurati sono gli altri abitanti della borgata, in particolare il professore (Mario Carotenuto), che conduce tutti alla rovina, facendo inseguire un'utopia di ricchezza impossibile. Gli stessi Antonia e Peppino violentano la propria dignità sottomettendosi alla miliardaria, facendosi incantare dalla sua ricchezza, a prescindere dal sogno di impossessarsene, invece di umiliarla, lasciandola alla sua solitudine.

Nel cast anche Dalila di Lazzaro nei panni dell'infermiera

Poveri e ricchi quindi sono due facce della stessa medaglia: persone caratterizzate soprattutto da una forte forma di infantilismo, al quale fa da contraltare la maturità dei bambini, nella fattispecie i quattro figli (il quinto è ancora un infante) di Peppino e Antonia, che si adoperano in piccoli lavoretti per guadagnare qualche spicciolo. Tra essi la più matura è la primogenita Cleopatra, che invita i propri fratelli a lavorare, la sera della partita, senza farsi incantare da sogni di ricchezza, pensando a un guadagno risibile, ma certo, quello garantito dalla preparazione dalle corone di fiori per i funerali. Cleopatra è la vera vincitrice di questa storia. Alla fine del film consegna alla miliardaria una piccola torta imbevuta di veleno per topi. Il destino dell'anziana è segnato: sopravvissuta a diversi malori, esalerà il suo ultimo respiro mangiando quella torta che era stato un dono particolarmente simbolico; all'apparenza infatti era un vero gesto di condivisione e generosità, non il gesto di genuflessione di poveri incantati dall'aura di ricchezza del loro interlocutore. La miliardaria muore come un topo di fogna, avvelenata, e Cleopatra prende alla lettera la battuta del professore: "Per portare via tutto alla vecchia, bisognerebbe eliminarla fisicamente". Era ovviamente una battuta, perché  il professore coltivava il sogno di riscatto della borgata attraverso la vittoria di Antonia e Peppino allo Scopone scientifico, mentre la morte dell'anziana non avrebbe portato alcuna ricchezza. Cleopatra, con il cinismo di un adulto, vuole semplicemente che la miliardaria perda tutto - la vita e conseguentemente tutti i suoi averi - vendicando così le continue umiliazioni subite dai genitori.

Cleopatra nella scena finale

Commenti

  1. Classico della commedia all'italiana. I protagonisti sono di spessore , ma Comencini non è un grande, certamente non all'altezza di di Risi e Scola.
    In ogni caso la tua è un'ottima recensione. L'ho visto tanto tempo fa e sicuramente non avevo capito tutte quelle cose che tu sei riuscito a vedere.

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    1. Ciao Gus, grazie anzitutto. Mi fa piacere aver analizzato al meglio questa pellicola, un classico, ma - sono d'accordo con il tuo giudizio - non un capolavoro.
      Di Comencini mi sono piaciuti maggiormente "il gatto" e - soprattutto - "Voltati Eugenio", che non è una commedia.

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    2. Parlerò di entrambi i film, "Il gatto" e "Voltati Eugenio"!

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  2. Io di Comencini ricordo il suo Pinocchio, ha segnato un'epoca :D Comunque questo è indubbiamente un classico della commedia (amara) all'italiana. Dicono che Sordi si rifiutasse di parlare in inglese con Bette Davis, pur sapendolo parlare benissimo, con grande disappunto della diva

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    1. Infatti il Pinocchio, Voltati Eugenio e Lo Scopone Scientifico hanno un punto in comune: il ruolo dei bambini.
      Avevo letto anche io di quell'aneddoto. Dico solo: grande Sordi! Poi visto che il personaggio della Davis è una stronza, ha fatto benissimo :D

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  3. Il miglior film della Commedia all'italiana è "Il sorpasso" di Dino Risi.
    Segue a rota, "C'eravamo tanto amati di Ettore Scola".
    Per me il migliore di Monicelli è "I soliti ignoti".

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    1. Io di Monicelli amo Amici Miei.
      Ma nulla da eccepire sui titoli citati. Classici senza tempo!

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    2. Il capolavoro italiano I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli, con Vittorio Gassman, Totò, Marcello Mastroianni, Mimmo Carotenuto e Claudia Cardinale ha ispirato due remake statunitensi. Crackers (1980) diretto da Louis Malle che vede come protagonisti Donald Sutherland e Sean Penn. Welcome to Collinwood (2002) dei fratelli Russo con George Clooney e William H. Macy. Entrambi divertenti, ma non al pari dell’originale.
      Sere fa ho visto su Sky "Crackers" ma non è bello come l'originale.

