Camerieri: un film avatiano riuscito a metà


Uscito nel 1995, "Camerieri" è uno dei film italiani più celebri del periodo, complice anche il ricco cast protagonista. Paolo Villaggio, nei panni di Loris Bianchi, è il maître che guida un gruppo di camerieri, alle dipendenze di un anziano Ciccio Ingrassia (Loppi), titolare, sul litorale di Roma, del ristorante Eden, che è destinato ad essere acquistato dal ricco mobiliere Salvatore Azzaro (Carlo Croccolo). Il figlio di quest'ultimo, interpretato da Antonello Fassari, diversamente dal padre, ha intenzione di rilanciare il locale. Ma con gli stessi camerieri? A questo interrogativo risponderà il film, diretto da Leone Pompucci. 

Loppi (Ciccio Ingrassia)


Villaggio e sullo sfondo Salimbeni e Messeri

L'ispirazione avatiana di "Camerieri" è evidente. C'è un gruppo di colleghi molto variegato, formato da Bianchi, dal cuoco Germano (Antonio Catania), dai camerieri Mario Tangaro (Diego Abatantuono), Agostino Rindone (Marco Messeri) e Riccardo, nipote del vecchio Bianchi (Enrico Salimbeni). Quello che potrebbe essere per tutti "l'ultimo servizio", in occasione dei festeggiamenti delle nozze d'oro di Salvatore Azzaro, diventa una vera e propria resa dei conti, in cui emergono insospettatamente frizioni e antipatie, ciò che in sostanza era avvenuto in "Regalo di Natale", cult avatiano, anche se in quel caso il rapporto tra due dei quattro componenti del gruppo era già stato spezzato, e la "reunion" sul tavolo verde doveva ricucire lo strappo. Un punto di contatto tra le due pellicole è la natura dei personaggi: vinti dal destino o dai fatti avversi della vita, perdenti colpevoli, talvolta aggrappati a un passato che non può tornare, a fronte di un presente che riserva tante amarezze.  Inoltre ci sono gli elementi della sfida (a braccio di ferro) e del gioco (la schedina e le corse dei cani sostituiscono il poker).  Se in questi elementi "Camerieri" è pienamente un film avatiano, il paragone crolla nel confronto tra le sceneggiature. Nel film di Pompucci ci sono buone idee, altre più scontate: tra quest'ultime l'ammutinamento del cuoco Germano, i problemi economici di Tangaro che ruba così le mance ad Agostino per pagare una parte dei suoi debiti di gioco, scatenando la reazione di quest'ultimo, in una delle scene che ho meno apprezzato, così come i siparietti tra Tangaro e il figlio. Idee altalenanti e non sempre in coesione.

Bianchi "sciorina" il suo curriculum


Peccato perché Messeri è un buon caratterista che andava sfruttato in maniera migliore (divertente la scena in cui si mette a suonare la fisarmonica) e Abatantuono giganteggia come sempre, nei panni di un ex calciatore costretto ad abbandonare i sogni di gloria a causa di un infortunio (ma anche di un carattere non facile). L'interpretazione di Villaggio è degna di nota (pur esasperando l'accento genovese): il curriculum sciorinato in sala, al microfono, durante il banchetto delle nozze d'oro, è quella che definirei senza esitazione la scena cult di "Camerieri". Fassari interpreta il bieco figlio di Azzaro: efficace, ma tutto sommato il suo personaggio è piatto, un "cattivo" senza spessore. E questo rende ancora più facile per lo spettatore "patteggiare" per i camerieri e sperare in un lieto fine che effettivamente si compie, annacquando però tutto e togliendo al film ogni velleità e offuscando la metafora centrale. Il cameriere è l'emblema del fare "buon viso a cattiva sorte": deve essere servile, rispettoso e gentile anche con i clienti più scontrosi e lamentosi. Ciò che spesso capita nelle nostre vite, pur non indossando la marsina. 

Commenti

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    1. Caspita, ti è apparso questo messaggio? Il pannello di controllo mi fa le bizze, mi segnala migliaia di visite dalla Francia :D

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  2. . Il cameriere è l'emblema del fare "buon viso a cattiva sorte". Io non ci riesco.

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    1. Non siamo buoni camerieri :). Anche se sono sicuro che ti sia capitato (come è capitato a tutti noi) di fare buon viso a cattiva sorte.

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  3. Ho visto una recente intervista alla figlia di Villaggio dove affermava che questo, fra i film non fantozziani, è fra i suoi preferiti..io devo ammettere che non l'ho mai visto!

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    1. Devi recuperarlo!! É un film molto iconico degli anni '90, un po' con tutti i pregi e i difetti del cinema italiano del periodo.

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  4. Proprio non me lo ricordo, ed è strano considerando che di film usciti con questo carnet di attori ricordo di averne visti abbastanza, all'epoca.

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    1. Io lo ricordo bene, anche perché all'epoca seguivo con grande interesse i trailer che passavano in tv!

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