Una vacanza bestiale: il bis dei Gatti di Vicolo Miracoli al cinema


"Una vacanza bestiale", film del 1981 diretto da Carlo Vanzina, unisce la comicità demenziale dei "Gatti di Vicolo Miracoli" - qui alla seconda e ultima apparizione al cinema prima di "Odissea nell'ospizio" - alla commedia tipica del primo periodo vanziano: atmosfere vacanziere, equivoci e un pizzico di critica sociale rivolta a chi è pieno di soldi, ma scarseggia di stile e buon gusto. Come spesso accade nella commedia italiana degli anni '80, "Una vacanza bestiale" presenta inoltre situazioni decisamente irrealistiche (esempio la traversata nel deserto vissuta dai protagonisti). 



Le premesse di questo film erano comunque buone, nel raccontare la travagliata vacanza in Marocco di un gruppo di turisti molto eterogeneo, nel quale spicca naturalmente il quartetto dei Gatti: Jerry Calà taxista con il mito di Taxi Driver (con splendido cameo vocale del mitico Ferruccio Amendola, doppiatore di De Niro), Franco Oppini decatleta, Nini Salerno capitano dell'esercito italiano e infine Umberto Smaila, "damerino" appassionato di moda. Uno scambio di valigia provocherà una serie di situazioni particolari che i quattro dovranno affrontare loro malgrado. Si passa così dalla storia dal sapore autobiografico di "Arrivano i gatti" alla pura commedia, con qualche pennellata da film d'azione. Non tutto però funziona a dovere: Diego Abatantuono, titolare dell'agenzia organizzatrice del viaggio, che è doppiato terribilmente, con la parlata del terrunciello pugliese, da Teo Teocoli. Proprio così: Vanzina riteneva oramai demodé quel personaggio e così Abantuono recitò in italiano. In sede di doppiaggio la produzione impose però il ritorno del terrunciello, peccato che Abatantuono fosse out per un problema alle corde vocali. Teocoli si impegna, ma non convince né come doppiatore, né come attore: il venditore di tappeti magrebino è uno dei peggiori personaggi che abbia mai visto in una commedia italiana. Certamente il film, 40 anni fa, non si preoccupava del politicamente corretto: ironizzando sull'astensione dal consumo di carne di maiale da parte dei musulmani (anche se la scena del bordello, in realtà un luogo dove si consuma clandestinamente salumi, è divertente) e anche sulle donne in sovrappeso (una scena in ascensore con Jerry Calà che apostrofa una donna "Dumbo").



Anche il personaggio della bellissima Lorella Morlotti è puro contorno: considerata la Nastassja Kinski italiana (!) sulla copertina della rivista Playboy, che nel 1983 pubblicò un suo servizio di nudo, appartiene al gruppo di turisti dei "Gatti" e si nota solo nella comunque esilarante scena della corsa ai letti in albergo (le camere disponibili sono inferiori al numero dei turisti), quando rimane "casualmente" in reggiseno e mutande, prima di mettersi in topless per usare il reggiseno come fionda per allontanare gli altri compagni di viaggio, nel tentativo di arrivare prima alla meta (ci riuscirà). 



Ci sono comunque diverse cose da salvare in "Una vacanza da bestiale". Il prodigarsi dei Gatti, con il loro umorismo talvolta primordiale, ma divertente, nel cercare di portare avanti una sceneggiatura non sempre brillante (la parte nel palazzo dell'emiro è di una noia bestiale, nonostante il cameo di Nello Pazzafini, l'esilarante "tango" di "Non c'è due senza quattro" con Bud Spencer e Terence Hill). Il loro affiatamento, anche se su tutti e quattro spicca Calà, oramai lanciato come attore solista (con Abatantuono e Vanzina fece "I fichissimi"). La divertente scena dell'aereo e quella clou dell'assalto alla cucina dell'ambasciata russa (Calà cita anche un verso di "Futura", canzone capolavoro di Lucio Dalla). E poi il finale, con l'apparizione di Guido Nicheli ricco naufrago per scelta. La vacanza "estrema" per ricchi diventa il business in cui si gettano a capofitto i quattro amici, una tema che peraltro ho visto sviluppato anche in divertenti storie italiano di Topolino tra fine anni '80 e inizio '90.  

Commenti

  1. Pensa che questo forse lo vidi al cinema :D Se non sbaglio è una delle prime apparizioni del buon Guido Nicheli... comunque i Gatti al completo ci furono anche ne "Gli inaffidabili" di Calà del 1997, anche se formalmente il gruppo non esisteva più da anni

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  2. Me lo ricordo abbastanza bene questo film o per essere più precisi, mi ricordo davvero tante delle gag presentate.
    Dall'oasi-bar di "Omar il Fichissimo" fino al manifesto "Viaggia in treno: è più sicuro" appeso dentro l'aereo passeggeri, giusto per citarne due.
    Quella di Abatantuono doppiato non la ricordavo davvero: adesso sono curioso di andarlo a sentire ;)

    Con i miei "potenti mezzi" sono andato a recuperare quel servizio di Playboy che citi, perchè ero proprio curioso di verificare tutta questa similitudine con la Kinsky che sbandieravano: a parte una vaghissima (ma proprio vaghissima) somiglianza nel volto, non è che vi abbia trovato molto altro. Bellissima ragazza comunque.

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    1. Grande Alex! Ahah, vero, l'oasi bar di Omar il fichissimo...qualche guizzo simpatico non manca affatto! Cinema vanziniano, comunque sempre meglio del cinema di Neri Parenti..

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