"Preghiera in gennaio", ispirata a una poesia francese dei primi novecento, fu scritta da Fabrizio De André il 29 gennaio 1967, a poche ore dal funerale di uno dei suoi più cari amici, il cantautore Luigi Tenco. Morto suicida a 28 anni in un albergo di Sanremo, durante l'edizione del 1967 del noto festival canoro.
"Preghiera in gennaio" è un atto d'accusa verso i benpensanti dell'epoca e anche verso la Chiesa, che consideravano il suicida come un peccatore, destinato quindi all'inferno. Invece, la profonda convinzione del cantautore, il suicida sarà in paradiso, vicino a Dio, perché Dio ama gli ultimi. De Andrè aveva una profonda spiritualità, che condivido: seguiva in pieno le parole del più grande rivoluzionario della storia, Gesù Cristo, colui che stava vicino agli ultimi e ai più deboli. Non abbiamo la certezza dell'esistenza di un mondo ultraterreno, di una seconda vita di gioia e beatitudine: ma di sicuro, in Paradiso, i suicidi non sono esclusi, ma sono accolti e consolati delle loro sofferenze terrene.
"Ascolta la sua voce
RispondiEliminaChe ormai canta nel vento
Dio di misericordia
Vedrai, sarai contento..."
Trovo questi versi particolarmente belli e significativi. L'immagine di un Dio che è prima di tutto misericordia, un Dio che non punisce e affligge, ma perdona e conforta. Un Dio estremamente vicino all'uomo, tanto da provare, come una qualsiasi delle sue creature, contentezza nell'ascoltar quella voce melodiosa cantare nel vento. In quell'uomo che attraversa l'ultimo vecchio ponte ho sempre rivisto anche lo stesso De Andrè.
Esatto, infatti De André ha sempre avuto un profondo rispetto per la spiritualità, per la Chiesa intesa come spirito di carità e amore.
EliminaLui ce l'aveva con i benpensanti .
Il tuo "non abbiamo la certezza" seguito un po' più in là dal "di sicuro", stride un attimo.. certo mille Bertone spaparanzati sul terrazzo del proprio attico, ci danno un'immagine di Chiesa inadeguata e fuori controllo. De André restituisce un'ottica caritatevole e comprensiva, fatta di amore vero. Quell'amore che non può escludere nessuno.
RispondiEliminaCredo che dobbiamo averla questa certezza, invece, Riky caro.
(tipo quando Chala si avvicina al dischetto per l'ultimo rigore...)
Sì, non abbiamo la certezza del paradiso; ma il paradiso, se esiste, di sicuro accoglie anche i suicidi.
EliminaChe poi la stessa Chiesa ha accolto questo principio, successivamente, se non sbaglio.
Sì, ma dove sta la sua autocritica?
RispondiEliminaSi crede perfetto?
Una delle canzoni di "autocritica" di De André "è canzone per l'estate".
EliminaBellissima ("La canzone, lo dico subito, è autocritica, è l’autocritica di una persona che per motivi forse biologici, forse generazionali, si sta imborghesendo”, disse Faber a proposito).
Tieni sempre conto del momento in cui "Preghiera in gennaio" fu scritta.
Soprattutto del momento temporale. Poco dopo il funerale del suo migliore amico.
De Andrè ha sempre avuto un profondo rispetto per la Chiesa, non solo per l'amicizia con Don Gallo.
*un profondo rispetto per gli uomini di Chiesa, meno per i "politicanti" della Chiesa.
EliminaRiky, io mi riferivo alla sua vita. Non mi interessano i suoi rapporti con i preti.
RispondiEliminaAh ok, in senso lato, giusto.
EliminaVale comunque la prima parte della risposta: "Canzone per l'estate", ma anche "Amico fragile" sono due canzoni di autocritica (anche se altri riferimenti sono presenti in altre canzoni come "Parlando del naufragio della London Valour")
Per la chiesa manco il peto sarebbe concesso. La verità è che De André fece bene a realizzare questo pezzo, a parte per la dedica a Tenco, ma qualcuno in quegli anni doveva cominciare ad alzare la voce. Il suicidio è sicuramente un atto di debolezza, ma alcuni individui questa debolezza non riescono proprio ad affrontarla per tutta una serie di piccoli o grandi motivi. Io penso che l'Inferno (se esiste) spetti a coloro che giudicano non conoscendo i problemi degli altri. La condanna al suicidio spetta solo quando questo è usato come escamotage: vedi l'evasore fiscale che perde tutto (no! devi farti la galera).
RispondiElimina"ma qualcuno in quegli anni doveva cominciare ad alzare la voce".
EliminaDe Andrè lo fece, con forza, difendendo e riabilitando "gli ultimi". E non solo. Davvero un grande, Faber.
