Juke Boxe: Ho! Luna Stella! (Wonder) di Scialpi


Canzone del 1995, "Ho! Luna Stella!" di Scialpi, dall'album Spazio 1995, è una dolce favola, un'invocazione alla luna, affinché vegli il riposo, riporti la quiete e la tranquillità, in un momento della vita in cui manca la serenità. La speranza è che la luna possa poi lasciare spazio al sole e alla luce, simboli di rinascita.

La simbiosi tra natura e sentimento dell'uomo è un tema che mi ha sempre colpito, non a caso ritengo "Se ti tagliassero a pezzetti" la canzone più bella di Fabrizio De Andrè. L'amore, nella sua forma più pura, è quel sentimento che più ci nobilita e ci avvicina alla natura infinita, senza confini, che ci circonda. Ci avvicina a quel Mistero da cui siamo attratti, al quale ci avviciniamo senza poterlo raggiungere, senza poter conoscere tutte le risposte. 

L'amore è certamente la solida base del matrimonio e della famiglia, che sono un caposaldo della nostra società, ma non può esaurirsi a questo.  Addirittura percepisco spesso una banalizzazione dell'amore, specie quando si parla dell'amore degli altri: come se ci debba essere una regola, guai quella regola non rispettarla. 

A me dell'amore fatto "per avercelo garantito" non me ne frega niente, idem dell'amore "discount". Dieci orgasmi meccanici non valgono un abbraccio di quelli intensi, un abbraccio di quelli che, a distanza di ore, li senti ancora. 

Per me conta l'amore, questa forza che misteriosa che nasce dentro di noi, che riempie il vuoto di una vita di merda, caratterizzata inevitabilmente da dispiaceri e dolori. E se l'amore mi porterà fuoristrada e se l'amore dovesse farmi pagare un conto salato, lo pagherei, così sia. 

Certo io non posso sapere, in fondo, quanto la mia presenza, le mie parole, i miei gesti e i miei sentimenti siano importanti per le persone che mi circondano. Magari mi verrà tesa una mano per compassione, o perché  in fondo non ci si perde nulla. Forse, per questa persona, la mia presenza è un piccolissimo pezzetto, del quale può fare a meno; forse rappresenta, comunque, un pezzetto importante della sua vita. 

Così quell'interruttore lo tengo acceso.

So bene che un giorno potrebbe non esserci più corrente elettrica, o forse sarò io a spegnerlo, quell'interruttore. 

Ma ora non mi pongo il problema. Lo tengo acceso e sono felice di farlo, sono felice di sentire quel calore dentro di me, sono felice  di sentire il peso dell'assenza, perché essa verrà equilibrata da piccoli segnali di presenza. 



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