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    3. Inevitabile che al confronto perdano. Io ho visto un film italiano del 1977 che è ispirato ai soliti ignoti. Ovviamente è una commedia divertente, ma nulla di paragonabile a quello di Monicelli.
      In comune c'è solo la partecipazione di un attore, Carlo Pisacane, un caratterista molto abile.

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    4. Anche Operazione San Gennaro, con Manfredi e Totò è chiaramente ispirato ai Soliti ignoti, ed è pure divertente dai

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  4. Bello, anche se con Sordi vai sempre sul sicuro.
    Non lo ricordo e infatti ho saltato un po' qua e là per evitare spoiler.
    Molto interessante il personaggio di Cleopatra.

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    1. Sto riguardando un po' di film anche con Albertone nostro :D.
      Ovviametne recensirò tutto!

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    1. Non è un "immortale" come altri titoli citati, ma è una commedia "cult".

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  6. Non ho visto il film, ma mi hai ricordato che anni fa giocavo spesso a scopone scientifico su un sito di carte. Vincevo quasi sempre ma, onestamente, non ricordo nemmeno mezza regola.
    Preferisco il burraco (o canasta) e la briscola.
    P.S. E basta con sta Dalila Di Lazzaro. C'hai proprio la fissa!

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    1. ahahh appena ho letto il tuo commento stavo per dire "insegnami a giocare".
      Anche perché mio padre è senza bar e carte da tre mesi, vorrei fare qualche partita con lui ogni tanto.
      P.S. <3 sto guardando tutta la sua filmografia

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    2. E a tuo padre piace lo scopone scientifico?
      O tu non sai giocare nemmeno a briscola? Gravissimo. Gravissimo.
      Anche mio marito non sa giocare a carte. Che palle.
      Insegnerò a Lorenzo a farlo e organizzeremo un sacco di bische clandestine, come facevo con papà e con mio fratello. :))
      P.S. Tutta la filmografia significa che la vedremo qui ancora a lungo? Che culo.

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    3. Gioca a briscola mio padre. Bene, a quello può darmi insegnamenti :D.
      P.S. Quasi tutta. Ci sono film introvabili, come purtroppo Stark System che aveva una frase stuzzicante.

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    4. Infatti chiedevo se tu sapessi giocare a briscola. Non avevo dubbi che tuo padre fosse un maestro.

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    5. Mio padre è un discreto giocatore, ma è un po' distratto :D

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    6. Significa che il mio lo avrebbe spennato, allora, perché era un baro professionista.
      Spennava gli avversari e a fine giocata restituiva gli spiccioli che avevano scommesso, confessando i brogli e invitandoli ad essere più attenti.
      Io, invece, non potrei barare nemmeno sotto tortura, ma ciononostante vinco spesso.

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    7. ahahha grandissimo! Chissà. Tuo padre avrebbe potuto spennare la cattivissima miliardaria americana del film.

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    8. Considerando che era innamorato della Di Lazzaro, credo che avrebbe preferito spogliare l'infermiera. Ahahahah
      Basta. Non divaghiamo. :P

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    9. ahahah, buon gusto tuo padre :P, come già detto in altro post

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  7. Amo le opere dove i poveri non sono vincenti, anzi... vengono descritti meschinamente, come gente debole e piena di vizi. Idem, anche la miliardaria è povera, di carità e di spirito.
    Ognuno fa la fine che merita.

    Moz-

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    1. Giusto: sono tutti poveri d'animo. La coppia di romani avrebbe potuto tornare a casa con le tasche piene e cambiare la propria vita.

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  8. Avevo commentato ma anche stavolta il mio commento non c'è :( inizio a pensare che vadano a finire nella cartella spam, chissà perché.

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    1. nuuu mi dispiace, è già il secondo :( eppure lo spam è vuoto!

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  9. Ah, eccolo qua! Come ti dicevo da me non lo conoscevo. Bell'articolo, complimenti!

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  10. Cosa mi hai fatto ricordare ... *_* Lo guardavo con nonno. Adorava Alberto.
    Io sono brava a Briscola. Tutto il resto, disconosco.

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    1. Bel ricordo allora...E a questo punto vorrei fare una partita a briscola con te, Claudia e un quarto giocatore.
      Uomo e donna contro uomo e donna, altrimenti voi due insieme ci spennereste :D

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