Il padrone e l'operaio: il ricco triste e il povero felice nel film di Steno


Le vicende del film"Il padrone e l'operaio" (1975), diretto da Steno, ruotano attorno a due personaggi: Gianluca "Giangi" Tosi (Renato Pozzetto), dirigente di una fabbrica di rubinetti, e uno dei suoi dipendenti, Luigi Carminati (Teo Teocoli). Il "Giangi" convive con problemi gastrici e blocchi sessuali, provocati dal forte stress derivante dal suo ruolo di alta responsabilità e dalla pressione esercitata dal suocero, comproprietario dell'azienda. La sua impotenza scontenta sia la moglie, che l'amante. Al contrario Luigi ha una vita sessuale attivissima: è un infaticabile conquistatore di cuori femminili. L'operaio diventa un'ossessione per Gianluca, che finisce per invidiarne l'appetito sessuale, ma anche quello..a tavola: la scena in cui spia il sottoposto, tramite le telecamere, mentre è intento a divorare un piatto di pasta e fagioli in mensa, è uno dei momenti più divertenti del film. L'industriale infatti è costretto, nonostante la ricchezza, a pranzare con latte e Plasmon, a causa della sua gastrite.

Teo Teocoli con Loredana Berté

"Il padrone e l'operaio" è quindi un film che riprende un tema non nuovissimo, quello della contrapposizione tra il ricco infelice e il povero felice; lo fa però sfruttando un Renato Pozzetto in grande spolvero, nella dialettica e nelle battute surreali ("E' una sindacalista panamense", si giustifica quando viene sorpreso in compagnia di un'amante, dal custode della fabbrica), e un Teo Teocoli perfetto nella parte, autentico mattatore dei primi minuti del film (degni di nota la casa, l'auto e il muletto tappezzati di foto di donne nude e il sapone a forma di chiappe femminile). La convivenza tra il padrone e l'operaio mi ha ricordato in certi passaggi un celebre film degli anni '90 con Pozzetto, "Ricky e Barabba", anche se in quel caso l'inversione dei ruoli (il barbone divenuto ricco e il ricco divenuto barbone) è totale e molto più efficace.

Pozzetto cita Fantozzi?

Diverte Pozzetto quando si veste da "proletario" (il suo abbigliamento richiama quello dell'impiegato di Paolo Villaggio, Fantozzi) per fare conquiste in balera, meno Teocoli nella scena dello yacht; anche se è piuttosto divertente la reazione della moglie del Tosi, quando si rende conto di avere davanti quel Luigi Caminati, il cui nome e le grandi doti di amatore erano state svelate nel sonno dall'industriale. Il finale non è probabilmente in linea con lo spirito del film; si risolve infatti il secondo dualismo, quello più "nascosto", tra l'imprenditore e il suocero; tuttavia non si può dire che il Tosi fosse un stinco di santo, considerato il suo scarso rispetto per gli operai. La lotta di classe, la contrapposizione fra padrone e operaio (e i relativi intenti satirici) tendono così inevitabilmente a rimanere sullo sfondo, lasciando spazio alle traversie sentimentali del padrone. Ma nel complesso è un film divertente, da rivedere.


Gianluca sogna di evirare Luigi: una delle parti più divertenti del film

Commenti

  1. E' un film che ho visto. Abbastanza gradevole.

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    1. Più che gradevole. Non il meglio, di Steno e della commedia italiana.

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  2. Pozzetto mi fa ridere anche solo perché biondo :D comunque storia interessante e certamente divertente.
    Ma Teo Teocoli che fine ha fatto?

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    1. Ah guarda, Pozzetto fa ridere anche solo per come si muove. In Culo e camicia è eccezionale. C'è una scena fantozziana che però non è fatta alla Fantozzi, ma alla Pozzetto: spettacolare.
      Teo Teocoli mi sa che si gode "la pensione", facendo delle ospitate televisive.
      Per me è un grande.
      Nel cinema non ha avuto molto fortuna, ma questo film e "L'Italia si è rotta" sono due cult ai quali ha contribuito alla grande.

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    2. Teocoli è bravissimo, il problema a quanto pare è che abbia un caratteraccio. Cosa che lo ha fatto litigare con parecchie persone nell'ambiente. Anni fa quando era sotto contratto Rai (il periodo delle ospitate da Fazio per intenderci) era in procinto di realizzare un suo programma personale però finì per prendersela con la dirigenza dell'azienda, non volle confermare il contratto e se ne andò. Proprio a causa del caratteraccio lui stesso ha ammesso di essersela passata male per anni. A fine degli anni 80 fu uno dei momenti peggiori, poi Teocoli disse che lo "salvarono" Zuzzurro & Gaspare (che lui aveva sempre trattato male) offrendogli di lavorare su "Emilio". Da allora Teocoli tornò in auge.

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    3. Grazie per la spiegazione Nick! In effetti Teocoli litigò anche con la Gialappa's Band negli anni '90, al culmine del successo di Mai Dire Gol. Ma trovò "rifugio" da Fazio, a Quelli che il calcio.

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    4. Grazie ad entrambi per aver soddisfatto la mia curiosità :)

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  3. non ho visto il film ed è da almeno una settimana che i giornali titolano con "Gli 80 anni di Renato Pozzetto".
    Non avevo mai cliccato nessuna di queste notizie, perché non amo particolarmente lui (ad eccezione che ne "Il ragazzo di campagna"), né il genere.
    Comunque, buon compleanno Renato.

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    1. Stasera devi guardare con Lorenzo il ragazzo di campagna :D

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  4. Ma quanti ne ha fatti?! Mi manca pure questo...
    Auguri comunque a Pozzetto: a 80 anni gli si perdona pure qualche simpatia leghista ;)

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    1. Ne ha fatti tantissimi, io entro la fine dell'anno li guardo tutti 😁. Cmq sulle simpatie leghiste immagino della vecchia Lega, oggi è una cosa diversa...

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  5. Credo che le simpatie leghiste di Pozzetto si siano molto intiepidite, ultimamente va in giro a dire che lui più che leghista era amico di Bossi e Maroni, in quanto ai suoi film apprezzo molto la sua fase iniziale, quella di "Oh Serafina" per intenderci, un po meno quella dei film commerciali. Però rimane un grande.

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    1. Oh Serafina è un film bellissimo. Anche tra i film commerciali però ci sono delle chicche, come "Culo e camicia" 😊

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  6. Intanto auguri ancora ai grande Renato per i suoi 80 anni..questo film dei suoi assolutamente non l'ho mai visto, e li ho visti quasi tutti! : ) Appena hai detto la trama ho subito pensato anch'io a Ricky e Barabba, infatti l'hai citato subito dopo, anche se là, almeno all'inizio, doveva interpretare il barbone ma poi De Sica e lui optarono per dei ruoli più "scontati"

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    1. Per fortuna che in Ricky e Barabba fecero la scelta più logica...avrebbero ammazzato quel film! :D

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