Adoro De Andrè per come riesce ad abbracciare qualsiasi personalità con una comprensione straordinaria. Oggi si direbbe inclusione e chi ne parla sembra che abbia scoperto l'acqua calda quando uomini come Faber raccontavano gli ultimi, quelli che vivevano a margine con la stessa passione con cui raccontano quello che provano nei confronti di un amico che non c'è più.
RispondiEliminaLa pietà è un cardine della poetica di De Andrè. Questa pietà gli permetteva di approcciarsi al meglio sul tema degli ultimi, che cantava nelle sue splendide poesie.
EliminaEsatto: ha fatto la vera inclusione.
Un brano che non riascoltavo da tempo, e su cui non mi ero mai soffermato troppo.
RispondiEliminaChi si toglie la vita ha più diritto al Paradiso rispetto a chi la vive giudicando, in sostanza...
Moz-
Esatto...De André cantò anche una canzone di Brassens che andava oltre a questo concetto...in paradiso finiscono una prostituta e il suo pappone, rei di un omicidio, perché si pentono sinceramente di quanto fatto.
Elimina"Allora presi dallo sconforto e dal rimpianto del morto,
si inginocchiaron sul poveruomo chiedendogli perdono.
Si inginocchiaron sul poveruomo chiedendogli perdono.
Quando i gendarmi sono entrati piangenti li han trovati
fu qualche lacrima sul viso a dargli il paradiso.
Fu qualche lacrima sul viso a dargli il paradiso.
E quando furono impiccati volarono fra i beati
qualche beghino di questo fatto fu poco soddisfatto.
Qualche beghino di questo fatto fu poco soddisfatto".
Non ricordavo fossero amici, ma del resto conosco poco la biografia di entrambi.
RispondiEliminaUna bella e struggente canzone, che ascolto ora per la prima volta.
Non so se esista un Paradiso, ma credo anche io che i suicidi non ne siano necessariamente esclusi.
I suicidi e le persone che hanno sofferto in vita sono sicuramente quelli in prima fila (se esiste un paradiso, appunto) :)
EliminaMa lo sai che non avevo idea che Tenco fosse morto così giovane? Caspita!
RispondiEliminaComunque, da atea, sono perfettamente d'accordo col pensiero di Faber.
Dio dovrebbe amare coloro che si suicidano persino più degli altri, e concedergli il Paradiso.
Eh sì, peraltro una morte con dei lati oscuri, sembra..
EliminaLe canzoni di Faber sono sempre ricche di significati, nessuno può giudicare la vita di un altro.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Esattamente caro Cav, De André non ha mai simpatizzato per chi si erge a giudice spietato, senza pietà appunto, quando al contrario la pietà è cardine della sua filosofia.
EliminaNon conoscevo questa canzone...un Dio di misericordia, che bello, sembra quasi voglia intercedere per il suo amico.
RispondiEliminaAnch'io credo in un Dio buono e soprattutto giusto, certamente non ha i nostri parametri ipocriti.
L'uomo giudica sempre, ma chi è senza peccato.....
OT: Lo conosci il film "Al di là dei sogni" ?
Bello il tuo pensiero su Dio...non posso che sottoscriverlo.
EliminaLo conosco benissimo, ma non l'ho mai visto, ti dico la verità..
Una delle canzoni preferite di mia moglie, che come ti dicevo l'altro giorno ha una vera e propria passione per Faber.
RispondiEliminaE' una canzone bellissima e struggente.
EliminaÈ un testo profondo e bellissimo di De Andrè e sono contenta ,che tu lo stia ricordando e proponendo attraverso questi post e i suoi testi ...Poi questa è una preghiera in "tema "con il suicidio di Tenco ma è una poesia anche a "tempo", visto che siamo a Gennaio e viviamo un epoca particolare ,dove il senso di " armonia "ci
RispondiEliminasta invitando a tenerci compagnia anche in queste forme...
Onestamente un po' ho sorriso nel vedere certe connessioni tra te e De Andrè che non mi colgono assolutamente di sorpresa specie sotto l'aspetto spirituale e le s/connessioni dei "benpensanti" nel testo stesso e nei commenti conseguenti al post...quasi come se venissimo punti al "tallone":)...
Mi sono piaciuti tutti i commenti su questo post , focalizzati sul paradiso e quel bisogno un po' "taciuto" che il suicida rientri dentro ad esso ,non solo attraverso le parole di De Andrè ma con le proprie parole ,quelle di ognuno che teme per quanto ateo ...o spera o sente che al suicida non possa essere negato il paradiso anche senza credere in Dio ma integrato e accolto sotto una forma più spirituale ...
Fedeli commentatori non sentite un "richiamo "una "connessione"tra quello che voi avete scritto qui e le stesse parole del testo di De Andrè?
