La Poliziotta: il film di Steno satira contro maschilismo e soprattutto corruzione della politica


Una brillante satira sull'Italia degli anni '70 è "La poliziotta", film diretto da Steno del 1974. Mariangela Melato interpreta Gianna, donna dal carattere forte, affascinata dal personaggio di Giovanna D'Arco (cambierà il proprio nome proprio in Giovanna in suo onore), che diventa vigilessa con il massimo dei voti. Mossa da una grande volontà di emancipazione, si scontrerà con il mondo della politica, caratterizzato da corruzione, ricorso alle spintarelle e clientelismi. L'epilogo della storia sarà piuttosto amaro: un "rogo" simbolico al quale sarà condannata la protagonista, un confinamento inevitabile per chi ha provato a lottare dall'interno contro i meccanismi di una politica corrotta, ancor prima che con il maschilismo dell'epoca. 

Gianfranco Barra e Mariangela Melato

"La poliziotta" esalta quindi l'abilità di Steno di fare satira sui vizi della società italiana degli anni '70 (e purtroppo ancora attuali..), attraverso personaggi mai esageratamente caricaturali e ben interpretati da un cast ricco, che annovera ottimi caratteristi quali Mario Carotenuto, Alberto Lionello, Gianfranco Barra; ci sono anche, in due piccole parti (entrambi sono doppiati), Umberto Smaila e Alvaro Vitali.

Alvaro Vitali e Mario Carotenuto

Quest'ultimo è un vigile inetto e raccomandato, in quanto nipote di un Cardinale: probabilmente la miglior interpretazione della carriera di Vitali (anche per la brevità della sua apparizione). La Melato è impeccabile protagonista. Seducente nella sua fisicità, perfetta nella mimica facciale nell'esprimere prima l'insofferenza, poi l'inflessibilità, infine la rassegnazione. L'insofferenza di Gianna, segretaria di un avvocato, per il maschilismo delle persone che la circondano e che la vedono solamente come un "corpo" e non come donna; l'inflessibilità di Gianna la vigilessa, pronta a punire i comportamenti contrari alla legge, anche se compiuti dal figlio del sindaco o dalle stesse autorità; la rassegnazione di Gianna, quando si rende conto di essere come Don Chisciotte, in lotta con i mulini a vento.

Gianna e il Pretore Patané

Sarebbe anche sola, se non avesse vicino, in questa sua "battaglia", il pretore Ruggero Patané, magistralmente interpretato da Orazio Orlando, la cui onestà è il riflesso di quella della vigilessa, della quale è innamorato. A dimostrazione che non è un problema di uomo contro donna, quanto di onesti contro disonesti. E a proposito di amore, tra i personaggi principali c'è Claudio (il sempre bravo Renato Pozzetto), il fidanzato di Gianna nella prima parte del film. Perfetta "maschera" del piccolo imprenditore della media borghesia, ruffiano, arrogante, superficiale e maschilista.

Un gigantesco Renato Pozzetto nei panni di Claudio


"La poliziotta" quindi parte con una riflessione sul ruolo della donna all'interno del mondo lavorativo, finendo poi per mettere a nudo la mala-politica, l'insieme di compromessi e favori reciproci che legano chi detiene il potere nelle piccole realtà, persone sostanzialmente mediocri."La poliziotta" è un film quindi che regala risate amare, pur non prestandosi a battute "facili" e senza scadere nel volgare. Bizzarro che "La poliziotta" abbia poi ispirato un ciclo di film, interpretato da Edwige Fenech, annoverato nel filone della commedia sexy all'italiana. Il film di Steno non ha assolutamente nulla a che vedere con quel genere, ma si inserisce a pieno titolo nei "cult" della commedia all'italiana.

Commenti

  1. Comunque di Vitali difenderò sempre Pierino contro tutti.. checchesenedica.. ;)

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    1. eheh :),
      io invece non lo sopporto, a Vitali, in tutte le salse.

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  2. Non l'ho visto, ma leggendo la trama di questo film si nota come, purtroppo, nulla sia cambiato dagli anni Settanta ad oggi, in quanto a maschilismo, meritocrazia inesistente, ecc.

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    1. Steno è stato un grande, ha saputo descrivere vizi (tanti) e virtù (poco) della società italiana. Molti spunti sono attuali ancora oggi.

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  3. Attualmente il maschilismo è feroce.

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    1. Sì, perché ogni fazione di pensiero oggi "estremizza" il proprio pensiero.

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  4. mai visto ed il motivo è la tua chiosa finale: pensavo fosse solamente il capostipite della serie con la Fenech!

    Su Barra, una curiosità: nello stesso periodo è di nuovo lo sbirro nel capolavoro "Mimì metallurgico ferito nell'onore" con la Melato e un meraviglioso Giancarlo Giannini (personalmente lo trovo anche migliore del più strombazzato "Travolti da un insolito destino..." dello stesso terzetto Giannini-Melato-Werthmuller)

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    1. Infatti anche io pensavo fosse un film su quello stile.
      Ebbene, è tutt'altra cosa :D
      Condivido la tua valutazione sugli altri due film.
      "Travolti da un insolito destino" mai sopportato.

      Di Giannini ho recensito questo film cult

      https://caffediriky.blogspot.com/2020/05/il-bestione-il-film-con-giancarlo.html

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    2. Ma non c'azzecca niente con la serie della Fenech, se non che in entrambi la protagonista è una polizziotta.

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    3. ciao pavlik, esattamente!
      Infatti quando l'ho visto la prima volta temevo fosse un film di quel tenore, anche se la presenza di Steno avrebbe dovuto rassicurarmi subito.

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  5. Ho qualche reminiscenza di questo film, dunque devo averlo visto per forza.
    Lei bellissima, che occhi ammalianti.

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    1. Forse era trasmesso da Rete 4, negli anni '90.
      La Melato è molto bella e brava, in questo film, decisamente.

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