Gli indimenticabili di Claudio D'Aleo: Nino Manfredi, la vita portata in scena

FOTO Ag. DIRE

Di Claudio D'Aleo


Nino Manfredi ha “dipinto” per anni, con la sua straripante umanità, non solo il Cinema italiano, ma anche il Teatro; oseremmo dire financo la “strada” e questo grazie al suo impareggiabile sorriso e ai suoi modi gentili, simpatici e accattivanti. Attore e regista di spessore internazionale, uomo colto, delicato e sensibile, ha interpretato “se stesso” in parecchi film e nei tanti palcoscenici teatrali in cui sì è sempre ben distinto ed esibito riscuotendo, per altro, tantissimo successo.

Nella vita di tutti i giorni e al lavoro portava sempre in “scena” il suo originalissimo modo di considerare la vita e il suo rapporto con se stesso e con gli altri: sincero, educato, rispettoso di tutto e di tutti, innamorato della vita, del Cinema e del Teatro; amico vero e sincero, romantico e sentimentale come pochi. 

Un uomo d’altri tempi. Elegante “dentro” ed elegante fuori. Attore comico e drammatico al contempo. In lui le emozioni si mescolavano con grande intensità prima di avvolgere e coinvolgere fan e platee. Sapeva farti ridere, ma sapeva anche farti piangere. 

Raramente abbiamo visto in altri un sorriso più dolce e disincantato. Lui si esprimeva col sorriso. I suoi silenzi erano in realtà urla e radevano al suolo difficoltà e facili entusiasmi. Sciorinava sorrisi che aprivano le porte non solo ad una simpatia e ad una ironia travolgenti, ma anche ad una lettura della vita particolare, quasi romanzesca, una vita che ogni giorno ti ricorda chi sei e da dove provieni, che ti porta a valorizzare i tanti sacrifici fatti, ad avere rispetto di tutto e di tutti, a non macchiarti mai di presunzione, arroganza ed egoismo per non disperdere al vento e non buttare alla ortiche tutto quello che sei e tutto quello che fin qui hai costruito e realizzato magari con tanta fatica e sacrificio. 

Attore poliedrico e per certi versi geniale sapeva passare dal dramma alla comicità con una naturalezza innata, esemplare ed essenziale. 

Sapeva distrarti ma anche farti riflettere. Era tutto quello che un grande attore poteva e doveva essere. E lui, tutto questo, lo è stato.  

Era l’8 aprile 1972 quando la Rai mandò in onda Le avventure di Pinocchio, l’allora sceneggiato di Luigi Comencini. Sono passati più di 50 anni e la trasposizione della favola di Collodi del regista della commedia all’italiana è ancora tra le più amate, se non la più amata in tal senso. Il merito è anche del grande Nino Manfredi e della sua meravigliosa interpretazione di Geppetto. L’umanità dello sceneggiato ha colpito il cuore di milioni di telespettatori. Un affetto che ancora adesso resiste. Immarcescibile.

Nino Manfredi si è spento la mattina del 4 giugno 2004, a 83 anni, dopo molti mesi di malattia. Con lui è scomparsa per sempre una parte importante ed enorme del cinema e del teatro italiano, quella che voleva far divertire la gente con semplicità, arguzia, garbo, modi gentili e umanità.

Quella che portava in scena la vita senza finzione alcuna. 

Indimenticabile.


Commenti

  1. Quanto ero affezionata a quest'uomo da bambina.
    Come a uno di famiglia.

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    1. Mi ricordavo benissimo e ti ho pensato infatti mentre pubblicavo il pezzo di Claudio!

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    2. Complimenti per la memoria :D
      Io e te ne avevamo già parlato, si.
      Un abbraccio grande.

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    3. Siii sono andato anche a ricercare il film in questione in cui ne avevamo parlato!

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  2. Nino aveva la residenza estiva a Scauri, dove ho trascorso i Settembre più belli della mia vita.. la sua villa era a picco sul mare, e noi spesso passavamo sotto col pàttino, mia zia, incorreggibile, chiamava "Nino! Nino!" e lui si affacciava sorridente salutando.. splendidi ricordi di adolescenza spensierata..

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    1. Sbagliato un accento: era pattìno, moscone, il protopedalò insomma..ma noi boomer ci siamo capiti.. ahah

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    2. Che bello..un attore così famoso che sorrideva e salutava..mi fermo qui perché non vorrei dire una banalità :D, ma lo penso davvero che per certe cose..fosse meglio prima

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    3. O sì che lo era.. o forse solo non ci accorgevamo di tutti i grattacapi degli adulti.. ma erano anche bravi loro a preservarci.. ;)

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    4. sicuramente c'era filtro, ma certi giganti di musica e cinema non li avremo mai più. Ne sono sicuro.

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