Ferie d'agosto: l'insoddisfazione è di destra ed è di sinistra


Uscito nei cinema nel 1996, "Ferie d'agosto" di Paolo Virzì viene etichettato come un film che mette in contrapposizione destra e sinistra. Un'etichetta troppo approssimativa, che non rende giustizia a un film fortemente introspettivo.

Silvio Orlando e Antonella Ponziani

Certo, i tempi d'oro della commedia italiana sono un lontano ricordo: non c'è più l'intento di fare (feroce) satira sulla società italiana, spesso rendendo caricaturali i personaggi; ci si sofferma maggiormente su personaggi che poi rispecchiano il carattere dell'italiano medio, o meglio, degli "italiani medi". Il film si basa, in superficie, sulla contrapposizione destra e sinistra (come diceva Gaber, una contrapposizione oramai desueta), o meglio su quella tra radical chic progressisti e quelli che noi, in Romagna, chiamiamo "Pidocchi arricchiti", o che a Roma chiamano burini. Virzì mantiene una certa equidistanza, non vuole elogiare i primi a scapito degli altri o viceversa. Ma ciò che più conta, ciò che è l'essenza del film, sono le dinamiche che si creano tra le persone, che al di là delle facili etichette sono ognuna diversa dall'altra, con le proprie fragilità.

Ennio Fantastichini e Piero Natoli

"Ferie d'agosto" è indubbiamente un film ferocemente pessimista: emerge un ritratto infelice di ogni uomo e di ogni donna, l'insoddisfazione per le proprie scelte, l'impossibilità di colmare i propri desideri (non a caso una delle scene più intense è quella in cui, davanti alle stelle cadenti, ognuno recita i propri desideri). E su quest'ultimo tema, è evidente che cada nel vuoto l'invito ai villeggianti del maresciallo interpretato da Rocco Papaleo: "Ma godetevi la vacanza". Tipico dell'insoddisfazione dell'uomo non pensare a ciò che si ha e goderselo, quanto soffermarsi su quello che manca. Ed è palese che non ci sia una "ricetta" per placare l'insoddisfazione. C'è chi ad esempio desidera tornare ai 18 anni (Marisa, interpretata da Sabrina Ferilli) e uscire dai canoni di una triste storia coniugale; ma c'è chi invece (Roberto, Gigio Alberti) vorrebbe solo la normalità di una compagna e di un lavoro: quella normalità che darebbe insoddisfazione ad altri. E a proposito delle infelici storie coniugali, quella tra Marisa e Marcello (Piero Natoli) è l'esempio che non sempre c'è un colpevole, quanto semplicemente due diversi punti di vista.

Rocco Papaleo

Sabrina Ferilli e Gigio Alberti

"Ferie d'agosto" è uno dei film più iconici non solo della produzione di Virzì, ma di tutti gli anni '90. Da riscoprire, anche per una cast ricchissimo e curato in ogni personaggio, anche in quelli "minori": dal già citato Papaleo alla simpaticissima anziana Evelina Gori (la signora Gina), fino a Mario Scarpetta, già protagonista del bellissimo "L'Italia si è rotta" di Steno.

Evelina Gori

Mario Scarpetta

Commenti

  1. A me Virzì piace. Nel film emerge una chiara infelicità di fondo, alla Moretti.
    La scelta destra/sinistra è manichea perché fatta di opinioni e non di vita reale.
    Due persone che conducono lo stesso tipo di vita, pur dichiarandosi opposti come scelte politiche, in effetti non lo sono.
    Il ricco che dice di essere di sinistra e va in ferie in un albergo a 5 stelle è politicamente identico con l'altro ricco che trova nell'albergo e dice di essere di destra.
    Per questo la politica è destinata a finire, mentre le contrapposizioni nasceranno solo sui programmi.
    Ho fatto un po' "casino" , mi scuso ,ma non so fare di meglio.

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    1. No invece è chiarissimo il tuo commento! Hai ragione. A volte la contrapposizione tra destra e sinistra è tutta "aria". Fino a qualche anno fa ho sempre pensato che persone rivali accanite in parlamento fossero invece a braccetto nella vita reale. Proprio perché con lo stesso identico stile di vita. Adesso è un po' cambiata la questione, ma c'è anche da dire che la distinzione tra destra e sinistra è stata affossata.

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  2. Non male come film, un classico da rivedere.
    Sereno giorno.

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    1. Un bel film. Gus ha detto bene: il succo è la chiara infelicità di fondo che ne emerge.

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  3. Non mi ha mai fatto impazzire quel film, l'ho sempre trovato colmo di ridondanti eccessi, "didascalico" come fa trend sottolineare adesso.. oramai, del resto.. destra e sinistra sono di un promiscuo incredibile

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    1. Il cinema italiano anni '70 era molto caricaturale, quello di questo periodo è vero, è "platerale" oserei dire (certi comportamenti dei personaggi di questo film vanno un po' oltre la realtà). Però è un buonissimo film, secondo me, da rivedere con attenzione, perché alla prima visione non si coglie tutto..

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  4. Mi piace questo film, l'ho sempre guardato volentieri. Anche se l'insoddisfazione di fondo di ciascun essere umano rappresentato, un po' mi appesantiva il tutto. Mi fa pensare che non vi sia proprio via d'uscita, che qualunque vita si faccia, ci si sentirà sempre un pizzico incompleti.
    Ti dissi che amo i film in cui ci sia di sfondo il mare, ma preferisco quelli più allegri e spensierati. Resta comunque un bel film e se capita lo riguardo con piacere.

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    1. Infatti sta a noi cercare di vedere cosa abbiamo e non cosa ci manca, per essere più felici. "Godetevi la vacanza", appunto, "godetevi ciò che avete" :)

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  5. Non ho mai visto questo film, ma colgo l'occasione per spendere due parole su Silvio Orlando, attore che apprezzo molto e che dimostra che il talento nel cinema non è necessariamente direttamente proporzionale alla bellezza.

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    1. Orlando ha una recitazione molto sopra le righe, ma è indubbiamente uno dei migliori attori italiani

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  6. Un film che all'epoca mi mise addosso una tristezza incredibile (e il termine che usi tu, "pessimista", calza a pennello).

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    1. Io lo vidi da ragazzino e mi lasciò perplesso..
      Non ne capii il senso, non mi faceva ridere.
      Da adulto invece l'ho apprezzato e non poco.

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