Emanuela e io (1980) è uno dei brani più significativi della produzione musicale di Amedeo Minghi, una canzone che racconta sentimenti ed emozioni legati alla sfera adolescenziale, rivissuti dall'autore in età più adulta, compiuti i trent'anni.
Emanuela e io racconta un amore estivo: del cantautore, ma anche di tutti noi, essendo una situazione piuttosto comune.
I due giovani protagonisti della canzone, infatti, si sono conosciuti durante l'estate: lei, Emanuela, vive in una località balneare e trascorre la sua routine quotidiana annoiandosi; lui arriva per trascorrere una vacanza e tra i due scoppia la scintilla.
I due amanti hanno il primo rapporto sessuale, "il mistero", in quanto per entrambi era la prima volta, un momento vissuto con un po' di agitazione (il tremare alle carezze). Poi arriva la separazione "forzata", già anticipata poeticamente all'inizio della canzone: il cuore spezzato dai grandi, cioè dai genitori e dalla (inevitabile) scelta di far ritorno a casa. Con la fine dell'estate e della vacanza, i due giovani amanti si separano, provando grande tristezza, ben descritta dal verso "smarriti all'inverno".
I due amanti si rivedono prima dell'estate e scoppia nuovamente la passione. Una passione che però è destinata a scemare, a causa dell'incolmabile distanza, che telefonate e scambio di lettere non avrebbero mai potuto colmare, ma anche di scelte di vita diverse.
Il ritornello della canzone evidenzia che quell'amore sia stato "un sogno perduto", ma i due protagonisti, oramai adulti, sono diventati anche saggi: e sanno bene che quel loro flirt estivo era privo delle basi per costituire un solido rapporto, continuativo negli anni. I due amanti hanno fatto scelte diverse e vivono senza rimpianti, ripensando "a quell'amore bambino" con un po' di inevitabile malinconia e dolcezza, i sentimenti che ispirano la melodia, perfettamente legata al testo.

Sì però tu non puoi illudere il lettore co' sti incipit che uno se crede che finalmente ci riveli qualche grande amore e invece me tiri fuori Minghi.. eddai!!!
RispondiEliminaahahahahahaha
Eliminasei tremendo XD, pensa che ho anche modificato il titolo prima di uscire (cioè, in realtà non dovevo uscire ora, ma come sempre ho fatto il pubblica invece di pianificare)
un tema vissuto da molti, ben descritto in questa canzone.
RispondiEliminaMa in ogni caso: che fine ha fatto Amedeo Minghi? mi spiace sia scomparso dal panorama musicale.
Penso che faccia ancora serate, nei teatri credo, portando le sue vecchie canzoni. Si gode questa fase della sua vita. Secondo me fa bene, tanto oramai la musica italiana ha preso una direzione diversa...
EliminaConosco, molto bella.
RispondiEliminaIn età da adolescente avevo una coppia di cari amici sempre sul punto di mettersi insieme, lei Emanuela... Non riuscirono mai a viversi quell'estate magica raccontata dalla canzone, arrivando comunque a smarrirsi l'inverno.
Grande Gas...grazie per aver condiviso anche questo tuo ricordo. Io la canzone la conosco bene, fin da quando ero piccolo, complice quelle bellissime raccolte che si trovavano in edicola, in musicassetta..
EliminaQuesto testo mi ha ricollegato ad un altro sempre di Minghi,"decenni".
RispondiEliminaMinghi e Mango(sembra un gioco tra nomi:)),hanno rappresentato per me un forte e reale valore artistico e poetico della musica italiana.Trasporto assoluto tra musica e parole.
Ciao Riky
Ciao cara, io di Minghi adoro un altro brano: 1950. Sia Mango che Minghi li conosco poco, ma sono due cantanti molto importanti della nostra storia musicale. Mancano oggi, artisti di questo calibro..(Minghi è vivo, eh, e gli auguro lunghissima vita, ma è un po' fuori dalle scene)
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