Tre tigri contro tre tigri: il film che diverte e "graffia"


Film del 1977 diretto da Steno e Sergio Corbucci, "Tre tigri contro tre tigri" è diviso in tre episodi. Protagonista del primo è Renato Pozzetto, nei panni di Don Cimbolano, parrocco di un paesello di campagna inviso ai suoi compaesani, tutti ferventi comunisti, costretto a ospitare in canonica per qualche giorno "il rivale" Joe Martini (Cochi Ponzoni), un pastore protestante in visita, che al contrario riuscirà ad attirarsi le simpatie di tutti. Nel secondo Oscar Bertoletti (Enrico Montesano) è adescato dalla contessa Lucrezia Marini (Dalila Di Lazzaro) che lo invita alla sua magione per consumare un rapporto sessuale. Ma non tutto sarà come sembra. Il terzo episodio ha per protagonista Paolo Villaggio, nei panni del timoroso avvocato Scorza, terrorizzato da ascensori e mezzi di trasporto, costretto suo malgrado ad accompagnare, come passeggero di un aereo monomotore, una facoltosa cliente dello studio (Anna Mazzamauro) ai ferri corti con il marito, che la tradisce con una giovane amante.

Severino Cicerchia e Artemio il postino e don Cimbolano

Il giardiniere del secondo episodio

L'episodio che ho trovato più divertente è il secondo, grazie a un Montesano ispirato ed efficace nel trasmettere gli stadi d'animo del Bertoletti, oscillante tra i propri desideri sessuali e l'imbarazzo per le situazioni che si trova ad affrontare; intento ad amoreggiare con la contessa, ma disturbato prima da un giardiniere dall'aspetto poco rassicurante, poi dal marito della contessa (un grande Giuseppe Anatrelli, il ragionere Calboni della saga di Fantozzi), stranamente indifferente di fronte ai due amanti, e infine dalla governante, una giovane tedesca. L'episodio ha un duplice colpo di scena che scombinerà le carte in tavola. Bellissima come sempre Dalila Di Lazzaro, anche se un po' sopra le righe in look "tigrato". Il primo episodio, che fa respirare un'atmosfera da "Don Camillo dei poveri", si giova della presenza di un buon Pozzetto, sempre a suo agio nei panni di personaggi stralunati, e di un Massimo Boldi spalla perfetta, nei panni di un postino cafone e impiccione. Cochi, pastore protestante dall'accento italo americano troppo accentuato, "macchia" la sua performance con la lunghissima e ammorbante scena "della resa dei conti" con Pozzetto. Un difetto riscontrato anche nel terzo episodio: allungato eccessivamente, anche se girato con grande mestiere (splendida la scena in cui, con la soggettiva del passeggero Paolo Villaggio, vediamo l'automobile guidata dalla Mazzamauro fare lo slalom nel traffico di città e bruciare i semafori). Villaggio fa il Fantozzi e, come accade in questi frangenti, fuori dal contesto fantozziano il personaggio funziona a tratti. Curioso comunque che in questo caso il suo personaggio provi repulsione per quello interpretato dalla Mazzamauro. Da segnalare, infine, la buona verve di Ferruccio Amendola nei panni dell'addetto alla torre di controllo dell'aeroporto: Amendola, grande doppiatore, lo ricordavo con piacere nei panni del sindaco della città di "Chissà perchè capitano tutti a me" con Bud Spencer. Quando veste i panni dell'attore, sa sempre farsi apprezzare.

Cochi e Renato

Scusi, lei è Fantozzi?

Villaggio e la Mazzamauro in aereo

In definitiva, pur essendo due dei tre episodi tirati un po' per le lunghe, è un film divertente e non privo di sottili "punture" sociali: nel mirino finisco tutti, dall'arretrata comunità rurale del primo episodio alla classe agiata del terzo episodio, ben rappresentata da una moglie cafona e da un marito arrivista e fedifrago.

Commenti

  1. Risposte
    1. Ciao Gus! Sì, questi sono i film comici (non le commedie scarcastiche e amare ovviamente, quello è un genere principale) che mi piacciono assai!

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  2. a me è sempre piaciuto solo il primo episodio, merito di Pozzetto che riesce sempre a portare a casa la pagnotta (la moglie di Cochi è doppiata da Romina Power!). Bella la parabola con il parroco del paesino comunista che diventa l'idolo di tutti perché apparentemente ha "castigato" l'inglese in trasferta xD Gli altri 2 episodi molto sottotono.

    Simile a questo c'è anche "Io tigro, tu tigri, egli tigra" e anche lì si salva solo il segmento di Pozzetto (pieno di trovate assurde tipo la parola d'ordine "Non me la ricordo più!" o la scena alla trattoria semivuota "mmmmh che buono questo minestrone! Peccato che lei è proprio un cretino!" ROTFL )

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    1. aaah dimenticavo: uno dei primi ruoli da doppiatore di Amendola è stato proprio l'addetto alla torre di controllo in "007 - Dalla Russia con amore"

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    2. La recensione di "Io tigro, tu tigri, egli tigra"..arriverà a breve :). Si salva...direi che il segmento di Pozzetto è fantastico :D.

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