"Il migliore dei mondi" (2023) è il film della maturità di Maccio Capatonda, fenomeno comico lanciato anni fa dal web (e dalla Gialappa's Band), capace di fare pungente critica sociale attraverso una comicità demenziale.
Una pellicola, di cui Capatonda cura la regia assieme a Danilo Carlani e Alessio Dogana, diversa dai precedenti "Italiano medio" e "Omicidio all'italiana". In questi due ultimi titoli i suoi sketch venivano legati insieme da una sceneggiatura apprezzabile, per un risultato finale più che buono.
Ne "Il migliore dei mondi" invece Maccio, peraltro in solitaria, senza i suoi consueti compagni di set, adatta la propria comicità a una storia che, pur perdendo un po' di efficacia nella sua parte d'azione (tuttavia il sottoscritto ha trovato piacevole la "resa dei conti" finale, con un Sermonti sugli scudi), restituisce una critica sociale intelligente e ficcante. E il "passato" dell'artista viene inserito alla perfezione in una citazione brillantissima e perfettamente inserita nella storia (Indizio: "Zuppa di merda!").
Il migliore dei mondi possibile: l'individuo fa la differenza
Il protagonista Ennio Storto (Maccio Capatonda) è un uomo che vive accompagnandosi a tutti gli strumenti digitali possibili, ma per una casualità si ritrova in una dimensione parallela, dove la tecnologia è sostanzialmente rimasta a fine anni '90. Il Millenium Bug infatti ha causato il caos, in questa dimensione, e gli sviluppi tecnologici sono stati banditi.
È un espediente narrativo usato frequentemente, nel cinema, quello attraverso il quale un personaggio è costretto ad adattarsi a un contesto completamente diverso da quello consueto. Tuttavia il film riesce a descrivere, con una comicità brillante e senza scadere nel già visto, questo "processo" di faticoso adattamento di Ennio alla nuova realtà, che il fratello Alfredo di questa dimensione definisce appunto "Il migliore dei mondi" , quello non scandito dai continui messaggi di Whatsapp o dalla ricerca di foto perfette da pubblicare sui profili Instagram.
Ma non è così: in questo mondo utopico si vive bene solo in apparenza. In realtà "Il migliore dei mondi" è quello in cui l'uomo trova il proprio equilibrio: la tecnologia serve, è sviluppo e progresso, ma va utilizzata saggiamente, senza abusarne. E soprattutto a fare la differenza è il comportamento individuale. "Come si fa oggi a fare la rivoluzione, combattere contro il Black Friday, contro le Challenge e le foto dei gattini?", si chiede l'Alfredo della nostra dimensione.
Risposta evidente: la rivoluzione nasce dalla sfera individuale. Non c'è bisogno di gettare dalla finestra gli smartphone o di rinunciare al navigatore; è sufficiente magari smettere di guardare video idioti nei "buchi di tempo" e riscoprire il gusto dell'attesa, soprattutto dell'osservazione di ciò che ci circonda, come suggerisce la brillantissima scena finale. È sufficiente non delegare tutto alla tecnologia.
Sembra una morale scontata, ma non lo è in un momento storico in cui prevale il "nostalgismo" per gli anni passati e in cui si guarda al presente senza volere mai vederne i lati positivi. Un presente che viene ovviamente e giustamente ridicolizzato nei suoi aspetti distorti: in maniera intelligente, descrivendo senza condannare, attraverso personaggi studiati con cura, su tutti appunto il protagonista Ennio Storto, e i loro comportamenti.
E in effetti in questa epoca social, spesso sono proprio i rapporti sociali sono distorti, con "app" che diventano una sorta di "mercato" dove poter scegliere il partner per una fugace notte di sesso, togliendo la necessità di impegnarsi per costruire solide relazioni (la filosofia del 40% solamente accennata dal protagonista, ma molto chiara).
Ritratti impietosi del mondo maschile, di uomini che goffamente fingono di essere quello che non sono, solo per portarsi a letto una donna, ma anche del mondo femminile, di strane mode - spesso per darsi un tono sui social - e di nuove professioni come il "recensire cazzi", un sagace riferimento al proliferare delle piattaforme a luci rosse.

Non me togliete le challenge mannequin!!!! ;)
RispondiElimina(lo devo vede'..)
ahahah! Sono andato a googolare :D
EliminaE' un film di grande spessore, serio e privo di scopiazzature.
RispondiEliminaBravo!
Buon spessore, se posso correggerti, serio nel senso di intelligente, sì, privo di scopiazzature certamente! Originale nello svolgimento, assolutamente sì
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