Guarda la tua immagine riflessa.
No, non nello specchio,
in ciò che scrivi.
Osserva il punto dove l'inchiostro incontra la luce.
Si formano nuovi colori.
Le macchie sui polpastrelli dicono che hai tanto da raccontare.
Il battito del cuore
arriva alle estremità.
La biro non è un prolungamento delle tue dita
ma di quel che sei.
Perciò guardati in queste righe,
cercati e riconosciti
laddove nessuna immagine riflessa ti rappresenta.
Non soltanto nella linea sul foglio bianco,
trovati anche negli spazi.
L'inchiostro è al servizio della poesia, come l'ossigeno lo è della vita.
E allora vivi, scrivi,
sii poesia.
Enrico
È difficile conoscersi fino in fondo.
RispondiEliminaLa poesia è un buon metodo (come la scrittura) per conoscersi meglio :)
EliminaLa poesia dice molto di chi la scrive e a volte persino di chi la legge e vi trova qualcosa di suo.
RispondiEliminaÈ la magia della poesia (anche della poesia in canzoni). Leggiamo e la facciamo nostra
EliminaAndrei anche oltre Sara, affermando che la poesia ha valore proprio per quello che ci troviamo di noi, mi piace ribadire che la poesia è grimaldello, ad uso di chi legge, chi scorge, chi si ritrova.
RispondiEliminaEsatto, la poesia deve suscitare in noi delle emozioni tali da farci poi immergere, in quelle parole, e farle nostre, adattandole a noi
EliminaSono d'accordo con tutti voi. Il valore di una poesia è in gran parte nel lettore e nella sua capacità di rapportarla a una realtà alla quale è sensibile. Scrivere è mettersi a nudo (ma è un nudo interiore), raccontare se stessi e condividere una nostra specifica visione delle cose. Chiunque "nuota" nell'inchiostro di una poesia, oltre a scorgere frammenti di chi la scrive, vede le proprie emozioni oltre la superficie.
RispondiEliminaNe approfitto, amico mio, per ringraziarti per le tue bellissime poesie!
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