Beverly Hills Cop - Axel F: divertirsi, entrando in una macchina del tempo (di Bonigol)

di Bonigol

Axel Foley, l'iconico "sbirro" di Detroit, torna (questa volta sul "piccolo" schermo) a far "danni". Da qualche settimana Beverly Hills Cop - Axel F, il quarto capitolo della saga che vede Eddie Murphy nei panni del piedipiatti più insubordinato e divertente della cinematografia anni ottanta, è disponibile in streaming. 

La visione del film (diretto da Mark Molloy) suscita un mix di sensazioni in netto contrasto tra loro ma nel complesso abbastanza positive. Axel, ha ormai sessant'anni ed è meno snello e agile di una volta. Ormai vicino alla pensione, decide di tornare a Beverly Hills, dove troverà i vecchi amici Taggart (che è ormai comandante del distretto e anche lui a tiro di pensione) e Rosewood (che sembra sparito nel nulla mentre indagava su un caso complicato che riguarda anche gli affari interni). 

C'è anche un'altra persona (molto cara ad Axel) invischiata pericolosamente nell'indagine seguita da "Billy" Rosewood: Jane, figlia di Foley, con il quale egli sembra aver tagliato i ponti ormai da anni, si trova in qualità di avvocato a difendere il presunto colpevole dell'assassinio di un poliziotto.

Beverly Hills Cop -Axel F (questo è il titolo del quarto capitolo della saga, nota in Italia col titolo "Un Piedipiatti a Beverly Hills") è un viaggio all'indietro (ma non troppo), una sceneggiatura anni ottanta girata nel 2024 con potenti mezzi visivi. 

Durante la visione sembra di entrare in una macchina del tempo, rivivendo battute, inseguimenti, lampi comici esilaranti e posando gli occhi sui volti (seppure invecchiati e appesantiti) dei nostri cari eroi dal grilletto facile. Murphy si destreggia bene nelle numerose scene di azione (-Che faticaccia!- dirà al termine delle riprese) coadiuvato ovviamente da giovani stuntman e da tutta la modernità del cinema digitale della post-produzione. Purtroppo nella versione italiana, Foley è orfano della caratteristica risata indimenticabile prestatagli per decenni dall'altrettanto indimenticabile Tonino Accolla (che ci ha lasciati nel 2013) che fu anche voce del celebre personaggio di Homer Simpson nel cartone animato creato da Matt Groening.

In questo quarto capitolo della saga (a mio parere inferiore di parecchio ai primi due ma molto migliore del terzo) ritroviamo il cast originale ma a Eddie Murphy, Paul Reiser, Judge Reinhold e John Aston si aggiungono Taylour Paige e il redivivo Kevin Bacon.

Lo ammetto, il film mi ha divertito (nel suo essere senza troppe pretese) con scene e sparatorie vecchio stile accompagnate da musiche sintetizzate che omaggiano e ricalcano continuamente l'indimenticabile riff noto a tutti, quasi un marchio per il primo film della serie. La colonna sonora dei precedenti capitoli viene "saccheggiata" anche con evergreen come Shakedown di Bob Seger e I Wan't Your Sex di George Michael.

Ma allora perché, se la mia recensione parte con un'accezione molto positiva, il film non strapperebbe alla media del consenso generale più di una piena sufficienza? Facile rispondere a questo. L'obiettività del mio giudizio è "intaccata" dalla riconoscenza verso le piacevoli ore trascorse a guardare Axel Foley e i suoi compari nelle prime avventure e questa lucida considerazione, unita all'esagerazione di alcune sequenze (davvero retrò) e alla schematizzazione di un paio di personaggi, rende Beverly Hills Cop IV un prodotto che farà colpo sulla nostalgia anziché far breccia sul pubblico avvezzo a storie più sofisticate, nelle quali tutto accade più lentamente all'interno di trame che sfilano via velocemente e il "cattivo" non lascia cadere la propria maschera dopo pochi minuti di inquadrature.

Insomma, Beverly Hills Cop - Axel F è da vedere, certo, se ami gli action-movies con un pizzico di investigazione ma senza aspettarsi un intrigo alla John Grisham o sequenze "marveliane". Ben lontano dal target di "filmone", è comunque avvincente e ci mette quel tocco di bacchetta magica che sapeva colorare le trame degli anni d'oro del cinema americano, reale e quasi fiabesco al tempo stesso, unico filone del cinema nel quale ci hanno sempre saputo fare meglio di tanti altri. Dunque bentornato sui nostri schermi Axel Foley, anche se credo (ed è giusto) che sia stata l'ultima volta.

Commenti

  1. Sono stato un fan, ma questo film - tranne brevi lampi - mi ha generato solo malinconia, quella tenerezza a nascondere avvilimento, nostalgia amara.. non sono riuscito a giungere alla fine.. ho preferito mantenere altra memoria, non offuscarla, non deprimerla..

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    1. Ci sta anche il tuo sentimento...bello vedere sensazioni contrapposte tra te e Boni

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  2. Questo film su IMDB viene valutato 6.5/10 mentre il primo 7.5/10 e i valori rispecchiano il trend di Google. Io sono d'accordo con la differenza di valore ma credo anche che siano cambiati (maturati) i nostri sguardi. I film degli anni ottanta erano geniali anche perché erano capostipiti e fautori di un genere o creatori di personaggi iconici. Mi sto divertendo anche a guardare la nuova serie di Ghostbusters, fatta con lo stesso spirito di questo film. Mi dispiace che tu non sia arrivato alla fine ma credo che accadrebbe lo stesso a me con l'ultimo Indiana Jones.

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