Gli indimenticabili di Claudio D'Aleo: Lucio Dalla, il poeta degli ultimi


di Claudio D’Aleo

Lucio Dalla ha incarnato le basi e i contenuti della poesia “crepuscolare” d’eccellenza, la poesia “cantata” che si rivolgeva gli ultimi, agli “scarmigliati” mal vestiti e trascurati di quel tempo, a tutti i dimenticati dai “salotti buoni” che hanno sempre lottato e sofferto per la tutela e il riconoscimento dei loro sacrosanti diritti troppo spesso calpestati da “lor signori”. 

Cantautore umile e colto, talvolta provocatore e molto critico verso i poteri forti, sensibile come pochi e parecchio delicato qualunque fosse o potesse essere la trasposizione “erga omnes” del suo pensiero, Dalla ha estasiato con le sue canzoni le migliori platee del suo periodo assurgendo ben presto a simbolo sia dei giovani che dei meno giovani, di tutti coloro i quali  hanno sempre visto in lui non solo il grande cantautore ma anche il simbolo di tante riflessioni e di ogni pensiero libero finalizzato alla tutela del benessere comune. 

Ha creato una vasta area poetica che ha abbracciato diversi generi musicali, spaziando dalla canzone “politica” alle ballate “crepuscolari”. 
Ha lasciato un ricordo inalienabile di se stesso in ognuno di noi.
È stato uno dei primi cantanti ad usare lo stile “scat“, un canto improvvisato che imita gli strumenti musicali con la voce.

La sua indipendenza intellettuale ha fatto storia tanto quanto le sue canzoni. Andava “contro” qualunque sistema precostituito fosse considerato violento e ingiusto verso i più umili e i meno fortunati.

È riuscito a dare voce a mendicanti, operai morti sul lavoro, “pazzi”, emarginati senza per questo fare propaganda di partito, lottando per la cura e la tutela della sua identità di cattolico a cui teneva molto. E questo nel mondo della cultura, non era certo una passeggiata: erano i tempi in cui si faceva a gara nel dichiararsi più a sinistra di chi stava a sinistra del Pci e nello sventolare un brillante, intelligente, ipercritico vissuto ateo.

Ha cantato impersonando se stesso secondo i suoi principi ideologici, politici e culturali senza mai piegarsi davanti a nessuno.

Lui cristiano si è sempre sentito specie per una impressionante, anticonformistica presenza di immagini sofferenti nella sua musica e nei suoi testi, fossero esse di viaggiatori senza meta, uomini soli e apparentemente privi di uno scopo nella vita, abbandonati da tutto e da tutti. Ha musicato la propria concezione politica in favore di tante persone, giovanissimi e attempati padri di famiglia che hanno amato le rivendicazioni dei clochard, dei carcerati, dei solitari, degli sfruttati e degli emarginati.

Ha “cercato” Dio con convinzione e senza soste soprattutto come rimedio e medicamento per lenire le sofferenze di tanti abbandonati che di Dio avevano anche allora, come adesso, tanto bisogno. 

Apparentemente arrendevole (ma non lo era) esternava nei suoi brani tutta la sua forza e la grande veemenza del suo pensiero libero, altruista e controcorrente. 
Le sue canzoni memorabili sono state simbolo e pungolo per ciascuno di noi e non sono mia passate inosservate come mai è passato inosservato lui. 

Nella sua carriera ha venduto più di 50 milioni di dischi. “Caruso” ha venduto oltre 38 milioni di copie, diventando una delle canzoni italiane più famose nel mondo.
Nato a Bologna il 4 marzo del 1943 Dalla è morto a Montreux in Svizzera il 1 marzo del 2012.

Indimenticabile tra gli indimenticabili senza dubbio alcuno.

Commenti

  1. Dalla è uno dei pochi che si ascolta, ora, con lo stesso entusiasmo e i brividi invariati di quaranta anni fa. Questo lo rende eterno e sempre vivo. Non pezzi vintage, ma musica attuale, parole e melodie come nuove, a frugarti nel cuore, ogni volta che risuonano le sue note, le sue parole.

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    1. Dalla è uno dei miei favoriti. Un artista geniale, un colto giullare che con la sua musica emoziona e fa riflettere

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