Perché Disperato Erotico Stomp di Lucio Dalla non parla solo di sessualità


"Disperato erotico stomp" non è solamente una canzone sulla sessualità. 

"Disperato erotico stomp" parla in primis di incomprensioni di coppia, del desiderio estinto, di una relazione non appagante dal punto di vista sessuale.

Il primo spunto esistenziale della canzone è celebre: "L'impresa eccezionale, dammi retta è essere normale". C'è chi (le due ragazze) si pone l'obiettivo di fare qualcosa di importante: in realtà è un'affannarsi a cui fa da contraltare il protagonista con il suo stare in casa, il suo pensare a progetti mai concretizzatisi e, appunto, alle tante delusioni della vita. L'unico antidoto è "essere normale": la famosa via di mezzo. Accettare ciò che la vita ci dà, nel bene e nel male. Come d'altra parte la puttana "ottimista": pur dovendo convivere con problemi seri (la vita da marciapiede non è certamente ciò a cui si può ambire nella vita), non perde la lucidità di fare dei ragionamenti intelligenti. Non bisogna mai fermarsi alle apparenze: a Bologna non è vero che non ci si può perdere, a uno straniero può capitare; allo stesso modo, una puttana non per forza deve essere una persona priva di capacità intellettive. 

L'ultimo spunto narrativo di "Disperato erotico Stomp" ci riporta al piano della sessualità, riconducendoci all'inizio della canzone. L'amore di coppia può diventare un fallimento: proprio perché basato sull'infatuazione o sulla necessità di appagare un bisogno fisico. Una necessità che però fa parte inevitabile della natura dell'uomo, quel suo "essere normale" è anche provare pulsioni sessuali, che quando si è soli, si sfogano con la masturbazione. Ma la masturbazione si ricollega al pensiero, non è atto puramente meccanico. Così come il "sesso libero ma entro un certo margine", citando Rino Gaetano, non per forza deve essere segno di depravazione.

Ci vuole equilibrio in tutto, equilibrio riassunto in quel verso: "L'impresa eccezionale è essere normale". Non a caso la canzone fu scritta nel 1977, in un periodo di scontri di piazza e di scontri ideologici, di femministe che invocavano la castrazione degli uomini per ribellarsi alla condizione di donna oggetto (spesso poi trasformando l'uomo in oggetto: tema evidente in un film cult di Luciano Salce, "Il belpaese"), di impiegati e lavoratori che si stavano "borghesizzando" nella mediocrità (che non è normalità), in contrapposizione con gli ideali che avevano cantato nelle piazze (basti pensare a ciò che cantava De André e vedere il filo logico che lega "Storia di un impiegato" a diverse canzoni degli anni successivi). 

La normalità al potere: un'utopia, anche oggi.

Commenti

  1. Oggi bisogna essere eccellenti: al lavoro, a casa, sul blog. Quelli normali teneteveli voi, noi siamo "alti e fichi", non sbagliamo niente, azzecchiamo tutto.
    Sai quanti ce ne sono così? Pieno purtroppo..
    Io faccio fatica a restare anche solo normale, ma va bene così..

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    1. Io sono sempre stato uno normale.
      Il segreto è avere sprazzi di eccezionalità nella normalità :D

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  2. Il mio pezzo preferito di Dalla, un'analisi da togliersi il cappello, solo applausi ;-) Cheers

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  3. Io non credo a quello che dicono i cantanti. I testi saranno poesie, ma loro non sono filosofi.

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    1. Ti rispondo con una frase di De Gregori :D
      "I poeti, che brutte creature. Ogni volta che parlano, è una truffa"
      :D

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    2. Si ma lo sanno tutti che F. De Gregori non capisce né ha mai capito nulla altrimenti non parlerebbe male oltre che della categoria pure di se stesso :-)))

      Molto interessante la tua disamina, in effetti al fatto che ci fosse di più del solo riferimento al sesso, avevo un lieve sentore, ma non ne ero così certo. Tu invece hai squarciato i veli sul testo ed hai fatto respirare in modo più ampio le parole di Dalla relative a questo brano.

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    3. Riky, fammi capire perché Elodie è acclamata da tutti.

