Generazione di fenomeni degli Stadio: aspettative, ma anche fragilità. Il significato

Generazione di fenomeni, brano degli Stadio del 1991, fu sigla di chiusura di una serie cult degli anni '90, I ragazzi del muretto.

Divenne così iconica da ispirare il telecronista Rai Jacopo Volpi, che uso il termine "Generazione di fenomeni" per descrivere la fortissima nazionale maschile di pallavolo. 

Il titolo della canzone esprime le aspettative che, agli albori degli anni '90, venivano risposte nelle giovani generazioni. 

In un'epoca in cui si diffuse un apparente benessere, ma che in realtà fu quella della completa affermazione del consumismo, i genitori crescevano figli, auspicando per loro un futuro pieno di soddisfazioni, cercando di coltivarne la vena artistica o sportiva. Non era più una società contadina, quella italiana: aumentavano le iscrizioni a Licei e Università. Il posto fisso l'obiettivo, il concorso pubblico la partita da vincere. 

I genitori proiettavano sui figli anche le loro aspirazioni, i desideri riposti nel cassetto: loro erano stati giovani in tempi molto diversi, dove contava la sopravvivenza. La vecchia Italia, appunto, una società contadina.

Ma la storia ha dimostrato che la speranza e la fiducia di quegli anni fossero una mera illusione.

Tra i genitori non mancavano comunque le preoccupazioni e anche un po' di malinconia. I figli crescono: e nei primi versi della canzone un padre, pensando alla figlia 15enne (ma oramai donna: sembra una 30enne), si preoccupa delle sue frequentazioni. E rivolgendo il pensiero al proprio figlio, ne rimpiange le carezze di quando era bambino, i giochi fatti con lui. Il figlio dice infatti di voler essere trattato come uomo, non come bambino.

Ma questi giovani fenomeni sono comunque giovani: inesperti, fragili. Una fragilità che emerge quando si trovano ad affrontare quel grande "mistero" che è l'amore. In apparenza i giovani scherniscono i loro coetanei che si innamorano: "E se mi accadesse, io sarei diverso, non cederei a tutte quelle smancerie". Ma innamorarsi fa un po' paura, così hanno timore a manifestare i propri sentimenti (Il non mostrare mai il cuore). 

Cresceranno, e quell'amore sarà consolazione per i traguardi falliti. 

Generazione di fenomeni, il testo

Io sono qui che annaffio i fiori mentre tu sei fuori, con chi sa chi

Dimmi davvero cosa pensi, non mi devi dire sempre e solo si

Le ragazzine di 15 anni ne dimostrano quasi 30, ma stanno bene così, così

Trattami come un uomo che non sono un bambino, non mi diverto più

Poi cosa chiedi perdono quando sbaglio io, che cosa c'entri tu

Vorrei soltanto un po' di tenerezza, magari, solo una carezza e ti costa lo so, lo so

Generazione di fenomeni, siamo noi

Generazione di fenomeni, ma come mai?

C'è chi ha paura di andare in seggiovia e si vergogna un po'

E chi è stato addirittura in polizia, però

Non siamo mica tutti uguali noi, c'è chi è più bravo sai

A sciare e a far l'amore e a togliersi dai guai

Generazione di fenomeni, siete voi

Generazione di fenomeni, tutti eroi

Generazione di fenomeni, ma come noi

Generazione di

Magari è pure un cuore, ma devi stare attento a non mostrarlo mai

E poi per un favore devi dire "ehi, in cambio tu cosa mi dai?"

E poi nel caso che t'innamorassi, dici: "vorrei tu mi credessi, io non sono così, così"

Generazione di fenomeni, tutti eroi

Generazione di fenomeni, ma come mai?

Io gioco a fare il duro ma ti giuro sono buono sai

A volte piango ancora, non ci crederai

Madonna guarda che fenomeni, siamo noi

Ma siamo proprio dei fenomeni, tutti eroi

Generazione di fenomeni, come noi

Generazione di fenomeni, siete voi

Generazione di

(Generazione di)

(Generazione di)

Generazione di fenomeni

Generazione di fenomeni

Generazione di

Generazione di fenomeni

Commenti

  1. Direi che l'epoca è ancora attuale . Magari quegli stessi genitori che formavano la società contadina
    hanno inconsapevolmente deresponsabilizzato i figli da un carico loro eccessivo, sostituendo i valori affettivi con il valore economico.

    Per cui una conseguenza inevitabile al senso di amore non come un riconoscersi ma un disconoscersi,provarne quasi imbarazzo...

    "Ma questi giovani fenomeni sono comunque giovani: inesperti, fragili. Una fragilità che emerge quando si trovano ad affrontare quel grande "mistero" che è l'amore. In apparenza i giovani scherniscono i loro coetanei che si innamorano: "E se mi accadesse, io sarei diverso, non cederei a tutte quelle smancerie".

    Buona giornata Riky

    L.

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    1. Tutto torna..ne sono consapevole. Vedo molte assonanze con l'Italia degli anni '70 e degli anni '80 con l'epoca attuale.

      Hai ragione sulla deresponsabilizzazione dei figli: ma hanno pareggiato questa perdita di responsabilità con un carico di aspettative molto importante.

      E con il passare del tempo si è spostata l'asticella della crescita, nella società contadina a 18 anni si era già uomini, oggi ancora ragazzini.

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  2. Una bella canzone a cui tu rendi, oggi, un giusto merito.
    Bella ancora oggi, da riascoltare.

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    1. Grazie cara, ogni tanto mi piace rispolverare qualche vecchio successo :)

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