Poetando di Claudio D'Aleo: Luci lontane e L'impatto

 


Luci lontane


Quelle stelle

che brillano


Quelle nubi

che s’allontanano


di là tracce del giorno

che è stato


di canto l’orizzonte


Poi la sera che unisce

e ristora i cuori

e li spalma

in quell’unico sapore

che è l’Amore


CD


L’impatto


Mi caschi dai ricordi

sì come luce che si spegne

sui sogni


Come brezza che scarmiglia

i fiori sui prati

tra farfalle che fuggono

dalla tempesta

e gocce di pioggia

a rasentar gli scogli


E soffro da matti

nel non saperti

più mia


distesa

sui battiti d’un cuore

che ancora adesso

batte per te


CD






Commenti

  1. Soffrire d'amore. Quando si dovrebbe solo gioire per amore. Ma succede. E possiamo solo sognare, vagare come quelle "nubi che s'allontanano" disegnando l'ennesimo orizzonte da rimirare in silenzio.
    Franco Battaglia

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    1. Soffrire d'amore quando non si è corrisposti e non si è più corrisposti. Una sofferenza che ha un sapore agrodolce..

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  2. Io ho una visione un po diversa sull'Amore ,ritengo che quando è davvero tale non porta mai alcuna sofferenza .Con questo includo anche i rapporti a due , poiché l'amore è fatto di libertà non possiamo mai pretendere di tenere legata a noi una persona ,ma continuare ad amarla sapendola felice.

    L.

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    1. Ma infatti quell'agrodolce...perché l'amore che proviamo, anche se a senso unico, è dolce, dolcissimo...
      Però hai ragione: se amiamo una persona, il suo bene deve venire prima. E se il suo bene è stare lontano da noi, sì, dobbiamo "continuare ad amarla, sapendola felice"

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  3. L' Amore è gioia e dolore, piacere e sofferenza, desiderio e attesa. Alchimia e sublimazione. Si sa. L' Amore è soprattutto un sentimento puro e vero e porta inevitabilmente a sacrifici e a rinunce anche pesanti per amore della persona che si ama. Altrimenti non sarebbe amore. Altrimenti sarebbe puro egoismo e l' amore con orgoglio ed egoismo non ha nulla a che spartire. L' Amore non ha tempo nè tempi. Si manifesta e basta. Rapisce e tormenta, sosta in noi e ci delizia, fa tutto in piena libertà e autonomia. E' lui che gestisce noi, non il contrario. E' lui che decide e lui che coinvolge. E' lui che detta i flussi e i modi di realizzo in ognuno di noi. Anche quando una storia finisce per volontà di una delle parti, spesso esso permane nel cuore e nella mente dell'altro/a, quella diventa una una sofferenza lenta e dolce, matura e responsabile che chi viene lasciato/a custodisce dentro di sè senza minimamente pensare di coinvolgere la controparte, perchè per amore si accetta tutto, si rispetta sempre, si soffre per non far soffrire chi ancora si ama e adorna i nostri sogni, ci si sacrifica appunto per Amore.

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    1. senza minimamente pensare di coinvolgere la controparte...esattamente mitico.
      Hai fatto benissimo a evidenziare il concetto di accettazione.
      Accettazione del no, della decisione di interrompere un rapporto.
      E sì, non c'è più grande amore di quello che sacrifica se stesso per l'altro.

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  4. Mitico... Accettare tutto quello che non dipende da noi e non può essere dipeso da noi è la base principale per costruirsi, nel dolore e nelle difficoltà, quella piattaforma di solidità mentale e interiore che a mio modesto avviso costituisce il rimedio principale rispetto a tanti mali oscuri, primo fra tutti la depressione "mali" che, in certi caotici momenti della vita, potrebbero coinvolgerci. E questo non vale solo per le faccende amorose, ma vale per tutto. La vita è una continua scalata, nel bene e nel male e, nei limiti del possibile bisogna essere pronti ad affrontare tutto e a crescere e a maturare di conseguenza. Il rispetto per gli altri non vale solo in amore ma è estensibile in ogni ambito ci si trovi a vivere e a colloquiare. Inutile dannarsi per ciò che non è accaduto o si è perso. Fa parte della vita e come il giorno che trascorso male non tornerà mai più ma sarà sostituito da un nuovo giorno diverso da quello appena trascorso, così le emozioni si sostituisco ad emozioni ed entrano il alchimia col nostro storico e con il nostro divenire a prescindere dalle nostre volontà. Noi possiamo intervenire su quello che ci è consentito. Quindi amare senza violenze, ascoltare, leggere la vita negli occhi degli altri in reciprocità, amare il Creato e averne cura, crescere, maturare imparare, accettare i "si" e i "no" ovunque alberghino o si trovino, saper rinunciare, saper sacrificarsi anche per gli altri e non solo per amore e mai fare del male. Perchè il male fatto prima o poi ritorna.

