Poetando: Chiaroscuri e passi (di C. D'Aleo)



Chiaroscuri


Certe notti ti sfiorano

 

Stremato

t’abbandoni al silenzio

 

Si fa tardi

 

La luna t’accoglie

 

Lampi

riecheggiano

sordi

tra le grotte

dell’anima

 

 

Un volto

il suo

fa man bassa

di te

 

Il buio sa di

prigione

 

Scandisce sentimenti

rimasti in attesa

 

All'albeggiar dei ricordi

non rimane più nulla

 

Torni sui tuoi passi

ebbro di lei

 

CD

 

Passi

 

Chiediti se ancora

esisto

tra i rottami sparsi

del mio vissuto

in te

 

Muoviti

 

Scuotiti

 

Gocce di speranza

irrorano

 

Un bacio s’adagia

su labbra umide

 

Il mio percorso

lievita lento

 

Verso te

non invano

 

Poco per volta

ti prego

chiediti

 

 

 

Al ridestar di quei

momenti

che di noi furono

essenza


CD


Commenti

  1. Sembrano quasi antitetiche, pur supponendo che il tema sia lo stesso, e il soggetto anche :)

    Moz-

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    1. Beh, direi che comunque c'è assenza di lei: quell'ebbro di lei è forse una sensazione derivante dal ricordo del passato?

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  2. Chiaroscuri mi è piaciuta molto, è uno scenario che credo abbia avvolto allo stesso modo molti di noi. La notte è la cornice perfetta per incasellare certi pensieri. Bravo Claudio, come sempre.

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  3. A mio personalissimo avviso, Claudio, quando non ti incarti in rime forzate, le tue liriche guadagnano in ariosità e sentimento, come sguinzagliate, in questo caso alla ricerca di un amore tormentato, ma che può ancora palpitare...

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  4. Lampi

    riecheggiano

    sordi

    tra le grotte

    dell’anima


    Ho trovato questo passo di una bellezza indescrivibile...

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    1. Chiaroscuri è bellissima...

      Scandisce sentimenti
      rimasti in attesa

      Quante volte i miei sentimenti sono rimasti in attesa..

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  5. Ragazzi, come sempre Vi ringrazio per l'attenzione che mi prestate e per le belle parole. Anche per le critiche, come nel caso di Franco, critiche che condivido e che hanno fatto sorgere in me il dubbio amletico dell'impostazione poetica: "rima o non rima? Questo è il dilemma". E' un dubbio che ho sempre avuto. Un dubbio che ho tuttora. Non sono io a decidere ma la mia sensibilità. In realtà la rima, che pure amo, è come la punteggiatura: talvolta circoscrive, limita nell'impostazione "alchemica" dei versi; appare una "gabbia" tanto quanto la punteggiatura. I miei versi non possono essere nè rinchiusi nè circoscritti. Vanno lasciati liberi di volteggiare in qualunque spazio possa essere bastevole per la loro corretta divulgazione. Nascono dai "processi" del cuore e ne seguono il battito, il fuoriuscire dai cassetti dell'anima pronti a posarsi sulla "leva" del momento, sull'ispirazione poetica vissuta e su quelle emozioni. L'impeto creativo del pittore vale quello del poeta. Entrambi dipingono. Entrambi puntano dritti al cuore della gente per dar forza ai sogni. L'uno col pennello, l'altro con la penna . Amo la rima e ho scritto diverse poesie in rima. Ma amo anche l'impostazione libera, quella che si regge sulle alchimie del momento e che non poche volte ti prende quando ti fermi ad osservare quel tramonto, quelle rondini che disegnano voli pindarici tra le nuvole bagnate dall'azzurro del cielo, quando le labbra di due innamorati si incontrano e decidono di accasarsi nello stesso desiderio, tra i sogni e le speranze di entrambi. E' questa la vita ed è questo che dalla vita bisognerebbe assorbire. Scrivere è come aprire una porta dentro di noi per ripararsi dalle intemperie del tempo. Ognuno di noi dovrebbe farlo per trovare la pace interiore che spesso manca. Detto questo non è il poeta a decidere tra rima o non rima. Sono i sentimenti che lo orientano, è ciò che la natura gli trasmette che lo spinge tra una scelta e l'altra. Grazie Franco per i tuoi interventi e grazie a Voi tutti per la gentilezza e la compostezza delle Vostre riflessioni.

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    1. "Scrivere è come aprire una porta dentro di noi per ripararsi dalle intemperie del tempo".

      Hai proprio ragione, amico mio...grazie di cuore!

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  6. @Claudio

    Sento che le "critiche" riescono a sprigionare maggiormente il tuo dono ... è come assistere al momento in cui da una poesia se ne propagano altre sotto i nostri occhi ,simili a farfalle che svolazzano dentro i nostri cuori ...

    Un grazie a te e a Riky ovviamente

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    1. Sento che le "critiche" riescono a sprigionare maggiormente il tuo dono

      E' bella sia la sincerità di Franco che l'assoluta calma di Claudio nello spiegare le sue ragioni. Mi fa molto piacere che questo confronto si sia sviluppato qui!

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  7. "Anonimo" grazie infinite per le belle e toccanti parole che apprezzo moltissimo. Il vero dono sono i Vostri commenti e la pazienza con la quale mi seguite e sopportate, il mitico Riky compreso. Amo le critiche perchè solo con esse puoi crescere e migliorare te stesso. Grazie a Voi tutti.

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