Amici che giocano, amici che tifano. I sabato del 2001-02


L'annata scolastica 2001-02 concluse il mio percorso di studi al Liceo.
Fu un anno impegnativo sotto il profilo dello studio e complicato dal punto di vista dei rapporti umani.
Per fortuna c'erano i miei amici, con i quali condividevo il viaggio in autobus (vorrei dire corriera, perché usavamo sempre e comunque quel termine) Novafeltria-Rimini, direzione il Liceo. 
In quel periodo ci ritagliavamo un paio di ore il sabato pomeriggio per la partita di calcio del Pietracuta Juniores. In quella squadra giocavano infatti due amici della compagnia: Jack e Kalu. Il primo era titolare fisso, nel ruolo di interno destro del 4-4-2; grande forza fisica, un tiro rasoterra potente, una buona visione di gioco. Il secondo era un jolly e partiva prevalentemente dalla panchina.
Così il sabato era Giacomo, detto "Josh", a scendere dal comune di Talamello alla guida della sua mitica Fiat Uno; passava a prendere il sottoscritto e Filippo, detto "Clyff", direzione stadio di Pietracuta. Il breve viaggio sulla Marecchiese aveva come colonna sonora canzoni rock suonate dal lettore mp3 portatile, collegato all'impianto stereo della vettura. Su tutte, le bellissime "In the end" dei Linkin Park, "Smooth Criminal" degli Alien Ant Farm, "Chop Suey" dei System of a Down.
Il Pietracuta giocava prevalentemente con una bellissima divisa della Sportika bianca, con bordature rosso-blu scuro, calzoncini blu scuro e calzettoni rossi. Il portiere indossava lo stesso modello di maglia della Legea impiegata da portieri della Serie B e Serie C italiana: marrone con bande arancione.
Quell'anno i ragazzi conquistarono una posizione di alta classifica, mancando la vittoria a causa di una rosa non proprio ampia. A mettersi in luce fu in particolare un ragazzo albanese che giocava spesso con il n.5 dell'idolo Zidane, un attaccante molto abile dal punto di vista tecnico.
Per me fu l'inizio di una frequentazione assidua dei campi da calcio di periferia, in previsione del mio futuro lavoro.

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