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  5. Non ho potuto fare a meno di notare la parola "sacrificio" inserita nel contesto dell'amore tra i vostri commenti.Ovvio che per sacrificio debba intendersi quella capacità di elevarsi di un gradino dello stato di consapevolezza verso questo immenso senso di bene.In quest'ultimo non dimentichiamoci però che ci siamo soprattutto noi , altrimenti prenderebbe piega quella che chiamiamo sofferenza, e non va bene desiderare una persona che ha scelto di non viverci accanto soffrendone,prima lo si comprende prima si guarisce. Sacrificarsi per l'altro soffrendo non può essere Amore, perché condanniamo la nostra anima ad una contentezza e gioia irragiungibile.Non intendevo nel mio precedente commento un annullamento di se stessi per la libertà dell'altro, bisognerebbe lavorare su se stessi amandosi di proprio.

    Forse dovremmo inserire un'altra parola importante che è l'impegno, ci sono relazioni in cui l'impegno è reciproco inizialmente e per chissà cosa quell'impegno dopo anche un po di anni viene reciso da uno dei due o da entrambi...beh anche qui verrebbe naturale mettere in dubbio cosa fosse perché di certo non è amore,mi ripeto che l'amore non fa soffrire quando è Amore.

    La parola "sacrificio"è importantissima in amore,lo è
    però quando quel sacrificio è sano nei fatti , scaturito da una scelta e non da una costrizione , un obbligo, solo così diventa costruttivo perché dà la possibilità di raggiungere qualcosa di importante,come il "bene" per se stesso e altrui.Senza aspettarsi riconoscimenti ma vivendo questa scelta con serenità interiore.

    Grazie a tutti voi:)

    L.

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    1. Cara L. ti ringrazio immensamente per il tuo bel commento e per l'opportunità che mi stai dando di spiegarmi ancora una volta e ancora meglio. Non c'è dubbio che tu abbia tanta ragione nel sostenere quanto hai argomentato non foss 'altro che proprio amando noi stessi e volendo bene in primis a noi stessi si riesca successivamente e con miglior profitto ad amare anche gli altri con miglior consapevolezza e spirito d'appartenenza. Se stiamo bene con noi stessi stiamo bene con gli altri. Non è un caso infatti che io abbia sostenuto che tra le tante prerogative utili spendibili in amore, e non soltanto in amore, ci sia per l'appunto l'accettazione dell'accaduto che non dipende da noi, che vuol dire non solo accettazione di una decisione altrui magari non condivisa ma che cmq ci riguarda ma anche accettazione di noi stessi in un contesto sfavorevole che cmq ci vede pur sempre protagonisti. Puoi disperarti per un errore che hai commesso, che ha causato sofferenza agli altri e che è dipeso da te, ma non per un accadimento che non potevi in alcun modo prevedere e che ti ha riguardato. Il "sacrificio" va inteso, dunque, non come sofferenza personale e il conseguente annullamento di noi stessi, ma come pura accettazione di una decisione altrui che ci ha visto protagonisti in negativo ma che abbiamo deciso di metabolizzare prima possibile per amore e per rispetto di quella persona che ci ha lasciati e cmq ancora così tanto amiamo.

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    2. 1\2
      Ciao cara,
      interessante il dibattito sul sacrificio. Leggendo la definizione è significativa questa contrapposizione: "rinuncia deliberatamente affrontata o subita per necessità".
      Ma oltre a una contrapposizione tra il deliberato e il subire c'è un'altra sfumatura.
      Sacrificio è un privarsi di un qualcosa, ma spesso ci priviamo di qualcosa per raggiungere un obiettivo, per conseguire questo benessere.
      D'altra parte lo studio non è un sacrificio di ore di impegno per raggiungere un obiettivo?
      Il lavoro non è un sacrificio per potersi permettere il sostentamento?
      Ecco, in quel caso si parla di impegno, non di sacrificio.
      L'amore è un impegno all'interno di una relazione di coppia.
      L'amore è l'impegno del genitore per garantire il bene del proprio figlio, la cosa a cui tiene di più.
      In una relazione di coppia il sacrificio è impegno per stare bene e far stare bene la persona che amiamo.
      Sacrificare il sentimento è una necessità quando la persona che amiamo non ci corrisponde oppure smette di corrisponderci.
      Sacrificare il sentimento è una rinuncia deliberata quando il nostro sentimento viene corrisposto in una forma diversa.
      Ecco la differenza sostanziale.

