Penombra
Scorgo l’infinito
nei tuoi occhi
in essi m’agito
passeggio
rammento
E nulla m’è più caro
del meditar a ritroso
nel tempo
quando i melograni
erano in fiore
e gli usignoli
cantavano gioiosi
distanti dai prati
attendendo la sera
CD
I
colori del prosieguo
Il rosso tenue in lontananza
si congeda pian piano
dai gorgheggi della sera
Le nubi giocano
a chiudersi
lasciano uno spiraglio
soltanto
tra le fessure d’un tempo
ormai lontano
Il percuotere dell’onde
sugli scogli a ridosso
sussurra alla notte
E’ uno scorrere lento
mentre il cielo
s’ammanta
di nero
tra i tanti rimbrotti
del giorno che fu
CD
I colori del prosieguo, un incanto.
RispondiEliminaVerissimo, è una descrizione del passaggio dal tramonto alla notte veramente suggestivo!
EliminaIl rosso tenue in lontananza e il nero che ammanta
RispondiEliminami ricordano, tuttavia, maglie in attesa di prosieguo felice e incontrastato.
;)
oggi la vedo durissima..per le maglie rossonere :D
EliminaE' un po' come passeggiare tra i ricordi e le sensazioni di un altro essere umano e in fondo sentirli anche profondamente propri. Sempre bravo Claudio a saper codificare in versi le sue emozioni.
RispondiEliminaMi sono immedesimato molto nella prima poesia. Anche a me piace incrociare gli occhi delle donne e cercare di leggere dentro di loro.
EliminaMarilena.lore57@gmail.com
RispondiEliminaMi piace di - Penombra - “E nulla m’e’ più caro del meditar a ritroso nel tempo”. Mi ritrovo con l’Autore in questo verso. È bello soffermarsi sui ricordi, rivivere le emozioni e le sensazioni provate. E ‘ come se dentro di noi avvenisse una vera catarsi e l’Autore lo evidenzia molto bene
E' molto significativo il rapporto che costruiamo con il passato.
EliminaIl meditare e riassaporare sensazioni positive del passato ci dà forza per il presente e speranza per il futuro.
Cullarsi troppo nella malinconia invece ci rende prigionieri del passato..