Al compleanno della zia Rosina di Rino Gaetano: il duplice significato

"Al compleanno della Zia Rosina" è in assoluto uno dei miei brani preferiti di Rino Gaetano. 

Il primo significato che possiamo attribuire ai versi del cantautore crotonese è quello di un'introspezione messa in atto dal protagonista durante una festa di compleanno in famiglia. Un contesto dal quale cerca di isolarsi, bevendo qualche bicchiere e non partecipando all'atmosfera di festa generale. Una situazione che in fondo abbiamo vissuto tutti nella vita: l'essere "costretti" a condividere a un momento aggregativo con la nostra famiglia (allargata), viverlo, ma rimanere seduti un po' in disparte, con il pensiero altrove. 

Il protagonista in particolare pensa alle cotte giovanili e a una delle ragazze da lui amate in passato, Rita, che si è sposata con un altro uomo. Ricordiamo sempre che Rino Gaetano non parlava di amore raccontando le proprie esperienze, ma, da osservatore acuto e attento della realtà, lo descrive nelle proprie canzoni, utilizzando personaggi come appunto il protagonista di questo brano. E l'amore è un elemento imprescindibile per la vita dell'uomo.

"Al compleanno della zia Rosina" è quindi un'introspezione a tinte malinconiche, con il pensiero alla propria morte, al funerale, al fatto di aver provocato dei dispiaceri, così ci sarà qualcuno che parteciperà al rito funebre bestemmiando, ricordando ciò che il protagonista aveva fatto in vita. Elemento chiave è il treno: metafora di qualcosa che potrebbe cambiare effettivamente la vita del protagonista, ma poi quel treno passa ed è il protagonista a scegliere di rimanere a terra. 

Questo è dunque il significato del brano. Rino Gaetano era certamente un osservatore della realtà, abile a descrivere vizi e virtù della società. Ma ci sono alcuni versi criptici. Esempio quell'ultimo rito. Si intende la ritualità che generalmente accompagna le feste in famiglia? Forse sì.

Ma "Al compleanno della zia Rosina" potrebbe nascondere un significato molto profondo. La zia Rosina sarebbe un'immagine metaforica che richiama "La Rosa dei Venti", un'organizzazione paramilitare protagonista negli anni della strategia della tensione, legata ai servizi segreti deviati. 

A esporre questa teoria è l'avvocato Bruno Mautone, autore di significativi libri sulla discografia di Rino Gaetano. La più celebre delle teorie di Mautone riguarda la morte di Rino: non un incidente, ma un un omicidio vero e proprio. Rino Gaetano era un personaggio scomodo, perché nascondeva nelle sue canzoni dei messaggi in bottiglia, riferimenti a episodi di corruzione e malaffare, all'illecita attività della P2, ma anche denuncia delle influenze americane sulla vita politica italiana. Uno dei migliori amici di Rino era infatti un personaggio importante dell'ambasciata americana, il padre di questi lavorava nei servizi segreti. Per Mautone la fonte di certe notizie riservate per Rino Gaetano.

Così "Al compleanno della zia Rosina" esprime la rassegnazione di Rino, consapevole del suo destino segnato ("Vedo già la mia salma portata a spalle - Da gente che bestemmia che ce l'ha con me"), immaginando anche il proprio funerale.  

Non banale il particolare del treno ("Il treno passa ancora"). Il riferimento è agli attentati ai treni di matrice neo-fascista che avevano come mandante la P2. Nello stesso disco c'è appunto il brano "Mio fratello è figlio unico", che parla esplicitamente del rapido Taranto-Ancona. Rino sembra in apparenza un preveggente, ma in realtà sapeva che i servizi segreti deviati, per confondere le indagini sui veri attentati ai treni, preparavano consegne di esplosivi ad alcuni estremisti di destra. A cinque anni di distanza dall'uscita del disco, nel gennaio 1981, l'operazione andò in porto. Mautone, nel suo libro, ipotizza che il tratto Taranto-Ancona fosse stato scelto appositamente perché "su quello specifico percorso ferroviario uomini dei servizi segreti già da tempo erano operativi, erano stati inseriti in posizioni strategiche e di controlli, siano essi tra le forze dell'ordine, tra il personale viaggiante dei treni, nel personale delle stazioni". 

Nel brano sarebbero presenti numerosi riferimenti alla massoneria (qui trovate un interessante articolo). Forse quindi il secondo significato della canzone sarebbe ben più "complicato" per noi profani. Il più immediato è il riferimento a "Cleme": Papa Clemente XII che nel 1738 promulgò un'ordinanza contro le organizzazioni massoniche, ma anche Clemente V (sciolse i templari) e Clemente XIV (sciolse La Compagnia di Gesù). 

Al compleanno della zia Rosina

Al compleanno della zia Rosina

Il disco suona loro sono lì a giocare

Vicino al mare verde come la notte

Come le mie cotte

Al compleanno della zia Rosina

Il treno passa qualcuno ha perso un amico

Un altro ritrova la donna

Ed io ho già bevuto

Ed io ho già bevuto

Ma proprio adesso ho finito

L'ultimo bicchiere l'ultimo rito

Mica l'ho capito che devo ancora bere

Il treno non passa ancora eppure io l'aspetto

La canzone più corta di questa anche lei è finita

La vita, la vita e Rita s'è sposata

Al compleanno della zia Rosina

Il mare è calmo ma il mio naso non sente

Assapora la mia bocca

L'avventura

L'arsura la paura

Non ci sarà avventura questo già mi calma

Vedo già la mia salma portata a spalle

Da gente che bestemmia che ce l'ha con me

Povera povera povera la mia cara

Le racconterò di Cleme e rideremo insieme

È passato il treno m'ha guardato il treno

S'è scordato il treno ma io ho già bevuto

Il treno non passa ancora eppure io l'aspetto

La canzone più corta di questa anche lei è finita

La vita la vita e Rita s'è sposata

La vita la vita e Rita s'è sposata

La vita la vita e Rita s'è sposata

La vita la vita e Rita s'è sposata

La vita la vita e Rita s'è sposata

La vita la vita e Rita s'è sposata

Rita s'è sposata Rita Rita Rita

Rita s'è sposata e Rita s'è sposata