É sabato: quando Giorgio Gaber parlava di sesso per inchiodare la grigia esistenza borghese



"É sabato" è uno dei pezzi che più preferisco di Giorgio Gaber, merito anche di un'incalzante melodia, perfettamente cucita sul testo, interpretato con grande piglio e la consueta teatralità dal celebre cantautore milanese. 

Il brano racconta il sabato sera di una coppia e descrive quello che è in apparenza un travolgente rapporto sessuale tra i due coniugi; lo stesso che però, contemporaneamente, hanno tutte le altre coppie di inquilini, residenti nella loro palazzina, ognuna nel proprio appartamento: "Bellissimo l'amore tutti insieme - L'amore collettivo", canta Gaber, ma il sesso del sabato sera ha come (immediato) contraltare il rumore "dei cessi e degli sciacquoni" , perché, dopo un veloce orgasmo, tutti si riversano nei bagni per lavarsi, quasi a voler togliersi subito le tracce di quel rapporto.

"É sabato" d'altro canto non è una canzone su sesso e amore, ma sulla grigia esistenza della borghesia. La coppia protagonista della canzone infatti non fa "l'amore da una settimana" , quando il sesso, in quanto fonte di piacere, dovrebbe essere non una cosa occasionale e programmata. Diventa invece una formalità, che si consuma in un rito collettivo di gemiti e poi di sciacquoni dei cessi, una formalità come tutto il weekend: dopo cinque giorni di lavoro, ci si butta sulla cena fuori, "sempre negli stessi posti" e nella gitarella al mare della domenica. Una vita monotona, ripetitiva e grigia. 

La coppia è prigioniera delle consuetudini borghesi, ma d'altra parte marito e moglie ragionano secondo stereotipi: 


Lamenti e respiri affannosi

Signori così rispettosi

Come fanno non ce li vedo

Non ce li vedo proprio

Come conigli, come maiali


Pensando ai vicini, non riescono a immaginarsi che possano anche loro avere rapporti sessuali; anzi, il sesso viene associato a qualcosa di animalesco, quasi da volerne prendere le distanze. É ovviamente un paradosso. Ma d'altra parte, consumato il rapporto sessuale, ci si riversa nei bagni, quasi a voler cancellare ciò che è avvenuto. Il sesso diventa meccanico e soprattutto svuotato di quei sentimenti che il borghese medio, prigioniero delle nevrosi provocategli dalla sua grigia esistenza, non riesce più a esprimere e a vivere. 


Commenti

  1. Si passa la sera scopando Carmela.....

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  2. Borghesi e non, comunque :D mi sa che è "un male comune", questo.

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    1. Oggi sì, nel senso che dal grande manager all'impiegato, un modo di sfogare la nevrosi è quella di rifugiarsi nello stupefacente...

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