"Meglio di lui nessuno
mai ti potrà indicare
gli errori di noi tutti
che puoi e vuoi salvare
Ascolta la sua voce
Che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
Vedrai, sarai contento..
I commenti sono vostri ,non ho chiesto io e nemmeno Riky di scrivere quello che avete sentito di scrivere...Questa è la vera Bellezza! Non trovi anche tu Gus ?:)
Grazie di cuore �� a te "mitico "Riky
L.
@ L.
EliminaCiao L., mi capita ogni tanto in giro di leggere i tuoi commenti, colgo l'occasione per salutarti. Hai una dialettica particolare, un pensiero sempre profondo, non ti offenderai spero se a volte ti paragono un po' al "grillo parlante' di Pinocchio. A volte 'picchi', altre accarezzi, osservi, scruti e commenti.
In certe cose mi assomigli, spesso mi sono ritrovata anch'io a esprimere la bellezza dei commenti altrui e molto spesso la commozione che mi hanno procurato.
Come te credo che Riky, che io non conosco, abbia un quid, quel talento particolare dovuto alla sua personalità e a un suo percorso di vita, come tutti noi sta cercando ogni giorno la sua "cura". Rammenda, cuce gli strappi e nello stesso tempo sta seminando ogni giorno per sé e per gli altri.
Mi associo quindi a te nel ringraziarlo.
Buona vita L., buone cose!
Ciao Lory è un piacere...
Eliminaanche io mi ritrovo a leggerti ultimamente proprio attraverso i commenti ...ma mi ritrovo anche in alcuni concetti ,ti percepisco come un"rinforzo" su tematiche prettamente umane e ti ringrazio.
Si... Riky ha questo talento ,che magari ci appartiene un po a tutti e che forse trascuriamo...cura(re) se stesso(i) ma curando anche gli altri ...È un po anche lui quel "grillo parlante" che citi(come in ognuno di noi !?)e che non prescinde la razionalità all'irrazionalità ma potenzia l'equilibrio tra entrambe ...ragione e cuore.
Il grillo parlante?È un complimento perché ci vede parte di un sogno ,una favola...standoci dentro ma sapendo anche uscire,saltare e meravigliarsi nel "sentire "degli altri ..
Buona giornata a tutti
Beh, non posso che ringraziarvi tutti quanti, per ciò che avete scritto, arricchendo la discussione..e ringrazio voi due, L. (Linda) e...L (Lory) per questo post nel post e per i complimenti...
EliminaL. spesso parla di connessioni, molte le creo volontariamente, altre le creo involontariamente, perché questa canzone ci ricorda anche che sia sbagliato vestire i panni del giudice, o meglio, è giusto per noi formulare giudizi, ma sempre con l'atteggiamento giusto, finalizzato alla crescita personale e alla crescita del prossimo, mai al denigrarlo, il prossimo..
Lei non è un grillo parlante, per me è stato un maestro, perché ha messo lo zampino nella parte finale del mio percorso di rinascita, rendendomi consapevole che forse un paio di talenti ce li ho e di usarli senza paura..
Portando anche il me stesso del blog, cioé il me stesso vero, anche fuori dal blog, mentre gli anni passati lo nascondevo continuamente.
Trovare l'equilibrio tra cuore e ragione è davvero una cosa splendida: spero di riuscirci, davvero.
Anche Geordi mi sembra fosse ispirata da una poesia francese(?).
RispondiEliminaRiguardo al suicidio per me si meritano il paradiso a dispetto di quello che pensa la Chiesa.
Che poi è sempre il solito discorso.
Chi scrive le leggi della Chiesa ...l’uomo o Dio?
Ciao
Geordie era una ballata inglese, praticamente tradotta. Questa invece è scritta di pugno da Faber :)
EliminaCome detto qui sotto a Guido (ho risposto prima a lui), oggi la Chiesa ha accolto la redenzione del suicida.
Ma ne avremo mai di altri cantautori del genere?
RispondiEliminaSui suicidi anche il mio pensiero è diametralmente opposto a quello della Chiesa: se mai dovesse esistere un paradiso, non sarebbero di certo esclusi. Peccato che questa visione così "umana" spesso arrivi più da uomini non di fede (come me) che il contrario... come forse dovrebbe più naturalmente essere. E vabbè...
No, non avremo più un De Andrè..un Rino Gaetano, un Gaber..ed è giusto così.
EliminaUnica cosa: la Chiesa da tempo ha concesso il paradiso ai suicidi, in quanto essi si pentono del gesto prima di morire.
Bellissima canzone dedicata a un cantautore (uno dei tanti) persi troppo presto. Stupendo il verso in cui s'invita il Dio di misericordia ad ascoltare la voce di Tenco per restare deliziato dalla sua modestia.
RispondiEliminaGrazie mitico, questa canzone a me fa venire davvero i brividi. Ed era ancora un De André "acerbo".
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