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    4. Parto a rispondere a Gus.
      Elodie ha una bella voce è un fisico che spacca.
      Ieri ha tolto il fiato con quella mise😁

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    5. @Dani: la frase di De Gregori era inserita in una bellissima canzone sul fascismo, "Le storie di ieri".
      "Mussolini ha scritto anche poesie"
      "I poeti, che brutti creature, ogni volta che parlano è una truffa".
      A me piace: ovviamente quel brutti è da leggere in un'accezione non negativa (anche io a volte dico "noi brutti" inserendomi in una categoria, tipo "noi brutti che tifiamo") e mi piace anche il concetto di poesia truffa.
      In fondo la poesia è una bellissima truffa: con le parole si rende bello ciò che all'apparenza è normalità.
      Il poeta vede il bello dove la persona normale non vede nulla.
      In fondo il truffatore è un artista, no?
      Si dice pure, il mago della truffa...:)

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    6. Yes scherzavo. Qualunque arte può essere truffa dipende molto dall'integrità dell'artista. Permettimi però di dirti che..."contesto" il concetto che il poeta mostri il bello, declami (e sia obbligato a declamare) solo il bello. La poesia è una forma d'arte come la canzone, un dipinto, un film e come tale il contenuto può non essere e non deve solo essere declamare il bello. Io sono un esempio di questo, con le mie poesie raramente sogni, quasi mai direi, e parlo di realtà. Il poeta vede il bello ed il brutto ma soprattutto vede oltre rispetto ad una persona "normale" e sente i vibrati più reconditi dell'animo umano nel bene e nel male, o forse, vede come una persona "normale" ma è solo più istintivamente portato a recepire ciò che vede.

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    7. Giusto: il poeta (ma anche il cantante) descrive anche il brutto.
      Ma nel fare questo, pone sempre al centro la bellezza: la bellezza che manca, in quel contesto dove emerge il brutto.

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  4. Grazie per il chiarimento Riky.
    A me non piace.

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    1. di nulla :).
      Beh, ci sta, assolutamente.
      Comunque non ho visto nulla di Sanremo ieri :D

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  5. Stasera a Sanremo omaggio a Dalla da parte dei Negramaro, speriamo bene! :D Comunque canzone veramente dirompente di Lucio, divertente ma anche dai mille significati come hai fatto notare tu

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    1. Mi è piaciuto l'utilizzo del testo originale di 4 marzo 1943...

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  6. Io penso una cosa: nonostante, viviamo in un mondo dove la "perfezione" è fondamentale, niente potrà mai distogliere la mia convinzione dal fatto che la normalità continuerà a salvare il mondo

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    1. Esattamente. Anche perché la perfezione a cui si ambisce, è impossibile da raggiungere.

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  7. Ti lascio con una battuta di Bud Spencer nel film "Piedone": un giorno saremo noi grassi ad essere normali". In effetti aveva ragione, il concetto di normalità cambia col cambiare dei tempi...e questa è la cosa bella, siamo noi persone normali (qualsiasi cosa questo possa significare) ad essere sempre la maggioranza.

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    1. Bellissima citazione di Bud :). Noi persone normali la maggioranza? Sì, ma spesso non ce ne ricordiamo :)

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  8. La prima volta che l'ascoltai non la capii tanto... ero piccolo. Anzi, forse a dire il vero un po' la capii... perché ricordo che me ne vergognai :)
    Grande Lucio... ho un suo autografo sul cartoncino di una musicassetta di un album dei Modena City Ramblers, che mi regalò un'amica a un concerto dei Nomadi (e di altri gruppi) il 1° maggio a Bologna nel 1999. Lui passeggiava lì, tra la gente, e non mi lasciai sfuggire l'occasione :)

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  9. Bellissimo post su un brano leggendario. Ho conosciuto Lucio Dalla attraverso questo brano che mia madre canticchiava una mattina.

    L'impresa eccezionale è essere normale. Da scriverselo in testa

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    1. Questo brano era contenuto in una raccolta di Curcio Editore...
      sul cantautorato italiano.
      Dalla lo avevo conosciuto da bimbo, a fine anni '80, in quanto mia sorella, accompagnata da mia zia, andò al concerto a Pesaro che Dalla fece con Morandi.
      Mia zia le sdoppiò la cassetta.

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