A inizio luglio, navigando su Facebook, mi sono imbattuto in una piccola clip del recente live di Max Pezzali a Bibione. Sul palco con lui Mauro Repetto, Paola e Chiara, ma anche Michele Monestiroli e Daniele Moretto: lo storico partner, le coriste-musiciste (poi diventate ottime soliste) e i musicisti che lo hanno affiancato nel progetto 883.
Un intenso brivido ha percorso la mia schiena: ho avuto la sensazione di rivedere in azione, dopo tanti anni, gli eroi di una vecchia serie televisiva. Sempre con la stessa forza ed entusiasmo.
Il concerto di Bibione e le due date di San Siro sono state un successo. Di pubblico, ma non solo: ho letto infatti commenti particolarmente entusiastici sui social. E ho sorriso.
Le canzoni degli 883 sono state infatti la colonna sonora dei miei anni '90, una "golden age" tramontata miseramente con l'arrivo degli anni 2000. Ma all'epoca non si poteva dire "ascolto gli 883" ad alta voce, senza ricevere commenti di biasimo. La musica di Pezzali e company era considerata un banale pop che con il tempo sarebbe finito nel dimenticatoio.
Non è stato così. Gli 833 sono divenuti con il tempo una vera e propria icona pop a 360 gradi, non solo dal punto di vista musicale. Le copertine stile fumetto, i videoclip, i testi delle canzoni che descrivevano la vita dei ragazzi di Provincia. Gli 883, in musica, hanno fatto quello che il cinema italiano anni '90, perso troppo spesso nell'eccessiva introspezione dei personaggi, ha provato a fare, spesso fallendo: descrivere la società dell'epoca. Lo ha fatto con parole semplici, con musiche altrettanto semplici, ma accattivanti, che sono entrate nella memoria di tantissime persone. In barba a "Ma come, ti piacciono gli 883?", in questi ultimi anni i concerti revival di Pezzali hanno avuto un successo strepitoso. É stata la loro piena rivincita. All'epoca ebbero un grande successo, ma con il passare degli anni si sono confermati nella memoria, nel tempo. Abbiamo una tradizione illustre di cantautorato, ma la musica italiana non è solo questo: è anche il pop. E gli 883 hanno scritto una pagina importantissima di questo genere.
Inoltre hanno certificato pienamente quanto la società italiana sia fortemente nostalgica (il rimpianto malinconico verso ciò che non c'è più), o addirittura nostalgista (l'estremizzare questo rimpianto). Un cantante ultracinquantenne interpreta brani usciti dalle penne di due ragazzi di poco più di 20 anni: ad ascoltarlo un pubblico di quarantenni che ricorda "gli anni d'oro degli 883". Erano gli anni del Festivalbar, ad esempio, un altro mito spazzato via dalla società ipertecnologica del 2000, o del Karaoke, altro fenomeno popolare. Gli anni del calcio italiano al vertice, con i suoi grandi campioni. Potremmo continuare all'infinito.
Così, fa sorridere pensare che una band divenuta famosa con "Hanno ucciso l'Uomo Ragno", metafora dell'uccisione dell'adolescenza e del passaggio al mondo degli adulti, sia diventata un'emblema del nostalgismo: il pensiero costante a un'epoca che non tornerà mai più, ad anni di spensieratezza, al desiderio di tornare ad assaporare proprio quell'adolescenza, che pure era fonte di dolori, oltre che di gioia.
Una mia amica è stata qualche giorno fa al concerto, al Nord.
RispondiEliminaNon fa altro che scriverne su facebook, innamoratissima. Si è divertita da morire.
Io andai al loro concerto nel 2000, l'anno di "Grazie Mille", l'ultimo degli 883.
Felice per Max di questo nuovo meritato successo.
Ho visto anche io tanti post su Facebook di quel tenore lì...è stato un successo! Anche io sono molto contento per il successo di Max. L'ho intervistato due volte ed è stata una persona veramente piacevole.
EliminaDue splendide quasi cinquantenni :P
RispondiEliminaConcordo. Un'operazione che parte dall'anno scorso con il libro MAX 90, già molto nostalgico di suo.
RispondiEliminaChe dire? Gli 883 sono nati nel momento giusto raccontando una generazione contraltare ma anche complementare di quella coeva rockeggiante, e sono tornati nel momento giusto dove c'è il revival del passato.
Faranno anche una serie TV o film, prestissimo, su di loro.
Moz-
Esatto..un libro iper-nostalgico che ho acquistato e letto con piacere :D. Commento da incorniciare: sono d'accordissimo!
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