"Se io fossi un angelo", arguta riflessione riflessione sulla società, sulle sue ingiustizie, sulle sue contraddizioni, è una canzone in cui Lucio Dalla esprime tutto il suo animo puro e il suo senso di giustizia. Versi in cui emerge la sua capacità di evocare immagini fiabesche, ma anche di utilizzare forme espressive "volgari" elevandole ad arte.
In questo brano del 1985, quando ancora la "guerra fredda" tra Usa e Unione Sovietica non era arrivata alla sua (temporanea) conclusione, Dalla veste i panni di angelo: il titolo, non a caso credo, richiama la celebre "Io se fossi Dio" di Gaber, canzone invettiva dai toni completamente opposti.
Il primo pensiero, per l'angelo Dalla, è parlare ai capi di Stato per riportarli ognuno sulla retta via. Anche gli USA e i Russi, protagonisti della Guerra Fredda, sperando di non essere preso a missili da quest'ultimi, un verso ricco di ironia politicamente scorretta. Ma l'angelo darebbe loro due ore di tempo e poi piscerebbe a tutti in testa, come sfregio. É un'aperta condanna alla guerra, all'industria bellica, ai soldi fatti sulla pelle delle persone. Sono passati quasi quarant'anni e nulla è cambiato, purtroppo.
"Se io fossi un angelo" è anche una profonda riflessione sull'uomo e sulla religione, sul rapporto dell'uomo con essa. Una religione svuotata di contenuti, quando viene banalizzata nell'adesione meccanica ai suoi riti, adattata a una società consumistica in cui il Natale diventa appunto una festa dei consumi e l'angelo diventa una figurina di folklore da mettere nel presepe.
Ma Dalla si interroga anche su Dio: il perdono può essere concesso ai "potenti e ai mascalzoni"? E questa vita terrena, non è in fondo un inferno per tanti?
Il finale è la parte più emozionante. Gli angeli, sulla terra, esistono: sono le persone ai margini, i poveri. Vittime dell'ingiustizia umana, portatori di sofferenza, espressione di sacrificio, come il figlio di Dio, Gesù Cristo, che portò una croce sulle spalle prima di essere crocifisso. "Gli ultimi saranno i primi", recitava una celebre parabola del Vangelo. La ricompensa per loro sarà la beatitudine nella vita eterna. Ma l'uomo Dalla vorrebbe che giustizia fosse fatta prima. E che Dio, per questo motivo, intervenisse.
Era un uomo davvero molto profondo, me ne stupisco ogni volta.
RispondiEliminaQuesta canzone sembra una "filastrocca" e invece è ricchissima di contenuti profondi. Bellissima.
EliminaE' sciocco cercare di indagare su Dio. Intelligenza fuori della portata dell'uomo.
RispondiEliminaLa sua volontà è Mistero.
Sono d'accordo sul fatto che ciò che è trascendentale e infinito sfugga alla comprensione di chi è finito (l'uomo). Ma mi piace moltissimo l'interpretazione di Dalla: gli angeli sono tutte le persone che soffrono sulla terra.
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