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    3. 2\2 veniamo al punto. Io ho scritto:
      "E sì, non c'è più grande amore di quello che sacrifica se stesso per l'altro" (peraltro una piccola citazione). Abbinando al concetto di accettazione.
      "Sacrificare il sentimento è una necessità quando la persona che amiamo non ci corrisponde oppure smette di corrisponderci". E' chiaro che qui il sacrificio è costrizione e sacrificare il nostro sentimento, il nostro amore, è un dovere morale perché non possiamo coinvolgere l'altra parte e ferirla, insistendo, assillandola.
      La mia frase "E sì, non c'è più grande amore di quello che sacrifica se stesso per l'altro" si adatta meglio quando è una rinuncia deliberata. Quando il sentimento nostro è forte e quello dell'altra parte è un sentimento corrisposto in una forma diversa. E siccome "forzando" si potrebbe ferire l'altra persona (qui non c'è nessun dovere morale), si sceglie di sacrificare il proprio sentimento. Si ama quella persona e si vuole il suo bene. SI vuole che stia bene.
      Questo sentimento va dunque addomesticato all'interno del proprio cuore.
      Sono momento in cui brucia e in cui il sapore è agro.
      MA altri in cui è un sapore dolce ed è un sentimento che nel nostro "io" ci dà forza.
      E non si confondi questo con la speranza che possano "cambiare le carte in tavola". Si ama quella persona e basta, in una forma che non è quella di un rapporto di coppia, ma in una forma che rappresenta una manifestazione dell'AMORE, con la A maiuscola.

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    4. Grazie Riky per queste tue preziose analisi e autoanalisi che in fin dei conti rivelano un senso simile attribuito al sacrificio ma con sfumature diverse.Pensa te cosa stiamo approfondendo in un momento di crisi sociale dove la parola "sacrificio" viene facilmente sostituita con svariate forme che antepongono il proprio smisurato ego,incapaci di anteporre un senso di bene come l'Amore in tutte le relazioni che vanno a nascere in questa vita terrena.


      Ma l'amore ,questo senso di bene volto a qualcuno che non lo corrisponde può prosciugarci e addirittura prosciugarsi,solo se lo interpretiamo come forma di possesso mancato,mentre alimentando quel sentimento interiormente senza forzature e costrizioni,gli rendiamo la libertà di cui è fatto.Sono certa che se dall'altra parte viene consapevolizzata questa forma di rispetto e bene che non lede libertà alcuna,anche il sentimento rimarrà integro e in qualche modo sempre fiorisce e dà frutti.

      Grazie ancora una volta a te Riky e grazie a Claudio,vi auguro di cuore delle serene e liete festività :)

      L.

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    5. Il sentimento fiorisce sempre. Esattamente. Alla fine il dolce supera l'agro. Ed è un dolce buonissimo :) Buone festività anche a te, cara, se non ci incontreremo da queste parti nei prossimi giorni

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  6. Cara L. grazie infinite per i tuoi commenti che diventano adorabili punti di riflessione e conversazione. Hai pienamente ragione quando sostieni che le scelte in amore, quelle subite, anche le più dolorose, vanno accettate con spirito di maturità, rispetto, e responsabilità. Mai con rancore. Mai con rabbia. Nulla è eterno in questo Mondo, e tutto ha una scadenza più o meno lontana, tutto, sia noi che i sentimenti, i rapporti amorosi, i cibi o altro. Nulla è per sempre e ciò che conta in ogni ambito della nostra vita è essere coerenti, onesti, sinceri e rispettosi dei sentimenti di tutti e dei nostri compresi e soprattutto comportarsi bene e da persone rispettose e civili . Amare significa accettare anche una scelta non condivisa, a noi contraria, farsene una ragione, augurare alla persona che ha deciso di interrompere il rapporto con noi perchè a suo modo di pensare esaurito tutto il bene possibile e il miglior prosieguo in avanti .E non importa se il nostro amore sia indotto a cambiare vesti e a soffrire portando pur sempre quella persona e quel volto nel cuore seppur ormai distante da noi e dalla nostra quotidianità. In amore si entra nelle vite reciproche e ci si stanzia in un cantuccio del nostro essere senza mai più uscirne. O al contrario uscendone via troppo presto. Hai passato degli anni con quella persona, dei mesi, anche delle settimane. Buttare via tutto senza aver consapevolizzato nulla o parlarne male o non accettare significherebbe buttare via una parte cmq importante del nostro vissuto e non sarebbe nè umano nè giusto. Viviamo in una società di attori fragili che davanti a un rifiuto o a un no a proseguire un determinato rapporto diventano furie incontrollabili perchè non sanno cosa significa amare con altruismo e non con egoismo, sacrificarsi e rinunciare per amore, vivere per il benessere degli altri con lealtà amando se stessi e chi vive con noi. L'immaturità talvolta regna sovrana e si scambia l'amare con il possedere. Un caro saluto e grazie sempre. E' un piacere interloquire con te.

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  7. Quel "soffro da matti" mi fa una gran tenerezza. E' la sofferenza tipica dell'innamorato che ha perso chi ama e non si rassegna, soffre, si dimena, si sente d'impazzire.

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    1. é un sentimento soffocante, davvero. Peggio, molto peggio del non essere corrisposti.

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